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Senza veli (eLit): eLit
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Ebook155 pages2 hours

Senza veli (eLit): eLit

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About this ebook

Quando il costume le cade alle caviglie in un accidentale spogliarello, Jackie Brady capisce di aver appena cantato alla festa sbagliata: convinta di doversi esibire a una festa di compleanno, si ritrova invece coinvolta in un addio al celibato. Tuttavia, l'occhiata interessata del bel testimone di nozze Greg De Costa le suggerisce anche che forse non tutto il male viene per nuocere... E allora, perché non approfittare dell'occasione e accettare il suo numero di telefono?
LanguageItaliano
Release dateNov 30, 2017
ISBN9788858978955
Senza veli (eLit): eLit
Author

Joanne Rock

Laureata in letteratura inglese, prima di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura di romanzi sia storici sia contemporanei ha lavorato in televisione e in pubblicità, ed è stata attrice, fotomodella e persino insegnante.

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    Senza veli (eLit) - Joanne Rock

    successivo.

    1

    Quando la coda le cadde a terra per la terza volta, Jackie Brady cominciò a farsi prendere dal panico. Finì di sistemarsi il costume e si lisciò i baffi finti proprio mentre le porte dell'ascensore si aprivano. Attenta a non calpestare la coda già pericolante, entrò nel ristorante all'attico di un elegante palazzo del centro di Boston. Adesso doveva soltanto localizzare il festeggiato e cantare il suo telegramma di auguri, poi si sarebbe goduta il resto della sua serata libera.

    Che cosa c'era di male in quel suo secondo lavoro? Le rendeva più di quello di copywriter e, comunque, entrambi i lavori erano solo un mezzo per raggiungere un fine. Era pronta a fare qualche sacrificio pur di realizzare il suo sogno di comporre musica per bambini.

    Inoltre, c'era una certa nobiltà in ogni lavoro che mirasse a rendere felice la gente. Una nobiltà che non veniva certo sminuita dalle orecchie da gatto che aveva in testa.

    Il cigolio delle sue scarpe da tennis sul lucido parquet risuonò in tutta la sala. I clienti alzarono gli occhi dai loro spiedini di pollo e mozzarella per guardare la donna gatto che stava entrando.

    Non che a Jackie importasse.

    D'altronde, era tutta la vita che provocava scompigli. Una volta aveva deciso di cantare gli elementi della tavola periodica alla fiera della scienza. Certo, aveva fatto arrabbiare tutti i bambini che avevano costruito robot, ma era arrivata seconda al concorso statale. Poi, proprio la settimana prima, aveva rischiato grosso a un'audizione, trasformando un motivo melodico che pubblicizzava una nota catena di erboristerie in una specie di grido della giungla a mo' di Tarzan.

    Era abituata a far voltare le teste. O a correre rischi. A volte ne valeva la pena, altre volte la rispedivano a cantare telegrammi augurali.

    Tuttavia, non si spiegava come avesse potuto farsi incastrare da quell'incarico dell'ultimo minuto quando quella sera avrebbe tanto voluto ricaricare le sue batterie creative e sviluppare nuovi concetti musicali. Aveva un'idea per il lancio di una nuova bibita dietetica, ma la segretaria dell'agenzia le era sembrata così disperata da non essersela sentita di rifiutare.

    Ma perché era tanto agitata? In fondo doveva solo cantare al compleanno di un bambino di sei anni, che cosa sarebbe potuto andare storto?

    «Forse le ha dato l'indirizzo sbagliato» gridò Greg De Costa al cellulare. Non riusciva a sentire niente al di sopra della musica sparata a tutto volume nella stanza sul retro di Flanagan.

    Lottando per tenere il telefono all'orecchio mentre stappava un'altra bottiglia di champagne, si chinò appena in tempo per evitare una freccetta vagante lanciata attraverso il bar da un tipo ubriaco. Non era sua intenzione prendersela con l'impiegata dell'agenzia Zing-O-Gram, ma la spogliarellista che aveva assunto per l'addio al celibato di suo fratello era in ritardo di quasi un'ora.

    Dov'era finita?

    La folla cominciava a diventare irrequieta. Se non avesse esibito al più presto una donna nuda, avrebbe perso il suo pubblico. In veste di direttore generale di una delle più importanti emittenti televisive di Boston, Greg non poteva tollerare che un avvenimento - trasmesso in televisione o meno - non mantenesse i suoi indici di gradimento. Avrebbe ballato lui stesso sui tavoli piuttosto che perdere i suoi spettatori.

    Anche se, senza dubbio, una donna nuda probabilmente sarebbe stata più gradita a una festa di celibato.

    Dopo essersi sfogato sull'impiegata per qualche altro minuto, chiuse il telefono e stappò un'altra bottiglia proprio nel momento in cui il fratello gli si avvicinava.

    Mike De Costa, il futuro sposo, gli tolse la bottiglia di mano e bevve a canna come se fosse birra. Greg fece una smorfia. «Da quando gli scapoli tracannano roba con le bollicine?»

    «Da quando hanno qualcosa di importante da festeggiare, come il matrimonio con una donna che sa tenermi testa.»

    Greg conosceva Hannah Williams, la futura sposa di Mike, fin dai tempi dell'asilo. Era dolce e decisamente troppo brava per uno come Mike, determinato a farsi strada nella vita usando solo il suo fascino.

    Mike si versò addosso lo champagne. «Ma guarda che cosa sta per prendersi.»

    «Un metro e ottantacinque di ambizione sfrenata e gusti raffinati» riconobbe Greg roteando gli occhi.

    Il fratello fece un rutto e sorrise. «Probabilmente hai ragione in merito ai gusti raffinati» ammise. «Ma non a tutte le donne interessa un'ambizione sfrenata, lo sai.»

    «Ah, no?»

    «No.» Mike cambiò la bottiglia semivuota con una birra. «Ma evidentemente le donne sono una specie a te sconosciuta.»

    «Non ho mai conosciuto una specie di donne che non mi piacesse» Greg asciugò il banco con lo strofinaccio del cameriere, un'abitudine che risaliva ai tempi in cui suonava il piano nei bar, «solo che non intendo fare sul serio con una se non capisce come sia importante andare avanti.»

    «Allora resterai uno scapolo convinto fino a quando troverai una superdonna. Hai cercato di andare avanti dal primo momento in cui mi hai battuto nella coda davanti al negozio di caramelle.»

    «Non questa volta» lo corresse Greg, prendendo la bottiglia vuota di Mike. «Sei davanti a me nel settore matrimonio, visto che ti sposerai fra tre settimane. Ed è un primo posto che ti lascio volentieri.»

    Mai parole erano state più sincere. Greg aveva bisogno di una relazione seria come aveva bisogno di riprendere il suo vecchio mestiere di barista.

    Mai nella vita. Il suo lavoro suscitava l'invidia degli amici. Aveva faticato per ritagliarsi una nicchia nell'élite della città e lasciarsi coinvolgere da una donna avrebbe solo complicato le cose. Quale donna si sarebbe tenuta in disparte mentre lui lavorava fino a mezzanotte allo studio per ottenere il suono giusto per un nuovo spot o usciva a cena e a bere con i clienti ogni finesettimana? Dopo troppe relazioni finite male e troppe donne rompiballe, aveva imparato a limitarsi a rapporti semplici... e brevi.

    Voleva sfruttare al massimo il suo incarico di direttore generale della rete e non voleva metterlo a repentaglio per colpa di una donna.

    La vita da scapolo era l'ideale. Per brindare a quel fatto, si portò la bottiglia alle labbra e assaporò l'ottimo champagne.

    Un trambusto all'altro lato del banco attirò la sua attenzione. Dalla sua postazione, vide un gruppetto di persone che voltavano la testa, sentì il lento crescere di fischi collettivi al di sopra del fragore della musica.

    La spogliarellista doveva essere arrivata, finalmente.

    Dopo essersi scolato un altro sorso di champagne, lanciò mentalmente un grazie alla nuova arrivata. Adesso poteva abbandonare la festa e tornarsene a casa a risentire alcuni demo.

    Non ebbe il tempo di formulare quel pensiero, che i suoi sensi furono bombardati dalla voce più sexy che avesse mai sentito.

    «Ma io sto cercando Gregory...» protestò una roca voce femminile. «C'è un Gregory qui?»

    Dai gruppi di maschi arrivarono grida e risate.

    «Certo che c'è, tesoro» disse Mike, andandole incontro. «Sarà davvero felice di vederti.»

    «Devo consegnare un telegramma musicale, giusto?»

    Mike sorrise, cercando di raddrizzarsi la cravatta. «Ti aspettavamo.»

    Greg scese dallo sgabello sempre scrutando tra la folla per poter vedere la titolare di quella voce incredibile. Fu raggiunto da Mike che gli diede una pacca sulla spalla e gli ammiccò. «Ecco Gregory, tesoro. È lui il responsabile della festa. Credo che sia pronto per lo spettacolo.»

    Greg fece un rapido inventario della donna che avrebbe dovuto compiacere gli invitati all'addio al celibato. Sui capelli color cannella, portava delle orecchie nere da gattina e gli occhi verdi lo guardavano sopra dei lunghi baffi neri leggermente storti. Un triangolo rosa dipinto sul naso completava l'aspetto felino.

    Sarebbe potuta essere uscita dal set di un film di Disney, se non avesse indossato un costume a luci rosse che metteva in risalto il corpo procace.

    Greg deglutì, fissando a lungo quei fianchi. Come mai quella tenuta nera pelosa gli sembrava più sexy di qualsiasi sottoveste di pizzo e raso?

    Forse per via della coda che le si avvolgeva intorno a un fianco e lungo la coscia fino alle... scarpe da tennis. Capì che stava indugiando troppo ad ammirare... la sua tenuta. Prima di potersi presentare, la donna gatto gli porse la mano.

    «Salve. Sono Jackie. Questa è la tua festa?»

    La voce gli ricordò dei locali pieni di fumo e delle sensuali cantanti di jazz. Annuì. In fondo, era stato lui ad assumerla. «Sono Greg.» Tecnicamente, la festa era di Mike, ma sul conto il nome sarebbe stato decisamente il suo. Inoltre, non era ancora pronto a consegnarla agli amici del fratello.

    Quella ragazza aveva una classe innata che i baffi e le orecchie da gatto non riuscivano a sminuire.

    Lei si accigliò per un momento. «Capisco. Questa settimana, l'agenzia era sovraccarica di lavoro e hanno fatto un po' di confusione. Mi dispiace.»

    «Nessun problema» la rassicurò Greg, sincero. Il suo ritardo non aveva influito troppo sul programma. «Adesso sei qui ed è questo che conta. Gradisci qualcosa da bere o altro, prima di cominciare?»

    Perché desiderava rimandare il suo numero? Certo, era curioso di vedere il corpo che nascondeva sotto quel costume da gatto, ma non gli andava l'idea che lo vedessero anche gli amici arrapati di Mike.

    Aveva sentito di studentesse che si pagavano gli studi a quel modo. Chissà se era anche il caso di Jackie?

    Lei si leccò le labbra, un gesto che parve accordarsi benissimo al suo personaggio felino. «Non mi dispiacerebbe un bicchiere d'acqua.»

    Venti uomini fecero tutti insieme l'ordinazione al barista.

    Jackie spostò il peso del corpo da un piede all'altro, come se fosse nervosa, e quando lui le porse il bicchiere lo svuotò d'un fiato.

    Mai il costume da gatto le era parso così erotico prima che Greg De Costa la guardasse a quel modo.

    Quell'uomo riusciva a farle salire la temperatura corporea, ma non perché si sentisse imbarazzata per quel catastrofico party di compleanno.

    No, a lei non importava che un gruppo di ragazzi troppo cresciuti l'avessero assunta per cantare al compleanno del loro amico. Era abituata a stare al centro dell'attenzione e i loro sguardi ammiccanti non la disturbavano affatto.

    Ma Greg De Costa era tutta un'altra faccenda.

    Era bastata un'occhiata a quell'uomo per iperventilare... il che era un po' rischioso con un costume tenuto insieme dal nastro adesivo.

    Era bello, una specie di Tom Cruise in versione uomo d'affari bostoniano, tutto fascino, parlantina e autocontrollo. Portava una camicia bianca impeccabile con dei pantaloni blu scuro e bretelle a righe bordeaux coordinate alla cravatta, ma aveva allentato il nodo e si era sbottonato il colletto.

    Jackie dovette ammirare il modo in cui la pelle abbronzata e i capelli castano scuro contrastavano con quella camicia candida. Probabilmente passava le estati a Martha's Vineyard e gli inverni a Vale. Conosceva bene il tipo, era cresciuta circondata da uomini privilegiati, tuttavia non ne aveva

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