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Un affare dagli occhi blu: Harmony Collezione
Un affare dagli occhi blu: Harmony Collezione
Un affare dagli occhi blu: Harmony Collezione
Ebook158 pages2 hours

Un affare dagli occhi blu: Harmony Collezione

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About this ebook

Suzanne Hartwell non aveva mai incontrato, prima di allora, un uomo così cocciuto... e così intrigante! Rafe McAllister, pronto a difendere fino in fondo le proprie idee e la propria terra, risponde con un secco no alla proposta di Suzanne di vendere la proprietà di famiglia per far posto alla costruzione di un centro commerciale. Solo in un caso Rafe rischia di capitolare: quando negli occhi di Suzanne scopre un invito ben diverso da quello della donna d'affari.

LanguageItaliano
Release dateOct 9, 2015
ISBN9788858940884
Un affare dagli occhi blu: Harmony Collezione

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    Un affare dagli occhi blu - Rita Herron

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Have Cowboy, Need Cupid

    Harlequin American Romance

    © 2003 Rita B. Herron

    Traduzione di Maria Teresa Delladio

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2004 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5894-088-4

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    Prologo

    Rebecca aveva lanciato il suo bouquet da sposa in direzione di Suzanne, ma lei si era scansata per non prenderlo. Come aveva fatto a finire tra le sue mani?

    E perché quella sensazione di tristezza e invidia? Semplice, Suzanne era convinta di non riuscire a trovare un uomo che la guardasse con aria adorante come Thomas guardava sua sorella Rebecca.

    Anche l’ultimo fidanzato l’aveva scaricata, come tutti gli uomini che aveva frequentato.

    Ma perché finiva sempre in quel modo? Possibile che fosse così difficile da amare? Bella com’era, sapeva attirare gli uomini, ma evidentemente non aveva ancora imparato a trattenerli.

    Scacciò risoluta quei pensieri per andare a salutare gli sposi in partenza per il viaggio di nozze. Stavano salendo sulla Porsche di Thomas, dove qualcuno aveva appeso un cartello con su scritto Oggi sposi. Allora lui aveva sorriso e stringendola a sé aveva baciato Rebecca sollevando un coro di consensi e di applausi. Di nuovo Suzanne avvertì quella strana sensazione di tristezza e invidia.

    Sciocchezze, lei non aveva bisogno di un uomo per essere felice. Stava bene anche da sola, no?

    «Siate felici! Divertitevi in viaggio di nozze! Fate tante fotografie!» Queste alcune delle raccomandazioni che si udirono allorché Rebecca e Thomas, saliti in macchina, misero in moto e partirono, seguiti dal rumore di barattoli che qualcuno aveva legato all’auto.

    Bert, il padre di Suzanne, andò vicino alla figlia con la faccia arrossata dall’emozione. Era incredibile vederlo in quello stato: fino ad allora era sempre stato preso solo dal lavoro e dall’idea di guadagnare denaro. «Quel ragazzo farà bene a prendersi cura di Rebecca» esordì.

    «Puoi starne certo, papà. Sono innamorati l’uno dell’altro.»

    «E tu, bambina mia, sei felice?»

    Quella domanda fu una vera sorpresa. Suo padre non le aveva mai fatto delle domande così personali. «Certo» rispose lei automaticamente. Del resto, non aveva un ottimo lavoro, un appartamento fantastico e abiti da far invidia a un’indossatrice?

    La mano le corse alla catenina col crocifisso che le aveva regalato la madre poco prima di morire. «Portala sempre con te e sentirai il mio amore» le aveva detto, e da allora non se ne era più separata. Suzanne lo aveva sentito, l’amore di sua madre, ma da allora era più stata amata veramente? Certo, Rebecca le voleva bene e anche suo padre, ma era mai stata amata da un uomo?

    «C’è qualcuno in particolare nella tua vita?» le chiese il padre lanciando un’occhiata al bouquet. «Un fidanzato del quale non so nulla?»

    «Papà... no. Non al momento.»

    «E il tuo capo?»

    «Chi? James?»

    «Sì, tu e Horton sembrate andare molto d’accordo.»

    «In effetti lavoriamo bene insieme, ma non c’è altro oltre al lavoro.»

    «Non tutti trovano l’amore coronato da passione, Suzanne. Ciò non significa che tu non possa avere una relazione soddisfacente. Sei una ragazza intelligente. Ti farai strada nel mondo. Non dimenticarlo mai, e cerca qualcuno che possa aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi.» In seguito vennero raggiunti da Eleanor, l’ultima moglie di Bert, e allora il padre la salutò con un bacio e si allontanò insieme alla consorte per andare a salutare nonna Rose.

    Poco dopo Suzanne li vide salire sulla loro Mercedes e andarsene. Soltanto allora lo sguardo le cadde sul bouquet che stringeva tra le mani. Accarezzò il petalo di una rosa. Forse suo padre aveva ragione. Forse doveva considerare l’ipotesi di non incontrare la sua anima gemella.

    Dopo un po’, quando tutti gli invitati se ne erano già andati, Suzanne trovò la nonna in cucina. «Ciao, nonna. Me ne sto andando» la salutò.

    «Prima vieni un momento in salotto» la invitò la nonna.

    «Si tratta del corredo?» le domandò di getto, avvertendo un’ondata di nausea. Rebecca e le cugine l’avevano messa in guardia.

    «Sì. Voglio che oggi prenda il tuo con te.»

    «Ma nonna» protestò lei, «non ce n’è assolutamente bisogno. Non sono neppure fidanzata.»

    «La tua vita presto cambierà» le rispose l’anziana donna strizzandole l’occhio. Quindi le fece strada nell’accogliente salotto, le consegnò il baule e infine le disse: «Vado a riordinare la cucina mentre tu gli dai un’occhiata».

    Suzanne trattenne il fiato. A giudicare dall’espressione della nonna, era sicura che stesse macchinando qualcosa. Sebbene le cugine e Rebecca stessa avessero affermato che i loro corredi si erano rivelati magici perché connessi ai loro futuri mariti, Suzanne non credeva a simili sciocchezze. Lei era un tipo coi piedi ben piantati per terra, che lavorava con fatti e cose concrete, non con superstizioni o aforismi. Pertanto, avrebbe aperto il baule contenente il suo corredo solo per dare un’occhiata alla romantica biancheria che ci aveva messo dentro sua nonna.

    Indubbiamente, il cuore scolpito nel legno del baule era molto bello, così come il velluto color Borgogna che lo guarniva all’interno, convenne Suzanne, ma, quando spostò il sottile strato di carta dorata e scorse una busta bianca decorata con rose, provò un innegabile guizzo di trepidazione. La prese e, aperto il sigillo di ceralacca che la chiudeva, ne estrasse un foglio che profumava di lillà. Era una lettera scritta dalla nonna di suo pugno.

    Cara Suzanne,

    tu sei una nipote molto speciale, perché cerchi di ottenere sempre ciò che vuoi nella vita. Quando qualcuno ti risponde no, allora tu lotti con maggiore tenacia. Se poi vedi qualcuno in difficoltà, sei sempre pronta a incoraggiarlo affinché realizzi il suo sogno.

    Tu sei la piccola della famiglia, l’ultimo simbolo dell’amore dei tuoi genitori. Purtroppo non sei stata viziata a lungo. Quando tua madre è morta sei dovuta crescere in fretta. Tuo padre credette di aver perso il cuore, e invece batteva dentro di te. Tu sei diventata la sua forza quando ha temuto di non averne più. Sei stata la scintilla di gioia in una casa divenuta troppo silenziosa, e nonostante il dolore e la tristezza ci hai fatto capire che la vita va avanti.

    Però non ti sei mai pianta addosso. Ti sei costruita l’immagine di una persona forte che talvolta scoraggia gli altri dal tentativo di capire cosa si nasconde dietro il suo aspetto così sicuro. Talvolta, cara nipote, dobbiamo abbattere i muri che ci costruiamo attorno, se vogliamo andare avanti. Talvolta è necessario piangere prima di liberare la nostra anima e scoprire la nostra anima gemella.

    Perché tu sia felice, ti auguro un amore sincero e un uomo che possa offrirti tutta la gioia di cui è capace.

    Con affetto,

    Nonna Rose

    P.S. Dentro il corredo da sposa troverai un oggetto vecchio, uno nuovo, uno blu e uno prestato.

    Suzanne avvertì un nodo in gola. Diavolo, lei non era un tipo incline alle lacrime. Era Rebecca a commuoversi per un film o cose del genere. Doveva essere forte. Lo era sempre stata e avrebbe continuato a esserlo. E poi, a lei non occorrevano tutte quelle sciocchezze. Contrariamente alle affermazioni della nonna, lei non aveva muri da abbattere, reali o emotivi.

    Nella speranza di dissipare presto la ridda di emozioni di cui era preda, Suzanne sollevò la carta dorata e scoprì un libro di giardinaggio e un set di uncinetti. Suzanne rise sollevata. Proprio come aveva sospettato: quegli oggetti non calzavano con la sua personalità. Non era in grado di attaccare un bottone, figurarsi lavorare all’uncinetto.

    Frugando trovò una scatolina di velluto nero. Suzanne trattenne il respiro. L’aprì lentamente e sorrise al biglietto che vi trovò dentro, che recitava: Talvolta le cose semplici sono le migliori. Accanto c’era la vera nuziale della nonna in stile vittoriano. Era un regalo davvero speciale, che avrebbe custodito con cura per il resto della vita. Ma se si fosse sposata sul serio, di sicuro avrebbe scelto qualcosa di più vistoso. Un grosso brillante solitario o uno zaffiro circondato di brillantini, o forse uno smeraldo.

    Scuotendo la testa, Suzanne frugò ancora nel baule. Sgranò gli occhi davanti a un cappello bianco tipo cowboy con un nastro di pizzo, delle rose di seta e delle piume sotto cui c’era un paio di stivaletti a punta coi ganci, e un colletto di pizzo bianco guarnito con fiori e perline.

    Suzanne gettò la testa indietro e rise di cuore. La nonna aveva preso sicuramente un granchio. Forse quegli articoli voleva metterli nei corredi di Angie o Caitlin. Lei era una ragazza di città. Lei indossava tacchi a spillo e scollature, non certo stivaletti e colletti di pizzo inamidati.

    Avrebbe usato quel colletto per strangolarsi, piuttosto che sposare un uomo che voleva una cowgirl!

    1

    Sei settimane più tardi

    «Vuoi sposarmi, Suzanne?»

    Suzanne fissò ammutolita il suo capo, James Horton, che le stava consegnando una scatolina di velluto.

    Si trovavano in uno dei ristoranti più esclusivi di Atlanta, dove si erano incontrati per festeggiare la conclusione di un affare da milioni di dollari, non per una cena galante. O almeno così aveva creduto.

    «Io... io... non so che dire, James.» Suzanne fissò gli occhi verdi dell’uomo che le sedeva di fronte, in cerca di un segnale che le facesse capire se si trattava di uno scherzo. Ultimamente James era stato molto premuroso nei suoi confronti, ma non sospettava che meditasse di sposarla. Al massimo poteva pensare a una relazione sessuale, ma non a un legame così impegnativo.

    James sorrise indicando il pacchetto. Sapeva di coglierla di sorpresa, e aveva contato su questo fatto. «Coraggio, aprilo. Credo ti piaccia.»

    Prendendo un profondo respiro, Suzanne raccolse con mano tremante la scatolina. Aveva letto male o si trattava proprio di Tiffany?

    Quando l’aprì, sbarrò gli occhi in

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