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Accordo a sei zeri: Harmony Destiny
Accordo a sei zeri: Harmony Destiny
Accordo a sei zeri: Harmony Destiny
Ebook177 pages2 hours

Accordo a sei zeri: Harmony Destiny

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About this ebook

Dave Fireston non ha in previsione di sposarsi, ma è pronto a qualsiasi compromesso pur di concludere un affare vantaggioso. Per esempio a trovare una donna disposta a fingersi la sua fidanzata. Ma chi potrebbe impersonare questo ruolo? Mia Hughes, per esempio. La ragazza è in una posizione difficile perché il suo datore di lavoro, membro del prestigioso Texas Cattleman's Club, è scomparso, così finisce per accettare la sorprendente proposta di Dave. Ma quando la loro romantica messinscena si trasforma in una vera relazione, intensa e appassionata, l'affascinante milionario capisce che è ora di cambiare il loro accordo.

LanguageItaliano
Release dateNov 20, 2015
ISBN9788858942345
Accordo a sei zeri: Harmony Destiny
Author

Maureen Child

Maureen Child ha al suo attivo più di novanta tra romanzi e racconti d'amore. È un'autrice molto amata non solo dal pubblico ma anche dalla critica, infatti è stata nominata per ben cinque volte come migliore autrice per il prestigioso premio Rita.

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    Accordo a sei zeri - Maureen Child

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Lone Star Cinderella

    Harlequin Desire

    © 2013 Harlequin Books S.A.

    Traduzione di Rita Pierangeli

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2015 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5894-234-5

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Dave Firestone aveva una missione da compiere.

    Era in gioco il futuro del suo ranch, e che fosse dannato se avrebbe permesso a uno scandalo o alle maldicenze di rovinare il frutto di anni di lavoro. Erano ormai passati mesi dalla scomparsa di Alex Santiago e Dave avvertiva tuttora aleggiare sulla sua testa una nuvola di sospetti. Era tempo di scoprire, in un modo o nell’altro, cosa la legge ne pensava della situazione.

    Scese dal suo 4x4, rialzò il bavero della giacca di pelle e scrutò nel vento del Texas orientale. Ottobre aveva portato con sé il freddo, chiaro segnale che l’inverno sarebbe stato ancor più rigido. Non poteva farci niente, ma Dave si era recato al confine del ranch per sistemare almeno una parte della sua vita.

    Un uomo alto, in un logoro cappotto di pelle nera e cappello marrone a tesa larga, stava riparando la recinzione di filo spinato che divideva il ranch di Dave, il Royal Round Up, da quello vicino, il Battlelands. Dietro quello in nero, un altro uomo, Bill Hardesty, un dipendente del Battlelands, scaricava filo spinato da un camion. Dave salutò Bill, quindi concentrò l’attenzione su Nathan Battle.

    Nathan alzò la testa appena Dave si avvicinò. «Salve, Dave, come ti va?»

    «Bene» rispose, perché Dave Firestone non ammetteva mai di avere un problema che non era in grado di risolvere. «Sono passato dalla fattoria e Jake mi ha detto dove cercarti. Non pensavo che avrei trovato lo sceriffo intento a riparare la recinzione.»

    Nathan si strinse nelle spalle. «Mi piace venire qui al ranch. Mi dà l’occasione di pensare, di schiarirmi le idee. Mio fratello si sobbarca i lavori più pesanti del Battlelands, ma io sono socio alla pari ed è bello dedicarsi a lavori manuali. Inoltre, Amanda è impegnata con i lavori di ristrutturazione, in previsione dell’arrivo del bambino. Così, a casa staziona in permanenza una delle squadre di operai di Sam Gordon. Trovarmi qui...» concluse con un sospiro soddisfatto. «È la pace.»

    «Goditela fin che dura, capo» commentò Bill. «Una volta che il bambino sarà nato, potrai dire addio per sempre alla pace

    «Tu bada a scaricare il filo spinato» ridacchiò Nathan.

    Dave ignorò quello scambio di battute. Avrebbe preferito trovare Nathan da solo ma, che Bill ascoltasse o no, avrebbe detto la sua.

    Negli ultimi mesi, le cose erano cambiate parecchio a Royal. Nathan e Amanda si erano sposati e aspettavano un bambino. Sam e Lila attendevano due gemelle. C’era quindi un motivo per cui era andato a cercare Nathan nel suo giorno libero.

    La scomparsa di Alex Santiago.

    Non avrebbe detto che lui e Alex erano amici, ma non gli avrebbe mai augurato del male. La sua sparizione era abbastanza misteriosa da alimentare le chiacchiere della gente... e la maggior parte di quelle chiacchiere era su come Dave e Alex fossero stati rivali in affari e se Alex non fosse stato aiutato a scomparire. Dave non si era mai curato di quello che la gente diceva di lui. Gestiva vita e affari nel modo che riteneva più idoneo, e se alla gente non piaceva, che andassero al diavolo.

    Tuttavia le cose erano cambiate.

    Era irritante ammettere che i pettegolezzi e la minaccia di uno scandalo l’avevano spinto a venire fin lì, per parlare con lo sceriffo, ma così era.

    «Già, lo capisco. Il mio fattore è il migliore che ci sia, però anche a me piace occuparmi dei lavori manuali del ranch. Mi è sempre piaciuto» disse Dave, togliendosi il cappello per passarsi le dita tra le ciocche bionde arruffate. «E detesto guastare la tua pace...»

    Nathan infilò la tagliafili nella cintura degli attrezzi e alzò lo sguardo su Dave. «Ma?»

    «Ma» ripeté Dave, con un’occhiata fugace a Bill, che non si prendeva nemmeno il disturbo di nascondere di essere interessato alla conversazione. «Ho bisogno di sapere se hai qualche novità sulla scomparsa di Alex.»

    Accigliandosi, Nathan ammise: «Non ho niente. È come se fosse svanito dalla faccia della terra. Nessun movimento sulle sue carte di credito. Non ho il minimo indizio su cosa gli sia successo e, a essere sincero, questa faccenda mi sta facendo impazzire».

    «Posso immaginarlo. Disturba parecchio anche me.»

    Nathan annuì con aria cupa. «Già, ho sentito cosa si mormora.»

    «Fantastico.» Proprio quello che ci voleva. Lo sceriffo ascoltava le voci che circolavano su di lui.

    «Rilassati» disse Nathan, scuotendo la testa. «So valutare i pettegolezzi di questa città, Dave. Diamine, mi sono quasi costati Amanda.» Fece una pausa, come se stesse riflettendo sulla piega che le cose avrebbero potuto prendere. Quindi scosse di nuovo la testa. «Se può aiutarti, ufficialmente tu non sei un indiziato.»

    Dave non aveva pensato di esserlo, ma faceva bene sentirselo dire. Anche se non risolveva il problema. Sapere, però, che Nathan credeva nella sua innocenza era una cosa in meno di cui preoccuparsi. Dave si rendeva conto dell’effetto che doveva aver avuto sulla gente il fatto che lui fosse stato tra le ultime persone a vedere Alex prima che scomparisse. E la loro lite in Main Street aveva avuto almeno una decina di testimoni.

    Inoltre, a Royal risultava di dominio pubblico che Alex si era appropriato della proprietà immobiliare sulla quale Dave aveva messo gli occhi. Certo, la cosa l’aveva fatto infuriare, ma non aveva mai voluto che ad Alex succedesse qualcosa di brutto.

    «Sono contento di sentirtelo dire» disse alla fine. «In effetti, era quello per cui ero venuto a cercarti. È un sollievo sapere di non essere un sospettato, lo ammetto; questo però non cambia il modo in cui la gente mi guarda in città.»

    Si trovava a Royal da tre anni e pensava che la gente ormai lo conoscesse. Invece, a quanto sembrava, era sufficiente un pettegolezzo malevolo sussurrato all’orecchio per indurre la gente a guardarlo con occhio ostile.

    Nathan posò una mano su un palo della recinzione e disse: «La gente parla. Non puoi impedirlo. Dio solo sa se ci ho provato. E in una cittadina delle dimensioni di Royal, è più o meno tutto quello che hanno per riempire il tempo, lo sai. Non significa niente».

    «Per te, forse... e ti sono grato, non fraintendermi. Ma sto cercando di stipulare un contratto con la TexCat e...»

    «Non occorre che aggiungi altro» lo interruppe Nathan ridacchiando. «Diamine, la Texas Cattle è una leggenda. Tutti nello Stato sanno chi è Thomas Buckley e come gestisce la sua società. Quel vecchio è talmente onesto...» Nathan s’interruppe. «Ecco perché ti preoccupi per i pettegolezzi.»

    «Già, se quelle voci arrivano all’orecchio di Buckley, non otterrò mai il contratto per la vendita della mia carne.» Lo scandalo rischiava di mandare in fumo l’affare prima che fosse concluso, e Dave non l’avrebbe permesso neanche morto.

    La TexCat era il più grosso acquirente di carne del Paese, ma era un’azienda a conduzione famigliare e Buckley stesso la gestiva secondo i principi più rigidi. Nessuno scandalo aveva sfiorato la sua azienda, ed era deciso a fare in modo che non succedesse mai. Pertanto, se gli arrivavano voci sul conto di Dave, avrebbe reso tutto molto più difficile.

    «Il vecchio Buckley si preoccupa molto per quello che la gente pensa» fece notare Bill dal suo posto sul camion. «Ho sentito dire che dorme in un completo in tre pezzi.»

    Dave si accigliò e Nathan lanciò un’occhiata a Bill. «Hai finito di scaricare quel filo?»

    «Quasi» rispose Bill e, chinando la testa, si rimise al lavoro.

    «Spiacente» si scusò Nathan senza motivo, quindi sorrise. «Da queste parti, hanno tutti qualcosa da dire su tutto. Ma tu lo sai già, giusto?»

    «Puoi ben dirlo» borbottò Dave.

    Sempre sorridendo, Nathan aggiunse: «Riguardo a Buckley, non ti devi preoccupare solo delle voci».

    Dave aggrottò la fronte. «Già, lo so.»

    Il sorriso di Nathan si allargò. «Buckley fa affari solo con uomini sposati e con famiglia. L’ultima volta che ho controllato, tu eri scapolo. Suppongo che voci e maldicenze dovrebbero essere il minore dei tuoi problemi. Come intendi inventarti una moglie?»

    Dave sbuffò, disgustato. «Non ho ancora risolto la questione. Siamo all’inizio delle trattative. Ho ancora un po’ di tempo.» Si calzò il cappello in testa e curvò le spalle mentre venivano investiti da un vento freddo. «Mi verrà in mente qualcosa.»

    Nathan annuì. «In caso contrario, la TexCat non è l’unico acquirente di carne al mondo.»

    «No, ma sono i migliori.»

    Dave voleva quel contratto, e quello che Dave Firestone voleva, la otteneva. Punto e basta.

    Mia Hughes aprì la porta della dispensa e fissò gli scaffali pressoché vuoti come se si aspettasse che il cibo apparisse d’improvviso. Naturalmente, non successe. Perciò, sospirando afferrò un’altra confezione di tagliatelle precotte e si diresse ai fornelli.

    «Sinceramente, se devo continuare ancora per molto a mangiare tagliatelle...» Versò una tazza di acqua in una padella, vi accese sotto il fuoco e aspettò che bollisse. Guardò il pacchetto che teneva in mano. «Quantomeno, queste sono al gusto di manzo. Magari, se chiudo gli occhi mentre mangio, posso fingere che sia un hamburger.»

    Quell’immagine le fece brontolare lo stomaco. Si diede un colpetto alla pancia, come per placarla. Non funzionò. Aveva i nervi a pezzi ed era in quello stato ormai da alcune settimane.

    Come governante di Alex Santiago, aveva accesso al conto bancario per le spese relative alla casa, ma aveva usato il denaro per pagare bollette e le centinaia di altre cose che erano saltate fuori da quando Alex era scomparso. Non le restavano extra da sprecare su sciocchezze come il suo stipendio o il cibo. Così, si era arrangiata con le provviste della dispensa e del freezer. Ma le credenze erano ormai praticamente vuote e nel freezer restavano soltanto i cubetti del ghiaccio. E non erano previste delle entrate. Stava per terminare anche il suo internato alla Royal Junior High. Non poteva uscire per cercarsi un lavoro. E se Alex avesse chiamato mentre era fuori?

    «Naturalmente» si rassicurò a voce alta, «il vantaggio è che hai perso un paio di chili nelle ultime due settimane. Lo svantaggio? Sono pronta a addentare la gamba di un tavolo.»

    La sua voce riecheggiò nell’enorme cucina. La stanza era pulita come uno specchio, ma ciò era dovuto più al fatto che non aveva visto molta attività negli ultimi mesi che alla sua bravura come donna delle pulizie. Anche se prendeva sul serio le sue mansioni di governante e teneva la sontuosa villa in condizioni scintillanti. Tuttavia, da quando Alex era scomparso, Mia non aveva avuto molto da fare.

    L’acqua raggiunse il bollore e lei vi gettò le tagliatelle prima di mettere il coperchio alla padella. Mentre aspettava che il pranzo fosse pronto, andò alle ampie finestre che si affacciavano sul patio e il giardino.

    Da quella posizione, riusciva a scorgere i tetti dei vicini di Alex, anche se in quel lussuoso quartiere noto come Pine Valley le case sorgevano ben distanziate le une dalle altre. Ognuna era circondata da un vasto terreno boscoso, che ne garantiva la privacy.

    In quel momento, tuttavia, Mia aveva troppa privacy. Era sola in quella casa da quando Alex era scomparso. Sola con un telefono che da settimane non smetteva di squillare. I reporter

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