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Le regole del magnate: Harmony Destiny
Le regole del magnate: Harmony Destiny
Le regole del magnate: Harmony Destiny
Ebook181 pages2 hours

Le regole del magnate: Harmony Destiny

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About this ebook

L'acclamato agente delle star hollywoodiane Ian Schaffer se ne intende di donne. Come potrebbe essere altrimenti con tutte le dive che gli girano attorno? Eppure, non appena incontra Cassie Barrington è sicuro di non avere mai conosciuto qualcuna di altrettanto interessante. E seducente. Lei, esperta addestratrice di cavalli, ha concesso la sua antica tenuta come set a una troupe cinematografica e Ian non può che rimanere soggiogato dalla sua bellezza e competenza. Ma Cassie è anche molto vulnerabile: come madre single sa bene di dover tenere a distanza gli uomini per non rimanere scottata una seconda volta. Ora dovrà scoprire se anche Ian è d'accordo...

LanguageItaliano
Release dateApr 20, 2015
ISBN9788858933367
Le regole del magnate: Harmony Destiny

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    Le regole del magnate - Jules Bennett

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Single Man Meets Single Mom

    Harlequin Desire

    © 2014 Jules Bennett

    Traduzione di Giada Fattoretto

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2015 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5893-336-7

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Oops!

    Ian Schaffer si ritrovò con una donna tra le braccia, quasi fosse sbucata dal nulla. Una donna piccolina, formosa. Una massa setosa di capelli rossi le ricopriva il volto, e quando scostò quelle ciocche ribelli Ian vide un paio di occhi di un azzurro incredibile.

    «Tutto bene?» le domandò lui, non particolarmente ansioso di lasciarla andare.

    Appena messo piede nelle stalle di Stony Ridge Acres questa bellezza gli era letteralmente piombata addosso.

    Quando si diceva tempismo perfetto.

    Gli premette una mano sulla spalla, ma Ian non si mosse. Come poteva, visto che tutte quelle curve si modellavano perfettamente al suo corpo e la sentiva ancora tremare?

    Forse non ne sapeva molto di cavalli, ma in fatto di donne... Già, le conosceva molto bene.

    «Grazie per avermi presa al volo.»

    Quella voce roca, lieve, lo ammaliò, rendendolo ancora più felice di essere venuto sul set del film per andare incontro alle esigenze di un suo cliente e nella speranza di aggiungere un’altra attrice alla sua lista, sempre più numerosa.

    La maggior parte degli agenti non si recava sui set dei film regolarmente quanto lui, ma Ian non si sarebbe fatto sfuggire l’opportunità di far contento Max Ford e dimostrare alla potenziale cliente Lily Beaumont quanto fosse pratico e deciso come agente. Nonostante la giovane età, il fatto che nell’ambiente fosse conosciuto come uno squalo giovava agli affari.

    Diede un’occhiata alla scala che portava al sottotetto, nelle stalle spaziose. Abbassò lo sguardo sul piolo divelto, colpevole della caduta.

    «Mi sa proprio che quella scala ha bisogno di essere sistemata» disse, tornando a fissare quei grandi, espressivi occhi azzurri.

    «Volevo ripararla» gli rispose, studiando il suo volto, la sua bocca. «Sa, può lasciarmi andare adesso.»

    Già, probabilmente quella stretta la stava innervosendo. Eppure la mise a terra con calma, facendo scivolare il corpo contro il suo.

    Poteva anche essere lì per lavoro, ma questo non significava che non dovesse godersi la presenza di una bella donna, se per caso se ne presentava l’occasione.

    Tenendole una mano sul braccio, Ian si concesse di osservare il suo corpo. Giustificò il contatto convincendosi che lo stava facendo per controllare che non fosse ferita, in realtà voleva solo guardarla meglio.

    «Si è fatta male da qualche parte?» le chiese.

    «Solo nell’orgoglio.» Arretrò di un passo costringendolo ad allontanare la mano, poi passò le dita sulla camicetta scozzese. «Sono Cassie Barrington. E lei è...?»

    Le porse la mano. «Ian Schaffer. L’agente di Max Ford.»

    E se tutto andava liscio anche Lily, la coprotagonista, avrebbe firmato con lui. Non avrebbe permesso che si rivolgesse all’agenzia concorrente senza combattere. E così, magari, suo padre si sarebbe reso conto che lui aveva fatto strada. Era uno dei migliori agenti di Los Angeles, e non bighellonava alle feste accanto a donne incredibili per guadagnarsi da vivere. Era diventato un esponente di spicco nel settore.

    Anche se le feste e le donne erano un bel bonus aggiuntivo, a Ian piaceva defilarsi dalla mondanità per andare sul set con i clienti. Ed era quel tocco in più che aveva contribuito al suo successo.

    Allacciava contatti con i produttori e stringeva rapporti con sceneggiatori e attori, in modo da potersi aggiudicare per i suoi clienti i ruoli per i quali erano più portati.

    La parte che avevano assegnato a Max era perfetta per lui. L’attore interpretava il dinamico Damon Barrington, un famoso allevatore di cavalli ed ex fantino. E per Ian evadere dal caos di Los Angeles per trascorrere del tempo in una prestigiosa scuderia in Virginia rappresentava un piacevole diversivo.

    «Oh, Max mi aveva detto che sarebbe arrivato. Mi dispiace di esserle caduta addosso.» Lo osservò rapidamente. «Non le ho fatto male, vero?»

    Ian infilò le mani nelle tasche, offrendole un sorriso. Poteva osservarlo quanto voleva.

    «Per niente» la rassicurò lui. «Ho apprezzato molto il suo benvenuto.»

    Lei sollevò il mento. «Di solito non sono così maldestra e non mi butto addosso agli uomini.»

    «Davvero?» le chiese lui, soffocando a stento una risata. «Che peccato.»

    «E lei di solito ci prova?»

    Incapace di resistere alla sfida che gli aveva lanciato, Ian avanzò d’un passo, compiaciuto quando la vide sgranare gli occhi e sollevare la testa per incrociare il suo sguardo.

    «Veramente no. Nel suo caso, però, sto facendo un’eccezione» le annunciò.

    «Allora sono fortunata.» Il tono diceva chiaramente il contrario. «Max dovrebbe essere nella roulotte. C’è il suo nome sulla porta, e credo che ne sia stata approntata una anche per lei.»

    Sembrava avesse fretta di sbarazzarsi di lui, il che lo invogliava a trattenersi. Incontrare qualcuno a cui non importava del suo status hollywoodiano, del suo potere e dei suoi soldi era un bel cambiamento. E il fatto che quel qualcuno fosse procace, indossasse jeans che ne esaltavano le curve e avesse espressivi occhi azzurri era la proverbiale ciliegina sulla torta.

    «Quindi lei è l’allenatrice e sua sorella è la famosa amazzone?» le domandò lui a quel punto, incrociando le braccia sul petto.

    Il caldo sole primaverile picchiava sulla sua schiena. La stagione estiva era dietro l’angolo e Ian sperava che una volta che il film fosse finito e Lily avesse firmato con lui l’agenzia sarebbe risultata tra le migliori. L’ex socio, ora rivale, non avrebbe più rappresentato un problema.

    Ian aveva iniziato a lavorare presso un’agenzia subito dopo il college, grazie alle referenze di un professore, e con un po’ di fortuna e uno spiccato senso degli affari si era rapidamente messo in proprio. Purtroppo si era trovato un socio che l’aveva pugnalato alle spalle, corteggiando di nascosto molti dei loro clienti per farli lavorare esclusivamente con lui in una nuova agenzia.

    Doveva accaparrarsi Lily per ripristinare l’orgoglio ferito. Ma come poteva concentrarsi sugli affari con questa distrazione tutta curve che si ritrovava di fronte?

    «Ha fatto i compiti» commentò lei. «Mi colpisce che conosca il mio ruolo e quello di mia sorella.»

    «Ho svolto delle ricerche. Come può vedere sono molto attento come agente.»

    «Sembra molto attento a tutto.»

    Quella era un’osservazione molto acuta; l’avrebbe volentieri sondata più a fondo se ne avesse avuto il tempo. La fissò negli occhi mentre colmava la distanza che li separava. Le pulsazioni alla base del collo della donna accelerarono, facendole trattenere il respiro.

    Dannate responsabilità lavorative. Ma di sicuro un piccolo flirt, perfino un’avventura, sarebbero valsi la pena.

    «A tutto» le confermò lui. «Mi faccia sapere se intende provare.»

    Quando la vide posare nuovamente lo sguardo sulle sue labbra Ian resistette a stento all’impulso di afferrarla e assaggiarla. Avrebbero avuto tutto il tempo... E poi la caccia non faceva forse parte del divertimento?

    «Di sicuro sa dov’è la mia roulotte.»

    E dato che aveva probabilmente oltrepassato una sorta di confine etico e morale, Ian si voltò e si allontanò dal fienile, lasciandola a bocca aperta.

    Be’, questo set era già il più eccitante in cui si fosse mai trovato e non aveva ancora incontrato il suo cliente.

    Cassie serrò la presa sui finimenti di MacDuff. Era ancora acerbo, vivace, ma lavorava con lui ogni giorno e dava segni di miglioramento. Ogni tanto si faceva cavalcare dal padre di Cassie, Damon Barrington. Lui però non faceva testo... sembrava avere un tocco magico con i cavalli.

    Almeno MacDuff aveva smesso di scappare da lei. Adesso doveva solo fargli capire i suoi ordini silenziosi facendolo stare al passo o facendosi seguire quando camminavano.

    La dedizione per i cavalli era solo uno dei fattori che avevano portato alla fine del suo matrimonio. Derek voleva che la piantasse di passare così tanto tempo con i randagi che portava a casa. Le chiedeva con insistenza di smettere di salvare ogni animale, soprattutto quando era rimasta incinta.

    Cassie non avrebbe mai smesso di salvare animali, visto che non era riuscita a salvare il suo matrimonio. Era chiaro che il marito preferiva le donne e l’alcol a lei e alla loro figlia. Peggio per lui, ma la ferita bruciava ancora.

    Si focalizzò sulla cavezza, stringendola e cercando di attenersi alla routine, dato che era un po’ in ritardo sulla tabella di marcia.

    Naturalmente l’essere caduta tra le braccia di quello sconosciuto affascinante e dallo sguardo di fuoco l’aveva destabilizzata. Per un attimo avrebbe voluto abbandonarsi a quella stretta, ma poi la realtà si era fatta largo, ricordandole che aveva già perso la testa una volta per un abile affabulatore. L’aveva sposato, ci aveva fatto un figlio e da allora non l’aveva più visto.

    A parte quando si era presentato per le pratiche del divorzio, con l’amante al seguito. Come se quella maggiorata ossigenata potesse fare da matrigna a sua figlia.

    Santo cielo, no!

    Cassie si ripromise di non permettere più a nessun uomo di prendersi gioco di lei, e di sicuro non si sarebbe fatta rapire da un altro bel sorriso e da un tocco sensuale.

    Peccato che nel momento in cui si era ritrovata tra le braccia di Ian si fosse dimenticata del discorso che aveva fatto a se stessa quando il marito l’aveva lasciata. Come poteva pensare razionalmente se delle braccia forti la stringevano contro un corpo tutto muscoli? Nessuna donna l’avrebbe biasimata per quella debolezza.

    Basta. Lei doveva pensare a sua figlia adesso.

    La dolce Emily stava per compiere un anno, e Cassie rivedeva in lei la parte migliore del suo matrimonio; se Derek non voleva vederla era lui a rimetterci.

    Quindi basta con gli uomini sexy che pensavano di essere chissà chi. Sebbene dovesse ammettere, anche se solo a se stessa, di aver sentito le farfalle nello stomaco tra le braccia di Ian. Era così bello, sapeva di uomo e l’aveva guardata negli occhi come se fosse una donna bellissima, desiderabile.

    Dopo aver partorito si era sempre sentita sciatta e grassottella. Il peso in eccesso che non riusciva a smaltire oltre all’abbandono del marito per un’altra erano stati duri colpi per la sua autostima. Eppure Ian l’aveva sollevata senza sforzo, il che era un chiaro segno di quanto fosse forte.

    Farsi irretire da un altro belloccio dallo sguardo sensuale non le avrebbe giovato, però. Doveva concentrarsi nell’aiutare sua sorella, Tessa, a vincere il concorso ippico. Avevano lavorato l’una accanto all’altra da sempre, sognando un giorno di vincere come il loro padre. Ed eccole lì, a un passo dalla consacrazione, e Cassie era su di giri.

    Quando la sua gravidanza era agli sgoccioli, Tessa era stata allenata da papà. Erano una famiglia di fantini.

    Una gara era stata vinta, ne mancavano due.

    Il fatto che la tenuta dei Barrington fosse stata trasformata in un set cinematografico era la ciliegina sulla torta.

    Pezzi grossi di Hollywood si erano interessati all’eredità tramandata dal padre di Cassie, dai leggendari tornei ippici e dai vincitori del passato; così, improvvisamente, la scuderia si era riempita di luci, tecnici del suono, comparse

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