Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

Curva su Leo (eLit): eLit
Curva su Leo (eLit): eLit
Curva su Leo (eLit): eLit
Ebook152 pages2 hours

Curva su Leo (eLit): eLit

Rating: 0 out of 5 stars

()

Read preview

About this ebook

ROMANZO INEDITO
Corinne McCourt è pronta per un nuovo inizio. Scaricato il fidanzato che la tradiva in continuazione, gli "prende in prestito" la Ferrari e parte per la corsa della vita. Prima fermata: Las Vegas. Qui, grazie ai sapienti consigli della cugina Sandee, sveste i panni di ragazza tranquilla e poco appariscente per indossare quelli, molto succinti, di bomba sexy. Finalmente adesso qualcuno si accorgerà di lei! E infatti il detective Leo Wolfman non riesce a staccarle gli occhi di dosso...
LanguageItaliano
Release dateOct 1, 2019
ISBN9788830504714
Curva su Leo (eLit): eLit
Author

Colleen Collins

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

Read more from Colleen Collins

Related to Curva su Leo (eLit)

Related ebooks

Romance For You

View More

Related articles

Reviews for Curva su Leo (eLit)

Rating: 0 out of 5 stars
0 ratings

0 ratings0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    Curva su Leo (eLit) - Colleen Collins

    successivo.

    1

    Corinne McCourt era in piedi nuda davanti a uno specchio a grandezza d'uomo e scrutava minuziosamente il suo corpo di ventottenne.

    Non era scultoreo, ma aveva gambe muscolose, grazie alle corse mattutine, e il fondoschiena era sodo. Guardò i seni rotondi e sperò che il fidanzato con cui conviveva, Tony Borgeson, si sentisse soddisfatto di loro come coppia. Chinò la testa all'indietro. «Ho ancora un bel seno» sussurrò. Erano ormai passati cinque anni da quando si erano innamorati, eppure lui non la guardava più come una volta.

    Si mise a giocherellare con il ciondolo d'oro che aveva al collo e contemplò lo specchio che aveva installato da circa un mese; aveva letto in una rivista per donne che coppie e specchi potevano essere un'ottima combinazione per ravvivare le scintille dell'amore. Sfortunatamente, l'unica cosa che gli specchi facevano venire in mente a Tony era solo l'ammirazione che provava per se stesso. Ogni mattina ci si pavoneggiava davanti scrutando ogni minimo particolare, dalla cravatta di classe al sorriso seducente.

    Una volta lei gli aveva ricordato che il suo lavoro era vendere computer: chi poteva interessarsi al suo sorriso? Senza distogliere gli occhi dalla sua immagine riflessa, lui aveva replicato che una vendita era una vendita, indipendentemente dal fatto che fosse un tosaerba, una macchina di lusso o un portatile, e che la prima impressione è quella che conta.

    Guardò il suo ventre piatto. Pensare che la maggior parte delle donne si lamentava di avere la pancia! Non Corinne, ma cosa avrebbe dato per averlo un po' rotondo, con dentro un bambino. Avrebbe voluto avere una famiglia grande, come quella italiana di Tony, che aveva vissuto in quello stesso quartiere di Denver da parecchie generazioni. A differenza di Corinne che, a causa dei vari matrimoni di sua madre e dei suoi fidanzamenti, aveva cambiato casa per sei volte prima di compiere diciannove anni.

    Si passò le dita sulla vita, e le venne in mente l'amica Cheryl, quando era incinta di otto mesi e affermava che il bambino le riempiva il cuore. «Anche io voglio che il mio cuore sia colmo d'amore» sussurrò Corinne dolcemente. Il che significava che avrebbe dovuto fissare la data del matrimonio, qualcosa che Tony aveva giurato di desiderare, ma a cui non aveva mai neppure pensato seriamente. La maggior parte del tempo l'aveva dedicato alla sua preziosa Ferrari, che aveva soprannominato Baby.

    La scelta di quel soprannome aveva sempre confuso Corinne; possibile che Tony non avesse mai capito quanto lei desiderasse un bambino? Un bambino da lui. Tuttavia le erano sempre venute in mente le parole di sua madre: Se desideri che un uomo faccia qualcosa, mostraglielo, non dirglielo, e Corinne aveva tenuto la bocca chiusa. Non aveva il carattere di sua madre, così mostrarglielo si era rivelato piuttosto difficile.

    Quel giorno, però, nonostante le palpitazioni per l'ansia miste all'eccitazione, Corinne gli avrebbe mostrato sul serio le cose che desiderava: passione e comunione intima con il suo quasi marito. Eventualmente anche... «Anche un bambino» mormorò Corinne.

    Sì, avrebbe portato a termine il suo piano, si sarebbe sposata e sarebbe rimasta incinta prima ancora che Tony se ne potesse rendere conto. Per fare in modo che le cose funzionassero, il suo migliore amico, Kyle, le aveva prestato il libro Come fare raggiungere il paradiso al vostro uomo. Corinne aveva seguito tutte le regole, anche se, al pensiero delle performance sessuali che l'attendevano, le si erano arricciati i capelli già ondulati. Era stata così ansiosa di inchiodare lo specchio al muro che quel dannato aggeggio ora pendeva da un lato.

    Tony, preoccupato più del fatto che lo specchio fosse storto che dell'ardore dimostratogli, le aveva detto che avrebbe dovuto assumere un falegname in un'altra occasione.

    Dopo il fallimento dell'idea dello specchio, Kyle le aveva ricordato che il libro Come fare raggiungere il paradiso al vostro uomo aveva prodotto risultati meravigliosi nella sua relazione con Geoff, il suo compagno. E chi meglio di un gay poteva capire i meccanismi che regolano il piacere in un uomo? Così Corinne aveva iniziato a leggere qualche capitolo: Le manette non sono soltanto per i criminali, o ancora: Siate un regalo, lasciatevi scoprire poco alla volta. Corinne non era molto sicura circa la faccenda delle manette, ma sul fatto di farsi scoprire poco alla volta? Be', tutti in questo mondo avrebbero dovuto spogliarsi poco per volta secondo il libro; tutto quello che avrebbe dovuto fare era soltanto pensare in modo sexy.

    Dunque, aveva preparato la grande sorpresa per quel giorno. Di solito l'otto giugno partecipava al picnic annuale della sua azienda. Corinne lavorava per la Universal Shower Door da quando stava con Tony, circa cinque anni, mese più o mese meno, e ogni anno arrivava con il piatto che preparava apposta, Jell-O Surprise.

    Ma non questa volta, quest'anno avrebbe servito per pranzo a Tony Corinne a sorpresa. Un brivido d'eccitazione le percorse la schiena, mentre immaginava il suo sguardo incredulo e subito dopo il desiderio che avrebbe provato vedendo la sua fidanzata servita come regalo.

    Corinne diede un'occhiata all'orologio. Erano le ventitré e dieci. Tony sarebbe stato a casa nel giro di venti minuti. Era il momento di impacchettare il regalo. Afferrò la confezione di pellicola trasparente che aveva comprato quella mattina al supermercato. Con dita tremanti iniziò in modo contorto ad avvolgere la plastica attorno al suo corpo.

    Canticchiando a bocca chiusa una delle canzoni di Celine Dion, Corinne si guardò allo specchio. Immaginò le sue belle curve paragonate a quelle della preziosa Ferrari di Tony. Tuttavia, a differenza di quanto accadeva al volante della sua macchina, Tony avrebbe perso il controllo con Corinne e le avrebbe strappato dal corpo la plastica. Poi, fra il divertimento, i gemiti e le risate, lei lo avrebbe stuzzicato pregandolo di prendersi cura di lei.

    Io che scherzo in quel modo?, si disse, portandosi un dito sulle labbra come per ricacciare indietro quel pensiero proibito. Subito dopo abbassò la mano e rise dolcemente in modo nervoso. «Ho messo uno specchio in camera da letto e sono vestita con qualche metro di pellicola trasparente. Può essere che la nuova Corinne scherzi mentre fa l'amore!»

    Amava il nuovo lato di se stessa. Forse, dopo essersi lasciata scartare, avrebbe anche avuto il coraggio di chiedergli di fissare la data del matrimonio. In fondo, anche la grande famiglia italiana di Tony stava aspettando quel momento, così, con un po' di incoraggiamento, Corinne avrebbe fatto in modo di far avverare quella speranza. Accidenti, considerando che voleva fissare una data, quanto tempo avrebbe dovuto chiedere? Cinque mesi a partire da quel momento? Cinque settimane?

    Guardò l'orologio. Mancavano cinque minuti per la sorpresa! Terminò di avvolgersi, poi afferrò il cestino da cucito e tirò fuori un paio di forbici. Mentre cercava tra i rocchetti, i tessuti e i bottoni, la colpì il pensiero di quanto fosse divertente che, dopo anni che cuciva gonne e giacche, si ritrovasse a ritagliare l'orlo di un vestitino di plastica che mostrava molto più di quanto avesse intenzione di nascondere.

    Dopo avere ritagliato uno spacco in modo da poter camminare, Corinne si voltò verso lo specchio e controllò l'effetto che faceva. «Non mi chiameranno più Corinne la Tranquilla ora!» Sentì il seno schiacciato, così come i capezzoli prorompenti, pressati contro l'aderentissimo vestito trasparente. Sotto gli strati lucidi si poteva intravedere un triangolo di riccioli scuri.

    Scosse la testa, apprezzando l'effetto dei capelli arruffati, lunghi fino alle spalle, del suo nuovo colore biondo. Era più selvaggio e più audace del suo solito colore rossiccio che tendeva al castano chiaro. Inoltre questo nuovo e sfacciato biondo era quasi dello stesso colore della Ferrari di Tony, il giallo intenso di cui si vantava con i suoi amici.

    «E come ciliegina sulla torta...» S'interruppe, lanciando sguardi carichi di soddisfazione maligna e dirigendosi in punta di piedi verso lo stanzino. Aveva comprato per l'occasione un paio di stivaletti neri con i tacchi vertiginosi. Sarebbe stata una bella sfida camminare su quei trampoli, tuttavia era una donna con una missione, la missione di fare l'amore con il suo fidanzato, di convincerlo a sposarsi e di avere un figlio da lui.

    Infilarsi quegli stivali dai tacchi alti era ancora più difficile di quanto si ricordasse, quando li aveva comprati al negozio di scarpe. L'arcata del piede era troppo alta e dovette spingere per farlo entrare. Per una strana connessione di idee, le vennero in mente tutte le avventure avute con sua cugina Sandee la Selvaggia.

    Si erano conosciute quindici anni prima, quando Corinne aveva traslocato in una piccola città del Texas in seguito al secondo divorzio della madre, per stare vicino all'unica famiglia che avesse mai conosciuto, la zia Judy, gemella di sua madre, e sua figlia, Sandee. Da quei tempi, Corinne aveva visto raramente Sandee, che ora viveva a Las Vegas, anche se ogni tanto si telefonavano e parlavano come due ragazzine per ore. Una di queste telefonate era stata proprio la settimana precedente; Sandee era preoccupata per un colpisci e scappa, ma non aveva fornito alcun dettaglio e Corinne non l'aveva obbligata a parlare, anche se stava morendo dalla voglia di porle un sacco di domande. Colpisci e scappa le era sembrato quasi un capitolo del libro Come fare raggiungere il paradiso al vostro uomo.

    «Ah!» urlò Corinne ondeggiando sui tacchi. Barcollò per qualche passo, afferrò la colonna del letto a baldacchino e riacquistò l'equilibrio. È pazzesco, non sembro per niente sexy se inciampo e agito convulsamente le mani in cerca di equilibrio, disse tra sé e sé. Per un attimo temette di essere sul punto di scoppiare a piangere. «No!» s'impose, serrando le labbra e facendo attenzione a non sbavare il rossetto. «Voglio sposarmi e voglio un bambino; cercherò di essere sexy in tutti i modi.» Poi prese un bel respiro, cercò di calmarsi e si diresse verso l'ingresso.

    Tutto a un tratto udì la chiave di Tony nella serratura e fu sul punto di cadere mentre slittava per fermarsi davanti alla porta. Era giunto il momento di farsi vedere! Si mise ben eretta in posa. Cosa poteva fare delle mani? Le venne in mente il titolo del capitolo: Schiavitù: un'usanza barbara con imprevedibili risvolti piacevoli. Tremando portò i polsi incrociati sopra la testa. La porta cigolò aprendosi, Corinne chiuse gli occhi e respirò profondamente...

    «Smettila!» strillò una voce nasale di donna. «Aspetta finché non entriamo, Tigre.»

    Tigre? Corinne aprì gli occhi e vide una bionda dai capelli ricci, spremuta come una salsiccia in un vestitino corto e aderente e che si stava strusciando contro... Tony!

    La bionda alzò lo sguardo e i suoi occhi scuri incontrarono quelli di Corinne. Il suo sorriso omicida svanì.

    «Non è come pensi tu» si affrettò a dire Tony per giustificarsi, gesticolando enfaticamente.

    Corinne sentì il suo cuore andare in pezzi come uno specchio frantumato. Pensare?, come faceva visto che non riusciva neppure a respirare. Accidenti! Non poteva nemmeno muoversi! Si sentiva assurdamente vulnerabile, aveva voglia di coprire il suo corpo quasi nudo, così irrimediabilmente esposto.

    La bionda indietreggiò. «Ma che...?» Si voltò verso Tony e gli chiese: «È la tua donna delle pulizie?».

    «Cosa sarei io? La donna delle pulizie?» domandò, mentre una

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1