Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

Un ballo con il milionario: Harmony Collezione
Un ballo con il milionario: Harmony Collezione
Un ballo con il milionario: Harmony Collezione
Ebook170 pages2 hours

Un ballo con il milionario: Harmony Collezione

Rating: 0 out of 5 stars

()

Read preview

About this ebook

Con il volto celato da un maschera, Allegra Valenti fa il suo ingresso al ballo più celebre d'Italia decisa a dimenticare almeno per qualche ora il proprio imminente matrimonio con un uomo che non ama. L'incontro appassionato con uno sconosciuto ha però delle conseguenze che stravolgeranno la sua vita, fino a quel momento votata solo al dovere.

Il tenebroso duca spagnolo Cristian Acosta non riesce a credere che quella splendida sirena mascherata sia la sorella del suo migliore amico, un'ereditiera viziata che disprezza da sempre. Ma il titolo della sua famiglia va preservato a ogni costo, anche se il piano prevede di metterle una fede al dito.
LanguageItaliano
Release dateNov 20, 2018
ISBN9788858990742
Un ballo con il milionario: Harmony Collezione

Read more from Maisey Yates

Related to Un ballo con il milionario

Related ebooks

Romance For You

View More

Related articles

Reviews for Un ballo con il milionario

Rating: 0 out of 5 stars
0 ratings

0 ratings0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    Un ballo con il milionario - Maisey Yates

    successivo.

    1

    Quell'uomo era la Morte venuta per portarla via. Almeno era ciò che sembrava mentre scendeva l'ampio scalone del salone da ballo veneziano, il mantello nero che gli svolazzava sulle spalle, le dita che sfioravano il corrimano di marmo. Allegra ebbe l'impressione che quelle dita le carezzassero la pelle e per tutta la vita si sarebbe meravigliata dell'intensità di quella sensazione.

    Era mascherato come gli altri, ma lì finiva la somiglianza tra loro, tra lui e ogni altro essere umano.

    Diversamente da molti dei presenti, non indossava un costume di seta sgargiante, ma era vestito di nero. La maschera che gli copriva il volto era di un materiale scintillante, nero a sua volta come la notte, a forma di teschio. Doveva aver dipinto di scuro anche la pelle, perché non si scorgeva traccia di epidermide nelle fessure di quell'intricato manufatto.

    Allegra non era la sola sconvolta dalla sua comparsa. Un mormorio incuriosito correva nella stanza e donne avvolte in abiti di seta tremavano in attesa di un suo sguardo, di una sola occhiata. Lei non faceva eccezione, e nascosta dalla maschera che le copriva il viso trovò il coraggio di guardarlo.

    Il ballo, tenuto in uno dei migliori alberghi di Venezia, era stato organizzato dal socio d'affari di suo fratello. Un invito era merce rara, molto richiesta, e solo l'élite poteva partecipare: famiglie di nuovi ricchi e altre di origini più antiche, ereditiere che riuscivano a polarizzare l'attenzione con un solo sguardo ammiccante.

    Lei stessa era una di loro. Suo padre discendeva da una famiglia nobile con antenati che risalivano al Rinascimento. Inoltre era riuscito a trasformare la sua posizione in oro sonante, mettendo mano a proprietà ereditate fatiscenti e ridando loro nuova linfa.

    Suo fratello Renzo aveva fatto ancora di più, portando la famiglia Valenti a livelli di ricchezza stratosferici.

    Eppure, Allegra non si sentiva come quelle donne, seducente o vivace. Lei si sentiva... in trappola.

    Quella era la sua ultima possibilità di perdere la verginità con un uomo scelto da lei invece che con il principe al quale era stata promessa, che non le accendeva il sangue né l'immaginazione.

    Forse un peccato del genere mi spedirà all'inferno. Ma chi meglio del diavolo potrebbe condurmi? Lui era lì e il suo ingresso l'aveva colpita più profondamente di quanto avesse mai fatto il suo fidanzato.

    Mosse un passo verso lo scalone poi si fermò. Il cuore le batteva così forte da farle temere di sentirsi male.

    Chi credo di essere? Non sono il genere di donna che avvicina gli sconosciuti a una festa, per flirtare e poi chiedergli di...

    Non capiva che cosa le avesse preso.

    Gli voltò le spalle. Sì, aveva fantasticato d'incontrare qualcuno al ballo, qualcuno da desiderare, ma arrivata al dunque non ne aveva il coraggio.

    Suo fratello l'aveva accompagnata a quella festa mascherata con una certa riluttanza e se gli avesse creato qualche fastidio sarebbe stato capace di radere al suolo il palazzo. Renzo Valenti non brillava per la sua calma. Allegra invece aveva imparato a contenerla.

    A quanto dicevano i suoi genitori, era stata una bambina difficile, ma alla fine si era lasciata domare, seguendo lezioni di portamento, tutto il necessario a fare di lei una vera signora.

    E ne era valsa la pena, almeno dal punto di vista dei suoi. L'amicizia di Renzo con Cristian Acosta, duca spagnolo conosciuto ai tempi della scuola, aveva assicurato la presentazione al principe Raphael De Santis.

    A quella presentazione, su insistenza del caro Cristian che Allegra proprio non sopportava, era seguito un accordo matrimoniale che la vedeva promessa al principe. Un trionfo, agli occhi dei suoi genitori.

    Dovresti essere al settimo cielo, le era stato detto.

    Era stata promessa a Raphael quando aveva sedici anni, ma a ventidue le era indifferente come al primo incontro. Era un bell'uomo, niente da dire, ma la lasciava indifferente.

    A differenza di Renzo, il principe si teneva alla larga dai giornali di gossip. Era il ritratto della rispettabilità, sia in giacca e cravatta sia in abbigliamento sportivo.

    Forse dipendeva dalla natura volubile di Allegra se non aveva mai provato la tentazione di andare oltre il bacio sulla guancia, se non trovava in se stessa nessuna passione per lui, forse una ribellione a ciò che le veniva ordinato di fare. O forse lui era semplicemente troppo freddo.

    È chiedere troppo volere un uomo che sia passionale quanto me?

    Benché la sua passione per la vita e gli uomini fosse solo teorica: desiderava la libertà, ma si limitava a sognare di scombinare la vita scelta per lei dai suoi.

    Cristian direbbe che sono egoista, si comporta come se avesse un interesse personale nel mio fidanzamento, forse perché ne è stato l'ideatore.

    Cristian era l'unico che riusciva a farle saltare i nervi, l'unico a spingerla a desiderare di lasciarsi andare alla collera perdendo l'autocontrollo.

    Quando la situazione si faceva difficile con i suoi genitori, Allegra si adeguava a ciò che le veniva chiesto. Nella realtà, la sua vita era tutto fuorché spontanea, e lei viveva una continua lotta contro se stessa.

    Vorrei combattere e dare qualche segnale della mia infelicità. Deglutì, sforzandosi di concentrarsi sui partecipanti al ballo per evitare di guardare la Morte.

    Si inoltrò verso il fondo della sala da ballo, prese un piatto e scelse tra le prelibatezze che aveva di fronte.

    Se non posso concedermi un uomo, allora mi concentrerò sul cioccolato. Se sua madre fosse stata presente, le avrebbe ricordato che l'abito da sposa che avrebbe indossato di lì a qualche mese era già pronto, e che mangiando troppo cioccolato rischiava di ingrassare...

    Perché sua madre aveva bisogno che tutto quanto avesse uno scopo ben preciso: che i figli si integrassero nel ruolo pensato per loro, che sviluppassero ciò che il padre aveva costruito e onorassero la famiglia, e molto altro che Allegra trovava troppo gravoso da accettare.

    In un attacco di ribellione, afferrò un altro pasticcino. Sua madre non c'era e la sarta era molto esperta, dunque sarebbe stata in grado di adattare l'abito da sposa, se ce ne fosse stato bisogno.

    Renzo non l'avrebbe fermata. Anche se non si era opposto alla decisione dei genitori di farle sposare il principe, sembrava divertirsi di fronte ai suoi sbalzi di umore.

    Pareva che a Renzo non pesasse troppo la sua posizione. Era strano: la sua vita era sempre stata imperniata sul lavoro, costretto a seguire le orme del padre alla guida del loro progetto edilizio, ma per tutto il resto aveva sempre fatto a modo suo.

    Quanto ad Allegra... avrebbe potuto scegliere qualunque lavoro, purché la priorità fosse dedicarsi al marito che i suoi genitori ritenevano adatto a lei.

    Forse era quella la ragione per la quale Renzo era più indulgente nei suoi confronti, perché valutava la differenza tra ciò che veniva chiesto a loro due di essere.

    I suoi genitori non se ne rendevano conto, e neppure Cristian, che aveva dato una mano per trovarle il partito migliore ed era sempre pronto a darle contro. Eppure lei sapeva che anche la vita di Cristian aveva avuto i suoi alti e bassi, e quasi si sentiva in colpa di trovargli tanti difetti. Infiniti difetti, a dire il vero.

    In ogni caso le sue tragedie personali e il suo coinvolgimento nel prossimo matrimonio di Allegra, non gli davano il diritto di essere così duro con lei.

    Sbatté le palpebre, abbassando lo sguardo sul piatto. Non riusciva a spiegarsi perché stesse pensando a lui in quel momento.

    Se fosse qui aggrotterebbe un sopracciglio con aria sardonica vedendo che mi lascio tentare da un vassoio di dolci e lo porterebbe come prova del fatto che sono ancora una bambina viziata. Del resto io lo considero un dannato bastardo, perciò siamo pari.

    L'orchestra iniziò a suonare, e un valzer l'avvolse con la sua morbida sensualità. Si voltò a guardare le coppie che ballavano strette, muovendosi con grazia.

    Come sarà lasciarsi stringere in quel modo da un uomo? Immaginava che il suo futuro sposo dovesse essere un ballerino perfetto. Dopotutto è un principe, probabilmente ha preso le prime lezioni da quando ha cominciato a camminare.

    All'improvviso nel suo raggio visivo entrò una mano guantata di nero. Alzò lo sguardo e le si fermò il cuore. Socchiuse le labbra, pronta a parlare, ma l'uomo sollevò l'altra mano, premendosi l'indice sulle labbra immobili della maschera.

    Anche lui l'aveva notata. Quell'eccitazione provata vedendolo scendere le scale non era stata a senso unico. Quel legame tra loro non era frutto della sua fantasia, ma esisteva davvero.

    L'eccitazione le montò nel petto, mentre la musica cominciava a diffondersi sempre più nella sala, e dentro di lei.

    Lasciò che lo sconosciuto l'aiutasse ad alzarsi dalla sedia e benché non avessero alcun contatto diretto, impedito dai guanti che lui indossava, Allegra percepì subito un flusso caldo al basso ventre.

    Mi sto comportando in modo ridicolo. Potrebbe essere chiunque, avere qualunque età, essere sfigurato e nascondersi sotto quella maschera. Potrebbe davvero essere la Morte...

    Ma lei stessa non ci credeva, perché ciò che provava era qualcosa di troppo profondo.

    Quando la strinse tra le braccia, il petto forte premuto contro il suo seno, dentro di lei si sprigionò un gran calore. Chiunque fosse, era lui, l'uomo che voleva.

    Che strano, provare un'attrazione così forte e improvvisa, che trascende la realtà a un livello viscerale...

    Si lasciò condurre sulla pista da ballo, leggera come una piuma, scivolando tra una coppia e l'altra come se non esistesse nessun altro oltre a loro due. Alzò gli occhi e lo sguardo dello sconosciuto puntato su di lei la sconvolse.

    Ogni volta che i loro corpi si sfioravano non riusciva a non tremare, ogni volta che la sua mano le sfiorava la schiena provava il desiderio di essere toccata da lui. Il loro non era soltanto un ballo, ma il preludio a qualcosa di molto più sensuale.

    Nessun uomo prima di quel momento le aveva fatto quell'effetto, né aveva mai ballato in quel modo, anche se era convinta che il ballo non avesse molto a che fare con quelle sensazioni. Dipendeva tutto da lui, e lei lo aveva percepito non appena lo sconosciuto aveva messo piede nella stanza.

    Gli premette una mano sul petto, facendo in modo di incrociare il suo sguardo, scuro e indecifrabile sotto la maschera. Forse era disgustato, forse non capiva perché lei avesse interpretato il suo invito a ballare come una richiesta di qualcos'altro. La prese per mano e le strinse le dita attorno al polso, spingendola indietro.

    Si sentì gelare, convinta di avere commesso un errore, ma lui le voltò il palmo verso l'alto e lentamente glielo accarezzò con il pollice, fino a sfiorare la pelle delicata del polso. Allegra rabbrividì, finalmente sicura di quello che significava: era un sì.

    Deglutì a vuoto poi si guardò attorno cercando suo fratello, ma non riuscì a trovarlo. Probabilmente se ne è già andato con una donna che ha attirato la sua attenzione. Meglio, così non dovrà farmi da babysitter.

    L'uomo misterioso sembrava deciso a restare in silenzio. Quella scelta non le dispiaceva, in qualche modo accresceva la tensione tra loro due.

    Non aveva idea di chi fosse, così come lui non poteva conoscere la sua identità. Era una buona cosa, dal momento che il suo fidanzamento con il principe era stato molto pubblicizzato e benché dubitasse di essere famosa in tutto il mondo, a Venezia qualcuno l'avrebbe riconosciuta di certo.

    Ormai non c'era più nessuna decisione da prendere, perché lui la stava conducendo via dalla pista da ballo e lontana dalla folla, lungo un corridoio deserto. Il cuore batteva così forte che pareva dovesse uscirle dal petto e per un attimo temette di essere rapita.

    Sto immaginando un mare di sciocchezze perché non riesco a respirare per la paura e l'eccitazione.

    Lo sconosciuto la spinse in una nicchia, e la musica finì in sottofondo. Lì non si sentiva niente e nessuno, era come se fossero le uniche due persone sulla terra.

    Le posò il pollice sulle

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1