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Salvata dal greco: Harmony Collezione
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Salvata dal greco: Harmony Collezione

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About this ebook

Allegra Kallas detesta Draco Papandreou e l'attrazione che si scatena in lei ogni volta che incrocia il suo sguardo. Draco è un uomo arrogante, ma quando l'azienda di suo padre fallisce, Allegra sa che lui è l'unico in grado di aiutarla.
Draco non può credere a un simile colpo di fortuna: il futuro della donna che desidera da sempre adesso è nelle sue mani!
LanguageItaliano
Release dateSep 19, 2018
ISBN9788858987056
Salvata dal greco: Harmony Collezione
Author

Melanie Milburne

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Salvata dal greco - Melanie Milburne

    successivo.

    1

    Allegra Kallas non si aspettava un vitello grasso, o un red carpet, o magari la fanfara. Ormai si era abituata a tornare a casa, a Santorini, senza nulla del genere. Ciò che invece era certa di trovare ad aspettarla era l'abituale indifferenza del padre. Il suo cortese, ma simulato interesse per la professione che lei svolgeva a Londra come avvocato di diritto di famiglia e l'espressione afflitta, quando lo informava di essere ancora single. Il padre greco di una figlia trentunenne giudicava quella situazione simile a una malattia nociva e incurabile. Fu proprio per questo che si stupì quando vide una bottiglia di champagne in fresco nel secchiello del ghiaccio, con inciso lo stemma dei Kallas e un vassoio d'argento con tre coppe di cristallo lì accanto. Inoltre, suo padre stava enfaticamente osservando quanto fosse meraviglioso riaverla a casa.

    Meraviglioso? Nulla riguardo ad Allegra era mai stato meraviglioso per lui, nulla. Probabilmente adesso lo era la giovane moglie Elena, maggiore soltanto di un paio d'anni rispetto a lei, e Nico, il bambino che avevano appena avuto insieme. Allegra sapeva che non sarebbero stati di ritorno da Atene fino a quella sera tardi, dato che Elena era andata a prendere i genitori perché l'indomani si sarebbe celebrato il battesimo del piccolo Nico. Quindi... per chi era quel terzo bicchiere?

    Si sfilò il borsone dalla spalla, sentendosi rizzare i capelli sulla nuca. «Che succede?»

    Suo padre sorrise e, come sempre, i suoi occhi rimasero seri. «Un padre non ha diritto di sorridere alla carne della sua carne?»

    Quando mai era stato felice di vederla? E quando mai Allegra si era sentita come un membro apprezzato della famiglia? Ma ora non voleva risvegliare vecchie ferite, non quel weekend. Era tornata solo per il battesimo di Nico e lunedì mattina sarebbe subito volata di nuovo alla sua vita a Londra. Trovava soffocante rimanere di più. Il suo sguardo si posò sul vassoio. «Per chi è il terzo bicchiere? Chi si unirà a noi?»

    Allegra non poté fare a meno di sentire che il padre era a disagio per qualcosa. I suoi modi erano strani, non solo per quel saluto così espansivo, ma per il modo in cui continuava a controllare l'orologio e a tormentare il polsino della camicia. «In realtà sì. Lui sarà qui da un momento all'altro.»

    Qualcosa dentro Allegra insorse. «Lui?»

    Il padre smise di sorridere e le sue sopracciglia si corrugarono minacciose. «Spero che tu non abbia intenzione di fare la difficile. Draco Papandreou sta...»

    «Draco sta venendo qui?» Il cuore di Allegra di colpo sembrò tirare calci. «Ma perché?»

    «Io ed Elena vogliamo sia lui il padrino di Nico.»

    Allegra trasalì. Quando le avevano chiesto di fare da madrina al loro bambino, lo aveva considerato un enorme complimento. Aveva supposto che fosse stata un'idea di Elena, ma non aveva immaginato che Draco sarebbe stato il padrino. Era convinta che l'onore sarebbe stato riservato a uno dei più vecchi amici del padre. Non si era resa conto che lui considerasse Draco un amico intimo e non un semplice rivale in affari. I nomi Papandreou e Kallas rappresentavano due potenti società che un tempo avevano collaborato insieme, ma negli anni il mercato sempre più competitivo li aveva portati ad allontanarsi a causa di alcune divergenze. Inoltre, Allegra aveva problemi personali con Draco. Problemi che facevano sì che ogni loro incontro divenisse causa di divertimento per lui e di mortificazione per lei. Ogni volta che lo vedeva, le tornava alla mente il proprio goffo tentativo di adolescente sgraziata di attirare la sua attenzione e, cosa ancora più imbarazzante, il modo umiliante in cui lui vi aveva messo bruscamente fine.

    «Perché mai glielo hai chiesto?»

    Suo padre emise un sospiro. «Gli affari vanno male. La crisi economica in Grecia mi ha colpito molto più duramente di quanto mi aspettassi. Se non accetto una sua generosa offerta di fusione, perderò tutto.»

    «Draco Papandreou sta... sta aiutandoti?» Ogni volta che pronunciava il suo nome, avvertiva una sensazione strana e appiccicosa strisciarle lungo la schiena. Allegra non vedeva Draco da quando lo aveva incontrato in un famoso locale notturno a Londra, circa sei mesi prima. Lei aveva un appuntamento, un appuntamento che le aveva dato buca. Fatto che aveva molto divertito Draco che purtroppo ne era stato testimone. Detestava quell'uomo e il suo essere così perfetto in tutto; ogni volta che Allegra commetteva uno dei suoi stupidi errori, lui era lì ad assistervi. Dopo l'imbarazzante corteggiamento dei suoi sedici anni, lei aveva velocemente trasferito la propria attenzione su un altro ragazzo della loro cerchia. Draco l'aveva subito messa in guardia riguardo a quel tipo, ma lei di proposito aveva ignorato il suo avvertimento e ne aveva avuto il cuore spezzato. Ebbene, non spezzato per l'esattezza, ma certamente il suo ego ne aveva risentito e non poco. Infine, a diciotto anni, Draco l'aveva incontrata a uno dei party di lavoro organizzati da suo padre, mentre si stava abbondantemente servendo di un punch molto potente. Allegra era incaricata di ricevere gli ospiti e lui l'aveva rimproverata di bere troppo. Un'altra predica che lei aveva volontariamente ignorato, fino a quando, poco dopo, quell'uomo insopportabile era rimasto a guardarla mentre tossiva fino quasi a sputare un polmone. In effetti, doveva ammettere che si era poi reso utile passandole un panno fresco sul viso e scostandole i capelli, ma questo non le aveva certo impedito di odiarlo. Anche in seguito, quando capitava che si incontrassero, lui aveva l'insopportabile abitudine di trattarla come se fosse ancora una goffa adolescente e non una donna adulta con un'importante carriera legale a Londra.

    «Draco mi ha offerto un accordo» le spiegò il padre. «Una fusione aziendale che risolverà tutti i miei problemi finanziari.»

    «Sembra troppo bello per essere vero. Che cosa vuole in cambio?»

    Suo padre evitò il suo sguardo e si voltò per versarsi un drink. «Ha posto alcune condizioni» rispose lui. «Ma non ho scelta, devo pensare alla mia nuova famiglia. Nico ed Elena non meritano di essere puniti per la mia sventura. Ho fatto tutto ciò che potevo, però ora sono in piena crisi. Draco è la mia unica ancora di salvezza.»

    La sua nuova famiglia. Quelle parole la ferirono più di quanto volesse ammettere. Quando mai lei si era sentita parte della sua vecchia famiglia? Era sempre stata considerata solo una figlia di ricambio. Una sorta di piano di salvataggio e non una persona.

    Allegra aveva un fratello maggiore, Dion, che purtroppo da bambino si era ammalato di leucemia. Proprio per questo motivo i suoi genitori erano stati incoraggiati ad avere un altro figlio, perché nel caso fosse risultato compatibile sarebbe stato possibile un trapianto di midollo osseo. Inutile dire che Allegra non era risultata tale e aveva fallito su tutti i fronti. Non compatibile e per di più femmina. Il povero Dion era morto poco prima che lei compisse due anni, non lo ricordava nemmeno. Ricordava solo di essere stata cresciuta da una serie di governanti perché ben presto il dolore della madre si era trasformato in una depressione così forte che Allegra era stata mandata in collegio. Poi, accidentalmente, l'anno in cui aveva compiuto dodici anni, sua madre aveva ingerito un'overdose di sonniferi proprio il giorno prima del suo ritorno a casa per le vacanze estive. Nessuno aveva pronunciato la parola suicidio, ma lei aveva sempre creduto che la mamma avesse posto fine alla sua vita proprio quel giorno di proposito. La cosa più dolorosa era la triste consapevolezza di non avere contato abbastanza da salvarla. Il padre non si era mai nemmeno preoccupato di nascondere il proprio disappunto per esser rimasto con un'erede femmina, invece del maschio che adorava. Non era passato un solo giorno nella sua infanzia prima e nell'adolescenza poi, in cui Allegra non avesse sentito il tormento di quella delusione, ma ora suo padre aveva voltato pagina e si era rifatto una vita con una nuova moglie e un altro bambino. Allegra non vi era mai appartenuta e adesso meno che mai.

    «Draco ti parlerà di persona del nostro accordo» aveva appena detto il padre. «Ah, eccolo! È qui.»

    Allegra si voltò e scorse l'alta figura entrare nella stanza. I suoi occhi incontrarono quello sguardo color onice e di colpo una strana sensazione la colpì al ventre. Ogni volta che lo guardava, aveva esattamente la stessa reazione. I suoi sensi balzavano sull'attenti, il polso le aumentava e il cuore sembrava impazzito. Draco indossava pantaloni di cotone color sabbia e una camicia bianca con le maniche arrotolate sui forti avambracci abbronzati, quella tenuta casual non toglieva nulla al suo alone di autorità. Quando Draco Papandreou entrava in una stanza, ogni testa si voltava e ogni cuore femminile palpitava, proprio come stava facendo il suo in quel momento. Lui trasudava sex appeal da ogni cellula del fisico possente. Allegra lo sentiva richiamare i suoi ormoni femminili come un lupo alfa che chiama una compagna. Nessun altro uomo l'aveva mai resa più consapevole del proprio corpo, che sembrava quasi possedere una mente propria, quando lui le arrivava vicino. L'unico modo in cui Allegra riusciva a nascondere come la faceva sentire, era ripararsi dietro uno schermo di sarcasmo pungente. Draco la reputava una megera, e allora? Era meglio che permettergli di pensare che lo stesse segretamente desiderando e che l'imbarazzante cotta che aveva mostrato quando aveva sedici anni non fosse del tutto sparita. Avrebbe preferito farsi impiccare, piuttosto che ammettere di averlo sempre messo al centro delle proprie fantasie sessuali. «Draco, che gentile da parte tua imbucarti a una festa privata di famiglia! Questa sera nessun appuntamento hot con una delle tue bionde pettorute?»

    Lui sorrise in modo cinico. «Sei tu il mio appuntamento, agape mou. Non te lo ha detto tuo padre?»

    Allegra lo incenerì. «Stai fresco, Papandreou.»

    I suoi occhi brillarono come se il pensiero di lei che gli diceva di no lo eccitasse. Questo era il problema dell'avere avuto una cotta adolescenziale per un uomo. Non avresti mai potuto dimenticarlo.

    «Ho una proposta da farti» continuò lui. «Preferisci che tuo padre sia presente, o che la faccia in privato?»

    «È indifferente per me dove la fai, perché nulla che tu mi proponga potrebbe mai, nemmeno tra un milione di anni, evocare la parola da me» replicò Allegra.

    «Ehm... credo che una delle cameriere mi stia chiamando» disse il padre, fuggendo dalla stanza.

    Lo sguardo di Draco le fece correre un brivido lungo la schiena. «Soli, finalmente.»

    Allegra andò al vassoio dei drink e con noncuranza si versò un bicchiere di champagne. Non era una grande bevitrice, ma in quel momento avrebbe voluto scolarsi l'intera bottiglia, per poi lanciarla contro la parete più vicina insieme ai bicchieri. Perché Draco era lì? Perché aiutava suo padre? Cosa mai poteva avere a che fare con lei? La domanda le si riversò nel cervello, come lo champagne nel bicchiere. Gli affari di suo padre erano davvero in pericolo? Com'era potuto accadere? La sua era una delle aziende più consolidate della Grecia e operava da diverse generazioni, molti uomini d'affari lo stimavano, ammirati da tutto ciò che aveva saputo realizzare. Suo padre aveva sempre ostentato la propria ricchezza, come si era arrivati a questo? Allegra si voltò e rivolse a Draco un sorriso mellifluo. «Posso offrirti un drink? Magari un diserbante? Azoto liquido? Cianuro?»

    Lui emise una sorta di risata profonda che le provocò uno strano rimescolio dentro. «Date le circostanze, lo champagne sarà perfetto.»

    Lei versò una coppa e gliela porse, seccata nel vedere la propria mano tremare. Draco prese il bicchiere, ma nel farlo le loro dita si sfiorarono e fu come essere toccata dalla corrente. Lo shock le provocò un brivido in tutto il corpo, risvegliandole ormoni ormai assopiti che reclamarono di più. Ritrasse di scatto la mano e poi desiderò non averlo fatto. Lui aveva un'inspiegabile capacità di leggere il linguaggio del suo corpo. Tutto di lui la turbava e le faceva provare cose che non voleva sentire, ma nonostante lottasse duramente contro tutto questo, Allegra non riusciva a staccargli gli occhi di dosso. Era come se dei magneti fossero attaccati ai suoi bulbi oculari e quell'uomo fosse la sua stella guida. Negli anni aveva incontrato un sacco di uomini affascinanti, ma nessuno si era mai nemmeno lontanamente avvicinato ad avere gli irresistibili lineamenti di Draco. Capelli neri corvini con dei ricci che le facevano provare il desiderio di passarvi in mezzo le dita. Una bocca che non era solo sensuale, ma peccaminosamente scolpita e la faceva pensare a lunghi baci conturbanti. Lei l'aveva sentita sulla propria una volta e vi aveva subito risposto, solo per sentirsi respingere bruscamente con un commento sarcastico, dettato da uno spietato ego maschile, su come una stupida ragazzina certo non sarebbe mai riuscita a soddisfare un uomo come lui. Per anni quella crudele frecciata aveva minato la sua autostima e rovinato la sua sicurezza, sessualmente parlando, già scarsa in partenza. Che fosse dannato per essere così maledettamente affascinante! Perché non riusciva a smettere di fissarlo imbambolata, come se fosse ancora quella stupida ragazzina preda di una cotta? Lui si era rasato, ma i potenti ormoni maschili che gli ruotavano attorno

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