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Magia spagnola: Harmony Collezione
Magia spagnola: Harmony Collezione
Magia spagnola: Harmony Collezione
Ebook139 pages1 hour

Magia spagnola: Harmony Collezione

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About this ebook

Il principe Alessandro Fierezza, rapito dai Vialli quando era solo un bambino, è creduto morto. Ma quando l'affermato cardiochirurgo australiano Alex Hunter giunge a Niroli per operare il sovrano, iniziano a circolare strane voci sul fatto che possa essere lui lo scomparso nipote del re. Nel frattempo, il feeling con Amelia Vialli, bella infermiera con la quale si trova a lavorare sull'isola, è subito forte. Una volta scoperta la sua vera identità, Alex dovrà fare i conti con le responsabilità che lo attendono in qualità di erede al trono e con le origini di Amelia, che non le consentirebbero di divenire la moglie del sovrano di Niroli.
LanguageItaliano
Release dateMar 10, 2020
ISBN9788830512375
Magia spagnola: Harmony Collezione
Author

Maggie Cox

Quando non è impegnata a scrivere o a badare ai figli, ama guardare film romantici mangiando cioccolato.

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    Book preview

    Magia spagnola - Maggie Cox

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Spaniard’s Marriage Demand

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2007 Maggie Cox

    Traduzione di Gloria Fraternale Garavalli

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2008 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3051-237-5

    Prologo

    Il sole picchiava forte sulla nuca di Isabella attraverso la finestra alle sue spalle. Infastidita, si riprese per un attimo dal suo turbamento e andò a chiudere le imposte.

    Quell’estate in Gran Bretagna si stava rivelando particolarmente torrida, ma la sola cosa che Isabella riusciva a focalizzare in quel momento, mentre tornava a sedersi sul divano, era l’incredibile scoperta di essere incinta. Il risultato del test di gravidanza che aveva appena fatto, sommato alla nausea e alla stanchezza di cui aveva sofferto in quella settimana, erano prove inconfutabili.

    Di tutto si era aspettata al ritorno dal suo viaggio, meno che di dover affrontare una simile situazione. Avvertendo un attacco di nausea, si alzò e corse in bagno.

    Dieci minuti più tardi, con una tazza di camomilla fra le mani e un asciugamano bagnato intorno al collo, provò a esaminare nuovamente la situazione, accettandola con una fermezza che stupì anche lei.

    L’interludio passionale che aveva vissuto con un avvenente e famoso uomo spagnolo si era risolto con quella gravidanza inattesa. Ignorando l’impeto di paura che rischiava di minacciare il suo ottimismo, Isabella ribadì a se stessa di essere in condizione di cavarsela perfettamente da sola.

    Nel profondo del suo cuore avvertiva un intenso desiderio per quell’uomo, che aveva dovuto salutare subito dopo la loro breve avventura, e qualcosa le diceva che quel desiderio l’avrebbe accompagnata per tutta la vita.

    1

    Maggio 2004 - Porto di Vigo, nord della Spagna

    «No! Non m’interessa niente di quello che mi dirai o se non vorrai più parlarmi, Emilia, non interromperò le ricerche riguardanti il mio libro per andare a ficcarmi Dio solo sa dove in cerca di un regista scorbutico ed egocentrico che sicuramente non vorrà concedermi un’intervista nemmeno se spergiurassi di essere in punto di morte!»

    Isabella inspirò nervosamente, battendo i polpastrelli sul bancone della reception, doveva aveva preso la telefonata della sorella, e avvertì un rivolo di sudore scenderle lungo la schiena. Nonostante la pioggia che ogni tanto scrosciava, il caldo era implacabile. In quel momento avrebbe dato qualsiasi cosa per una doccia fredda, una bibita ghiacciata e magari anche un sonnellino prima di mettersi a lavorare.

    Aveva camminato tutto il giorno intervistando i pellegrini che percorrevano il famoso Camino di Santiago de Compostela. La schiena le doleva e aveva i piedi gonfi, ma si sentiva arricchita dalle conversazioni avute con i pellegrini e dal loro entusiasmo e dopo un breve riposo non vedeva l’ora di scrivere qualche appunto per il suo libro. Quello che di certo non voleva era lanciarsi in un’assurda impresa alla ricerca di un uomo la cui priorità assoluta, a quanto pareva, era la salvaguardia della sua privacy. E tutto perché la sua impulsiva e ambiziosa sorella aveva fiutato l’opportunità di un’esclusiva per la rivista per la quale lavorava.

    «Ti prego, Isabella, non puoi non fare questo per me! Sei a Porto di Vigo nello stesso e unico giorno in cui ci sarà anche Leandro Reyes per una conferenza, e io ti sto scongiurando di farmi questo enorme favore! Cosa devo fare per convincerti? Ascolta... Ti pagherò qualsiasi cifra vorrai...»

    «Per l’amor di Dio, Emilia! Non voglio denaro! Voglio solo essere lasciata stare per proseguire il mio viaggio in santa pace!»

    La disperazione di sua sorella stava quasi diventando patetica, ma in effetti Emilia non era abituata a sentirsi dire di no. Era sicuramente la preferita in famiglia. Aveva tre anni meno di Isabella ed era nata dal matrimonio della loro madre con Hal Deluce, un simpatico americano che la donna aveva conosciuto durante una crociera alle Bahamas che si era concessa un anno dopo la morte del padre di Isabella. Di conseguenza Emilia era stata considerata un buon auspicio per il futuro, cosa di cui lei si era convinta fin dai primi anni di vita. Al contrario, invece, Isabella aveva sentito su di sé molte aspettative, che temeva sempre di deludere. L’ultima in ordine di tempo era stata il costoso matrimonio organizzato e finanziato dai suoi genitori. Isabella non era riuscita ad arrivare fino in fondo, perché aveva scoperto all’ultimo minuto che la relazione che aveva avuto col fidanzato era stata tutta una vergognosa messinscena.

    Emilia, invece, non conosceva la parola fallimento, non agli occhi dei loro genitori, almeno. Aveva una brillante carriera come giornalista in una famosa rivista femminile, era sposata con un giovane agente di borsa proveniente da una famiglia benestante e aveva appena comprato una stupenda casa a Chelsea, nel quartiere in cui vivevano tutti i VIP di cui lei scriveva. Per sua madre, Emilia era decisamente arrivata, mentre Isabella era ancora in viaggio.

    Per quanto la prendesse con filosofia, Isabella doveva ammettere che a volte soffriva al pensiero di essere quella che non ce l’aveva ancora fatta. E data la sua condizione privilegiata in famiglia, a volte Emilia approfittava troppo della generosità e della buona disposizione di coloro che le volevano bene. Come stava facendo in quel momento, quando sapeva bene che Isabella si trovava nel nord della Spagna per effettuare ricerche ce riguardavano il suo libro, percorrendo una ventina di chilometri al giorno su strade polverose nel faticoso pellegrinaggio che copriva un tragitto di oltre cinquecento chilometri. Non era lì in vacanza, stava lavorando, oltre che camminando!

    Isabella però adorava ciò che stava facendo. Studiare il Camino di Santiago e il motivo per cui così tante persone compivano quel pellegrinaggio di cinque settimane la stava entusiasmando parecchio. Ecco perché non voleva essere distratta da una cosa totalmente inattesa come quella richiesta.

    «Emilia, non capisci che sto lavorando? Ho preso un’aspettativa di tre mesi dalla biblioteca per questo, e non voglio perdere nemmeno un secondo. Ho camminato tutto il giorno, fa caldo, sono stanca e ho delle vesciche ai piedi grosse come una casa. Ho bisogno di un po’ di riposo prima di scrivere qualcosa stasera e riprendere il viaggio domani. Sei una donna piena di risorse... e se hai scoperto che Leandro Reyes è a Porto di Vigo oggi, sono certa che riuscirai a scoprire anche dove sarà domani. Mi dispiace, ma non posso proprio aiutarti.»

    Dall’altro capo del telefono udì un sospiro che la diceva lunga. Se non farai questo per me, sarà la riprova che avrai deluso ancora una volta questa famiglia. Pensavo fossi mia sorella, pensavo tenessi a me, ma capisco che non è così. Con quel sospiro Emilia le stava dicendo tutte quelle cose.

    Isabella fu presa dal senso di colpa e si morse il labbro inferiore per impedirsi di cambiare idea e cedere alle suppliche della sorella.

    Diede un’occhiata all’orologio, poi si girò con rassegnazione verso la scala che conduceva alla sua piccola e confortevole camera d’albergo. Non aveva ancora disfatto lo zaino. Si stava accingendo a farlo quando aveva ricevuto la telefonata di Emilia. Aveva lasciato a sua madre i numeri telefonici dove avrebbero potuto contattarla nelle rare occasioni in cui avrebbe alloggiato in piccoli alberghi invece che nei monasteri o nei rifugi usati dai pellegrini, ma adesso avrebbe preferito non averlo fatto! Quella era una situazione che lei non avrebbe definito un’emergenza!

    «Darei un occhio della testa per ricevere qualche informazione su Leandro Reyes, Isabella! Quando mamma mi ha detto che saresti stata a Porto di Vigo oggi, non ci volevo credere! Ho saputo solo ieri sera che lui sarebbe stato lì e oggi avevo diversi appuntamenti importanti, altrimenti mi sarei precipitata io stessa. È troppo tardi ora perché possa prendere un aereo... e per quanto ne so, resterà lì solo stasera. Significa così tanto per me, Isabella, per la mia carriera. Leandro Reyes è un Dio tra i registi di film d’essai! La maggior parte dei giornalisti venderebbe l’anima per intervistarlo! Ti prego, cerca di incontrarlo, ti prego! Mi bastano anche solo un paio di righe. Almeno riuscirai a farti un’impressione di quell’uomo, poi io potrò lavorarci su un po’!»

    Isabella avvertì un tuffo al cuore. Emilia lavorava per una rivista all’apparenza rispettabile, ma anche lei e i suoi colleghi non esitavano a mettere in giro pettegolezzi su una celebrità, se capitava l’occasione. Quel tipo di giornalismo le sembrava spregevole. Tutti avevano diritto alla loro privacy, anche i registi famosi. Soprattutto quelli come Leandro Reyes, noto per il suo carattere chiuso ed enigmatico. A Isabella venivano i brividi al pensiero di avvicinare un uomo come lui... figuriamoci alla prospettiva di parlargli! «Ora devo andare, Emilia. Devo farmi una doccia e poi...»

    «Ti supplico, Isabella! Leandro sarà al Paraiso stasera. È uno dei posti più discreti di Porto di Vigo, e lui si vedrà con un collega per un drink.»

    «Suppongo sia una perdita di tempo domandarti dove hai ottenuto questa informazione!»

    «Se proprio vuoi saperlo, ero alla prima di un film ieri sera, e alla festa dopo la proiezione ho sentito una conversazione tra una coppia di americani che lavorano nel cinema e che avevano appena collaborato con Leandro. Dicevano che oggi il regista avrebbe tenuto una conferenza in un college e che in serata avrebbe incontrato un loro comune amico al Paraiso di Porto di Vigo per un drink. Lo troverai là dalle sette in poi. Chiamami dopo averlo incontrato. Resterò in piedi ad aspettare la tua telefonata. Grazie, sorellona, sei un angelo! Sapevo di poter contare su di te!»

    «Non lo sai che non è educato origliare le conversazioni altrui?»

    «Oh, avanti, Isabella! Tu e i tuoi principi!»

    Evitando di replicare a quel commento, Isabella sollevò dal collo i capelli bagnati di sudore. «Ma come faccio a sapere com’è?» Gli intellettuali registi di film d’essai non venivano fotografati con la stessa frequenza di quelli dei film di cassetta, Isabella ne era certa.

    «È un metro e novanta di muscoli, capelli neri e stupendi occhi grigi, e non per niente è lo scapolo più ambito del settore. Fidati, sarà difficile non notarlo!» concluse Emilia, chiudendo la comunicazione senza nemmeno darle il tempo di replicare qualcosa.

    Leandro Reyes provò una sensazione di disagio guardandosi intorno nel locale semivuoto. Alphonso

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