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Crociera milionaria: Harmony Destiny
Crociera milionaria: Harmony Destiny
Crociera milionaria: Harmony Destiny
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Crociera milionaria: Harmony Destiny

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About this ebook

La prima regola del successo di Luke Marlow, milionario e armatore navale, dice: mai farsi distrarre da una donna. Soprattutto se la donna in questione è Della Walsh, affascinante medico in servizio sulla linea di navi da crociera che Luke ha ereditato e che intende vendere al miglior offerente. Peccato che la dottoressa si rifiuti di scendere dalla nave, dimostrando uno spirito indomito e battagliero che Luke non può non ammirare. Per non parlare del corpo mozzafiato che si nasconde sotto il camice... Quando Della gli propone una crociera di tre settimane per mostrargli quanto possa essere meraviglioso viaggiare su una nave, Luke accetta senza esitare. Lei non riuscirà a dissuaderlo dai suoi propositi, e nel frattempo lui sfrutterà ogni istante per convincerla a entrare nel suo letto...
LanguageItaliano
Release dateMar 10, 2020
ISBN9788830512535
Crociera milionaria: Harmony Destiny

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    Book preview

    Crociera milionaria - Rachel Bailey

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Countering His Claim

    Harlequin Desire

    © 2013 Rachel Robinson

    Traduzione di Giulia Dani

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2014 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3051-253-5

    1

    Dopo aver lanciato un’ultima occhiata agli alti grattacieli di Melbourne, Della Walsh salì a bordo della Cora Mae, la lussuosa nave da crociera che ormai considerava la sua seconda casa.

    Notò alcune persone sul ponte, tra cui il Capitano, radunate intorno a un uomo alto e ben vestito. Della si sporse, ma l’unica cosa che riuscì a intravedere erano le spalle ampie e muscolose di quell’uomo, i capelli biondo scuro e il portamento deciso. Ciò fu sufficiente ad attrarre la sua attenzione. Girando lo sguardo, si accorse che anche alcuni membri dell’equipaggio osservavano il gruppo con curiosità, rimanendo in disparte.

    Non c’erano dubbi: era lui.

    Luke Marlow, l’uomo che aveva ereditato la Cora Mae, era arrivato.

    Entrò nel maestoso atrio dove era stata invitata ad assistere alla pubblica lettura del testamento di Patrick Marlow. Una domanda la assillava ormai da giorni: quale sarebbe stato il destino della nave una volta che il nipote e unico erede, Luke Marlow, fosse passato al comando? Avrebbe venduto la compagnia?

    Della era incuriosita dal nuovo proprietario più di chiunque altro. Nel corso degli anni, Patrick le aveva raccontato alcuni dettagli della vita privata del nipote, tanto che ormai le sembrava di conoscere quell’uomo da sempre.

    Mentre si avvicinava, sentì il capitano Tynan affermare: «Vado a cercarle qualcuno che possa occuparsi della sua ferita».

    Luke Marlow sollevò la mano avvolta in un fazzoletto scuro. «Non è necessario. Mi basta sciacquarla e metterci una fasciatura.»

    Il Capitano notò Della. «Dottoressa Walsh, che tempismo perfetto! Il signor Marlow si è tagliato e forse è necessario dargli qualche punto.»

    Della si avvicinò per assisterlo come avrebbe fatto con un qualsiasi altro paziente, senza pensare che a breve sarebbe diventato il suo nuovo capo. «Buon pomeriggio, signor Marlow. Se vuole seguirmi in infermeria, darò un’occhiata alla sua mano.»

    Mentre parlava, lui si voltò verso di lei e la osservò intensamente, fissandola dritto negli occhi. L’aria sembrò farsi elettrica e Della fu attraversata da un brivido. Era forse nervosa perché lui avrebbe deciso del suo futuro? Oppure la sua faccia d’angelo, i suoi zigomi scolpiti e le sue labbra carnose l’avevano disorientata? Qualunque fosse il motivo, lei cercò di reprimere quella reazione incontrollata.

    «A pensarci meglio» affermò lui senza toglierle gli occhi di dosso, «è meglio dare qualche punto.»

    Luke Marlow si avvicinò a lei, ormai riusciva quasi a sfiorarla. Della sentì il cuore accelerare senza controllo. Alto e carismatico, quell’uomo riusciva a toglierle il fiato.

    Non era possibile. Aveva giurato a se stessa che non avrebbe più provato sentimenti simili per un uomo. Mai più. Senza aggiungere che a breve sarebbe diventato il suo principale. Rifiutandosi di cedere a spinte irrazionali, riacquistò il suo sorriso e cercò di mostrarsi professionale.

    «Da questa parte» gli disse.

    Mentre attraversavano l’atrio illuminato da maestosi lampadari in cristallo, Della si chiese se lui si fosse accorto degli sguardi che seguivano ogni sua mossa.

    «Mi dica una cosa, dottoressa Walsh» gli sussurrò con voce bassa e profonda, mista a curiosità.

    Cercando di mostrarsi impassibile di fronte al brivido che le percorse la schiena, Della proseguì senza fermarsi fino a raggiungere gli ascensori. «Chieda pure, spero di saperle rispondere.»

    «Accogliete sempre gli ospiti con cerimoniali simili?»

    Quando si aprirono le porte dell’ascensore, Della premette il pulsante del ponte tre. «No, ma lei non è un ospite qualunque.»

    Lui inarcò le sopracciglia. «E che ospite sarei?»

    L’unico che sia mai riuscito a farmi girare la testa. Rimase in silenzio per qualche secondo. Era il primo uomo che le aveva fatto provare sensazioni simili da quando... Scacciò ogni pensiero cercando di mostrarsi fredda e composta. «Abbiamo saputo che molto probabilmente sarà lei a ereditare la Cora Mae

    «Ah» rispose lui con sufficienza.

    Pensava forse che non lo sapesse nessuno? Patrick Marlow non aveva mai tenuto nascosto che il nipote fosse il suo unico erede. «Le voci girano in fretta su una nave da crociera.»

    «Voci?» ripeté lui, sollevando di nuovo le sopracciglia. «Quindi ce n’è più di una?»

    L’equipaggio della Cora Mae contava oltre trecento addetti, molti dei quali vivevano praticamente a bordo da anni e si consideravano ormai come una grande famiglia. Tutti, dal primo all’ultimo, adoravano spettegolare su Luke Marlow. Patrick le aveva parlato spesso del nipote, raccontandole dei successi raggiunti con la sua catena di alberghi, la Marlow Hotels, e del rispetto che si era guadagnato nel mondo degli affari, ma non l’aveva preparata all’effetto travolgente che Luke in persona avrebbe avuto su di lei.

    Le porte dell’ascensore si aprirono su uno stretto corridoio. Luke attese pazientemente una risposta. «In effetti sì» ammise lei, «ma la maggior parte sono sicuramente infondate.»

    «Me le racconti, la prego.»

    Della trattenne un sorriso all’idea di rivelare all’uomo che avrebbe deciso della sua carriera i pettegolezzi sul suo conto. «Non ne ho alcuna intenzione.»

    Della si fermò al bancone dello studio medico per parlare con l’infermiera. «Jody, c’è il dottor Bateman?»

    Luke Marlow la turbava. Forse era per via del suo ruolo, oppure a causa dello strano magnetismo che sembrava emanare. O, più semplicemente, era nervosa per la lettura del testamento di Patrick. Era difficile accettare che uno dei suoi più cari amici fosse morto poco più di una settimana prima. Comunque fosse, non si sentiva completamente a suo agio, e preferiva lasciare il paziente illustre al collega.

    Sentendo pronunciare il suo nome, Cal Bateman si affacciò nell’ingresso e Della emise un sospiro di sollievo.

    «Cal, il signor Marlow si è ferito e forse sono necessari dei punti.» Si voltò verso di lui. «Il dottor Bateman si occuperà di lei.»

    Mentre stava per allontanarsi, fu fermata dalla voce profonda e imperiosa di Luke. «No.»

    Il sangue le si raggelò nelle vene. «Scusi?»

    Lui la stava fissando, la sua figura imponente sembrava dominare tutta la stanza. «Se ho bisogno dei punti, vorrei che fosse lei a mettermeli, dottoressa Walsh» le rispose con sguardo impenetrabile.

    Disorientata, Della lo guardò negli occhi. Perché si preoccupava così tanto di quale dottore lo visitasse? «Le assicuro che il dottor Bateman è un ottimo medico, specializzato in chirurgia plastica. Farà un lavoro più preciso del mio, senza lasciarle cicatrici.»

    «Non mi preoccupo delle cicatrici» affermò lui, scrollando le spalle. «Voglio lei, dottoressa Walsh.»

    Il respiro le si strozzò in gola. Stava forse flirtando con lei? Nessun uomo l’aveva più fatto dopo... suo marito, anche perché aveva cercato in ogni modo di evitare situazioni simili. Tuttavia, Luke Marlow non sembrava arrendersi tanto facilmente. E lei era un medico, si ricordò. Avrebbe curato il nipote di Patrick, un uomo che riusciva a disorientarla, e avrebbe anche fatto un bel lavoro.

    «Come preferisce» rispose. Lo fece entrare nel suo studio e iniziò a prendere gli strumenti necessari. «Prego, si sieda pure, signor Marlow.»

    «Luke» la corresse lui, lasciandosi sprofondare nella poltroncina.

    «Preferirei continuare a chiamarla signor Marlow, se non le spiace» rispose infilandosi il camice appeso dietro la porta. «Molto probabilmente, a breve diventerà il mio nuovo capo.»

    «La veda dal mio punto di vista. Tra pochi minuti mi bucherà la pelle con un ago appuntito e mi sentirei più a mio agio senza tutte queste formalità.»

    Della lo fissò per qualche istante. Non le pareva molto nervoso, ma poiché avrebbe ereditato la Cora Mae, era lui ad avere in mano le redini del gioco. «Vada per Luke, allora» si arrese annuendo.

    «Dottoressa Adele Walsh» gli si rivolse lui, leggendo a voce alta il cartellino appuntato al camice. «Posso chiamarti Adele?»

    Si sentì trasalire. Solo suo marito la chiamava Adele. Il ricordo del volto dolce di Shane le annebbiò la vista e a fatica tornò alla realtà. «Preferisco Della.»

    «Della.» Luke la fissò con occhi penetranti. «Mi piace. Ora che siamo diventati amici, Della, dimmi quali sono le voci che girano sul mio conto.»

    Quando si accorse di essere stata raggirata, una risata le uscì spontanea. «Bella mossa, Luke. Vuoi davvero perdere tempo a sentire stupidi pettegolezzi?»

    Lui la fissò dritto negli occhi. «Direi di no, ma c’è una cosa che vorrei chiederti.»

    Della trattenne il fiato, poteva immaginare facilmente quale sarebbe stata la domanda. Prima o poi la questione sarebbe venuta fuori, meglio affrontarla prima della lettura del testamento.

    «Prego» rispose lei con un sorriso.

    «Mi è stato detto che uno dei medici di bordo si è preso cura di mio zio durante la malattia. Una dottoressa per la precisione.»

    «Sì» confermò lei con voce tremante.

    «Sei tu quella dottoressa?»

    Della si limitò ad annuire, sopraffatta da forti emozioni. Non riusciva ad accettare che Patrick se ne fosse andato, che non fosse più lì con lei; era sempre stato un uomo sorridente e pieno di vita. La sua morte le aveva fatto riaffiorare tutto il dolore che aveva represso dopo la morte di suo marito due anni prima.

    Luke la fissò serio. «Grazie per tutto quello che hai fatto per lui.»

    Della deglutì riuscendo finalmente a parlare. «Prego. Non devi ringraziarmi, Patrick era un caro amico e si meritava di trascorrere gli ultimi giorni della sua vita a bordo della sua amata nave piuttosto che in un ospedale.»

    «Non riesco a capire una cosa, però. Nessuno in famiglia sapeva che stesse per morire. Gli ho telefonato molte volte negli ultimi mesi e lui non mi ha mai detto niente. Mia madre lo ha incontrato da poco, sapevamo tutti che non godesse di ottima salute, ma nessuno sospettava che le cose fossero così serie. Perché non ci ha detto niente?»

    Della ripensò a quante volte aveva ripetuto a Patrick di dire alla sua famiglia la verità sul suo cancro, verso la fine si era anche offerta di telefonare lei stessa. Ma lui era stato irremovibile. Non voleva che lo vedessero così fragile e consumato dalla malattia, non avrebbe sopportato i loro sguardi compassionevoli. Voleva essere ricordato per l’uomo che era, ma Della sospettava che fosse una strategia di difesa: dicendolo ai suoi famigliari avrebbe dovuto affrontare la realtà dei fatti: che stava morendo.

    «Patrick era un uomo orgoglioso e ha agito per il vostro bene.»

    «Da quanto stava male?» chiese Luke con calma.

    «Scoprì di avere il cancro circa un anno fa, ma negli ultimi quattro mesi la malattia si era fatta più aggressiva. Ciò non gli ha comunque impedito di continuare a occuparsi fino all’ultimo della gestione della nave.»

    «Ha...» si interruppe quasi a cercare le parole adatte, «sofferto molto?» le chiese.

    «La terapia che gli avevo prescritto includeva anche la morfina, perciò il dolore era sotto controllo.» Qualche volta lo aveva dovuto quasi obbligare a prendere gli antidolorifici, Patrick aveva una tempra d’acciaio.

    Luke esitò prima di parlare, passandosi la mano tra i capelli. «Non voglio assolutamente che tu mi fraintenda, ma volevo sapere se aveva chiesto il parere anche di altri medici.»

    Della capiva benissimo, se si fosse trovata nella sua situazione, avrebbe fatto la stessa domanda, avrebbe voluto avere

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