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Piovuta dal cielo: Harmony Collezione
Piovuta dal cielo: Harmony Collezione
Piovuta dal cielo: Harmony Collezione
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Piovuta dal cielo: Harmony Collezione

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Sorelle per scelta 2/2

Athena Howard non può credere di averlo fatto! Per sfuggire al Matrimonio dell'Anno e al fidanzato che le ha mentito, fasciata in un sontuoso abito da sposa si è arrampicata sul davanzale della finestra e si è lanciata nel vuoto, cadendo...

... dritta tra le braccia di Luca De Rossi. Quando si dice il destino! Luca ha giusto due settimane di tempo per sposarsi e adempiere così ai termini del testamento della nonna, e la sua sposa gli è piovuta letteralmente dal cielo. Così Luca offre ad Athena un milione di sterline per diventare la signora De Rossi, naturalmente solo di nome. Tuttavia, il fascino della sua innocente mogliettina si rivela irresistibile per il cinico playboy, che non resisterà al desiderio di reclamare la loro prima notte di nozze.
LanguageItaliano
Release dateMay 20, 2019
ISBN9788858997994
Piovuta dal cielo: Harmony Collezione
Author

Chantelle Shaw

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Piovuta dal cielo - Chantelle Shaw

    successivo.

    1

    «Stavo pensando.»

    «Davvero?» Luca De Rossi non poté dissimulare lo scetticismo nella voce mentre lanciava uno sguardo alla bionda stesa nel letto accanto a lui. Giselle Mercier era squisita ed era un'amante creativa, ma lui dubitava che la modella francese con gli occhi blu angelici e una predilezione per i gioielli costosi stesse per annunciare di avere scoperto una soluzione per la pace nel mondo, o una cura per il cancro.

    Il suo sospetto fu confermato quando lei sollevò la mano sinistra, così che l'enorme diamante che scintillava al suo anulare fosse colpito dalla luce del primo sole del mattino che penetrava nell'attico.

    «Sì, stavo pensando che non voglio un matrimonio in municipio. Voglio che sia in una chiesa, anzi, in una cattedrale.»

    Guardò fuori dalla finestra, da dove si ammirava una magnifica vista della cattedrale di Milano, il Duomo.

    «E voglio un vero abito da sposa. Pensa che fantastica pubblicità sarebbe per lo stilista De Rossi» aggiunse con tono insinuante quando Luca si accigliò. «La stampa impazzirà per avere le fotografie dell'abito di nozze disegnato da uno dei più grandi stilisti del mondo per sua moglie.»

    «Non ci sarà nessun giornalista al nostro matrimonio» dichiarò Luca teso. «Sembri dimenticare che si tratterà solo di una sistemazione momentanea. E tra un anno divorzieremo e tu riceverai un milione di sterline, come abbiamo concordato.»

    Giselle spinse via il lenzuolo per rivelare il suo corpo nudo e dorato, poi sollevò una coscia snella per passarla intorno ai fianchi di Luca. «Forse deciderai di non volere più un matrimonio temporaneo» mormorò. «La notte scorsa è stata meravigliosa, chéri. Penso che tra noi ci sia qualcosa di speciale.»

    Luca borbottò qualcosa di spiacevole mentre buttava le gambe fuori dal letto. Era vero che il sesso non era stato male quella notte, sebbene in qualche modo privo d'ispirazione, com'era sempre con le sue varie a-manti. Ma per lui non significava nulla.

    Non aveva idea del perché Giselle avesse suggerito che ci fosse qualcosa di speciale tra loro. Avevano fatto un accordo che soddisfaceva entrambi, e non poté sopprimere un moto di impazienza al suo tentativo di cambiare le regole.

    Attraversò la stanza e rimase a guardare fuori dalla finestra mentre la sua amante passava gli occhi famelici sulle sue natiche sode e sulle cosce muscolose. Nella luce del sole, i folti capelli scuri, che avevano la tendenza ad arricciarsi sul collo, scintillavano come giaietto lucido. Le spalle ampie erano color bronzo, come il resto del corpo, compreso il fondoschiena, che spinse Giselle a chiedersi se prendesse il sole nudo.

    Non aveva mai avuto un amante abile e potente come Luca De Rossi. Nessuna meraviglia che i tabloid lo definissero lo stallone italiano. Era famoso per le sue storie con innumerevoli celebrità che indossavano le sue creazioni sul red carpet, così come per il suo talento artistico nel disegnare abiti che si adattavano perfettamente alle forme femminili di qualsiasi taglia.

    Luca era sexy e ricco. E aveva urgente bisogno di una moglie, in modo da poter conservare la casa di famiglia: la villa De Rossi, un palazzo affacciato sul lago di Como. Aveva a che vedere con le clausole del testamento di sua nonna. Luca avrebbe dovuto sposarsi entro il suo trentacinquesimo anno o la villa, che apparteneva alla famiglia De Rossi da tre secoli, sarebbe stata messa in vendita.

    Giselle non conosceva tutti i dettagli, né le importavano. La cosa importante era che Luca le aveva chiesto di diventare sua moglie. L'accordo prevedeva un ottimo compenso, così come numerosi altri benefit, come quel favoloso diamante che Luca le aveva assicurato che si sarebbe potuta tenere anche quando le loro strade si fossero separate.

    Solo che Giselle non aveva intenzione di andare da nessuna parte. Le era venuto in mente che, anche se un milione di sterline era più di quanto avrebbe mai guadagnato come modella, la cosa migliore che potesse fare era restare il più possibile accanto al suo futuro marito. Dopotutto, se lui era disposto a pagarle un milione per un anno di matrimonio, anche una scarsa in matematica come lei poteva immaginare la somma che avrebbe ricevuto dopo due o tre anni passati come sua moglie. E se poi avessero avuto un figlio, ci sarebbero stati il mantenimento e tutte le spese per il bambino.

    Decisamente, il futuro le appariva molto promettente.

    «Luca...» lo chiamò roca. «Perché non torni a letto?»

    Lui ignorò l'invito. Un familiare senso di frustrazione per la situazione in cui si ritrovava gli faceva ribollire il sangue, e provò l'urgenza di battere un pugno contro la finestra. Invece appoggiò il gomito sul vetro e rimase a guardare Corso Vittorio Emanuele II, una rinomata via dello shopping milanese.

    A dispetto dell'ora mattutina, la gente affollava già i marciapiedi dove si aprivano i negozi dei più famosi stilisti, incluso il De Rossi Design. Il brand che Luca aveva creato quindici anni prima era divenuto una celebrità globale, e il logo DRD compariva su abiti esclusivi così come sulla moda pronta di alto livello, completato da raffinate scarpe di pelle, borse e accessori prodotti dalla De Rossi Enterprises, fondata dal bisnonno di Luca, Raimondo.

    Ma era stato proprio grazie a Luca se l'azienda di famiglia era stata salvata dalla bancarotta e ora poteva vantare affari milionari. Però non aveva mai ricevuto ringraziamenti per questo dai suoi nonni, rifletté amaramente, e ora non c'erano più per farlo.

    Si voltò e camminò nella stanza superando il letto, accigliandosi quando scorse un'espressione dolce negli occhi di Giselle. L'ultima cosa che desiderava era che lei pensasse di essere speciale per lui, o che la loro relazione potesse diventare duratura. Aveva incontrato Giselle pochi giorni dopo aver appreso delle clausole del testamento di sua nonna, quando era ancora sotto shock e consumato dalla rabbia.

    Giselle era solo una delle tante bionde che partecipavano a un party, ma quando gli aveva confessato con gli occhi pieni di lacrime di essere appena stata licenziata come modella e non aveva i soldi per pagare l'affitto del suo appartamento, Luca aveva intravisto un modo per risolvere i problemi di entrambi.

    Lui aveva i capitali e gli serviva una moglie, mentre Giselle aveva bisogno di denaro e tutto quello che avrebbe dovuto fare per ottenerlo era acconsentire a diventare sua moglie per un tempo limitato. Era tutto molto semplice, e lui non aveva bisogno di complicare le cose con un groviglio di emozioni che non avrebbe potuto ricambiare.

    «Il gioielliere che ti ha venduto il diamante ha una collana abbinata in vetrina.» Giselle si aggiustò sul cuscino in modo che il seno si ergesse provocante. «Sarebbe carino avere la parure.» Abbozzò una smorfia quando Luca ignorò il suo tentativo di attirarlo nel letto. «Perché ti stai vestendo? Non devi lavorare anche durante il weekend, giusto?»

    Luca si astenne dal dirle che per costruire il suo impero e per trarre fuori dai guai l'azienda di famiglia aveva dovuto lavorare senza orario e weekend. Per quindici anni si era dedicato anima e corpo a riportare in alto il logo De Rossi, e adesso rischiava di perdere tutto se non acconsentiva all'oltraggioso tentativo di ricatto che sua nonna stava esercitando dalla tomba.

    Nonna Violetta aveva voluto che lui si sposasse, e lui si sarebbe sposato, sorrise Luca divertito. Ma sarebbe stato un matrimonio di facciata, un accordo d'affari, e l'unica ragione per cui intendeva portare avanti quella transazione era perché gli avrebbe permesso di dare a Rosalie le cure speciali di cui aveva bisogno.

    «Devo andare in Inghilterra» disse a Giselle mentre indossava i pantaloni, seguiti da camicia e giacca. Il taglio superbo da lui stesso disegnato enfatizzava la sua figura alta e snella, e la camicia fasciava il suo addome scolpito. «Sono stato invitato a un matrimonio dell'alta società» proseguì secco.

    Giselle passò dalla modalità sexy a quella interessata.

    «Potresti portarmi con te. Chi si sposa?»

    «Charles Fairfax, un mio vecchio compagno di università. Sta per sposare la cognata di un mio buon amico, il sultano Kadir di Zenhab.»

    «Sei amico di un sultano?» Giselle spalancò gli occhi. «Presumo che sia ultraricco. Lo incontrerò quando sarò tua moglie?»

    Non se fosse dipeso da lui, pensò Luca. Kadir Al Sulaimar era il suo amico più intimo, e avrebbe capito subito le ragioni per cui stava per sposare Giselle. Ma la verità era che lui si sentiva a disagio per quel matrimonio finto. Era il re dei cinici, eppure quando aveva fatto da testimone alle nozze di Kadir con la sua bellissima moglie inglese, Lexi, nove mesi prima, aveva visto con i suoi occhi l'amore che i due condividevano e per un poco si era sentito invidioso di qualcosa che lui non avrebbe mai potuto avere.

    «Chi è la cognata del sultano che il tuo amico Charles sta per sposare?» Giselle stava sfogliando le pagine di una rivista che aveva portato con sé, poiché Luca aveva solo libri noiosi nell'attico. «Si tratta di una qualche celebrità?»

    «Proprio no.» Luca aveva un vivido ricordo degli occhi di zaffiro di Athena Howard, del suo viso ovale e del mento deciso che tradiva un lato ribelle nel carattere. In Zenhab si era incuriosito perché Athena non somigliava per nulla alla sorella, che aveva i capelli biondi, una figura sottile e una bellezza mozzafiato che aveva messo in ombra la sorella, che era anche la testimone di nozze.

    Luca aveva comunque compiuto il suo dovere di testimone, stando accanto ad Athena per le fotografie di rito, e in seguito invitandola sulla pista da ballo. Era piuttosto piccola, il capo gli arrivava solo al torace. Durante la cerimonia si era coperta il capo, secondo le tradizioni di Zenhab, ma al ricevimento privato Luca si era meravigliato di vedere la sua cascata di capelli castano ramati, ed era stato a quel punto che lei gli aveva spiegato che Lexi era la sua sorella adottiva, e che quindi non avevano la stessa genetica.

    Un altro ricordo gli si insinuò nella mente, il profumo di Athena, una fragranza di rose antiche che gli aveva colpito i sensi mentre procedevano insieme lun-go i giardini del palazzo. Non riusciva a spiegarsi perché l'avesse baciata, o perché quell'episodio aleggiasse ancora nel suo subconscio.

    «Perché non posso venire al matrimonio con te?» La voce petulante di Giselle lo trasse fuori dai suoi pensieri. «Chiunque penserebbe che tu voglia evitare di farti vedere con me.»

    «Questo non è vero, cara. Ma non posso comparire a un matrimonio con una compagna non invitata.»

    La luce dura negli occhi di Giselle lo avvertì che doveva porle dei limiti. La sua fidanzata era stata benedetta con la bellezza a scapito del cervello, ma lui era ben consapevole che mancavano solo due settimane al suo trentacinquesimo compleanno. Provò un impeto di furia al pensiero che tutto ciò di cui gli importava era nelle mani di una ragazza senza cervello. Ma non era colpa di Giselle, si rammentò. Lei era la soluzione, non la causa dei suoi problemi.

    «Mentre sono via, perché non fai una visita alla gioielleria a comprare la collana di diamanti?»

    Lanciò una carta di credito sul letto, e Giselle l'afferrò prontamente. «Potrei prendere anche gli orecchini abbinati allora.»

    «Perché no?» mormorò Luca secco.

    Che importanza aveva se la sua futura moglie aveva una tendenza spiccata all'avidità?, pensò mentre saliva sull'auto che l'avrebbe portato all'aeroporto. Cos'erano pochi diamanti quando presto lui avrebbe avuto tutto quello che desiderava?

    Improvvisamente due occhi blu zaffiro gli balenarono nella mente, ma scrollò le spalle. Di lì a qualche ora Athena Howard sarebbe diventata la signora Fairfax. Lui aveva accettato di partecipare al matrimonio solo per fare un favore a Kadir.

    Si accigliò ripensando alla telefonata che aveva ricevuto dal sultano di Zenhab. «Lexi potrebbe partorire da un giorno all'altro, ed è molto dispiaciuta che non potremo essere

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