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Un caldo Natale: Harmony Collezione
Un caldo Natale: Harmony Collezione
Un caldo Natale: Harmony Collezione
Ebook156 pages1 hour

Un caldo Natale: Harmony Collezione

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About this ebook

Era stata sua già una volta. Sarebbe riuscito ad averla ancora?

Il suo incredibile sex appeal gli ha permesso di conquistare il cuore di Madeleine Knight. Quando scopre i segreti del suo passato, però, la ragazza capisce che Rafe Lombard non potrà mai essere davvero suo e decide di scappare. Il più lontano possibile.

Rafe ha un solo scopo: dimostrare che nessuna donna può decidere di lasciarlo senza il suo permesso. Deciso a vendicarsi, farà di tutto per avere indietro ciò che è suo. E sa perfettamente che c'è un solo posto dove poter tenere stretta a sé Madeleine, in quel caldo Natale.
LanguageItaliano
Release dateDec 9, 2016
ISBN9788858958490
Un caldo Natale: Harmony Collezione
Author

Lee Wilkinson

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Un caldo Natale - Lee Wilkinson

    successivo.

    1

    La stanza dello studio fisioterapico dell'esclusiva clinica Grizedale in Mayfair era silenziosa e l'unico rumore che si udiva in lontananza era quello del traffico di Londra. Sul pavimento c'era una spessa moquette mentre un vaso di rose rosse diffondeva una delicata fragranza nell'aria. Il lettino di pelle, coperto con un foglio di carta, era pronto a ricevere il paziente successivo.

    Una tenda di mussola alla finestra socchiusa ondeggiava lievemente lasciando entrare un alito d'aria e tenendo lontano l'afa estiva della città.

    Con indosso un completo grigio antracite e una camicetta color avorio, Madeleine sedeva alla scrivania coi lunghi capelli biondi raccolti in uno chignon, intenta ad aggiornare il file del paziente che se ne era appena andato. All'improvviso qualcuno bussò e la porta si aprì.

    Era Eve, nella sua divisa blu, che avanzava nella stanza con una scheda in mano.

    Eve Collins, insieme al fratello Noel, era amica di Madeleine sin dai tempi dell'asilo. Era stata lei a procurarle il posto in quella clinica. «Se sei interessata, Maddy, la donna che lo occupa è andata in maternità. Il che significa che si tratta di una cosa temporanea. In compenso, però, l'ambiente è piacevole e lo stipendio buono. Potrebbe essere l'ideale fino a quando non ti sarai costruita una tua cerchia di pazienti. Certo, tutto ciò significa che dovrai lavorare quattro sere a settimana per tutta l'estate...»

    «Non c'è alcun problema» si era affrettata a rispondere Madeleine con gratitudine. «Sono contenta di poter fare esperienza e guadagnare qualche soldo.»

    «Farò il tuo nome alla signora Bond che si occupa del personale.»

    Il colloquio era andato bene e Madeleine aveva iniziato a lavorare immediatamente. Non poteva più andare a trovare la madre di sera e così si era riorganizzata la giornata in modo tale da effettuare le visite alla casa di cura tra un paziente privato e l'altro.

    Sorridendo all'amica, Eve depositò la scheda sulla scrivania e la fissò con occhi eccitati. «Il tuo ultimo paziente di stasera è nuovo. Un certo Rafe Lombard...» Abbassando la voce aggiunse: «Un vero schianto col fascino di Sasha Distel! Alto, bello e tenebroso. Forse non sono molto originale, ma non c'è altro modo per descriverlo».

    Madeleine emise un sospiro. «L'ultima volta il tuo bel tipo aveva foruncoli e forfora...»

    «Prendi pure in giro, ma stavolta dovrai ammettere che non ho esagerato affatto. Tutto il personale femminile è in fibrillazione. Quando ha sorriso a Thelma, che notoriamente ce l'ha con gli uomini, si è sentita mancare e le sono caduti i fogli che aveva in mano.»

    «Bene, allora è il caso che ti affretti a mandarmi questo fusto altrimenti non avrò il tempo di vederlo.»

    Qualche istante dopo, la porta si aprì nuovamente e Madeleine sollevò lo sguardo dagli appunti che aveva appena terminato di scorrere.

    L'uomo che le apparve davanti era circondato da una aura di potere, di indipendenza e pacata autorità.

    Non appena lo vide, tutto si fermò: il respiro, il cuore, il sangue nelle vene... persino la terra smise di ruotare sul suo asse.

    Madeleine ebbe la sensazione di conoscerlo da sempre. Era lui la persona che stava aspettando, colui che aveva il potere di riempirle quel vuoto che non l'aveva mai abbandonata neppure quando era stata sposata con Colin.

    Invece di affrettarsi a parlare come faceva gran parte dei suoi pazienti, lui se ne stava in piedi in tutta calma intento a osservarla coi suoi occhi verde bosco.

    Prendendo un profondo respiro, Madeleine cercò di ricomporsi. Sebbene le fosse sembrata un'eternità, dovevano essere trascorsi soltanto un paio di secondi in tutto. Era la prima volta che capiva fino in fondo perché tutti gli insegnanti dei corsi di fisioterapia, ad eccezione di Colin, mettevano in guardia gli allievi dal non lasciarsi coinvolgere emotivamente dai loro pazienti.

    Quando arrivava il momento della prova, però, com'erano vane tutte le ammonizioni! La sua risposta, infatti, era stata istantanea e totale.

    Dopo un ulteriore profondo respiro, Madeleine si alzò in piedi e gli andò incontro porgendogli la mano. «Signor Lombard, mi chiamo Madeleine Knight...»

    Lui le strinse la mano sorridendole e la fissò negli occhi fermandole il cuore per una seconda volta.

    Schiarendosi la gola, Madeleine cominciò: «Mi pare di capire che ha avuto un colpo di frusta. Quando è successo?».

    «Questo pomeriggio.»

    La voce, profonda e pacata, le solleticò i centri nervosi. Poi, continuando a fissarla coi suoi occhi verdi, aggiunse: «Da quel momento ho un lieve dolore. Non credo che ci sia nulla di preoccupante, ma mi è stato consigliato di consultare un fisioterapista per vedere se ci sono danni al muscolo».

    «Com'è accaduto?» s'informò lei.

    «Stavo correndo in pista quando sono stato costretto a sterzare bruscamente. Le balle di fieno sono incredibilmente dure ad alta velocità» commentò l'uomo in tono asciutto.

    «Si tolga la camicia, così potrò visitarla» lo istruì lei cercando di suonare il più possibile professionale.

    Mentre si toglieva la giacca e la camicia depositandole sullo schienale della sedia, lei riprese a consultare le annotazioni sul foglio. Quando si mise seduto sul lettino, Madeleine tornò a sollevare lo sguardo.

    Aveva una schiena dritta e muscolosa, la linea della colonna vertebrale armoniosa ed elegante e le ampie spalle andavano restringendosi in vita per terminare in due fianchi stretti e affusolati. La pelle vellutata e leggermente abbronzata brillava come la seta e sembrava incitarla ad accarezzarla.

    Persino il collo solido e ben fatto era sexy ed attraente, con quella zazzera che si arricciava sulla nuca.

    Prendendo un profondo respiro, Madeleine andò verso di lui concentrandosi sul suo compito professionale e con tocco gentile ma fermo iniziò il suo esame.

    Sebbene dovesse essere ben consapevole dell'effetto che produceva sulle donne, l'uomo non fece alcun commento né tentò d'iniziare una conversazione. Al contrario, rimase in silenzio sollevando obbedientemente le braccia e flettendo i muscoli quando gli veniva chiesto di farlo.

    Non appena terminato l'esame, Madeleine si allontanò da lui e dichiarò in tono brusco: «Bene, signor Lombard. Ho riscontrato una certa rigidità muscolare sia sul collo che sulle spalle, ma non ci sono segni di lesioni. Nel giro di qualche giorno tutto dovrebbe tornare alla normalità».

    «Benissimo» commentò lui con un sorriso che risaltò sul suo viso abbronzato.

    Madeleine notò che sorridendo gli erano comparse delle piccole rughe intorno agli occhi. Due occhi a mandorla che avevano il potere di rendere straordinario un volto comune. Ma il suo viso era tutt'altro che comune...

    Cercando d'ignorare il rapido pulsare delle vene che le aveva procurato quel sorriso, Madeleine aggiunse: «L'unica cosa che posso consigliarle è un po' di riposo per il weekend. In seguito, se vorrà, potrà sottoporsi a un nuovo controllo per sua tranquillità».

    «Perfetto, quando può fissarmi un nuovo appuntamento?» le chiese osservando attentamente la donna dinanzi a sé che sembrava del tutto ignara della sua bellezza.

    Madeleine ragionò in fretta. Rivederlo, anche se sempre su un piano professionale, era troppo pericoloso. Le regole della clinica prevedevano un rigido protocollo tra pazienti e personale e lei non poteva correre il rischio di perdere il lavoro con i pesanti costi della casa di cura della madre che doveva sostenere.

    «Potrebbe tornare lunedì o martedì mattina.»

    Ma lui scosse la testa. «Preferisco la sera.»

    Fingendo di ricordare gli appuntamenti che aveva, Madeleine gli suggerì il lunedì alla stessa ora.

    La signora Deering, una donna di mezza età che lavorava in clinica durante il fine settimana e il lunedì sera, sarebbe stata ben felice di visitarlo senza incorrere nel rischio di perdere il posto di lavoro.

    «Va bene» convenne lui.

    «D'accordo. Allora la saluto, signor Lombard.»

    «Au revoir, signorina Knight. Molte grazie.» E con quelle parole si avviò alla porta.

    Una volta uscito, Madeleine ebbe l'impressione che quell'uomo si fosse portato con sé gran parte della sua vitalità lasciandole un senso di vuoto alla bocca dello stomaco. Leggermente spossata, si sedette alla scrivania e iniziò ad aggiornare la sua scheda.

    Quando ebbe terminato, restò ancora seduta a fissare il vuoto e fu proprio allora che la porta si aprì ed entrò Eve. «Volevo vedere se eri ancora qui... Se ne sono andati via tutti.»

    Visto che l'attendeva una cena in solitudine a casa, Madeleine non si era affrettata.

    «Allora, che te ne pare di Rafe Lombard?»

    «Devo ammettere che non hai esagerato. Era veramente uno schianto» replicò lei con tono leggero.

    «E c'è dell'altro...» aggiunse Eve al colmo dell'eccitazione.

    «Dell'altro?»

    «Stando alle parole di Joanne, che è informatissima su queste cose, Rafe Lombard ha ereditato le industrie Charn dal padrino Christopher Charn... Il che fa di lui un multimilionario e un partito ambito da molte donne. Ma finora non si è lasciato accalappiare ed è pertanto uno scapolo d'oro. Rappresenta una sfida. Una sfida che io non esiterei a raccogliere se avessi qualche chance. Dopotutto, un multimilionario vale bene il rischio di licenziamento.» Eve emise un sospiro. «Non dovrei lasciarmi andare a questi sogni. Non è certo il tipo da interessarsi a una come me. Con quegli occhi e quel carisma, Rafe Lombard deve avere un mucchio di donne che gli cadono ai piedi» concluse.

    Eve aveva ragione, pensò Madeleine tra sé allontanando l'immagine di quell'uomo dalla sua mente.

    «Hai finito con queste?» A un suo cenno affermativo, Eve raccolse le schede e si avviò alla porta. «Io vado. Ho un appuntamento con Dave. Ci vediamo martedì. Non trascorrere tutto il weekend nella casa di cura. Cerca di distrarti un po'.»

    «D'accordo.»

    Da quando la madre aveva subito dei seri danni alla testa nell'esplosione di gas che aveva distrutto la casa nella quale abitavano, Madeleine aveva trascorso gran parte del suo tempo libero al capezzale della donna. Sedere per lunghe ore accanto al corpo inanimato della madre parlandole o leggendole qualcosa senza sapere se capisse qualcosa, era molto doloroso per Madeleine. Così come lo era stato la morte di Colin, suo marito, che aveva perso la vita nello stesso tragico incidente.

    A poco a poco, col passare del tempo e il persistere della situazione, tutti gli amici erano scomparsi e soltanto Eve e Noel le erano rimasti vicini. Eve, con la sua natura allegra, le aveva fornito un sostegno emotivo, mentre Noel le era stato accanto col suo senso pratico: le aveva trovato un posto dove vivere e l'aveva costretta ad alimentarsi mentre lei raccoglieva i pezzi della sua vita. Noel era fantastico ad aiutarla ad allontanare, seppur per poco, tutti i suoi guai.

    Quando era dovuto partire per lavoro, Madeleine ne aveva sentito la mancanza. Le erano mancate le sue battute, il suo supporto, il suo senso dell'umorismo e il suo atteggiamento rilassato.

    Le era mancato un uomo nella vita.

    Da quando era ritornata single, molti uomini avevano tentato di instaurare un rapporto che andasse oltre la semplice amicizia, ma date le circostanze, Madeleine sapeva che c'erano poche probabilità di riuscita e così si era tenuta alla larga da qualsiasi relazione. Ma allo stesso tempo si rendeva conto che era giunto il momento di andare avanti. Purtroppo, però, non aveva incontrato nessuno che l'attraesse.

    Fino a quel giorno.

    Chiusa la finestra dello studio, Madeleine raccolse la borsa e si avviò all'uscita. Nei giorni di pioggia prendeva l'autobus, ma quando era bel tempo preferiva andare a casa a piedi per fare due passi.

    Quella sera, però, si

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