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Vicini e innamorati: Harmony Collezione
Vicini e innamorati: Harmony Collezione
Vicini e innamorati: Harmony Collezione
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Vicini e innamorati: Harmony Collezione

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About this ebook

È lui! Appena Tess Cameron mette gli occhi sul fisico prestante di Jordan Trask, il suo nuovo vicino di casa, e ne ascolta la voce profonda, capisce che è l'uomo perfetto per realizzare il suo progetto estivo: un flirt! Nemmeno Jordan rimane indifferente davanti alla bellezza di Tess, ma non osa confessarle che presto sarà costretto a ripartire, richiamato dai doveri di poliziotto. Del resto, doveva trattarsi solo di una breve storia... e allora perché quel batticuore, quando si guardano?

LanguageItaliano
Release dateOct 9, 2015
ISBN9788858940853
Vicini e innamorati: Harmony Collezione

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    Vicini e innamorati - Sharon Swan

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Home-Grown Husband

    Harlequin American Romance

    © 2002 Sharon Swearengen

    Traduzione di Cristina Proto

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2004 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5894-085-3

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    «Penso sia tempo che ti procuri un amante» sentenziò Sally a Tess Cameron, la sua migliore amica. «E intendo ora, quest’estate. Sei troppo giovane per sprecare la tua vita.»

    Tess gettò la testa indietro e rise, gli occhi azzurri illuminati da una divertita sorpresa per l’improvvisa piega che la conversazione aveva preso. Stavano discutendo in generale di uomini davanti a un caffè nella sua cucina, ampia e soleggiata. Ma questa uscita era ben lontana dall’essere generica.

    «E dove mi suggerisci di trovarlo?» chiese, più per ipotesi che per altro. «Devi ammettere che non è rimasta molta scelta qui, a Blue Spring.»

    Non che la piccola città ai piedi delle montagne a nordest di Phoenix fosse molto lontana dalla capitale dell’Arizona. Tuttavia non si poteva negare che la maggioranza degli uomini nelle immediate vicinanze rientrava in una delle tre categorie del tutto inutili per una vedova vicina al suo trentesimo compleanno: troppo giovani, troppo vecchi o troppo sposati.

    «Non è una buona ragione per disperare» obiettò Sally Mendoza scuotendo la testa e facendo ondeggiare i lunghi capelli scuri. «Non stai cercando il sostituto di un marito e di un padre, dopotutto. O almeno credo.»

    Tess sorseggiò il suo caffè. «Hai ragione, non ho fretta di arrivare di nuovo all’altare.»

    Ne aveva avuto troppa la prima volta, si rese conto; troppo impaziente di attingere al suo ideale di felicità eterna per fare un passo indietro e considerare la serietà di un impegno a vita. Troppo inesperta per sapere che l’amore da solo non poteva vincere tutto, che due persone dovevano trovare un terreno comune, prima di poter condividere un futuro felice.

    Ora era più grande, e forse più saggia. Non che essere sposata con Roger fosse stato tremendo. Solo non incredibilmente bello. L’unica cosa davvero meravigliosa che ne era risultata era la loro figlia, Ali.

    «Quindi ciò che serve è proprio un amante» sintetizzò pratica Sally.

    «Forse» aveva dovuto ammettere Tess per senso di onestà. Era senza un uomo da tre anni, e il suo corpo glielo stava ricordando. «Non è facile, però, trovarne uno per strada, sai? Ammesso che ci sia qualcosa di interessante là fuori.»

    «Che mi dici del signor Mistero, il tuo vicino della porta accanto?»

    Tess si allungò sulla vecchia sedia di legno. Nonostante la sua età, la scolorita imbottitura a fiori forniva un confortevole cuscino per il suo corpo.

    «È misterioso, hai ragione» ammise pensierosa. «Si è trasferito da quasi una settimana, e l’ho appena intravisto mentre entrava e usciva dal suo garage.»

    «Be’, talvolta puoi capire molte cose delle persone dalla macchina che guidano: una sportiva, lucente, di un rosso acceso, e sensuale come il peccato...»

    «Mi dispiace incrinare la tua piccola fantasia» sorrise Tess, «ma è un modello piuttosto vecchio, probabilmente una quattro ruote motrici, e sotto tutta quella polvere sembra nera...»

    «Quindi non è proprio povero, considerato quanto costano quei fuoristrada, e magari di recente è stato troppo impegnato per lavarla.»

    «O sta aspettando che arrivino la moglie e sei figli a farlo per lui» la rimbeccò l’amica.

    Sally finì il caffè e appoggiò la tazza. «Niente moglie o figli. Leslie Hanson ieri al supermercato mi ha detto che un gentiluomo celibe aveva affittato la casa che la prozia le aveva lasciato. Un affitto a breve termine, ha detto.» Comparve un sorriso malizioso. «Proprio ora che la tua adorata figlia è andata a passare l’estate dai nonni. Direi che si tratta di destino, Tess.»

    «Magari è il tipo che popola gli incubi delle donne, con tanto di mani sudate e un tremolante pomo d’Adamo.»

    «Oppure potrebbe essere l’uomo dei tuoi sogni» replicò Sally alzandosi.

    «Io non ho un uomo dei miei sogni» ribatté Tess con fermezza, alzandosi con lei. La maglietta gialla e i jeans logori sottolineavano un corpo snello, ben lontano dall’essere formoso. Ma lei ne era soddisfatta. «Ciò che ho è una figlia che amo più di ogni altra cosa al mondo, un lavoro che adoro, e progetti ben chiari per un solido futuro.»

    «Il che è assolutamente fantastico, e sono contenta per te. Ma tutto questo non ti darà ciò di cui una donna adulta ha bisogno, almeno ogni tanto, nel cuore della notte.» Sally sciacquò la tazza e la appoggiò sul bancone. «Un amante, d’altra parte...»

    «Va bene, Sal, ho afferrato il senso.»

    «Allora pensaci » sentenziò la madre di due turbolenti gemelli di sette anni, felicemente sposata con un pezzo d’uomo che adorava, e che la ricambiava. «Non c’è ragione di rinunciare a certi piaceri quando non vi sei costretta. Quindi riflettici su.»

    Dopo che Sally se ne fu andata, Tess rimuginò sul consiglio dell’amica. Del resto aveva molto tempo a disposizione in quella silenziosa mattina di sabato, data l’assenza di Ali. Una mattina troppo silenziosa, senza il suono delle sue scarpette da corsa consumate che risuonavano su e giù per le scale.

    Non che non ci fossero cose da fare. La lavatrice, per esempio. Passare l’aspirapolvere. Spolverare. Oppure... la vera sfida: convincere la sua regale gatta ad addolcirsi abbastanza da passare un’ora insieme a sistemare i fiori nel giardino sul retro.

    Ma dovette ammettere di non sentirsi in vena. Non quel giorno.

    Quel giorno si sentiva... irrequieta.

    Il suo corpo desiderava qualcosa di cui aveva fatto a meno per troppo tempo. Non poteva negarlo, così come non poteva trasformare i suoi naturali riccioli castani in lunghi capelli lisci.

    Quindi, come soddisfare quel desiderio? Con un uomo disponibile, era la risposta più ovvia.

    Non un marito, però.

    Sinceramente non voleva sposarsi, non per il momento. Ma desiderava... intimità, forse poteva definirlo così. Qualcosa di più del sesso, comunque. Voleva l’intimità che lo accompagnava, essere tenuta stretta da braccia forti.

    Sì, era questo che desiderava.

    Tess sospirò. Forse era davvero tempo di trovarsi un amante.

    L’ultima cosa di cui aveva bisogno era una donna nella sua vita, si ripeté Jordan Trask. In quel momento era proprio l’ultima cosa. Anche solo pensarci era un errore.

    Stava già avendo delle difficoltà per decidere come gestire il futuro che si stendeva di fronte a lui, simile a una strada priva di segnali verso un luogo sconosciuto, pieno di curve e bivi. Era un viaggio che conteneva più domande che risposte. E una donna sarebbe stata soltanto una complicazione ulteriore.

    Tuttavia era fortunato, si ricordò. Dannatamente fortunato. Aveva abbandonato il suo lavoro quando era ancora in grado di ridere di tanto in tanto per il puro piacere di farlo. La sua precedente professione talvolta annientava quella capacità.

    Invece lui poteva ancora provare sensazioni, grazie a Dio.

    Ciononostante, fosse saggio o no farsi coinvolgere da una donna in quel momento, il bisogno c’era. Bisogno di toccare una pelle morbida come seta, di percorrere curve gentili, e bisogno di essere a sua volta toccato. Dopotutto aveva trentacinque anni.

    Un leggero gemito attirò l’attenzione di Jordan verso la spessa porta di quercia della cucina, dalla quale si passava in giardino.

    Affittare una casa vecchia in una zona tranquilla era stato il primo tentativo di sperimentare una vita completamente nuova. Era il contrasto più forte che riusciva a immaginare con la serie di moderni trilocali del suo passato.

    Adottare un cucciolo abbandonato di bassotto scovato proprio quella mattina nel canile della zona era stato il secondo. Non aveva mai avuto un cucciolo. Neanche un pesce, per quanto riusciva a ricordare.Era piuttosto strano, comunque, il fatto che mentre la casa era a lui ancora estranea, il cane sembrava essersi ambientato subito.

    Jordan si allontanò dal robusto frigorifero su cui si era appoggiato e si avviò verso la porta. «Ora della passeggiata, amico?» Una rapida scrollata di una coda sottile fu l’entusiasta risposta. «È un bene, sai, che tu sia abituato a stare in casa.» Data la vita che aveva condotto fino ad allora, era più avvezzo a gestire un serpente a sonagli che un cucciolo da addestrare per i suoi bisogni.

    Lasciò uscire il cane e chiuse la porta, solo per spalancarla di scatto di nuovo quando fuori sembrò scatenarsi l’inferno. La quiete che lo circondava pochi secondi prima era stata sostituita da un latrato agitato.

    Che diavolo stava succedendo?

    Uscì sul portico coperto e intravide un grasso gatto grigio che poltriva sopra lo steccato bianco di legno su un lato del giardino. Con evidente sdegno felino il gatto osservava il bassotto difendere il territorio con uno zelo che avrebbe potuto essere ammirevole, se non fosse stato assordante.

    Prima che Jordan potesse cercare di riportare l’ordine, il gatto saltò giù dallo steccato e senza sforzo atterrò dalla parte opposta. Il cane, nel tentativo di seguirlo, infilò il tremolante naso nero in un piccolo spazio tra le assicelle, poi indietreggiò aggirandosi lungo la barriera, senza smettere di ringhiare.

    «Smettila, amico, è finita» lo richiamò Jordan. In quel momento il cane iniziò a scavarsi un percorso sotto lo steccato, in un punto dove il terreno era stato smosso.

    Jordan notò allora per la prima volta quel leggero avvallamento. Ed era già troppo tardi.

    Volò della terra. Il cane si infilò nel passaggio. Poi fu di nuovo l’inferno.

    Fu il lamento sorpreso di una donna a far accorrere Jordan verso lo steccato. Lo scavalcò e atterrò sugli stivali con un tonfo attutito, aspettandosi di trovare una matrona dai capelli argentati sull’orlo dell’isteria, mortalmente certo che avrebbe preferito occuparsi di un centinaio di serpenti piuttosto che di un solo attacco di nervi.

    Si trovò invece davanti una donna ben lontana dall’essere una matrona, accovacciata in ginocchio sull’erba accanto a una casa in legno a due piani, molto simile a quella che aveva affittato. La sua era dipinta di blu. Questa era bianca.

    E la donna era chiaramente infuriata.

    Con le mani inguantate strette ai fianchi e un cipiglio minaccioso, osservava il disastro in atto davanti a lei, mentre il compagno a quattro zampe di Jordan inseguiva la sua preda pelosa proprio in mezzo a un lungo letto di fiori.

    Questa signora non è isterica, pensò l’uomo. O agitata. Persino irritata non avrebbe reso l’idea. Era semplicemente furiosa.

    Jordan prese in considerazione l’idea di tornare indietro, lasciando il cucciolo ad affrontare le conseguenze. Perché mai lo aveva preso? Stava cominciando a credere di essere stato un folle.

    Poi la scelta tra rimanere o ritirarsi svanì quando il gatto improvvisamente cambiò strada e si diresse verso di

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