Corteggiata dallo sceicco (eLit): eLit
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About this ebook
I romanzi della serie "C'era una volta...":
1) Corteggiata dallo sceicco
2) Sotto il tetto di NY
3) Operazione matrimonio
4) Paparazzo reale
Rebecca Winters
Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.
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Book preview
Corteggiata dallo sceicco (eLit) - Rebecca Winters
successivo.
1
Montreux, Svizzera – 3 giugno
«Non posso sposarti, Paul. Sei un uomo meraviglioso, ma io non ti amo.»
«Non devi rispondermi subito. Riflettici sopra. Adesso sei confusa, non sai quello che dici. Da quando tua nonna è morta, non sei più tu. Il dolore ti ha distrutto e non sai più quello che provi per me, ma è questione di tempo. Vedrai che...»
«Ti sbagli. So benissimo quello che provo e so anche che il matrimonio tra noi non funzionerebbe.»
«Dal tuo tono capisco che non vuoi pensarci sopra, che sei determinata a partire. È così, vero?»
«Sì, voglio seguire le orme di mia nonna, provare a mettermi nei suoi panni. Glielo devo. Se non facessi questo passo, so che me ne pentirei per il resto della vita.»
«Almeno... Fammi venire con te, permettimi di proteggerti. È un viaggio pericoloso. Non dovresti andare da sola, Lauren.»
«Vorresti proteggermi? Da che cosa? No, Paul. Questa è una cosa che devo fare da sola.»
«Per quanto tempo starai via?»
«Non lo so e il tempo non ha importanza. Dipenderà da quello che troverò. Ma stai tranquillo. Questo è un arrivederci.»
Deserto di Nafud - 5 giugno
Vagarono nel deserto in completa solitudine. Assetati e affamati, le loro anime si indebolirono.
Le prime righe del salmo echeggiarono nella mente di Lauren Viret mentre si portava la borraccia alle labbra e beveva un sorso d'acqua nell'arsura e nella solitudine del deserto Arabo del Nord.
Da quando avevano lasciato la città di El-Joktor, un caldo torrido aveva piegato il gruppo di venti persone, che aveva deciso di attraversare il deserto e penetrare nel suo interno, scortato da quaranta cammelli senza i quali sarebbe stato impossibile procedere.
In quella distesa di sabbia bruciante che avrebbe potuto inghiottire chiunque in pochi istanti, Lauren sentì quanto fosse precaria la sua esistenza. Un granello di polvere nel deserto. Il viaggio, lungo circa cinquanta chilometri, sarebbe stato molto impegnativo e Mustafa, la guida, aveva spiegato a tutti che il cammello sarebbe stata la cosa più preziosa che avrebbero avuto nel deserto e che da quell'animale sarebbe dipesa la loro sopravvivenza. Mai separarsi dal proprio cammello, mai, aveva ripetuto infinite volte. E lei lo sapeva bene. Aveva letto molte storie sul deserto e aveva imparato che non bisognava mai sottovalutare l'importanza di quegli animali in apparenza goffi che trasportavano i beni di prima necessità, offrivano protezione, persino acqua e cibo nei casi più estremi.
I cammelli, regali, maestosi, solenni, veleggiano con sdegno lasciando sul sentiero solo un'impronta leggera come una foglia. I cammelli, instancabili e intelligenti, che sanno il loro nome e riconoscono la voce dei loro cammellieri; nobili creature...
Lauren ricordò quell'elogio che Kuki Gallmann, una scrittrice italiana, aveva scritto in suo libro e non poté che darle ragione. Assorta nei propri pensieri, udì Mustafa incitare gli animali perché procedessero, poi lo vide indicare le dune in lontananza. Il loro colore andava dall'ocra al rosso a seconda della luce, assumendo toni e ombreggiature che solo la mano esperta di un pittore avrebbe saputo rendere.
Lauren non aveva mai visto un paesaggio tanto affascinante e suggestivo, mai uguale, mai uniforme, sempre diverso a seconda del vento che ne modellava le dune, della luce che cambiava a ogni ora. Non c'era da stupirsi se sua nonna ne era rimasta ammaliata. Ma non era stato solo il deserto a conquistarla. Nel deserto aveva incontrato un uomo che le aveva rapito il cuore e le aveva cambiato la vita.
«Malik era un uomo meraviglioso, straordinario. La sua parola era legge per il suo popolo» le aveva detto una volta la nonna. «Ed era bello come un dio. Amarlo era naturale come respirare.»
Lauren non riusciva a immaginare un amore simile a lui e si chiese se per caso la vita avesse in serbo per lei un amore altrettanto grande. Volse lo sguardo verso i cammellieri con il capo avvolto in un turbante, il volto scolpito dal sole, e si domandò se avesse fatto bene a intraprendere un viaggio simile da sola. Un'americana, bionda come il grano, dalla pelle chiara come i raggi di luna, gli occhi azzurro-verdi come l'acqua del mare, che cosa ci faceva in quell'ambiente ostile? All'improvviso sentì che le sue certezze stavano crollando, che quel viaggio era stato solo un capriccio. Insicura e vulnerabile, si sentì fuori luogo benché indossasse il guthra, il tradizionale copricapo arabo e il kandura, un indumento lungo fino alle caviglie. Aveva scelto quegli abiti maschili perché sua nonna Celia Melrose Bancroft si era vestita in quel modo anni prima e le era sembrata la cosa migliore da fare.
L'ammirazione che aveva sempre avuto per lei l'aveva portata a imitarla in tutto. Inoltre la somiglianza tra nonna e nipote era sorprendente, più che tra madre e figlia. Lauren era bionda a differenza di sua madre che era castana, con la pelle olivastra e un nome esotico, Lana, che in arabo significa tenerezza. Dotata di una bellezza e di un fascino particolari, restava impressa a chiunque la vedesse.
Purtroppo entrambi i genitori di Lauren avevano perso la vita sei mesi dopo la sua nascita per un incidente sulle piste da sci, e lei era cresciuta con la nonna che l'aveva amata come se fosse sua figlia. Le numerose fotografie che Celia aveva conservato di Lana, avevano illuso Lauren di aver conosciuto quella madre tanto bella e tanto diversa da lei.
«Jolie laide» aveva sussurrato Paul una volta, osservando un primo piano di Lana. In francese quel termine indicava una bellezza fuori dal comune, non convenzionale, che restava impressa negli occhi e nella memoria e Lauren lo aveva udito. «Credo che tu abbia ereditato i geni migliori, petite, senza voler sminuire la bellezza di tua madre» aveva aggiunto, per scusarsi del suo commento azzardato.
All'epoca Paul la corteggiava, ma non conosceva le origini della sua famiglia e non sapeva che Lana, americana da parte di madre e araba da parte di padre, figlia del grande sceicco Malik Ghazi Shafeeq, aveva ereditato gli occhi da lui.
Una volta Lauren aveva visto la foto del nonno pubblicata su un giornale arabo che Celia custodiva gelosamente. Aveva la testa coperta da un copricapo ingombrante che aveva messo in ombra il suo volto e solo il naso fiero e la bocca grande erano ben visibili, la stessa bocca che aveva ereditato la figlia. In quell'occasione Lauren si era chiesta se suo nonno fosse ancora vivo, ed era stata proprio la curiosità di scoprire qualcosa sul suo conto che l'aveva spinta ad avventurarsi in quel viaggio nel deserto.
Quella notte si sarebbe accampata sotto le stelle e la mattina seguente la carovana avrebbe proseguito per raggiungere l'oasi di Al-Shafeeq dove avrebbe trascorso qualche settimana nella speranza di scoprire qualcosa riguardo al suo misterioso nonno arabo.
«Capisco che ti scorre del sangue arabo nelle vene per la passione che hai per la vita ed è solo per questo motivo che vedo in te dei tratti di Malik. Ricorda le mie parole...» le aveva detto una volta Celia. «Quando incontrerai l'uomo giusto, te ne accorgerai perché ti sentirai più viva che mai e tutta la tua passione esploderà.»
Paul, un giornalista parigino, probabilmente non era il tipo d'uomo che avrebbe avuto quell'effetto su di lei. Era una persona affidabile, gentile, generosa e a Lauren piaceva, ma in fondo al proprio cuore sapeva che non era lui la sua anima gemella. Non poteva e non voleva accontentarsi e non voleva nemmeno ferire Paul. Per quel motivo lo aveva lasciato, anche nella speranza di poter vivere un giorno la grande passione di cui le aveva sempre parlato la nonna.
Sebbene Lauren avesse rifiutato la sua proposta di matrimonio, temeva che Paul non avesse perso la speranza di sposarla e che aspettasse con ansia il suo ritorno per persuaderla ad andare a vivere con lui. Quel ragazzo sapeva essere caparbio e non si arrendeva facilmente.
Grazie alla sua perseveranza era riuscito a intervistare Celia, di solito molto sfuggente di fronte alle domande dei giornalisti. Per diversi anni, infatti, Paul aveva inseguito il desiderio di scrivere una serie di articoli sulla vita di Richard Bancroft, il defunto marito di Celia, che aveva fatto da padre alla giovane Lana, amandola come si ama una figlia. Anche Lauren si era legata a lui, non avendo una figura paterna di riferimento e il loro legame si era rafforzato anno dopo anno. Richard, uomo discreto e rispettoso, non aveva mai indagato sul passato di Celia, o rivolto domande sul padre di Lana. Era stato facile per tutti affezionarsi a lui come a un marito, a un padre e a un nonno.
Celebre avventuriero e antropologo, Richard aveva partecipato a quattordici spedizioni nei luoghi più inospitali e impervi della terra. Lauren e la nonna lo avevano seguito in alcune di esse, restando affascinate dai paesaggi che avevano scoperto, ma non si erano mai spinte nel deserto Arabo. Lauren non aveva mai saputo il motivo per cui Richard si era tenuto alla larga da quei luoghi e perché Celia non avesse insistito per andarci. Solo grazie alla perseveranza di Paul che era riuscito a intervistarla, la nipote aveva scoperto qualche notizia in più su Richard e i suoi viaggi.
Lauren, che all'epoca viveva a Montreux con la nonna, era stata coinvolta da Paul nella stesura dei diari e del materiale raccolto sulla vita di Richard Bancroft.
Affascinata dal giornalista francese, Celia aveva imparato ad apprezzarlo come uomo e come professionista, concedendo sempre più tempo alle sue interviste e invitando la nipote a considerare i sentimenti che nutriva per lui prima di prendere qualsiasi decisione. La nonna le aveva confessato di temere che lei restasse sola dopo la sua morte, senza un compagno da amare ma Lauren l'aveva rassicurata.
«Non sarò mai sola. Come te ho deciso di viaggiare e di fare qualcosa di utile. Lungo la strada incontrerò qualcuno che accenderà la mia passione, come tu stessa mi hai detto.»
Così, dopo la morte di Celia, si era preparata ad affrontare il viaggio nel deserto per vedere con i propri occhi i luoghi in cui sua nonna aveva conosciuto l'amore. Ricordando il motivo per il quale si era spinta ad affrontare un viaggio tanto impegnativo, strinse tra le mani il medaglione che le pendeva dal collo e sul quale era raffigurata una mezzaluna, dono che sua nonna aveva ricevuto dal suo amante durante un incontro romantico nel Giardino della Luna e che le aveva lasciato in eredità, cimelio prezioso e denso di significati.
Un altro posto dal nome affascinante di cui le aveva parlato la nonna era il Giardino Incantato. Sospirando, Lauren si augurò che il medaglione le portasse fortuna, facendole vivere una storia d'amore magica, irripetibile, simile a quella che aveva unito Celia allo sceicco Malik.
Con quell'auspicio e per scacciare la tristezza che aveva invaso il suo cuore, Lauren aveva deciso d'intraprendere quell'avventura, ripercorrendo gli stessi passi di sua nonna. Celia era stata una madre per lei e la sua perdita aveva lasciato un vuoto incolmabile nella sua vita. Visitare gli stessi posti in cui era stata la nonna, l'avrebbe fatta sentire più vicina a lei.
Paul l'aveva pregata affinché gli permettesse di accompagnarla in quel viaggio, ma lei aveva sempre rifiutato. Voleva andare da sola in quei luoghi che si era immaginata tante volte grazie ai racconti di Celia, ma il perché Paul non l'avrebbe mai capito. Tempo prima lui