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Il lupo e la gazzella: Harmony Destiny
Il lupo e la gazzella: Harmony Destiny
Il lupo e la gazzella: Harmony Destiny
Ebook143 pages1 hour

Il lupo e la gazzella: Harmony Destiny

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About this ebook

Zach è il cattivo, il nemico da combattere, forse il responsabile della scomparsa di Amber. Emily decide di ritrovare la sorella e va nella "tana del lupo", ma si accorge che l'ex cognato è una persona diversa da quella ipotizzata: è dolce, sensibile e tremendamente sexy! E non c'è nulla di più pericoloso di un cowboy che soffre di solitudine e che cerca un po' di compagnia, soprattutto se "questa" ha gli occhi più verdi dei prati in primavera e i capelli rosso fuoco che promettono d'incendiarsi...
LanguageItaliano
Release dateMar 10, 2017
ISBN9788858961636
Il lupo e la gazzella: Harmony Destiny
Author

Sara Orwig

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Il lupo e la gazzella - Sara Orwig

    successivo.

    Prologo

    «Che sfinimento!» esclamò Emily Stockton ad alta voce chiudendo il rubinetto della doccia.

    Esausta, dopo una giornata di lavoro di dieci ore al suo ufficio presso la sede degli Affari Sociali di Chicago, non vedeva l'ora di coricarsi. Avvolse i lunghi capelli rossi in un asciugamano che fissò dietro la nuca e si asciugò rapidamente.

    Stava per infilarsi la camicia da notte in leggero cotone bianco quando lo squillo del telefono la fece sospirare rassegnata. Doveva essere Meg Dodson che la chiamava per sapere se c'erano state novità riguardo la sua pratica d'adozione. L'aveva già sentita durante la giornata, ma l'ansia di quella donna era incontrollabile.

    Appena sollevò la cornetta, Emily venne investita da un fiume di parole incomprensibili, ma chiaramente dettate da uno stato di panico.

    «Meg? Si calmi. Non riesco a capirla.»

    «Emily, sono io, Amber. Sono disperata...devi aiutarmi. Mi sta seguendo ed è inferocito...»

    «Amber?» chiese Emily scuotendo la testa e domandandosi in quale nuovo pasticcio sua so rella si fosse cacciata. L'ultima volta che l'aveva sentita era stato qualche mese prima quando le aveva annunciato che si sarebbe sposata per la terza volta.

    «So che tu mi aiuterai. Devi venire» continuò Amber concitatamente. «Ma devi stare attenta perché se lo scopre, anche tu sarai in pericolo. Devo scappare da lui...»

    «Lui chi, Amber? Raimundo? Zach Durham?» domandò Emily riferendosi all'attuale marito della sorella e al precedente. Pareva che il primo fosse invece scomparso da tempo.

    «Sai quanto Zach può essere crudele e quanto mi odi. Tieniti lontana da lui...»

    «Amber, cerca di essere più chiara. Da chi stai scappando?»

    «Devo andare. So che sarà qui a momenti. Sono nel New Mexico...a nord...ti richiamo...»

    La comunicazione venne interrotta ed Emily rimase a osservare inebetita la cornetta del telefono.

    «Accidenti!» esclamò tentata di fregarsene e lasciare che Amber se la sbrigasse da sola. In fondo non era una novità per lei trovarsi in qualche guaio, ma questa volta le era sembrata più allarmata del solito. E anche più spaventata.

    Sospirando rassegnata, Emily capì che non sarebbe riuscita a rimanere fredda e indifferente alla sua supplica d'aiuto. Anche se era la più giovane della sua incasinata e turbolenta famiglia, si era sempre sentita la più grande e la più responsabile.

    Era parecchio che non si prendeva una vacanza e non le sarebbe stato difficile concludere l'ultima pratica d'adozione e chiedere dei giorni per andare nel New Mexico per scoprire che genere di aiuto sua sorella avesse bisogno. Sospettava comunque che si trattasse del suo ex marito, Zach Durham, che possedeva un ranch proprio in quello stato. Altrimenti, cosa ci faceva Amber lì? L'ultima volta che si erano parlate era ad Acapulco dove aveva appena sposato Raimundo Morales. Chissà, forse era accaduto qualcosa tra i due uomini.

    Avrebbe di gran lunga preferito trascorrere una vacanza in modo diverso, ma sapeva che non sarebbe stata in pace con se stessa se non fosse andata in New Mexico.

    «Al diavolo!» sibilò tra i denti mentre s'infilava sotto il lenzuolo.

    1

    Quanto si può sopravvivere dopo essere stati morsi da un serpente a sonagli?, si chiese Emily mentre camminava lungo quel sentiero che sentiva pieno d'insidie.

    Non aveva ancora visto alcun serpente, ma da un minuto all'altro si aspettava di sentirne il sinistro fruscio o il morso velenoso a una caviglia. Se non altro, avrebbe almeno potuto mettersi degli stivali invece di un inutile paio di scarpe da tennis.

    Era un luogo perfetto per un film dell'orrore, pensò con gusto macabro mentre osservava il filo spinato che proteggeva la recinzione della proprietà davanti alla quale si era fermata.

    Il vento leggero di quella sera di luglio illuminata da una luna di ghiaccio s'insinuava tra i rami chiari di un pioppo secolare e faceva cigolare il cartello di latta che proibiva il passaggio a chiunque. Gli abeti e i pioppi gettavano ombre scure sul terreno e non le era difficile immaginare paurose minacce nascoste nel buio.

    Tra le foreste selvagge del New Mexico pote vano nascondersi cinghiali, coguari o cani selvatici. Persino le strade di Chicago di notte avrebbero potuto essere più sicure di quel luogo inquietante.

    Quasi volesse trovare un riferimento familiare, Emily si fermò e guardò indietro per cercare la sua auto parcheggiata a poca distanza dalla strada principale, in uno spazio a lato della recinzione che aveva scavalcato. Se avesse seguito l'istinto, sarebbe tornata sui suoi passi, ma s'impose coraggio rammentandosi il motivo della sua presenza in un posto tanto inospitale. Così, riprese a camminare cautamente verso la strada privata che attraversava la proprietà.

    Zach Durham e il suo ranch chiamato Bar C erano invitanti quanto un pozzo di vipere, concluse mentre raggiungeva la strada sterrata delimitata da alberi e cespugli. Mentre camminava, il suono sordo dei suoi passi faceva da sottofondo al battito impazzito del cuore animando il bosco di rumori immaginari.

    Cercando di tenere la fantasia sotto controllo, Emily rallentò il passo e proseguì quasi in punta di piedi. Il percorso le sembrò interminabile e quando finalmente uscì dal bosco, fu stupita dalla luminosità di quella notte. La luna piena le fu d'improvviso davanti e lei si fermò, affascinata e colpita da uno spettacolo imprevisto.

    Eppure, avrebbe dovuto essere il buio a farle da complice. Aveva indossato una maglietta blu a maniche lunghe e un paio di jeans dello stesso colore proprio per cercare di mimetizzarsi nell'oscurità, ma quella luce rischiava di rovinarle il piano.

    L'ultima cosa che si augurava era di essere scoperta da Zach Durham mentre entrava abusivamente nella sua proprietà. Ricordò i commenti della gente di San Luis, la cittadina vicina, quando aveva domandato di lui.

    «È un lupo solitario.»

    «Non si vede molto in giro.»

    «Si fa gli affari suoi e non s'impiccia in quelli degli altri.»

    Alcuni uomini avevano detto di averlo visto parlare con Amber in un bar la settimana prima. La domenica seguente, la polizia aveva trovato l'auto di sua sorella abbandonata e bruciata e aveva aperto un'indagine. Erano stati loro a chiamarla perché avevano trovato il suo nome su un piccolo blocchetto per appunti trovato per terra accanto al veicolo. Anche lo sceriffo aveva confermato ciò che gli uomini di San Luis le avevano detto. Zach era l'ultima persona che era stata vista con Amber.

    Camminò ancora per almeno un quarto d'ora prima di raggiungere la curva che precedeva la radura sulla quale sorgeva la casa. Quando vide due delle finestre del piano terra illuminate, Emily sentì il cuore balzarle in gola e si bloccò dov'era. Era ormai giunta alla meta, ma in quel momento avrebbe preferito avere avuto la possibilità di contattarlo per telefono. Ci aveva pensato, ma non era riuscita a recuperare il suo numero che non compariva neppure nell'elenco.

    Era arrivata fin lì con l'intenzione di avvicinarsi alla casa, di scoprire qualcosa che la potesse aiutare nella sua ricerca. Ma ora si sentiva incerta, quell'idea le appariva assolutamente folle.

    Però non aveva alternative e con un sospiro rassegnato continuò la sua avanzata furtiva fino al limite della radura. Quando la sua presenza non fu più protetta dagli alberi, Emily si fermò di nuovo e asciugò i palmi bagnati nella tela grezza dei jeans. Tra poco avrebbe visto dove viveva il suo ex cognato, l'uomo che aveva incontrato una sola volta e che per qualche misteriosa ragione aveva deciso di vivere coi suoi figli segregato dal mondo.

    Facendosi coraggio, si preparò allo scatto veloce che le permise di attraversare lo spazio aperto che divideva la bella costruzione in stile vittoriano dal bosco. Nella sacca che teneva stretta sotto una spalla aveva dei biscotti per cani nel caso fosse stato necessario tenerli tranquilli. Fortunatamente, non accadde nulla, ma quando raggiunse la casa, si ritrovò ansimante e agitata, con la schiena schiacciata contro una parete.

    Solo allora si rese conto che Zach Durham avrebbe potuto vederla e spararle, scambiandola magari per un ladro. In fondo, i segnali che ammonivano gli estranei di sconfinare nella sua tenuta erano stati espliciti e numerosi.

    Appena si riprese, scivolò verso il rettangolo di luce che la finestra illuminata disegnava sul terreno erboso. Quando lo raggiunse, si voltò per spiare all'interno. Malgrado il suo metro e ottanta, dovette sollevarsi sulla punta dei piedi per riuscire a vedere qualcosa.

    Era la finestra di una grande cucina in stile country, con un tavolo in legno al centro e molte mensole colme di vasellame e vettovaglie. Al lavandino c'era un uomo a torso nudo e jeans che le dava le spalle. Per un istante, Emily dimenticò la sua missione e la sua paura e ammirò quella schiena muscolosa, delineata da ampie spalle e fianchi stretti. La schiena di un uomo forte, muscoloso e... pericoloso.

    Il suo ex cognato. Ricordò il loro breve incontro dopo il suo matrimonio con Amber. Sua sorella l'aveva chiamata per annunciarle che sarebbero passati da Chicago durante il loro viaggio di nozze e che avrebbero desiderato incontrarla per cena.

    Emily fu colpita da quell'uomo bello e affascinante, anche se sapeva che Amber non aveva mai avuto uomini che non fossero tali.

    Quando lui si voltò, fu colta di sorpresa, ma riuscì a rimanere immobile trattenendo il respiro. Il torace di Zach era muscoloso quanto la schiena, il ventre piatto e le gambe affusolate, ma solide sotto il tessuto dei jeans. Aveva un viso angolare e in corrispondenza della mandibola sinistra aveva una cicatrice. Per un attimo, i suoi occhi andarono alla finestra, ma subito tornarono ad abbassarsi sui due bicchieri d'acqua che teneva in mano. Dovevano essere per i suoi figli. I suoi nipotini, si disse lei percependo forte il desiderio di vederli. Non riusciva a credere che sua sorella avesse due bambini.

    «Vive con i figli al suo ranch e fanno una vita molto riservata.»

    Le parole dello sceriffo Nunez erano ancora chiare nella sua mente, così come le sue motivazioni per non fare irruzione nel ranch di Durham.

    Amber aveva voltato le spalle ai suoi figli. Per indurla a fare una cosa simile, Zach Durham doveva avere

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