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I desideri di Darius: Harmony Collezione
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I desideri di Darius: Harmony Collezione
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I desideri di Darius: Harmony Collezione

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About this ebook

Darius Sterne, fondatore di un impero mondiale sinonimo di eccellenza, è abituato a ottenere sempre ciò che vuole, e ora ha messo gli occhi sulla ex ballerina Miranda Jacobs.



Miranda non può resistere al fascino dell'ombroso milionario, anche se più lo avvicina a sé e più lui minaccia di far crollare definitivamente le difese che lei ha eretto per nascondere le ferite del passato. Tuttavia, Miranda non è l'unica ad avere una cicatrice da celare.
LanguageItaliano
Release dateMar 20, 2017
ISBN9788858963586
I desideri di Darius: Harmony Collezione
Author

Carole Mortimer

Carole Mortimer was born in England, the youngest of three children. She began writing in 1978, and has now written over one hundred and seventy books for Harlequin Mills and Boon®. Carole has six sons, Matthew, Joshua, Timothy, Michael, David and Peter. She says, ‘I’m happily married to Peter senior; we’re best friends as well as lovers, which is probably the best recipe for a successful relationship. We live in a lovely part of England.’

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    I desideri di Darius - Carole Mortimer

    successivo.

    1

    «Chi sarebbe?» esclamò Andy mentre guardava in direzione dell'ingresso dell'esclusivo ristorante Midas, nel quale stava festeggiando il suo compleanno con la sorella e il cognato. Con il bicchiere sollevato fissò l'uomo accigliato sulla soglia che si toglieva il cappotto e lo porgeva al cameriere in attesa.

    Andy considerò che dovesse avere dai trentadue ai trentacinque anni. Era talmente bello, però, che era impossibile distogliere lo sguardo. Tutto in lui era scuro, notò continuando a osservarlo: la camicia, la cravatta e l'abito di sartoria che enfatizzava la sua perfetta muscolatura. I capelli scompigliati erano del colore del mogano alla luce del lampadario di cristallo, la pelle olivastra e per quanto riguardava la sua espressione...

    Più lo osservava e più si rendeva conto che severo non era il termine adatto per descrivere il suo sguardo. Aveva un volto intelligente; gli occhi erano socchiusi, la bocca scolpita e la mascella squadrata e arrogante.

    L'aspetto, nel suo insieme, poteva definirsi elettrizzante. Non c'era altra parola per descrivere l'uomo che studiava distrattamente il ristorante mentre continuava a parlare con la persona che lo accompagnava. La oltrepassò con lo sguardo dopodiché tornò a fissarla.

    Andy trattenne il respiro, la mente completamente svuotata quando si ritrovò al centro dell'attenzione dello sconosciuto.

    Per qualche strana ragione si era aspettata che i suoi occhi fossero scuri, invece erano di un bellissimo color topazio, con delle striature più scure che si aprivano a ventaglio dalle pupille. Erano occhi incantatori quelli che continuavano a tenerla prigioniera mentre lui inarcava un sopracciglio di fronte al suo evidente interesse.

    «Ah!» mormorò la sorella, intuendo la direzione del suo sguardo e comprendendo il motivo del suo precedente commento. «Assolutamente splendido, non è vero?»

    «Scusa?» rispose Andy, ancora ammaliata da quello sguardo accattivante. Il cuore le batteva forte in petto e le pulsazioni erano accelerate.

    «L'uomo che stai adocchiando in questo momento, tesoro» la prese in giro Kim. «Non vorresti strappargli di dosso i vestiti e...?»

    «Pronto? C'è un marito seduto accanto a te» le ricordò Colin.

    «Questo non mi impedisce di guardare, amore mio» ribatté Kim impudente.

    «Un conto è guardare, ma qui mi pare si stia esagerando» puntualizzò scherzosamente Colin.

    «Ma guardo solo...» gli rispose affettuosamente la moglie.

    Andy si rendeva conto a malapena del battibecco tra la sorella e il cognato dato che lo sconosciuto continuava a tenerla prigioniera con gli occhi prima di cedere a un abbozzo di sorriso. Poi spostò l'attenzione sulla persona che stava con lui e seguì il maître che li accompagnò al loro tavolo.

    Andy fece un profondo respiro, anche se il cuore continuava a battere forte. Il suo corpo venne scosso da un brivido, ricordandole l'inaspettata reazione fisica a quel bellissimo uomo.

    E non era la sola a osservarlo mentre attraversava il ristorante, annuendo a diverse persone che lo salutarono prima di fermarsi al tavolo apparecchiato per quattro accanto alla finestra.

    Una coppia più anziana era già seduta ad attenderli. Il maître si affrettò a scostare le altre due sedie vuote per i nuovi arrivati.

    Adesso che lei non era più sotto quell'incantesimo, si rese conto che i clienti non solo li osservavano furtivamente, ma anche i toni delle conversazioni si erano abbassati quasi a un sussurro e l'atmosfera si era caricata il che, considerando che quel posto era frequentato da persone ricche e famose, consapevoli della propria importanza, era decisamente intrigante.

    In effetti, Andy era rimasta sorpresa dal tipo di clientela quando era arrivata al ristorante. L'unico motivo per cui lei, sua sorella e il marito si trovavano lì era perché Colin lavorava nell'ufficio londinese della Midas Enterprises e in quanto dipendente, una volta all'anno, poteva prenotare un tavolo in uno dei ristoranti Midas per sé e altri tre ospiti con un notevole sconto. Nessuno di loro, altrimenti, avrebbe potuto permettersi una cena in quel posto.

    Lo stesso discorso non valeva per il night club al piano superiore, che era riservato soltanto ai soci e per diventarlo occorreva l'approvazione di entrambi i fratelli Sterne, i proprietari milionari della Midas Enterprises...

    Benché fosse un'eremita dal punto di vista sociale, persino Andy era a conoscenza del successo di Darius e Xander Sterne. Suo cognato le aveva raccontato che i due fratelli erano comparsi sulla scena del mondo economico dodici anni prima quando avevano lanciato una Internet Media Company che era cresciuta rapidissimamente, per poi venderla tre anni più tardi per parecchi milioni di sterline.

    Da quel momento in poi non si erano più fermati. Avevano acquistato società elettroniche, una compagnia aerea, giornali, società di produzione e catene di alberghi. Infine avevano aperto ristoranti e club esclusivi, esattamente come quello, in tutto il mondo.

    Ogni cosa che toccavano sembrava trasformarsi in oro e forse era proprio per quella ragione che avevano deciso di chiamare il loro impero Midas.

    «Non preoccuparti» le disse la sorella dandole una pacca affettuosa sulla mano, notando la sua smorfia. «Chiunque, maschio o femmina, reagisce nel tuo stesso modo la prima volta che posa gli occhi sui fratelli Sterne.»

    «I fratelli Sterne?» ripeté Andy senza fiato.

    «Per essere precisi, i gemelli Sterne» si corresse Kim.

    «Gemelli?» esclamò lei sempre più incredula. «Mi stai dicendo che ce n'è un altro uguale a lui da qualche parte?» chiese pur sapendo che non era possibile. L'uomo appena entrato nel ristorante era assolutamente unico e non poteva immaginare che potesse esserci un altro essere umano identico.

    Non sapeva molto della vita personale dei gemelli Sterne. Quando erano diventati famosi aveva solo tredici anni e frequentava la scuola di danza. Era talmente assorta nel suo mondo da prestare poca attenzione ai giornali economici o di pettegolezzi.

    E dopo il suo incidente era stata troppo impegnata a ricostruirsi un futuro per badare a cosa succedeva nella vita degli altri.

    L'unica cosa che sapeva era che il cognato lavorava da qualche anno per la Midas Enterprises; e poi i due fratelli Sterne vivevano in un mondo distante anni luce dal suo e avrebbero potuto cenare in uno dei loro ristoranti sparsi per il mondo raggiungendolo a bordo del loro jet privato.

    «Niente affatto. Il suo gemello è quello seduto accanto a lui» le spiegò Kim.

    Lo sguardo di Andy si spostò sull'uomo che era entrato insieme a mister Tenebroso e Irresistibile e che adesso stava chiacchierando con la coppia più anziana. No, decisamente non erano identici. Il fratello aveva i capelli biondi, un'abbronzatura dorata e un sorriso sexy che gli illuminava il bellissimo volto. Gli occhi castani erano circondati da piccole rughe, segno che sorrideva spesso. Era alto e muscoloso come il gemello, oltre che molto elegante con l'abito scuro.

    Lei non aveva dubbi che lo avrebbe considerato l'uomo più bello del ristorante se il gemello misterioso e mozzafiato non ne avesse oscurato la bellezza.

    Luce e Tenebra.

    «Quale dei due è lui?» chiese tornando a concentrare la sua attenzione su quello scuro.

    «Mister Splendore? Dovrebbe essere Xander.»

    «Pronto? Io sono ancora seduto qui» borbottò Colin.

    «Sai quanto ti amo, tesoro» lo rassicurò Kim, «ma nessuna donna sana di mente può fare a meno di guardare uno come Xander Sterne.»

    Ancora una volta Andy ascoltò a malapena il battibecco affettuoso tra la sorella e il marito, anche perché il gemello scuro era tornato a concentrarsi su di lei, inarcando un sopracciglio quando la sorprese a fare lo stesso.

    Andy si affrettò ad abbassare lo sguardo arrossendo per l'imbarazzo.

    «... e tutti quei meravigliosi capelli d'oro e quei caldi occhi marroni. Per non parlare della massa muscolare sotto quell'abito perfetto» proseguì Kim decantando le doti dell'uomo.

    «Vado in bagno così potete continuare tranquillamente a sbavare prima che mi venga un complesso d'inferiorità» disse Colin alzandosi e allontanandosi.

    «Xander è quello biondo?» domandò Andy una volta rimaste sole, realizzando che era Darius il gemello che aveva fissato.

    «Be', certo che è il biondo meraviglioso» la prese in giro Kim. «Come ha elegantemente sottolineato Colin, non sbaverei così per Darius» aggiunse rabbrividendo. «Tutto quel nero mi fa paura.»

    Vero, ammise lei. Darius Sterne incuteva davvero timore, ma per quanto la riguardava non nel senso che intendeva sua sorella. Se Xander era allegro e di buon umore, Darius invece era l'opposto: un uomo scuro come il peccato... sia dentro che fuori. I tratti del suo volto erano così minacciosi da dare l'impressione che raramente trovasse occasione per sorridere, o ridere.

    Come ci si sarebbe sentite a essere la donna capace di ottenere un sorriso su quella fredda e arrogante bocca? Di conquistarsi una sua risata e illuminare quei bellissimi occhi color topazio? O di risvegliare in lui il desiderio?

    A quel punto Andy bloccò il corso dei propri pensieri. Uomini milionari e di successo dello stampo di Darius Sterne non guardavano donne come lei, che di solito non frequentavano ristoranti tipo il Midas e non si avvicinavano nemmeno minimamente al loro mondo.

    Eppure Darius Sterne l'aveva guardata. Forse perché l'aveva sorpresa a fissarlo con gli occhi spalancati e la bocca aperta. Be', a essere onesti, tutti i clienti si erano soffermati a osservare i gemelli, anche se magari non nel suo stesso modo lussurioso.

    Lussurioso?

    Sicuramente i suoi sentimenti lo erano a giudicare dal calore che le aveva invaso il corpo e dal seno che si era gonfiato.

    Non aveva mai risposto in maniera tanto viscerale allo sguardo di un uomo prima di quella sera.

    Fino all'età di diciannove anni la sua vita e le sue emozioni erano state dedicate interamente al balletto e alla carriera, per cui non aveva avuto tempo per il romanticismo. Poi, nei mesi di recupero in seguito all'incidente, era stata costretta a concentrarsi su cosa fare di se stessa. Il suo sogno di diventare un giorno una ballerina era andato in frantumi, ciononostante non era rimasta seduta a piangersi addosso.

    Aveva lavorato duramente e investito la maggior parte dell'eredità che aveva ricevuto dai genitori, purtroppo deceduti entrambi, e alla fine aveva ottenuto la certificazione per insegnare e aveva aperto la sua scuola di danza per bambini dai cinque ai sedici anni.

    In fondo la danza era l'unica cosa che sapeva fare e forse un giorno, se fosse stata fortunata, avrebbe scoperto e allenato una ballerina destinata al successo.

    La sua vita personale era stata tutta dedicata prima alla sua attività di ballerina e poi di insegnante; di conseguenza non aveva mai avuto relazioni importanti.

    La perdita dei genitori era stata terribile, pertanto si era rifugiata ancora di più nella danza per attenuare l'impatto di quella tremenda tragedia.

    L'incidente, alcuni mesi più tardi, che aveva messo fine anche alla sua carriera

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