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La perla più rara: Harmony Destiny
La perla più rara: Harmony Destiny
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Ebook159 pages2 hours

La perla più rara: Harmony Destiny

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About this ebook

Nick Messena ha avuto molte donne negli ultimi sei anni, ma nessuna è riuscita a cancellare dalla sua mente la notte trascorsa con Elena Lyon. Quando si rivedono a un matrimonio, Nick non riesce a credere ai propri occhi: la timida ragazza di un tempo si è trasformata in una splendida donna, forte e sicura di sé. Lo scandalo familiare che li ha divisi non ha più alcuna importanza: ora lui la rivuole nel suo letto per un'altra notte ancora. Riuscirà a convincerla di essere l'uomo giusto per lei?
LanguageItaliano
Release dateMar 20, 2017
ISBN9788858963630
La perla più rara: Harmony Destiny

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    La perla più rara - Fiona Brand

    1

    Nessun uomo sarebbe mai entrato nella vita di Elena Lyon finché lei non avesse rimosso chirurgicamente gli ultimi ricordi di Nick Messena dal proprio cuore.

    La prima voce nella lista della sua purificazione interiore era liberarsi della villetta situata sulla spiaggia di Dolphin Bay in Nuova Zelanda, dove aveva trascorso una disastrosa, appassionata notte con Nick.

    Mentre passeggiava lungo le strade trafficate di Auckland, gli occhi attenti alla ricerca dell'agenzia immobiliare a cui aveva deciso di affidare la vendita della casa, la grande insegna della Messena Construction apparve in tutto il suo splendore, fluttuando nell'opprimente calura estiva.

    La tensione la fece irrigidire istintivamente, anche se la possibilità che Nick – sempre in viaggio – si trovasse nella sede della ditta era minima. Malgrado ciò, fu assalita dall'improvvisa convinzione che lui fosse lì e che la stesse osservando.

    Respirò a fondo per placare l'eccessiva reazione, così fuori dal suo carattere controllato, e passò oltre il frastuono del cantiere. Allontanando lo sguardo da alcuni muratori a torso nudo, Elena decise di non attendere oltre per vendere la villetta sulla spiaggia. Ogni volta che ci metteva piede, sentiva riecheggiare l'impalpabile eco delle emozioni che, sei anni prima, erano state la sua rovina. Emozioni che parevano non aver scalfito minimamente il pericoloso e inaffidabile presidente della Messena Construction.

    Dalla borsetta giunsero le note cadenzate e squillanti di un tango che la distrassero dall'imbarazzante coro di fischi di ammirazione provenienti dal cantiere.

    Chinò la testa per estrarre il cellulare e alcune setose ciocche scure sfuggirono dal suo chignon. Spinse gli occhiali sul naso delicato e controllò il display.

    Nick Messena.

    Il cuore le balzò in gola. La calura e il rumore di sottofondo del traffico del venerdì pomeriggio si dissolsero all'improvviso mentre veniva catapultata indietro a sei anni prima.

    L'afa soffocante, la pioggia tropicale che batteva con violenza sul tetto della villetta che, un tempo, era stata della zia Katherine, e il corpo abbronzato e bollente di Nick Messena disteso sul suo...

    Il viso in fiamme, non riuscì a staccare gli occhi dal telefono che aveva smesso di squillare. Un messaggio lampeggiò sullo schermo. La chiamata era stata trasferita alla segreteria.

    Serrò la mandibola. Doveva trattarsi di una coincidenza che Nick la cercasse proprio il giorno in cui aveva pianificato una delle rare visite a Dolphin Bay.

    Con il cellulare stretto fra le dita, si mise a riflettere. In maniera del tutto inaspettata, Nick aveva preso a telefonarle una settimana prima al suo appartamento di Sydney. Colta di sorpresa, aveva risposto alla prima chiamata ed era rimasta così scioccata dal timbro sensuale della sua voce che non aveva avuto la forza di sbattere giù il telefono.

    A peggiorare le cose, non si sa come, aveva accettato di cenare con lui, come se le brucianti ore che aveva trascorso fra le sue braccia non fossero mai esistite.

    Naturalmente, non si era presentata e non aveva neppure disdetto l'appuntamento.

    Comportarsi in maniera maleducata non rientrava nel suo carattere, tuttavia il fastidioso senso di colpa era stato subito cancellato dalla soddisfazione di aver ricambiato Nick, facendogli assaggiare il sapore amaro della delusione.

    Il display continuò a lampeggiare.

    Non ascoltare il messaggio. Cancellalo.

    Le rigide direttive interiori non furono abbastanza tempestive. Premette il tasto per attivare la segreteria e la voce profonda di Nick si diffuse in tutto il suo essere e lo stomaco le si contrasse. Il messaggio era semplice e riproponeva la stessa arrogante richiesta che le aveva lasciato innumerevoli volte: chiamami.

    Per un istante, la strada affollata e il bagliore accecante del sole che riverberava sulle auto si dissolsero in una nebbia rossastra.

    Dopo sei anni in cui lui aveva ignorato la sua esistenza e, soprattutto, dopo averla piantata in asso dopo una sola notte?

    Stizzita con se stessa per aver ceduto e ascoltato il messaggio, ripose il cellulare nella borsa e scese dal marciapiede. Poco importava che un tempo avesse desiderato che Nick la chiamasse, non sarebbe caduta nella trappola di correre dietro a un uomo per cui lei non contava nulla.

    Nick Messena aveva voluto solo due cose da lei. Una era stata la restituzione di un anello che credeva fosse stato regalato alla zia di Elena da suo padre. Uno scenario che aveva riportato alla luce la scandalosa menzogna che sua zia Katherine – governante di casa Messena – aveva una relazione clandestina con Stefano, il padre di Nick.

    La seconda era stata molto semplice. Nick aveva voluto fare sesso con lei.

    L'assordante clacson di un autobus riportò la sua attenzione alla strada. L'adrenalina prese a scorrerle nelle vene mentre si precipitava all'interno di un centro commerciale rinfrescato dall'aria condizionata.

    Come poteva essere stata così stupida da rischiare la vita per attraversare sovrappensiero una strada tanto trafficata? Tanto stupida quanto sei anni prima, quando era stata così disperata da infrangere ogni propria regola personale e accettare un appuntamento al buio.

    L'incontro, organizzato da amici, si era rivelato essere con Nick, l'uomo per cui si era presa una cotta senza speranza durante l'adolescenza.

    A ventidue anni, con due lauree – in economia e psicologia – avrebbe dovuto comportarsi con prudenza in una situazione così improbabile. Il giovane Messena era incredibilmente attraente e con gli ormoni in subbuglio. Lei, lunghi capelli scuri, carnagione chiara e la tendenza a essere un po' grassottella, era appena passabile. Neppure le gambe lunghe e affusolate – la sua dote migliore – avevano potuto sollevare le sue sorti e renderla all'altezza di Nick.

    Con il cervello e il buonsenso fuori uso, aveva commesso il fatale errore di cedere allo sguardo voluttuoso di Nick e alla passione fuori controllo. Aveva creduto che lui, che una nota rivista scandalistica aveva etichettato come maestro della seduzione, fosse sincero.

    Passeggiò per il centro commerciale fino a raggiungere gli uffici della Coastal Realty. La raffinata ragazza dai capelli rosso tiziano alla reception la fece accomodare subito nell'ufficio di Evan Cutler.

    L'uomo, specializzato nello sviluppo delle zone costiere e nella gestione di appartamenti nel centro della città, balzò in piedi non appena lei varcò la soglia. Un intricato gioco di ombre e luci ondeggiava su un costoso tappeto grigio, avvertendo Elena che Cutler non era la sola persona nella stanza.

    Un secondo uomo, tanto imponente da bloccare la luce del sole che filtrava dalle finestre, si volse. Indossava una giacca scura che gli stringeva sulle spalle e i capelli castani, striati di biondo miele, erano piuttosto spettinati.

    Una folgore non l'avrebbe trafitta con tanta violenza. «Tu.»

    Nick Messena. Un metro e ottantacinque di maschio muscoloso, con la mascella volitiva e gli zigomi cesellati che le suscitavano ogni genere di pensiero lussurioso.

    Non era perfetto. Nonostante fosse un ricco uomo d'affari, durante la sua vita era riuscito a guadagnarsi una frattura del naso e un paio di cicatrici su una guancia. Il suo aspetto pericoloso, combinato con un velo di barba incolta e quel corpo possente, gli conferiva un'aria aggressiva e minacciosa.

    Un fascino oscuro e una reputazione con le donne che lo precedeva, Nick era un ragazzaccio irresistibile.

    Elena deglutì a fatica quando notò che lui stava stringendo il cellulare in pugno.

    I suoi occhi di una particolare sfumatura di verde la fulminarono. «E non hai risposto al telefono perché...?»

    Il suono roco della sua voce, come se si fosse appena alzato da un letto disfatto, le attanagliò lo stomaco. «Ero impegnata.»

    «L'ho notato. Dovresti prestare attenzione quando attraversi la strada.»

    Una feroce irritazione azzerò il suo imbarazzo e le altre inquietanti sensazioni che non le permettevano di respirare regolarmente. Appoggiato alla finestra, Nick l'aveva osservata camminare lungo la strada mentre la stava chiamando.

    «Da quando ti sta a cuore il mio benessere?»

    Lui fece scivolare il cellulare nella tasca.

    «Perché non dovrei? Conosco te e la tua famiglia da tutta la vita.»

    Il commento superficiale, come se le loro famiglie fossero in rapporti amichevoli e non ci fosse stato alcuno scandalo, come se non fosse andato a letto con lei, l'irritò. «Immagino che, se mi accadesse qualcosa, non potresti ottenere ciò che vuoi.»

    Non appena ebbe pronunciato quelle parole, Elena se ne pentì. Per quanto fosse seccata, non pensava che lui fosse una persona fredda e calcolatrice. Se l'affermazione che sua zia e Stefano Messena avevano una relazione quando persero la vita in un incidente stradale – la stessa notte in cui loro due erano finiti a letto – aveva ferito i Lyon, non aveva di certo risparmiato i Messena.

    S'irrigidì mentre Nick scrutava il suo abito verde oliva e la giacca nera di cotone, per terminare con le scarpe, il suo unico vizio. Gli abiti erano firmati e costosi ma Elena riconobbe che, per essere ancora estate, i colori era piuttosto spenti. Mentre le scarpe erano scandalosamente femminili. L'abbigliamento sembrava voler celare le sue curve piuttosto che evidenziarle.

    Gli occhi di Nick scivolarono sulla sua bocca. «E cosa sarebbe quello che tu credi che io voglia?»

    Le mancò il fiato al folle pensiero, subito stroncato, che Nick potesse nutrire interesse per lei. Così come lei non era interessata a lui. Nonostante l'indiscutibile fascino assassino, possedeva una rudezza spietata che la infastidiva. Quella stessa insopportabile qualità un tempo l'aveva stregata e resa vulnerabile.

    «Ti ho già detto che non ho idea di dove sia il gioiello che cerchi.»

    «Tu, però, stai tornando a Dolphin Bay.»

    «Ho motivi ben più importanti che cercare il tuo leggendario anello per andare là.» Sollevò il mento. Era convinta che sotto la faccenda del gioiello perduto, di cui avrebbero dovuto occuparsi i membri femminili della sua famiglia, Nick celasse qualcosa di più subdolo. Tuttavia non aveva idea di cosa si trattasse. «E tu come hai scoperto che sarei venuta qui?»

    «Dato che non rispondevi alle mie chiamate, mi sono rivolto a mio cugino Zane Atraeus.»

    La sua stizza crebbe oltre misura al pensiero che avesse messo il naso nella sua vita chiamando il suo capo. «Zane è in Florida.»

    L'espressione di Nick rimase inalterata. «Come ho già avuto modo di sottolineare, non hai risposto alle mie telefonate, né mi hai richiamato. Inoltre, non ti sei presentata al nostro... appuntamento a Sydney. Non mi hai lasciato scelta.»

    Le sue gote s'incendiarono a quello schietto riferimento all'incontro – che era suonato più personale che d'affari – a cui non si era presentata in uno dei più rinomati e costosi ristoranti di Sydney.

    Aveva sempre rispettato gli appuntamenti, arrivando persino in anticipo a volte, ma l'idea che il padre di Nick avesse liquidato sua zia con un gioiello – la valuta standard per un'amante – l'aveva trovata offensiva e inaccettabile.

    «Ti ho detto per telefono che non credo che tuo padre abbia regalato qualcosa a mia zia. Perché avrebbe dovuto?»

    «Avevano una relazione.»

    Elena si sforzò di contenere la collera di fronte alla stupida testardaggine di Nick, convinto che Katherine avesse avuto una relazione illecita con il suo datore di lavoro. Oltre al fatto che sua zia considerava Luisa, la madre di Nick, un'amica, era una donna dai severi principi. Mai e poi mai si sarebbe

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