Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

Strettamente confidenziale: Harmony Destiny
Strettamente confidenziale: Harmony Destiny
Strettamente confidenziale: Harmony Destiny
Ebook147 pages1 hour

Strettamente confidenziale: Harmony Destiny

Rating: 0 out of 5 stars

()

Read preview

About this ebook

"Ho estremo bisogno di te, Alli". Mark Hartman

Ciò significa forse che Mark ha deciso di dichiararsi apertamente? Davvero prova ciò che la bella Alison Lind da anni sente per lui? Forse l'apparenza inganna. Infatti ciò che Alli vuole è molto diverso da ciò che Mark desidera. Mentre lei lo sogna nel proprio letto, lui le chiede di fare da babysitter alla sua nipotina. Nemmeno un briciolo di desiderio dunque, ma c'è sempre l'imprevisto. Vivendo insieme e condividendo l'intima quotidianità, infatti, si crea tra loro una tensione troppo forte per poter essere celata. Come pensare che un rapporto professionale possa subire una tale trasformazione?

LanguageItaliano
Release dateApr 10, 2014
ISBN9788858920862
Strettamente confidenziale: Harmony Destiny
Author

Brenda Jackson

E' un'inguaribile romantica e ha sposato il suo primo amore. Chi meglio di lei conosce il significato delle parole scritto nel destino?

Read more from Brenda Jackson

Related to Strettamente confidenziale

Related ebooks

Romance For You

View More

Related articles

Reviews for Strettamente confidenziale

Rating: 0 out of 5 stars
0 ratings

0 ratings0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    Strettamente confidenziale - Brenda Jackson

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Strictly Confidential Attraction

    Silhouette Desire

    © 2005 Harlequin Books S.A.

    Traduzione di Lucilla Negro

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2006 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5892-086-2

    www.eHarmony.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    Prologo

    Dal diario di Jessamine Golden

    12 settembre 1910

    Caro diario,

    oggi io e Brad abbiamo fatto un altro picnic sul lago e lì, sotto le fronde del salice, lui mi ha dichiarato il suo amore. Io sono rimasta senza fiato e tutta la natura attorno a noi si è come ammutolita di fronte all’intensità delle sue parole. Lui mi ha poi donato un ciondolo a forma di cuore, con due rose intrecciate e le nostre iniziali incise sul retro. Mi ha detto che sarebbe stato per sempre il simbolo del nostro amore.

    Non sono riuscita a trattenere le lacrime e gli ho confessato di amarlo anch’io perdutamente. Allora Brad mi ha stretta fra le braccia e mi ha baciata in quel suo modo speciale che mi fa desiderare di stare con lui per sempre e di rinunciare alla mia vendetta. Tuttavia non è possibile.

    So già che il nostro amore non potrà durare per sempre, per quanto ardentemente io lo desideri. Ma devo essere sincera con me stessa e con lui. Brad è un uomo d’onore, con un forte senso del dovere come me, del resto, e il mio giuramento di vendetta mal s’accorda con tutto ciò che incarna la persona che amo.

    Oh, caro diario, che confusione è la mia vita! La donna che è in me desidera ardentemente i baci di Brad, le sue carezze, e vorrebbe accettare quel che lui oggi mi offre: un amore immenso che durerà in eterno.

    Però io non posso dimenticare quel che devo compiere affinché mio padre possa finalmente riposare in pace.

    Ho giurato di non donare il mio cuore a nessun uomo se prima non avrò regolato questo conto. Ma è troppo tardi, ormai. Sento il ciondolo bruciarmi sul petto mentre scrivo queste righe.

    Brad Webster mi ha preso il cuore e io, ahimè, sono profondamente dibattuta fra l’amore e il dovere.

    1

    «Ho bisogno di te, Alli.»

    Alison Lind trattenne il respiro, mentre sollevava lo sguardo dalle carte che stringeva in mano e incontrava gli intensi occhi scuri di Mark Hartman, convinta di aver capito male.

    Il cuore le schizzava in gola ogni volta che lui le rivolgeva uno sguardo un po’ più prolungato del solito. La sua carnagione scura avvolgeva lineamenti ruvidi, sensuali, dall’intensità magnetica. Alto, spalle larghe e muscolose, bastava che pronunciasse una frase con quella sua voce profonda e roca e lei entrava in fibrillazione.

    Amava in segreto il suo bel capo da quando questi era tornato in Texas, due anni prima, per aprire a Royal una palestra di difesa personale e aveva assunto lei come segretaria. Ultimamente, lui le aveva cambiato mansione, affidandole l’incarico di assistente amministrativa, e le uniche volte in cui diceva di aver bisogno di lei era quando la convocava nel proprio ufficio per confermare un appuntamento o per discutere di questioni urgenti di lavoro.

    Traendo un respiro profondo, Alli gli chiese con voce esitante: «Hai... bisogno di me?».

    «Sì» le confermò Mark, girando attorno alla scrivania e appoggiandosi al bordo. «Disperatamente.»

    Santo cielo!

    Lei lo fissò, intontita, sforzandosi di camuffare l’espressione languida che immaginava le fosse affiorata sul viso. Era evidente che aveva frainteso le sue parole. Chissà che cosa aveva voluto dire Mark. In effetti, non vi era motivo perché si sentisse così in preda alle vertigini.

    Che disdetta che quell’attrazione fosse a senso unico! La maggior parte delle volte, il suo capo si comportava come se neppure esistesse. Per Mark, lei era solo la sua efficientissima assistente. Nulla di più.

    Dopo un bel respiro, Alli indagò: «Per quale motivo avresti bisogno di me?».

    «Per Erika.»

    «Hai bisogno di me per... Erika?» Alli esitò. «Non capisco.»

    Erika era la nipote di Mark e aveva solo undici mesi. Lui era il suo tutore da tre mesi, da quando, cioè, il fratello e la cognata avevano perso la vita in un tragico incidente d’auto. Il pensiero della piccola la intenerì. Erika era una bimbetta dolcissima e socievole, che sapeva catturare il cuore di chiunque.

    Alli osservò Mark emettere un sospiro, prima di risponderle: «Sono con la corda al collo, credimi, e non so proprio dove sbattere la testa. Come ben sai, finora si è occupata di lei la signora Tucker, ma è dovuta partire per la Florida, ad assistere gli anziani genitori. È probabile che passino dei mesi prima che ritorni... se mai tornerà. Per il momento, non sono ancora riuscito a trovare una valida sostituta. Ieri, quando ho visto mia nipote che gattonava per il patio, mentre la babysitter era presa dalla sua soap in televisione, non ci ho visto più. Non so quante volte avevo raccomandato a quella scellerata di tenere chiusa la porta del patio, ma, a quanto pare, lei se n’era dimenticata. E non era la prima volta!».

    Alli rabbrividì. Non osava pensare a cosa sarebbe potuto succedere se la piccola Erika fosse caduta in piscina, ma guardando Mark intuiva che anche lui avesse preso in considerazione quella tragica fatalità. «L’hai licenziata» concluse, dando per scontato che fosse quella la decisione da lui presa. Non si poteva essere così sbadati quando c’era in gioco la vita di una bambina.

    «Ovvio.»

    Alli approvò. «Con chi sta Erika, adesso?»

    «Con Christine. È stata così gentile da aiutarmi in questa emergenza. L’ha già fatto altre volte, per la verità. Ma ora che si è fidanzata con Jake non ha più molto tempo per badare a mia nipote.»

    Alli ne era consapevole. Christine Travers era una delle sue migliori amiche, lì a Royal, e da un paio di mesi era fidanzata con Jacob Thorne. Christine le aveva riferito di aver accudito Erika in più di un’occasione e ogni volta per lei era stato un piacere occuparsi di quell’angioletto. Ma ora che si era fidanzata con Jake e che questi si era candidato come sindaco della città, la sua giornata era fitta d’impegni, avendo scelto di assistere il futuro marito nella campagna elettorale.

    Alli incontrò lo sguardo di Mark. «Ancora non mi hai detto per che cosa, esattamente, ti servo.»

    Per un istante, l’uomo rimase in silenzio a osservarla e lei sentì il cuore accelerare i battiti.

    «So di chiederti troppo, ma sei l’unica persona di cui mi fidi ciecamente. Ti ho osservata con Erika, le volte che l’ho portata qui al centro. Non solo. Ti ho vista anche con altri bambini, quando vengono le mamme per la lezione e danno per scontato che tu sia qui apposta per badare ai loro figli. Sei così naturale, Alli. Sei una persona responsabile e i bambini si sentono al sicuro con te.»

    Alli scrollò le spalle. Non era esattamente il genere di elogio che avrebbe voluto ricevere dall’uomo di cui era innamorata, ma era sempre meglio di niente. Inoltre, non poteva dargli torto. Ci sapeva fare con i bambini. Era cresciuta con sua madre e la sua sorellina Kara, che aveva sette anni meno di lei. Suo padre aveva abbandonato moglie e figlie quando Alison aveva dodici anni, e non era più tornato. Per far quadrare i conti, la madre era costretta a svolgere due lavori, ed era stata lei a badare a Kara quasi tutto il tempo. Quando poi la mamma era morta, Alli, che non aveva ancora diciassette anni, aveva continuato a crescere la sorella da sola. Sorrise pensando che ora Kara era una brillante studentessa universitaria al secondo anno e si sentì orgogliosa di lei e di se stessa.

    «Insomma, per farla breve ti sto chiedendo di occuparti di Erika.»

    Le parole di Mark penetrarono fra i suoi pensieri e lei sbatté le palpebre più volte, sperando di aver capito male. «Prego?»

    «Vorrei che fossi tu la sua babysitter» asserì lui, convinto, «il che significa che dovresti trasferirti da me al ranch e...»

    «Ehi, ehi, aspetta un secondo!» lo interruppe Alli, scattando subito in piedi. «Non è possibile. Io lavoro qui al centro tutti i giorni, te lo sei dimenticato? Sono la tua assistente personale. Servo qui e...»

    Mark sollevò la mano, interrompendola. «Io ed Erika abbiamo più bisogno di te al ranch, Alli. Ti ripeto, sei l’unica persona di cui mi fidi. L’unica persona a cui mi senta di lasciare in custodia la mia nipotina. Quel che è successo ieri mi ha tolto almeno dieci anni di vita. Se mai dovesse accadere qualcosa a Erika...»

    Alison deglutì. Stava conoscendo un lato di Mark inedito, apprensivo e vulnerabile. Era evidente che la piccola Erika aveva conquistato il cuore dello zio. Quando i genitori della bambina avevano perso la vita in quel tragico incidente, Mark non era pronto a diventare padre a soli trent’anni, eppure, si era rimboccato le maniche, prendendosi cura della nipote come meglio poteva. Ma c’erano ancora degli ostacoli da sormontare ed era per questo che si era rivolto a lei.

    «Sto seguendo un corso di computer e frequento l’università due sere a settimana, martedì e giovedì» gli rammentò.

    «Farò in modo di esserci, in quei giorni. Vedrai, non ci sarà nessun problema.»

    Ci credo poco, pensò Alison. Le stava chiedendo di trasferirsi da lui al ranch, e già quello costituiva un problema. Un grosso problema. Era innamorata di lui, per la miseria! Come poteva gestire quella stretta vicinanza? Lavorare con lui alla palestra era già una tortura; vivere

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1