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Un greco da baciare (eLit): eLit
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Ebook158 pages2 hours

Un greco da baciare (eLit): eLit

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About this ebook

Molly ancora non ci crede. Quell'uomo affascinante che la sta fulminando con lo sguardo è Dimitri Nicharos. Che cosa fa a Londra? E chi è quella ragazzina che l'accompagna? Sicuramente la figlia avuta dalla sua bella moglie. Pensava di essersi lasciata alle spalle la forte attrazione provata per lui e invece non è così. Anzi, ora il desiderio per Dimitri si è trasformato in qualcosa di molto più forte e devastante e lei non può fare niente per cambiare la situazione. Al momento, il suo unico desiderio è quello di riassaporare le magiche emozioni provate tra le braccia del sensuale greco.
LanguageItaliano
Release dateJun 29, 2018
ISBN9788858988367
Un greco da baciare (eLit): eLit
Author

Sharon Kendrick

Autrice inglese, ama le giornate simili ai romanzi che scrive, cioè ricche di colpi di scena.

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    Un greco da baciare (eLit) - Sharon Kendrick

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Greek’s Secret Passion

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2003 Sharon Kendrick

    Traduzione di Anna De Figueiredo

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    © 2008 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5898-836-7

    1

    La voce calda di un uomo scivolò nella stanza attraverso la finestra aperta. Fu come una pigra carezza che colse Molly di sorpresa. Lasciò cadere la penna sulla scrivania, gli occhi spalancati. Emozionata.

    «Nato, Zoe. Maressi!»

    Greca. Non c’era dubbio. Gentile, sexy e profonda.

    Le venne un attacco assurdo di pelle d’oca che si affrettò a ricacciare indietro. Il fatto di essersi innamorata secoli prima di un bel ragazzo greco e di aver avuto con lui un’appassionata storia d’amore non significava farsi venire le vampate ogni volta che sentiva parlare un suo compatriota. Scosse la testa irritata con se stessa e riprese la penna in mano.

    Poi udì la voce di nuovo e poi la sua risata. A quel punto rimase di sasso. Quella risata era inconfondibile e la riportò improvvisamente indietro nel tempo, in un luogo lontano.

    Allora si alzò in piedi e andò alla finestra. Il cuore impazzito per qualcosa che, lo sapeva, si sarebbe rivelata una sciocchezza enorme. Tutto questo le avrebbe confermato, per l’ennesima volta, di essere rimasta un’inguaribile sentimentale.

    Ma la testa di folti capelli ricci e neri dell’uomo, che, senza la minima fatica, tirava fuori dal bagagliaio di una macchina una grossa valigia, non fece nulla per portare un po’ d’ordine nella ridda di pensieri folli che le vorticavano nella mente.

    Certo che sei stupida! Cosa ti aspettavi? Che un greco fosse biondo?

    Perché non c’era dubbio che lo sconosciuto fosse di quella nazionalità. Con i capelli del colore dell’ebano, la pelle olivastra e una forza fisica non comune.

    Lui sbatté la portiera e, come se avesse sentito di essere osservato, alzò la testa. Molly si ritrasse in fretta. Non ci avrebbe certo fatto una bella figura. La classica dirimpettaia impicciona e curiosa che sbirciava da dietro la tenda per vedere chi fossero i nuovi vicini.

    Ma le rimase un vago senso di inquietudine quando sentì la porta della casa accanto chiudersi. Si accorse che le tremavano le mani. Se le strofinò con forza. Poi riprese la penna, cercando di concentrarsi sul lavoro.

    Smettila, non essere assurda! Dimentica tutto e non ci pensare più!

    Non era affatto facile.

    Dimitri mise giù la valigia nell’ingresso mentre sua figlia cominciava a girare per la casa estasiata per i soffitti alti, le grandi finestre a giorno, il bellissimo giardino all’inglese sul retro. «Ti piace? È bella, vero?»

    «Oh, è meravigliosa, papà!»

    «Vuoi andare a sceglierti la stanza?»

    Zoe fece una smorfia divertita. «Quella che mi piace di più? Senza nessuna limitazione?»

    Il padre le rivolse un sorriso indulgente, che per un attimo ammorbidì i lineamenti duri e marcati del volto. «Certo, senza nessuna limitazione» rispose, dando un’occhiata alla pila di posta che era stata lasciata sul grazioso tavolino antico dell’ingresso. La maggior parte fatture, poi comunicazioni bancarie e una busta bianca molto raffinata indirizzata: Ai Nuovi Residenti.

    Incurvò appena le labbra sensuali e rimise giù tutto. Poi passò più di un’ora a disfare i bagagli, posizionando abiti, camicie e biancheria nei vari armadi e cassetti con l’efficienza automatica di chi è abituato a viaggiare di frequente. Aveva appena finito di sistemare il computer nella camera che aveva deciso di scegliere come studio, quando suonarono alla porta.

    Corrugò la fronte sorpreso. Nessuno ancora sapeva che era arrivato. Aveva soltanto una coppia di amici che abitavano a Londra ma non li aveva contattati di proposito. Quanto agli affari, nessuno dei suoi interlocutori si sarebbe mai sognato di piombare lì senza appuntamento. Il che lasciava un’unica possibilità. Un vicino che li aveva visti arrivare.

    Si augurò con tutto il cuore che non fosse il primo di una trafila di benvenuti anche se, da parte sua, non era un pensiero carino. D’altro canto aveva scelto apposta una zona residenziale ed esclusiva. Soprattutto a causa di Zoe. Avere dei vicini dava un senso di maggior normalità e sicurezza che vivere in albergo. Il guaio era che a volte i vicini avevano la tendenza a essere un po’ troppo appiccicosi, a volersi avvicinare troppo.

    E Dimitri Nicharos non permetteva a nessuno di farlo.

    Comunque, scese al piano inferiore e stampandosi sul viso un sorriso di circostanza, si preparò a dir buongiorno e buonasera in rapida successione. Ma il sorriso gli morì sulle labbra e qualcosa di sconosciuto e totalmente dimenticato riprese vita mentre fissava la giovane donna alta e bionda in piedi sul pianerottolo. Lei aveva una bottiglia di vino bianco in mano, l’espressione così incredula e scioccata quasi avesse visto un terribile fantasma.

    Gli ci volle un secondo per realizzare chi avesse davanti e quando ne divenne consapevole, provò la stessa, intensa incredulità comparsa sul bel volto della visitatrice. Aveva bisogno di pensare, di assimilare i fatti senza dar segno di farlo, senza mostrare alcuna reazione. Ormai era un esperto in materia. Non lasciava mai capire cosa pensasse. Conoscere significava potere e lui voleva avere sempre l’ago della bilancia inclinato a suo favore.

    «Buongiorno» disse piano, come se parlasse a una perfetta sconosciuta. E forse lei lo era. Forse lo era sempre stata.

    Molly continuò a guardarlo, il respiro contratto, la sensazione di trovarsi all’improvviso in cima a una montagna senza ricordarsi di averla scalata. Si sentì mancare l’aria, il petto compresso, sull’orlo di svenire. Per lo shock. Per la consapevolezza che si trattava davvero di Dimitri. Che dopotutto le sue fantasie sulla risata piena e profonda non erano state affatto fantasie. Un uomo venuto dal passato. L’uomo del suo passato. L’uomo che trasudava la stessa, identica carica di sensualità, lo stesso magnetismo letale che un tempo l’aveva presa in trappola. Che la stava di nuovo attirando nella rete perché non riusciva a far altro che riempirsi della sua vista come se fosse affamata di uomini.

    La pelle olivastra era dorata dal sole, gli occhi neri, come le olive profumate del suo paese, ombreggiate da ciglia folte come foreste di pini. Era meno magro di allora ma sempre asciutto e atletico, senza un filo di grasso superfluo a quanto si poteva giudicare dai pantaloni di lino, aderenti sui fianchi stretti, e dalla leggera camicia bianca di seta che enfatizzava la muscolatura potente del torace.

    I capelli corvini erano forse meno ribelli e mostravano qualche pennellata di argento sulle tempie ma la bocca era esattamente quella che ricordava. Piena, sensuale. Una bocca che sembrava disegnata appositamente per piacere e dare piacere a una donna.

    Solo gli occhi... Oh, sì! Solo gli occhi erano diversi. E quanto diversi! Una volta avevano brillato nel guardarla. Non di amore, no. Ma di affetto, grande, possessivo, feroce.

    Adesso erano gelidi e brillavano come acciaio battuto dal sole. Non davano nulla e non si aspettavano nulla in cambio.

    Inspirò profondamente, riempiendosi i polmoni d’aria. «Dimitri? Possibile sia veramente tu?»

    Lui sollevò le sopracciglia con aria interrogativa, soddisfatto del suo turbamento e beandosi della vista di lei. Come era sempre stato. Le donne come Molly Garcia erano rare. La perfezione assoluta. O quasi. Una combinazione irresistibile di capelli biondi, un biondo chiarissimo, striato di sole, e due occhi di un blu intenso, luminoso e trasparente. Un blu che poteva essere glaciale ma che aveva visto diventare caldo e bollente di desiderio.

    Si prese di proposito il tempo sufficiente per rispondere a quella domanda del tutto retorica e lentamente continuò il suo esame, concentrandosi sul corpo. E quale corpo! Ancora come allora. Certo, non era più quello di un’adolescente ma di una donna. Lo ricordava perfettamente. Sottile come un giunco, tanto che a volte aveva temuto si spezzasse quando facevano l’amore. Ora era più pieno. Come un albero carico di frutti. I fianchi erano sempre sottili ma il seno era voluttuoso così che dovette fare uno sforzo immane per continuare a mostrarsi indifferente. Il suo corpo, tuttavia, si rifiutò di obbedire.

    «Chissà, forse nel frattempo ho trovato un fratello gemello! Che dici?» la prese in giro.

    Parte di lei aveva sperato sino all’ultimo di sbagliarsi. Assurdo, certo. Ma ogni dubbio svanì quando lo sentì parlare. Con quell’enfasi ironica, velata di miele, che ricordava sin troppo bene.

    Non le restavano che due cose da fare. O continuare a fissarlo a bocca aperta come un pesce fuor d’acqua o tornare a essere se stessa. La donna brillante, indipendente e di successo che era diventata.

    Così sorrise anche se la bocca si stirò come un panno rinsecchito al limite dello strappo. «Santo cielo! Non riesco a crederci!»

    «Neppure io, ti confesso» mormorò lui a mezza bocca, guardandole le mani. Nessuna fede. Possibile fosse libera? Disponibile? «È passato tanto tempo.»

    Troppo ma non abbastanza. Il tempo avrebbe dovuto proteggerla in qualche modo dal suo magnetismo. Allora, perché non era così? Perché si sentiva debole e priva di difese alla vista del suo primo amore? Il ricordo dei loro corpi nudi sulla sabbia bagnata, lambiti dall’acqua tiepida del mare mentre...

    Tirò un grosso respiro, imponendosi di mantenere il controllo. «Che diavolo ci fai qui?»

    «Ci vivo.»

    «Perché?»

    Prima che potesse risponderle, sentì una voce parlare in greco. Una voce di donna. E la realtà la colpì come uno schiaffo. Naturale che avesse una donna con lui. E forse anche dei bambini. Le case così grandi in quella zona residenziale erano di solito affittate a famiglie numerose.

    Perché le sembrava così strano? Se l’aspettava in fin dei conti. Allora perché faceva tanto male?

    E poi vide la creatura più bella che avesse mai visto scendere le scale e avvicinarsi.

    Una cascata di capelli neri, lucidi come petrolio, lunghi sino alla vita. Seni piccoli e sodi. Gambe senza fine strette in un paio di jeans aderenti. Una figura snella e perfetta. Il volto ovale, una pelle dorata, due occhi enormi, neri come carbone, la bocca grande, morbida, sorridente.

    La ferma determinazione a mostrarsi impassibile fu lì lì per abbandonarla. La sconosciuta sembrava così giovane. Poteva quasi essere... Com’era possibile fosse diventato uno di quegli uomini a cui piaceva farsi vedere in pubblico con ragazzine che avrebbero potuto essere loro figlie?

    «Papà?»

    È sua figlia.

    Molly si ritrovò a fare rapidi conti mentali mentre Dimitri rispondeva in greco. Doveva avere diciassette, forse diciott’anni. Il che significava... Scosse la testa. Non riusciva a crederci. Significava che lui aveva già una figlia quando si erano conosciuti. Non poteva essersi sbagliata su tutto in modo tanto abissale!

    Si sentì venir

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