Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

Il Lord Bianco di Wellesbourne
Il Lord Bianco di Wellesbourne
Il Lord Bianco di Wellesbourne
Ebook357 pages6 hours

Il Lord Bianco di Wellesbourne

Rating: 2 out of 5 stars

2/5

()

Read preview

About this ebook

Vincerà l'amore oppure il dovere?

1485 A.D.
Adam Wellesbourne e i suoi quattro figli, Matthew, Mark, Luke e John, appartengono alla casata più temuta tra quelle al servizio di Riccardo III. Il primogenito, Matthew, si è guadagnato una tale reputazione da essere conosciuto in tutta l'Inghilterra come il Lord Bianco di Wellesbourne.
Alla vigilia della battaglia di Bosworth, Matthew non può più rimandare un matrimonio di convenienza che ha evitato per ben dieci anni. Lady Alixandrea Terrington St.Ave porta con sè una dote di 400 soldati e il vecchio Wellesbourne non è disposto a tollerare ulteriori temporeggiamenti.
Ma, nel momento in cui Matthew incontra la futura sposa, è immediatamente attratto da lei. Lady Alixandrea è una donna bella, intelligente e gentile, ma, a sua insaputa, è anche coinvolta in un mortale gioco politico. Così un semplice matrimonio si trasforma in un letale gioco di potere.
Mentre Riccardo ed Enrico si preparano alla battaglia che deciderà il futuro dell'Inghilterra, Matthew si innamora della donna che non ha mai voluto sposare.
In un mondo dove le sorti di una nazione dipendono dalle strategie di due uomini che aspirano allo stesso trono, il Lord Bianco di Wellesbourne si ritrova a dover scegliere tra quella che finora era stata la sua vita, la guerra, e un futuro di pace accanto alla sua donna.
Sarà la bella Alixandrea a reclamarlo, oppure sarà re Riccardo?

LanguageItaliano
PublisherBadPress
Release dateJun 24, 2020
ISBN9781071553305
Il Lord Bianco di Wellesbourne

Read more from Kathryn Le Veque

Related to Il Lord Bianco di Wellesbourne

Related ebooks

Historical Fiction For You

View More

Related articles

Reviews for Il Lord Bianco di Wellesbourne

Rating: 2 out of 5 stars
2/5

1 rating0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    Il Lord Bianco di Wellesbourne - Kathryn Le Veque

    IL LORD BIANCO DI WELLESBOURNE

    Un romanzo medievale di Kathryn Le Veque

    Copyright 2006, 2014 di Kathryn Le Veque.

    Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo libro può essere utilizzata o riprodotta in alcun modo senza autorizzazione scritta, se non nel caso di brevi citazioni incorporate in articoli critici o recensioni.

    Stampato da Dragonblade Publishing negli Stati Uniti d'America.

    Diritto d'autore del testo 2006, 2014 di Kathryn Le Veque.

    Diritto d'autore della copertina 2006, 2014 di Kathryn Le Veque.

    Numero di serie del catalogo della Library of Congress  2014-008

    ISBN 1494894874

    Dedicato a mio fratello Bill Bouse III, il mio personale eroe alto e biondo.

    Spesso si incontra il proprio destino lungo la strada che si è scelta per evitarlo

    - Proverbio gallico -

    ––––––––

    Inghilterra

    Primi di luglio

    Anno del Signore 1485

    ––––––––

    Con un asse rotto, la carrozza avanzava con la lentezza di un cavallo zoppo. Erano giorni che sopportava il dondolio e gli scossoni: ormai le sembrava di barcollare anche quando erano fermi e aveva la sensazione che il cervello potesse uscirle dalle orecchie.

    Nove giorni. Otto di troppo.

    Nei pressi di una città immersa nella verde dolcezza del Warwickshire, decise di averne abbastanza e batté contro il soffitto della carrozza finchè il cocchiere non si fermò.

    Dove siamo? chiese, sporgendo la testa dal finestrino.

    A Newbold, milady.

    Grazie a Dio mormorò. Poi, a voce alta, aggiunse Fermiamoci qui. Ho bisogno di sgranchirmi le gambe.

    Ma ormai manca poco a Wellesbourne replicò il cocchiere.

    Ignorandolo, scese dalla carrozza.

    Dietro di lei, si fermò il contingente di quattrocento soldati che la accompagnava, sollevando un polverone che la investì in pieno.

    Oh! borbottò, abbassando lo sguardo sugli abiti all'ultima moda che indossava Come posso presentarmi a Wellesbourne in questo stato? Cosa penserà di me il mio futuro marito?

    Un'altra donna, la cameriera della gentildonna, si sporse dalla portiera della carrozza, il viso di un'insolita tonalità di verde.

    Penserà che siete la donna più bella sulla quale abbia mai posato gli occhi disse, e sarebbe caduta se la sua padrona non l'avesse sorretta. Poi si raddrizzò e lanciò un'occhiata intorno Santo cielo, fa caldo da queste parti!

    La gentildonna sollevò lo sguardo dal soprabito impolverato. Lì nel sud, il paesaggio era caratterizzato da un susseguirsi di dolci colline e pianure punteggiate di boschi. I suoi colori non erano vividi come quelli dello Yorkshire, ma la zona aveva un suo fascino.

    Freddo o caldo, dovrò abituarmi disse in tono rassegnato. Poi, cercò con lo sguardo la locanda che aveva visto mentre si avvicinavano all'insediamento. Era un edificio sorprendentemente grande per un posto del genere e, dal momento che non aveva alcuna intenzione di dare al futuro marito l'impressione di essere stanca e affamata, ne avrebbe approfittato per rinfrescarsi prima di ripartire per Wellesbourne.

    Da quella parte ordinò categoricamente, puntando il dito verso la locanda Dite agli uomini di riposare. Non mi fermerò a lungo.

    Ma quella è una locanda! esclamò l'uomo, inorridito.

    Ottima deduzione, Strode.

    Dio solo sa che razza di creature vivono là dentro, milady. Non è un posto degno di voi insistette l'uomo.

    L'importante è che non abbia ruote e che mi permetta di restare seduta senza dondolare per qualche istante.

    Avete denaro? le chiese lui, sulle labbra un lieve ghigno di soddisfazione Vorranno delle monete, ci avete pensato? Come intendete pagare?

    La gentildonna trattenne a stento una risposta tagliente. Era Strode che gestiva il denaro che le aveva dato lo zio ed era meglio non rischiare di offenderlo.

    Con le monete che gentilmente vorrete darmi disse, tendendo la mano Un paio di pences, se non vi dispiace.

    E se non volessi darveli?

    Sono sicura che in quella locanda troverò un uomo o due che sarà lieto di fornirmeli.

    Era chiaro che niente l'avrebbe fermata. Strode balzò giù dalla carrozza e fece cenno a due soldati si avvicinarsi. Poi guardò la giovane donna che conosceva fin dalla nascita.

    Non andrete da nessuna parte senza scorta, lady Alixandrea disse in tono severo Vostro zio vorrebbe la mia testa se vi succedesse qualcosa proprio adesso che siamo quasi arrivati a destinazione.

    Lady Alixandrea Terrington St. Ave sollevò un sopracciglio perfetto.

    Che Dio non voglia replicò in tono dolcemente sarcastico.

    I soldati a cavallo ascoltarono le istruzioni di Strode. Anche loro restarono stupiti dalla pretesa di lady Alixandrea, ma sapevano anche che, quando prendeva una decisione, era impossibile dissuaderla. Dunque, non avevano altra scelta che seguirla.

    Sollevando le gonne, Alixandrea si avviò lungo la strada polverosa verso la locanda di legno e malta. Sopra di lei, il cielo era stranamente sgombro di nuvole, e forse era proprio colpa del caldo afoso, oltre che del disagio del viaggio in carrozza, se si sentiva lo stomaco sottosopra.

    La cameriera la seguì, strisciando i piedi sul terreno come una vecchia e sollevando altra polvere.

    Alza i piedi, Jezebel la rimproverò severamente E lì dentro lascia parlare me. E' chiaro?

    La donna, dagli occhi e dai capelli scuri, annuì.

    Volete prendere un bagno? le chiese.

    Un bagno? In quel posto? Alixandrea sollevò lo sguardo sull'insegna che dondolava sulle loro teste. Head O'Bucket, c’era scritto.

    Hai visto il nome di questa locanda? Sto per sentirmi male scherzò.

    Resistete, milady.

    Resisterò disse Alixandrea. Tutti sapevano che non era donna facile agli svenimenti.

    Spalancò la porta con decisione, ma il suo coraggio svanì nel nulla davanti al fetore che le colpì le narici con la forza di un pugno. Era anche buio, tanto che ebbe bisogno di un attimo perchè i suoi occhi si abituassero. Quasi considerò la possibilità di tornare indietro, ma alle sue spalle c'era la scorta e lei non voleva mostrare la propria debolezza.

    La grande sala della locanda era sorprendentemente affollata. Alixandrea si guardò intorno e individuò un tavolo vicino alla porta che le avrebbe garantito un minimo di privacy. Mandò la cameriera a chiamare l'oste e si sedette, ansiosa di rifocillarsi e lasciare quel posto. Ovviamente, al suo ingresso tutti gli occhi si erano puntati su di lei: con quel mantello rosso rubino, i gloriosi riccioli del colore del bronzo e il viso dall'ovale perfetto sembrava un angelo, una visione apparsa all'improvviso sulla soglia della porta, illuminata dalla luce del sole proveniente dall'esterno.

    Non c'era uomo o donna in quella stanza che non si fosse immobilizzato ad ammirare incantato la sua grazia. Di conseguenza, non ci volle molto prima che qualcuno le si avvicinasse.

    Milady disse una voce profonda Posso offrirvi qualcosa da mangiare?

    Alixandrea sollevò lo sguardo su un giovane, probabilmente poco più grande di lei. Era di bell'aspetto, con quei corti capelli rosso dorato, gli occhi azzurri e la mascella squadrata, e nonostante la sua stazza la intimidisse, l'atteggiamento era gentile ed educato.

    No, buon uomo rispose, evitando di guardarlo negli occhi Vorrei solo riposare un po' prima di riprendere il viaggio.

    Allora permettetemi di ordinare un rinfresco.

    Prima che lei potesse protestare, emise un fischio per attirare l'attenzione dell'oste e gli fece cenno di avvicinarsi al tavolo.

    No, signore, vi prego disse Alexandria con maggiore decisione Sono qui solo riposare.

    Lui la fissò come se non capisse una parola di quel che stava dicendo. Possibile che al mondo esistesse una donna che non gradiva la sua compagnia? Le rivolse un sorriso.

    Ah, forse volete che prima mi presenti dichiarò in tono confidenziale Sono sir Luke Wellesbourne di Wellesbourne Castle. Mio padre è il signore di questo feudo.

    Wellesbourne? ripetè lei, cercando di nascondere la sorpresa.

    L'uomo si sedette al tavolo, sollevando la grande coppa di terracotta che l'oste aveva appena portato.

    Si puntando il dito verso il focolare E quello è mio fratello, intrattabile come un orso.

    Alixandrea guardò in direzione di un uomo enorme, seduto ricurvo su se stesso e parzialmente nascosto nell'ombra. Pur non potendo scorgerne i lineamenti, indugiò con gli occhi su quella figura massiccia e silenziosa, e una strana sensazione le fece stringere lo stomaco. Non sapeva come descriverla, ma era piuttosto inquietante.

    Chi è vostro fratello?

    Luke si portò la coppa alle labbra e ne bevve un lungo sorso.

    Il grande e potente Matthew Wellesbourne, il preferito del re. Poi si sporse verso di lei, tanto da costringerla a tirarsi indietro Avete mai sentito parlare del Lord bianco di Wellesbourne? Bè, è proprio lui. Ma se pensate di invitarlo al vostro tavolo, lasciate perdere. Oggi è di cattivo umore e sarebbe una compagnia orribile.

    ...Il Lord bianco di Wellesbourne... Alixandrea conosceva quel nome da metà della sua vita e il fatto che lui si trovasse lì le tolse il respiro. Perchè non era a Wellesbourne Castle?

    Fissò di nuovo la figura cupa, cercando di scoprire qualcosa di più. Conosceva già la risposta alla domanda che le bruciava sulle labbra, ma la pose ugualmente.

    Che problema ha?

    Sua moglie sta arrivando a Wellesbourne.

    Ed è un evento spiacevole?

    Si. Luke bevve un altro sorso Bè, in realtà è la sua fidanzata. Sono stati promessi l'un l'altro anni fa, ma lui ha sempre rimandato, finchè lo zio della signora ha minacciato nostro padre di gravi ritorsioni, in caso di ulteriori spostamenti. Così Matthew è venuto qui per annegare i suoi problemi nell'alcool.

    Mio Dio! esclamò Alixandrea, fingendo comprensione E' spaventoso! Dunque questa fidanzata è tanto terribile?

    Luke si strinse nelle spalle.

    Non lo sappiamo. D'altra parte, la maggior parte delle nobildonne lo sono. Ma lei porta in dote parecchio denaro e quattrocento soldati, quindi deve pur valere qualcosa, non credete? disse, e scoppiò a ridere.

    Si, credo proprio di si dichiarò Alixandrea, per niente divertita.

    L'uomo si leccò la birra dalle labbra, lo sguardo fisso su di lei.

    Sono sicuro che se quella donna vi assomigliasse, mio fratello non farebbe tante storie. Vi sposerebbe anche se foste priva di dote.

    Quello di Luke voleva essere un complimento, ma servì solo ad insultarla ulteriormente.

    Sarei davvero fortunata disse in tono sarcastico, stanca di quella conversazione e di quell'uomo. Stava cominciando a rimpiangere la tortura della carrozza e voleva disperatamente andarsene da quel posto Se volete scusarmi, sir Luke, è ora di riprendere il viaggio. Vi ringrazio per la gentile compagnia.

    Luke le posò una mano sul braccio, impedendole di alzarsi.

    Non potete andarvene così presto disse Non conosco neanche il vostro nome.

    Invece lo conoscete benissimo rispose lei, sorridendo ironicamente.

    Lui sbattè le palpebre.

    Davvero? Vi chiamate forse Angel?

    Fuori mi aspettano quattrocento soldati. E ho con me una dote considerevole. Sono diretta a Wellesbourne Castle per sposare il mio fidanzato. Allora, mi conoscete o no?

    Luke la fissò ad occhi spalancati per quella che sembrò un'eternità. Poi sul suo viso comparve un'espressione di orrore.

    Voi...? Balzò in piedi così bruscamente che la sedia si rovesciò sul pavimento M-milady...non ne avevo idea balbettò Vi prego, perdonatemi.

    Alixandrea si alzò in piedi. Nonostante fosse uno scricciolo rispetto al cavaliere, la sua espressione regale quasi lo annientò.

    O siete completamente pazzo oppure vostro fratello non sa cosa sia l'educazione, se vi permette di parlare in questo modo ringhiò A quante altre persone avete raccontato questa ridicola storiella? Quante persone lasceranno questa locanda per raccontare in giro dell'orribile fidanzata dell'erede di Wellesbourne?

    A nessuno, milady, ve lo giuro disse Luke, prima di gridare in direzione del fratello Matt! Vuoi venire ad aiutarmi?

    Matthew li stava già guardando da un po', attratto dai toni accesi della discussione. Aveva notato la gentildonna quando era entrata nella locanda e anche lui, come tutti i presenti, era rimasto momentaneamente abbagliato dalla sua bellezza eterea. Poi l'interesse era sfumato e aveva lasciato che Luke si comportasse nel suo solito modo.

    Nonostante fosse curioso di sapere cosa avesse mai detto il fratello per far irritare la donna, si limitò a scuotere la testa e tornò alla sua birra.

    Rendendosi conto che Matthew non aveva capito la gravità della situazione, Luke si affrettò a raggiungerlo.

    Matt... sussurrò, indicando con un dito la gentildonna Mi hai sentito? Abbiamo un piccolo...problema!

    Matthew lanciò un'altra occhiata a quella deliziosa bambola di porcellana.

    Un problema? Lasciami indovinare: è una sgualdrinella Tudor e tu hai insultato la sua lealtà e anche la sua parentela.

    Alla parola sgualdrinella, Alixandrea si irrigidì. Luke scosse la testa, preoccupato: la situazione stava prendendo una brutta piega.

    No sussurrò, sperando che il fratello non si scavasse la fossa con le proprie mani E' la tua fidanzata.

    Matthew, che stava bevendo un sorso della sua birra, si immobilizzò. Luke potè vedere le dita che stringevano la tazza irrigidirsi dalla tensione e pensò terrorizzato che stesse per esplodere.

    Invece, Matthew si limitò a battere lentamente le palpebre. Una reazione ancora più spaventosa.

    Ne sei sicuro?

    Si.

    Te l'ha detto lei?

    Ha detto che ha con sè quattrocento soldati e una dote considerevole, e che sta andando a Wellesbourne Castle per sposare il fidanzato.

    Matthew continuò a restare immobile, tanto che Luke dubitò che stesse persino respirando. Alla fine, si voltò a guardare la gentildonna.

    Lei era ferma al centro della stanza, una visione in rosso rubino e capelli lucenti. Aveva il viso più bello che avesse mai visto, dolce e delicato, con un accenno di saggezza difficile da descrivere.

    Tuttavia, l'espressione oltraggiata che in quel momento vi era dipinta gli impedì di cadere vittima del suo incantesimo.

    Che cosa le hai detto? chiese al fratello.

    Luke fece un passo indietro. Non aveva alcuna voglia di ricevere uno dei suoi enormi pugni in piena faccia.

    Io...io le ho detto che sei di cattivo umore perchè la tua fidanzata sta per arrivare e tu non vuoi sposarla.

    Questo è tutto?

    Luke fece una smorfia e chiuse gli occhi.

    Ho detto altro... cose terribili.

    Quanto terribili?

    Ormai ci odia, ne sono sicuro.

    L'ultima cosa che Matthew voleva era che il suo matrimonio partisse col piede sbagliato, soprattutto adesso che aveva visto la futura moglie. Doveva rimediare, e subito.

    Si alzò lentamente dalla sedia, come la fenice che risorge dalle ceneri. Un uomo enorme, con spalle massicce in grado di portare il peso di un regno. Tutto di lui emanava potere e autorità e la sua presenza riempiva l'intera stanza.

    Anche Alixandrea lo notò, tanto da desiderare improvvisamente di trovarsi da tutt'altra parte. Non aveva mai visto un uomo di quelle dimensioni, e l'armatura che indossava lo faceva apparire ancora più grande. Tuttavia, riuscì a restare immobile mentre lo guardava avvicinarsi.

    Lady Alixandrea? le chiese quando le fu davanti.

    Si, sono lady Alixandrea rispose, correggendo neanche troppo sottilmente la pronuncia del suo nome in modo che in futuro lui non si sbagliasse più Voi siete sir Matthew?

    Si rispose Perdonatemi, milady, ma non era così che avevo pianificato il nostro primo incontro.

    Le belle labbra di lei si sollevarono in un sorriso cinico.

    Da quel che ho capito, se fosse stato per voi, non ci sarebbe mai stato un primo incontro. Dunque, come lo avevate pianificato?

    Matthew potè solo immaginare ciò che quello sciocco del fratello le aveva riferito. Se voleva che questa unione non si trasformasse in una guerra fin dall'inizio, doveva rimediare al danno causato da Luke.

    Sicuramente non in una locanda, con mio fratello ubriaco e io sulla buona strada per diventarlo rispose Avevo immaginato che ci saremmo conosciuti nella grande sala di Wellesbourne.

    Lei sollevò leggermente la testa per studiarlo: era un bell'uomo, non nel senso classico del termine, ma possedeva una virilità che era nello stesso tempo potente e intrigante. Aveva i capelli biondo chiaro cortissimi e ricci, due enormi occhi azzurri, la mascella squadrata e lineamenti delicati che ben poco si addicevano ad un uomo noto per essere uno dei cavalieri più temuti del regno. Aveva combattuto al fianco di re Riccardo in molte campagne contro gli uomini di Enrico Tudor, dimostrando tutto il proprio valore.

    Alixandrea conosceva le storie che si raccontavano sul Lord bianco di Wellesbourne fin da quando aveva dieci anni. Un periodo di tempo sufficiente perchè imparasse a considerarlo una leggenda.

    Dunque, quest'uomo non voleva sposarsi. Non che fosse un crimine, naturalmente, ma in un certo senso si sentiva delusa. Chissà perchè, aveva sperato che anche lui desiderasse conoscerla. Ma, a quanto pareva, mentre lo zio le aveva riempito la testa di favole su di lui, Matthew aveva sentito su di lei solo storie terribili.

    Allora presentiamoci adesso, per quanto sia inappropriato disse Alixandrea, cercando di non suonare troppo acida Mio zio Howard Terrington, lord Ryesdale, vi manda i suoi saluti. Io sono lady Alixandrea Terrington St.Ave e sono qui con la mia cameriera e quattrocento soldati pronti a servirvi, esattamente come il contratto di nozze prevedeva. Abbiamo onorato il nostro impegno.

    Matthew si ritrovò a fissarle la bocca. Le sue labbra erano dolci e morbide come cuscini, e improvvisamente si sentì troppo sporco e ubriaco per restare al cospetto di quella intrigante creatura.

    Scoprire che lei non era affatto come l'aveva immaginata stava trasformando la riluttanza e l'amarezza che da anni associava al loro fidanzamento in qualcosa di diverso. Non sapeva ancora cosa, ma era diverso.

    E io sono sir Matthew Wellesbourne, lord Ettington, erede di Wellesbourne Castle e servo fedele del nostro re Riccardo dichiarò, avanzando verso di lei Permettetemi di scortarvi fino alla mia dimora per accogliervi come meritate, milady.

    Lei inarcò un sopracciglio.

    Non vorrei privarvi della vostra birra, nè della compagnia femminile, milord.

    Ecco...adesso sapeva quello che Luke le aveva detto. Si sforzò di trattenersi dall'afferrare per il collo il fratello e stringerlo più forte che poteva.

    Penso di riuscire a farne a meno rispose, tendendole una mano guantata Vi chiedo di accettare le mie scuse per come sono iniziate le cose tra noi. Se avessi potuto scegliere, vi avrei risparmiato questa situazione. Posso accompagnarvi?

    Alixandrea lo fissò a lungo, gli occhi di bronzo un vortice di fuoco, emozione e mistero. Poi, senza dire una parola, mise la mano in quella di lui e lo seguì all'esterno.

    La luce del sole li accecò. Lo sguardo di Matthew scansionò la zona fino a posarsi su un gruppo di soldati armati, fermi a poche centinaia di metri dalla locanda. Fu sufficiente un'occhiata per capire che si trattava di uomini esperti, ben nutriti e altrettanto bene equipaggiati, quel che gli serviva per dare vita ad un esercito consistente.

    Spero che il viaggio sia stato piacevole disse, guidandola verso di loro.

    E' stato lungo, milord rispose lei Lungo e disagevole.

    La scarsità di pioggia ha reso le strade impraticabili.

    Proprio così, milord.

    La conversazione si esaurì rapidamente. Lanciandosi un'occhiata alle spalle, Matthew vide Luke, che aveva recuperato i loro destrieri, seguito dalla cameriera e dai due soldati di scorta di lady Alixandrea, le cui espressioni sembravano piuttosto diffidenti.

    Quando la loro signora si avvicinò al braccio di quell'enorme cavaliere, gli uomini abbandonarono la posizione di riposo e scattarono in piedi. Strode, che stava sonnecchiando all'interno della carrozza, balzò fuori agile come un gatto.

    Milady disse, pronto a salvarla da quel massiccio guerriero a costo della propria vita State bene? Avete avuto problemi?

    Nessun problema lo rassicurò Alixandrea In realtà, la sosta in quella locanda sembra essere stata voluta dal destino. Vi presento sir Matthew Wellesbourne, il vostro nuovo signore, e suo fratello, sir Luke.

    Superato il momentaneo stupore, i soldati si affrettarono a mettersi in riga. Strode, la bocca spalancata dalla sorpresa, si piegò in un profondo inchino.

    Milord disse Nessuno ci aveva avvisati della vostra decisione di incontrarci lungo la strada. Perdonatemi se....

    I vostri ordini erano di condurre la signora a Wellesbourne, cosa che voi stavate facendo. E' stato solo un caso che io fossi in questa locanda.

    Strode si raddrizzò, l'espressione confusa e intimorita.

    Ho mandato con lei due uomini, milord disse Conosco milady da tutta la vita e non l'avrei mai fatta entrare là dentro senza un'adeguata protezione.

    Stufa di tutto quel blaterare, Alixandrea lanciò un'occhiata al servitore, suggerendogli silenziosamente di chiudere la bocca. Matthew sembrò non accorgersene, intento com'era ad osservare il contingente di soldati.

    Siete certo che ci siano tutti e quattrocento? Nessuno è scappato o si è ammalato durante il viaggio?

    Nessuno, milord rispose Strode Volete controllare?

    Non ora. Wellesbourne è a poco più di un miglio a sud. Ispezionerò le truppe quando saremo nella mia fortezza.

    L'interesse nella voce del fidanzato ricordò ancora una volta ad Alixandrea che lui la sposava solo per il denaro e per quei soldati, nient'altro. Era stata una stupida a pensare che, conoscendola, avrebbe potuto trovare un qualche valore anche in lei.

    Tolse la mano da quella di lui.

    Se siete pronto, milord, direi di riprendere il viaggio. Si sta facendo tardi.

    Matthew si voltò a guardarla, attratto dai riflessi dorati che la luce del sole donava ai suoi capelli.

    Ottimo consiglio, milady disse, prima di rivolgersi a Strode Qual è il vostro nome, amico?

    Strode, milord.

    Ebbene, Strode, vi affido la signora fino a Wellesbourne. Cercate di affrettarvi e non fermatevi per nessun motivo. Dopo il tramonto, queste strade non sono sicure neanche per me.

    Prese la mano di Alixandrea e se la infilò nella curva del gomito, un gesto possessivo che la sorprese. Poi, senza aggiungere altro, la accompagnò alla carrozza e la aiutò a salire, il tutto con quella innata dolcezza che lei aveva intuito fin dall'inizio. Era evidente che, al di là delle sue temibili dimensioni, quell'uomo aveva qualcosa di più, qualcosa che probabilmente non amava mostrare agli altri.

    Mentre Alixandrea prendeva posto all'interno della carrozza, i loro occhi si incontrarono per un istante e lei ebbe l'impressione che quelli di Matthew sorridessero, il primo accenno di una qualche emozione da quando si erano incontrati.

    Lo ringraziò con un semplice gesto del capo e lui chiuse la porta. Qualcuno urlò degli ordini e la carrozza partì barcollando, per percorrere l'ultimo, terribile miglio che la separava da Wellesbourne.

    All'interno, Alixandrea si chiedeva, delusa, perchè il suo fidanzato non le avesse chiesto di compiere insieme l'ultimo tratto di viaggio. O magari avrebbe potuto cavalcare al fianco della carrozza, in modo da dare agli abitanti di Wellesbourne l'impressione che il loro signore avesse accettato la moglie che aspettava da dieci anni. Dio solo sapeva se non pensavano che fosse stata mandata lì per rovinargli la vita.

    Sprofondò nel sedile, sconsolata e di malumore.

    Quando sembrava che i cavalli stessero guadagnando terreno, la carrozza si fermò bruscamente e Alixandrea, colta di sorpresa, fu sbalzata in avanti e colpì il poggiatesta di legno del sedile opposto. La vista le si annebbiò e il sangue cominciò a sgorgare dal lato destro della fronte.

    Oh, milady esclamò Jezebel Ecco, prendete questo fazzoletto e tenetelo premuto. Il sangue vi macchierà tutto il vestito.

    Alixandrea appoggiò il panno sul taglio, cercando nello stesso tempo di controllare l'ondata di nausea.

    Qualcuno si affacciò al finestrino della carrozza.

    Cos'è successo? Era Matthew.

    La carrozza si è fermata troppo bruscamente, milord rispose Jezebel Ha battuto la testa.

    La portiera si aprì e mani gentili la aiutarono a distendersi sul pavimento, le gambe appese all'esterno della carrozza. Anche se il fazzoletto le copriva per metà gli occhi, Alixandrea riuscì a vedere il viso di Matthew su di lei.

    Permettetemi di dare un’occhiata disse lui.

    La sua voce bassa e rassicurante la disarmò a tal punto che gli obbedì, permettendogli di spostare il fazzoletto. Matthew si sfilò i guanti e le ispezionò la testa. Il contatto con le sue mani calde le suscitò strane sensazioni, tanto che quasi provò l'impulso di allontanarle. Ma qualcosa dentro di lei glielo impedì.

    Non avete niente di grave, milady disse lui alla fine Solo un piccolo taglio all'attaccatura dei capelli. Purtroppo, le ferite alla testa sanguinano sempre parecchio. Poi, tamponando la ferita con un fazzoletto pulito, aggiunse Temo che sia tutta colpa mia. Ho ordinato a Strode di fermare la carrozza per chiedervi di cavalcare con me. Se avessi immaginato che vi sareste fatta male, avrei agito diversamente.

    Sembrava sinceramente pentito e Alixandrea gli sorrise.

    Non è stata colpa vostra, milord disse "Ma temo che il mio cocchiere debba aspettarsi

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1