Divina, ma non troppo
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Anteprima del libro
Divina, ma non troppo - Iris Zocchelli
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Incipit
Chissà quante volte, leggendo la Divina Commedia , molti di noi avranno pensato: se Dante scrivesse oggi, chi potrebbero essere i novelli dannati, penitenti e beati?
.
Ebbene, questa domanda se l’è posta un’insegnante: non così giovane da abbracciare acriticamente ogni novità; non così vecchia da attendere passivamente la pensione. Abbastanza ironica, però, per capire che il mondo della scuola stessa, con le sue meraviglie e le sue follie, è una grande commedia capace di farci passare dal Paradiso all’Inferno e viceversa.
I Minosse, i Lucifero, gli angeli, le guide possono rivestire varie forme: dalla burocrazia, a volte degna di un vero girone infernale, fino allo studente modello, che oggi non sempre riesce a far valere i suoi meriti.
Si snoda così un insolito viaggio in questo strano mondo, raccontato in versi con bonaria ironia: non si giudica, non si condanna.
Si sorride su quello che c’è, guardando avanti su quel che sarà, o che potrebbe essere, se lo vogliamo.
Un testo scritto e pensato solo per i prof?
Ma no!
Qualche noticina a piè di pagina e qualche illustrazione aiuteranno un po’ tutti ad orientarsi in questa Commedia dei nostri giorni, non tanto Divina
, ma sicuramente molto, ma molto umana...
Un grazie ad Alessandro Locatelli: il suo simpatico libro Lasciate ogni speranza, voi che taggate, dove l’aldilà di Dante Alighieri diventa il mondo dei social-network, ha aperto la pista per viaggiare in altri ambiti con le stesse intenzioni.
Far sorridere e pensare in contemporanea.
E perché no, dare una piccola correzione di rotta a un timone a volte in balia dei venti.
Siete pronti?
Via!
INFERNO
1. Nel mezzo del cammin di nostra scuola
ci si perde in selva oscura,
con la diritta via che s’invola:
a dirlo certo è cosa dura,
pe’ l duol non c’è parola
e al sol pensarci vien paura.
Il non promosso che ripete
e grande prova a farsi,
tra zimbelli ben compete
con la classe al suo disfarsi.¹
Il prof neolaureato
fresco di concorso,
di scienza assai dotato
ma in classe non di polso:
in man sua ogni dettaglio
diventa affar di stato,
dei concetti nuovi al vaglio
dà molto per scontato.²
C’è l’anziano ormai stanco
a mo’ del vecchio del Petrarca,3
che la pensione ormai vede
di Quaresima più parca.
C’è alfin il sindacalista4
ch’a ogni sciopero è pronto,
la sua paga chi l’ha vista?
Si assottiglia il suo conto.
2. Ma una luce in cima al colle
la speranza ben ridona:
una riforma non sì folle,
scrutinio che perdona,
pension privilegiata
o contributi da pagar,
assemblea organizzata
a Roma si vuol far.5
La sognata sufficienza,
l’agognata promozione,
se dei prof la gran coscienza
col rigor non fa tenzone.
3. Ma ecco all’improvviso,
con