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Parliamo di Cina
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Parliamo di Cina

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Mai come negli ultimi anni l’Italia e la Cina sono state così vicine: che sia per viaggi di piacere, per affari o per merito delle comunità cinesi sparse in tutto il nostro territorio, i contatti tra le due culture sono sempre più frequenti e produttivi. Parliamo di Cina è uno strumento utile per fornire a studenti e appassionati della Cina numerosi testi ed esercizi. L’opera, frutto di una meticolosa ricerca ed esperienza pluriennale delle autrici, si rivolge principalmente agli studenti del triennio della scuola secondaria di II grado con un’attenzione particolare alla preparazione dell’Esame di Stato. Si presenta anche come un manuale che può offrire spunti utili per la preparazione ai concorsi per docenti di cinese nella scuola secondaria. Diviso per unità tematiche che fanno da filo conduttore ai testi proposti, offre molti brani in lingua cinese – che è possibile ascoltare tramite codice QR – numerosi esercizi pensati per affrontare l’Esame di Stato e diversi approfondimenti in lingua italiana che forniscono una panoramica su alcuni temi chiave della cultura cinese. Chiude ciascuna unità un percorso pluridisciplinare, che dà l’opportunità di spaziare tra le varie materie e di svolgere attività multimediali sia in classe che a casa. Parliamo di Cina si presenta come un manuale di cultura e letteratura cinese unico nel suo genere all’interno del panorama scolastico e universitario italiano.

Lucrezia Fontanarosa (Roma, 1988), dopo aver maturato diverse esperienze di insegnamento, è da anni docente di Lingua e Cultura Cinese presso il Liceo Linguistico di Roma “San Giuseppe del Caburlotto”. Laureata in Lingue e Civiltà Orientali all’Università “La Sapienza” di Roma, ha conseguito il Master in Didattica della Lingua Cinese presso l’Università “L’Orientale” di Napoli. È una delle fondatrici e curatrici della pagina Instagram “Parliamo di Cina”. Ha svolto diversi periodi di studio e perfezionamento linguistico in Cina, in qualità di docente di cinese LS con borsa di studio Hanban.

Claudia Di Marco (Atri, 1989) è docente di Lingua e Cultura Cinese in scuole secondarie di secondo grado della provincia di Teramo. Laureata in Lingue e Civiltà Orientali all’Università “L’Orientale” di Napoli, ha conseguito il Master in Didattica della Lingua Cinese presso l’Università “L’Orientale” di Napoli. Ha svolto diversi periodi di studio e perfezionamento linguistico in Cina, in qualità di docente di cinese LS con borsa di studio Hanban.

Chang Wuxiu (Zhangjiakou, Cina), editor madrelingua cinese ha conseguito il Master in Didattica della Lingua Cinese (LS) presso l’Università “Normale” di Pechino. Dopo diverse esperienze di insegnamento in Cina, dal 2018 insegna Lingua Cinese in Italia presso l’Istituto Confucio dell’Università di Macerata.
LanguageItaliano
Release dateMay 1, 2020
ISBN9788830622104
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    Parliamo di Cina - Lucrezia Fontanarosa

    Albatros

    Nuove Voci

    Ebook

    © 2020 Gruppo Albatros Il Filo S.r.l. | Roma

    www.gruppoalbatros.com

    ISBN 978-88-306-2210-4

    I edizione elettronica maggio 2020

    Nuove Voci

    Prefazione di Barbara Alberti

    Il prof. Robin Ian Dunbar, antropologo inglese, si è scomodato a fare una ricerca su quanti amici possa davvero contare un essere umano. Il numero è risultato molto molto limitato. Ma il professore ha dimenticato i libri, limitati solo dalla durata della vita umana.

    È lui l’unico amante, il libro. L’unico confidente che non tradisce, né abbandona. Mi disse un amico, lettore instancabile: Avrò tutte le vite che riuscirò a leggere. Sarò tutti i personaggi che vorrò essere.

    Il libro offre due beni contrastanti, che in esso si fondono: ci trovi te stesso e insieme una tregua dall’identità. Meglio di tutti l’ha detto Emily Dickinson nei suoi versi più famosi

    Non esiste un vascello come un libro

    per portarci in terre lontane

    né corsieri come una pagina

    di poesia che s’impenna.

    Questa traversata la può fare anche un povero,

    tanto è frugale il carro dell’anima

    (Trad. Ginevra Bompiani).

    A volte, in preda a sentimenti non condivisi ti chiedi se sei pazzo, trovi futili e colpevoli le tue visioni che non assurgono alla dignità di fatto, e non osi confessarle a nessuno, tanto ti sembrano assurde.

    Ma un giorno puoi ritrovarle in un romanzo. Qualcun altro si è confessato per te, magari in un tempo lontano. Solo, a tu per tu con la pagina, hai il diritto di essere totale. Il libro è il più soave grimaldello per entrare nella realtà. È la traduzione di un sogno.

    Ai miei tempi, da adolescenti eravamo costretti a leggere di nascosto, per la maggior parte i libri di casa erano severamente vietati ai ragazzi. Shakespeare per primo, perfino Fogazzaro era sospetto, Ovidio poi da punizione corporale. Erano permessi solo Collodi, Lo Struwwelpeter, il London canino e le vite dei santi.

    Una vigilia di Natale mio cugino fu beccato in soffitta, rintanato a leggere in segreto il più proibito fra i proibiti, L’amante di lady Chatterley. Con ignominia fu escluso dai regali e dal cenone. Lo incontrai in corridoio per nulla mortificato, anzi tutto spavaldo, e un po’ più grosso del solito. Aprì la giacca, dentro aveva nascosto i 4 volumi di Guerra e pace, e mi disse: Che me ne frega, a me del cenone. Io, quest’anno, faccio il Natale dai Rostov.

    Sono amici pazienti, i libri, ci aspettano in piedi, di schiena negli scaffali tutta la vita, sono capaci di aspettare all’infinito che tu li prenda in mano. Ognuno di noi ama i suoi scrittori come parenti, ma anche alcuni traduttori, o autori di prefazioni che ci iniziano al mistero di un’altra lingua, di un altro mondo.

    Certe voci ci definiscono quanto quelle con cui parliamo ogni giorno, se non di più. E non ci bastano mai. Quando se ne aggiungono altre è un dono inatteso da non lasciarsi sfuggire.

    Questo è l’animo col quale Albatros ci offre la sua collana Nuove voci, una selezione di nuovi autori italiani, punto di riferimento per il lettore navigante, un braccio legato all’albero maestro per via delle sirene, l’altro sopra gli occhi a godersi la vastità dell’orizzonte. L’editore, che è l’artefice del viaggio, vi propone la collana di scrittori emergenti più premiata dell’editoria italiana. E se non credete ai premi potete credere ai lettori, grazie ai quali la collana è fra le più vendute. Nel mare delle parole scritte per esser lette, ci incontreremo di nuovo con altri ricordi, altre rotte. Altre voci, altre stanze.

    Capitolo 1. Le origini 起源

    Unità 1

    Unità 1 - Cultura 文化

    盘古和女娲

    传说在很久很久以前,宇宙像一个大鸡蛋。鸡蛋里有一个叫盘古的人在睡觉,他睡了一万八千年。有一天他突然醒了,但是鸡蛋里面黑黑的,什么都看不见。他就用斧子打破了鸡蛋。

    这时候,鸡蛋里面的东西慢慢分开了轻的东西上升变成了天,重的东西下降就变成了地。盘古担心天和地再合起来,就头顶着天,脚踏着地。天越来越高,地也越来越厚,盘古的个子也越长越高。一万八千年以后,盘古终于累得倒了下去。那时,他的身体却发生了很大的变化。他的左眼变成了太阳,右眼变成了月亮,身体变成了高山,血液变成了江河,头发变成了星星,胡须变成了森林。盘古是开天辟地的英雄,是他创作了我们的世界。

    传说盘古开天辟地以后,世界上又出现了很多神仙,其中一位女神叫女娲。她是一位人首蛇身的女神。女娲感到十分孤独,她很想让世界充满欢乐。女娲用河边的泥巴按照自己的样子来捏泥人,她称他们为

    女娲创造了人类以后,天地突然发生了一场大战,就是水神和火神的战争。水神输了,所以它很生气,天上便出现了一个大洞。因为有了大洞,春秋季节就会暴雨成灾,那时的世界就像地狱一样。为了保护人类,她从江河里选了五色石子,用石子补天。女娲造人和补天的故事是原始社会母系氏族生活的一种反映。

    1. 用社交网络学习汉语!Studiamo il cinese con i social network!

    Completa lo schema del profilo Facebook di Pangu, poi prova a creare un profilo dell’eroe della tua storia preferita, ricostruendone, in cinese, i contatti, probabili pensieri da apporre in bacheca e note descrittive del personaggio, come nell’esempio.

    2. 选出唯一正确的答案。Scegli la risposta corretta.

    1. 女娲是:

    A 一位女人

    B 一条蛇

    C 一位女神

    2.因为她感到很。。。,所以用泥巴。。。人。

    A 开心,做

    B 寂寞,创造

    C 难看,创造

    3. 女娲称泥人为:

    A 儿子

    B 朋友

    C 人        

    4.有一天天地。。。了很大的。。。

    A 发展,战争

    B 发挥,挑战    

    C发生,战争

    3. 回答问题。Rispondi alle domande.

    A 很久很久以前有没有宇宙?

    B 为什么盘古打破鸡蛋?

    C 盘古的身体各个部分变成什么?

    D 女娲创造了什么?

    4. 写作。Scrittura.《我最喜欢的传说》(字数:150-200个字左右)

    5. 高中毕业口试的出发点。Punti di partenza per l’orale dell’Esame di Stato:

    Create miti su voi stessi, anche gli dei hanno cominciato così. (Stanisław Jerzy Lec)

    Tabella 1

    Unità 1 - Letteratura 文学

    1. 读汉字起源的故事。Leggi la storia dell’origine dei caratteri cinesi.

    汉字的故事

    汉字起源于图画。现在发现的最重要最成熟的出现最早的汉字是商代时期的甲骨文。甲骨文是中国的一种古代文字,商朝人在动物骨头上写古代汉字。今天中国人仍在使用延续了很多年的商朝汉字,比如 等等。汉字的形状,从甲骨文发展到今天,经过了很长时间的演变。汉字大约有六万多个,但常用字只有三千个左右。

    2. 回答问题。Rispondi alle domande.

    A 你最喜欢的汉字是哪一个?

    B 写你自己创作的汉字。

    Unità 1 - Pillole di cultura 文化小知识

    Miti e leggende cinesi

    La Cina è un paese ricco di leggende e miti. Tante sono le figure mitologiche che animano la tradizione cinese e ancora oggi vengono perpetrate nel tempo, come ad esempio: Pangu, Nuwa, Houyi, i tre augusti e i cinque imperatori, il bovaro e la tessitrice, Mengjiangnu, Liu Shangbo e Zhu Yintai. Per un approfondimento sui miti del creatore del nostro mondo Pangu e della creatrice degli uomini Nuwa, è possibile consultare il primo testo in cinese dell’unità uno.

    Per quanto riguarda la leggenda di Houyi (后羿 Hòuyì), si narra che nella remota antichità splendessero dieci soli, i quali avevano sembianze di uccelli a tre zampe e accompagnavano a turno ogni giorno la Dea Madre del Sole per fare il suo giro attorno al mondo. Questi soli, purtroppo sprigionando una luce e un calore fortissimi, seccavano la terra e le colture, ma al contempo soffocavano le persone e gli animali. Toccato da questo disastro ambientale e umano, l’imperatore celeste ordinò all’arciere del Cielo Hou Yi di andare ad aiutare il mondo in difficoltà. Hou Yi, sceso sulla terra con arco rosso, frecce bianche e accompagnato dalla bellissima moglie Chang’e (嫦娥 Cháng’è), dopo un primo e vano tentativo di persuasione dei dieci soli, diede vita a una vera e propria lotta. Nove furono eliminati, ma ne rimase solo uno che, ferito, diede il giusto apporto di calore e luce alla terra e agli esseri viventi. Tuttavia, per colpa della gelosia delle altre divinità, Hou Yi e la moglie Chang’e furono condannati a vivere nel mondo mortale. Dopo una vita di sofferenze e stenti, Hou Yi riuscì a reperire un filtro magico che lo potesse portare fino al cielo, ma bastava solamente per una persona, di conseguenza decise di non abbandonare la moglie. Tuttavia un giorno Chang’è di nascosto bevve il filtro e volò fino alla luna, dicendo addio per sempre, seppure triste e addolorata, alla sua vita da mortale e alla storia d’amore con Hou Yi. A Hou Yi e Chang’e è legata la Festa di Metà Autunno, una delle feste tradizionali cinesi più importanti.

    I tre augusti, corrispondenti nella mitologia cinese ai primi tre sovrani che regnarono in Cina prima della dinastia Xia, sono considerati dei semidei che con le loro grandi imprese hanno apportato un significativo contributo alla civiltà cinese. I tre augusti sono Fuxi (伏羲 Fúxī), la sopracitata Nuwa e Shennong (神农 Shénnóng). Fuxi, marito e fratello di Nuwa, fu l’inventore della pesca, della caccia e dell’allevamento. Invece Shennong è colui che, grazie alla sua costante attività di scoperta di piante medicinali, viene considerato il fondatore dell’agricoltura e della medicina tradizionale cinese. Si dice che abbia assaggiato e catalogato più di cento piante ed erbe medicinali diverse. Infatti Shennong era solito ogni giorno andare in montagna a raccogliere le diverse erbe ma una volta assaggiò una pianta velenosa che lo stordì e non gli permise più di parlare. Tuttavia in quel momento gli caddero dall’albero delle foglie, che masticò e gli fornirono subito sollievo. Shennong aveva scoperto così fortuitamente la pianta del tè e le sue proprietà medicinali, ma dato che le foglie di questa pianta erano amare, insegnò ai cinesi che per consumarle dovevano essere messe in infusione.

    La tradizionale Festa del doppio sette (七夕节 Qīxījié), perché cade il settimo giorno della settima luna, o conosciuta anche come la festa del San Valentino cinese, è legata alla leggendaria storia d’amore tra un bovaro di nome Niulang (牛郎 Niúláng) e una fata celeste, settima figlia dell’Imperatore celeste,

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