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Raccontiamo. Eliana. Miscellanea
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Raccontiamo. Eliana. Miscellanea
Ebook119 pages46 minutes

Raccontiamo. Eliana. Miscellanea

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About this ebook

Con RACCONTIAMO l’Autore ha voluto porre a disposizione del lettore, che ne abbia voglia e curiosità, alcune sue esperienze di vita, piuttosto inconsuete.

Inconsueta è la circostanza in cui il povero “Gaspare Cirillo” deve subire l’umiliazione di un pignoramento con degli sviluppi che gli permetteranno di rivalersi con una meschina vendetta; così come avviene in “Il merlo” in un ambiente in cui non ci si aspetterebbe che possano avere vita certe azioni e reazioni, così come avviene in “Noviziato”, dove il lettore scoprirà l’assurdo per una vita normale.

Per ELIANA. Diario breve di un amore fantastico. A tutti sarà capitato di fantasticare su fatti accaduti a persone vicine o lontane, su avvenimenti personali, su fatti mai avvenuti o su cose puramente immaginarie o immaginate negli ozi della giornata, durante una passeggiata nei giardini pubblici o seduti su un muricciolo in aperta campagna. È successo anche a lui per ELIANA.

A MISCELLANEA È stato dato tale titolo per un insieme di componimenti in versi a cui si poteva dare anche altro titolo. Componimenti a cui si è voluta dare una classificazione non cronologica, data dopo data, del pensiero dell’Autore, ma si è preferito invece dare un ordine indicativo alfabetico secondo l’inizio di ogni brano. L’indice aiuterà il lettore a trovare subito la pagina in cui ogni brano è intracciabile.
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateMay 20, 2020
ISBN9788831673471
Raccontiamo. Eliana. Miscellanea

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    Raccontiamo. Eliana. Miscellanea - Marino Giannuzzo

    fug­gi­re

    A Na­dia

    la mia at­te­sa ul­ti­ma

    bel­lis­si­ma ni­po­ti­na

    con amo­re di non­no.

    Ti­to­lo /RAC­CON­TIA­MO. Mo­men­ti di vi­ta.

    Ti­to­lo /ELIA­NA. Dia­rio bre­ve di un amo­re fan­ta­sti­co.

    Ti­to­lo /MI­SCEL­LA­NEA. Mi­stu­ra di sen­ti­men­ti.

    Au­to­re / Ma­ri­no Gian­nuz­zo

    ma­ri­no.gian­nuz­zo@li­be­ro.it

    Le ope­re del­le fo­to di co­per­ti­na so­no dell’au­to­re:

    Ca­se di cam­pa­gna – olio su te­la – cm. 30­x40 

    Elia­na – olio su te­la – cm. 50­x70

    La don­na del pe­sca­to­re – olio su te­la – cm. 50­x90     

    ISBN : 978-88-31673-47-1

    TUT­TI I DI­RIT­TI RI­SER­VA­TI ALL’AU­TO­RE

    Nes­su­na par­te di que­sto li­bro può es­se­re ri­pro­dot­ta sen­za il pre­ven­ti­vo as­sen­so scrit­to dell’Au­to­re.

    PRI­MA EDI­ZIO­NE

    Co­py­right by Ma­ri­no Gian­nuz­zo 2020

    You­can­print Self-Pu­bli­shing

    L’omet­to…si re­cò co­me al so­li­to nel­la sua ca­sa di cam­pa­gna

    Ca­se di cam­pa­gna: olio su te­la cm. 30­x40

    MA­RI­NO GIAN­NUZ­ZO

    RAC­CON­TIA­MO

    (mo­men­ti di vi­ta)

    In­tro­du­zio­ne

    Con RAC­CON­TIA­MO l’Au­to­re ha vo­lu­to por­re a di­spo­si­zio­ne del let­to­re, che ne ab­bia vo­glia e cu­rio­si­tà, del­le espe­rien­ze di vi­ta, piut­to­sto in­con­sue­te.

    In­con­sue­ta è la cir­co­stan­za in cui il po­ve­ro Ga­spa­re Ci­ril­lo de­ve su­bi­re l’umi­lia­zio­ne di un pi­gno­ra­men­to con de­gli svi­lup­pi che gli per­met­te­ran­no di ri­va­ler­si, per un ri­te­nu­to tor­to su­bì­to, con una me­schi­na ven­det­ta. Co­sì co­me av­vie­ne in Il mer­lo, in un am­bien­te in cui non ci si aspet­te­reb­be che pos­sa­no ave­re vi­ta cer­te azio­ni e rea­zio­ni, co­sì co­me av­vie­ne in No­vi­zia­to, do­ve per buo­na par­te dei let­to­ri è in­con­ce­pi­bi­le che av­ven­ga­no cer­te fu­sti­ga­zio­ni, ben­ché in pri­va­to, con­tro sé stes­si.

    Ro­ba da Me­dioe­vo, qual­cu­no di­rà, ed in­ve­ce il let­to­re po­trà sco­pri­re che ta­li eser­ci­zi esi­ste­va­no, e si pra­ti­ca­va­no, so­lo po­chi de­cen­ni ad­die­tro e, for­se, ven­go­no pra­ti­ca­ti tutt’og­gi.

    La cu­rio­si­tà po­treb­be sve­la­re al let­to­re mo­di e cir­co­stan­ze di vi­ta non co­no­sciu­ti, ma ve­ri e rea­li.

    RAC­CON­TIA­MO

    (mo­men­ti di vi­ta)

    GA­SPA­RE CI­RIL­LO

    (Al­ca­mo, G.M.11.07.2019)

    Quel pri­mo gior­no di set­tem­bre era afo­so, umi­do, ap­pic­ci­co­so. Era con­ve­nien­te re­sta­re in uf­fi­cio, se­du­to die­tro la scri­va­nia per prov­ve­de­re ai con­teg­gi del me­se pre­ce­den­te, an­che se non do­ve­va­no es­se­re one­ro­si, co­me di so­li­to, da­to il pe­rio­do esti­vo ed il me­se par­ti­co­la­re di ago­sto, quan­do av­vo­ca­ti e giu­di­ci pre­fe­ri­va­no an­dar­se­ne al ma­re, ai mon­ti o in cro­cie­ra.

    Pu­re lui s’era pre­se le sue fe­rie, e si era ri­las­sa­to, ma ave­va pre­fe­ri­to il pe­rio­do a ca­val­lo tra la fi­ne di lu­glio e l’ini­zio di ago­sto. Era rien­tra­to quel­la mat­ti­na in ser­vi­zio do­po una bre­ve pau­sa di tre gior­ni, sul fi­ni­re di ago­sto.

    Pi­gno­ra­men­ti, se­que­stri o sfrat­ti non era­no sta­ti ri­chie­sti e quin­di la con­ta­bi­li­tà sa­reb­be sta­ta piut­to­sto sem­pli­ce e ve­lo­ce. Pe­rò vi­si­tan­do l’agen­da, fer­ma sul la­to de­stro del­la scri­va­nia, si re­se con­to che nel po­me­rig­gio ave­va un ap­pun­ta­men­to con Coc­co e Bi­lar­di.

    Cer­cò il fa­sci­co­lo nell’ar­ma­dio me­tal­li­co po­si­zio­na­to al­le sue spal­le. Lo con­trol­lò. Era tut­to in or­di­ne: pre­cet­to, l’as­se­gno pro­te­sta­to per cin­que­cen­to eu­ro, la no­ti­fi­ca ese­gui­ta in mo­do re­go­la­re, pe­rio­do per l’ese­cu­zio­ne va­li­do. In­som­ma tut­to era a po­sto. L’uni­co che non era a po­sto era lui, ap­pe­na rien­tra­to dal bre­ve pe­rio­do di tre gior­ni di ri­po­so, ne­ces­sa­ri per il di­sbri­go di al­cu­ne fac­cen­de ri­guar­dan­ti la fa­mi­glia. Il po­me­rig­gio do­ve­va de­di­car­lo ai due av­vo­ca­ti, Coc­co e Bi­lar­di, che ave­va­no chie­sto di pre­sen­zia­re al pi­gno­ra­men­to per con­to del lo­ro as­si­sti­to, di cui ave­va­no una for­ma­le pro­cu­ra, in dan­no di un cer­to Ci­ril­lo Ga­spa­re, di Giar­di­nel­lo.

    Ga­spa­re Ci­ril­lo non era per­so­na abi­tua­ta a su­bi­re pi­gno­ra­men­ti, co­sì che egli, uf­fi­cia­le giu­di­zia­rio del­la pre­tu­ra di Par­ti­ni­co, non lo co­no­sce­va, co­me in­ve­ce av­vie­ne di so­li­to con i de­bi­to­ri abi­tua­li e cro­ni­ci.

    Quin­di nel po­me­rig­gio i tre si in­con­tra­ro­no da­van­ti al bar dell’an­go­lo, a ven­ti me­tri dal­la pre­tu­ra, e, in­sie­me, con l’au­to­vet­tu­ra gui­da­ta da Bi­lar­di, si re­ca­ro­no a Giar­di­nel­lo, con­tro­vo­glia tut­ti tre per il cal­do an­co­ra stres­san­te di quell’an­no e per la no­ia di do­ve­re svol­ge­re quell’at­ti­vi­tà quel po­me­rig­gio, pe­san­te per l’umi­di­tà di cui l’aria era an­co­ra pre­gna. Ma qual­cu­no do­ve­va la­vo­ra­re men­tre

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