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Come curarsi con il limone
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Come curarsi con il limone

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Rimedi naturali, segreti e ricette per il tuo benessere 

Gli elisir di salute e bellezza

Il limone è un frutto con molte proprietà benefiche per l’uomo e senza effetti collaterali. In questo libro del nutrizionista ed esperto di cure naturali Francesc Fossas vengono riassunti tutti i possibili usi e i metodi di applicazione. Il limone favorisce la digestione, rafforza le difese immunitarie, previene le infezioni e l’invecchiamento vascolare, migliora le prestazioni fisiche e mentali. È inoltre un rimedio per affrontare meglio anemia, arteriosclerosi, ipertensione, ulcere gastriche, insufficienza epatica, reumatismi, obesità, mal di testa, sinusite, tonsillite, ferite varie. Infine il limone è apprezzato e si è diffuso come prodotto di punta della cosmesi naturale. Utilizzarlo al giorno d’oggi è la scelta giusta.
Francesc Fossas
si è laureato presso la facoltà di Medicina di Nancy in Francia. Ha all’attivo diverse pubblicazioni sulla salute, l’alimentazione, le diete e i rimedi naturali.
LanguageItaliano
Release dateMay 4, 2017
ISBN9788822706652
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    Come curarsi con il limone - Francesc Fossas

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    Un po’ di storia

    Gli agrumi, nel loro insieme, vengono considerati originari delle regioni tropicali e subtropicali dell’Asia, e la loro coltivazione si è diffusa in un secondo momento in diverse zone del mondo.

    Il limone selvatico è probabilmente originario del nord dell’India, dove cresce spontaneamente a piedi dell’Himalaya. Le piantagioni in Asia, area di provenienza, hanno mantenuto le tradizionali forme di coltivazione.

    Si crede che alcune specie vennero coltivate fin dall’antichità (ii secolo a.C.), in un primo momento con una finalità diversa rispetto a quella alimentare (giardinaggio, profumeria).

    La coltivazione europea del limone iniziò con tecniche e piante arabe, probabilmente nel xiii secolo in Spagna o in Sicilia. È significativa in tal senso l’origine araba (lymon) della parola limone.

    Come coltivazione commerciale non cominciò a diffondersi che alla fine del xviii secolo in alcune regioni d’Europa, specialmente nella zona del Levante spagnolo. Fu in quell’epoca che si seppe che il limone preveniva e curava lo scorbuto. Alla fine del xix secolo, il limone si diffuse in determinate zone dell’America del Nord (California, Florida e successivamente Arizona).

    Attualmente esistono molteplici varietà di quest’albero in tutto il mondo.

    Classificazione

    Il limone appartiene alla famiglia degli agrumi, tra i cui membri spiccano l’arancia, il pompelmo, il mandarino e il lime.

    La denominazione di agrumi è stata applicata in tempi remoti a diversi tipi di frutti. È stato nel 1957 che si è suggerito definire agrumi quei frutti della famiglia delle Rutacee che appartengono ai generi Citrus, Fortunella e Poncirus, sebbene abbiano importanza commerciale soltanto alcune specie del genere Citrus.

    Il limone appartiene al gruppo dei frutti acidi.

    Produzione e consumo

    La produzione mondiale di agrumi nel 1980 è stata di 56,6 milioni di tonnellate ed è aumentata nel 2010 a 123,7 milioni. Del totale di questa produzione, più del 56% corrisponde all’arancia che è, senza dubbio, l’agrume principale dal punto di vista quantitativo. Seguono a distanza i mandarini, con un 21% circa, e poi i lime e i limoni che, insieme, rappresentano, con 14,24 milioni, l’11% circa.

    La Spagna occupa un posto notevole nella produzione di agrumi: nel 2010 è stata il sesto produttore mondiale di arance dopo Brasile, Stati Uniti, India, Cina e Messico, e il secondo produttore di mandarini dopo la Cina.

    Inoltre, è uno dei principali Paesi produttori di limoni. Il protagonismo della produzione spagnola ricade quasi totalmente sulla regione levantina, specialmente nelle province di Valencia, Alicante e Murcia. La maggior parte della produzione spagnola di agrumi (attorno all’80%) viene esportata. La percentuale rimanente è destinata alle industrie alimentari e farmaceutiche, e al consumo della popolazione.

    Oltre ai Paesi citati, anche Italia, Egitto e Argentina sono potenze mondiali nella produzione di agrumi.

    Dato che molti dei principali produttori si trovano in zone subtropicali, si può dedurre che la pianta del limone cresce meglio in un clima temperato o caldo, umido (se le estati sono torride è necessaria l’irrigazione) e, soprattutto, costante nel corso dell’anno.

    Tra le varietà commercializzate più importanti, figurano l’Eureka e il Lisbona negli Stati Uniti, il Femminello e il Monachello in Italia, e il Berna in Spagna che, sebbene non sia tra le più apprezzate, è molto abbondante.

    La produzione e la commercializzazione degli agrumi come frutta fresca, o dei loro derivati e sottoprodotti, è diventata una pagina importante del commercio internazionale e il loro consumo è attualmente un indicatore utilizzato per determinare la qualità di vita dei popoli.

    Caratteristiche del frutto

    Il tipo di frutto a cui appartiene il limone è denominato esperidio. Anche se alcune caratteristiche possono differire da una varietà all’altra, possiamo generalizzare dicendo che, per quanto riguarda il suo aspetto esteriore, il limone è un frutto di forma ovale, di circa 6 centimetri di diametro e 10 centimetri di lunghezza, che termina con una protuberanza mammelliforme, e possiede una scorza più o meno rugosa di colore verde quando il frutto non è ancora maturo e di un intenso colore giallo quando invece è maturato.

    Per quanto riguarda l’interno, si possono distinguere tre parti morfologicamente diverse:

    • Esocarpo o flavedo. In esso sono contenuti i diversi carotenoidi che danno il colore caratteristico al frutto e delle vescicole oleifere che contengono un olio essenziale al quale vengono associati altri costituenti non idrosolubili; tuttavia, sono state osservate anche delle piccole sacche di olio immerse nelle vescicole che contengono il succo. Questa è la parte più utilizzata nell’elaborazione dell’essenza o dell’olio essenziale di limone.

    • Mesocarpo o albedo. Immediatamente sotto l’esocarpo si trova il mesocarpo. È di colore bianco ed è formato da grandi cellule parenchimatose ricche di sostanze pectiche ed emicellulose. La combinazione di flavedo e albedo si denomina pericarpo, conosciuto comunemente come scorza o buccia.

    • Endocarpo o polpa. È la parte utilizzata abitualmente e da dove si estrae il succo. Consta di un cuore centrale dal quale partono radialmente delle membrane che lo dividono in segmenti o spicchi. È di un colore giallo meno intenso rispetto all’esocarpo ed è molto succoso, per via dell’elevato contenuto di acqua.

    Si suole classificare il limone, insieme a frutti come l’arancia, il pompelmo, l’ananas, la fragola, l’uva, ecc., come un frutto non climaterico (si definisce climaterio un incremento della respirazione che si verifica nello stadio di maturazione).

    Questo tipo di frutto matura solitamente sulla pianta stessa. I frutti climaterici (mela, banana, avocado, pesca, ciliegia, ecc.) possono continuare a maturare dopo la raccolta.

    Questo non significa, neanche lontanamente, che questo tipo di frutta si raccolga sempre una volta matura; la maturazione della frutta è direttamente correlata alla sintesi di etilene. Questo e i composti che lo producono in determinate condizioni sono utilizzati per accelerare la maturazione. Per esempio, nel caso degli agrumi, il loro uso dopo la raccolta produce un’accelerazione nella maturazione del frutto.

    Di fatto, i limoni si raccolgono in gennaio, agosto e novembre, prima che il loro colore da verde passi a giallo.

    Il limone, come gli altri agrumi, ha tra i principali attributi l’aroma, insieme al sapore, il che è importante se si considera che l’uomo è stato guidato nella selezione della sua alimentazione, sin dai tempi più remoti, sia dall’aspetto esteriore sia dagli stimoli prodotti negli organi recettori dell’odore e del sapore, ovvero, da ciò che oggi si potrebbe chiamare flavor o percezione integrale globale di tutti i sensi che partecipano al momento del consumo dell’alimento.

    Negli agrumi, l’aroma è il risultato della presenza in essi di un gran numero di costituenti che si trovano in concentrazioni molto variabili. Le sostanze odorose caratteristiche che apportano a ogni specie il suo aroma sono principalmente aldeidi, chetoni, esteri, alcol e idrocarburi terpenici.

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    Gli alimenti forniscono i nutrienti necessari per coprire il nostro fabbisogno nutrizionale.

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