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101 look giusti per 101 occasioni
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101 look giusti per 101 occasioni

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About this ebook

È facile indossare il vestito giusto se sai come sceglierlo!

Impiegate, freelance, mamme, casalinghe, manager, insegnanti: le donne di oggi hanno una vita dinamica e piena di impegni e hanno perciò la necessità di sentirsi a proprio agio in ogni momento della giornata. Dagli impegni lavorativi all’aperitivo dopo l’ufficio, dalla puntatina in palestra o al supermercato alla corsa per andare a prendere i figli a scuola, ogni appuntamento merita di essere affrontato con stile. Per non parlare delle occasioni speciali: una cerimonia, una cena di gala, un viaggio, un incontro romantico. Ma non è semplice trovare il vestito ideale per ogni occasione: un guardaroba male assortito può scatenare dei veri e propri drammi e portare a errori clamorosi. Questo prontuario vi offre preziosi e semplici consigli in fatto di moda, colori e abbinamenti, ma soprattutto trucchi, strategie e suggerimenti per destreggiarvi nella giungla dello shopping e trovare il capo adatto a ogni occasione.

Claudia Mencaroni
attivissima blogger con il nickname di Caia Coconi, scrive di moda, libri, cucina e vita in famiglia. Attualmente si occupa di progetti a sostegno di gravidanza e nascita naturale. Potete trovare le sue quotidiane riflessioni su stile e tendenze su trashic.com. Per la Newton Compton ha scritto, insieme con Maria Grazia Maceroni, il volume 1001 cose da sapere e da fare con il tuo bambino da 0 a 5 anni.
LanguageItaliano
Release dateMar 20, 2014
ISBN9788854166059
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    101 look giusti per 101 occasioni - Claudia Mencaroni

    collana

    186

    Prima edizione ebook: marzo 2014

    © 2014 Newton Compton editori s.r.l.

    Roma, Casella postale 6214

    ISBN 978-88-541-6605-9

    www.newtoncompton.com

    Claudia Mencaroni

    101 look giusti

    per 101 occasioni

    Newton Compton editori

    OMINO-OTTIMO.tif

    Introduzione

    Amo i vestiti, le borse e le scarpe, i gioielli, i bijoux e tutto ciò che si possa indossare. Intraprendo vere e proprie relazioni emotive con i capi che risiedono nel mio guardaroba.

    Mi piace curiosare nel mondo della moda, trarre spunti da interpretare nel mio rutilante quotidiano e lasciarmi soggiogare dalle evoluzioni e dalla creatività che scorgo sulle passerelle e per la strada. E adoro – forse soprattutto – parlarne. Cerco la storia dietro i materiali e la poesia dietro le forme. Mi appassiono, approfondisco, mi lascio tentare.

    Mi piace andare a spasso per vetrine, addentrarmi nelle viuzze delle grandi città alla ricerca delle bottegucce nascoste, riempio continuamente carrelli virtuali nei negozi online. Non disdegno i mercatini, gli outlet e le vendite di usato e vintage. Ma non sono una compulsiva dello shopping fine a se stesso: cado talvolta vittima di folgorazioni e struggenti desideri, che non si placano necessariamente con il possesso, ma sono semplicemente un languido pretesto per dissertare, elucubrare, vagheggiare.

    Credo nella condivisione tra donne, nell’enorme potenziale femminile e nella sorellanza.

    Negli ultimi anni ho iniziato ad affrontare la mole di vestiti e accessori che animano il mio armadio (e anche vari altri luoghi della casa all’insaputa del resto della famiglia) per raggiungere l’obiettivo di un guardaroba efficace, funzionale e anche un po’ sentimentale. Ho scoperto sulla mia pelle che avere un aspetto curato e un’immagine forte e d’impatto, perché basata su un approccio di accoglienza verso il nostro corpo e su un vestiario che lo valorizzi, rende le donne un po’ più felici. E le donne felici stanno bene insieme. E tante donne, insieme, possono fare rivoluzioni.

    In questo libro c’è tutto questo. Parla di cose serissime, perché i vestiti sono il ponte verso i nostri obiettivi, un traghetto di sentimenti e un involucro di fragilità, la culla di tante aspirazioni e lo scrigno della nostra femminilità. Ma non temete, è anche un libro frivolo. Tutto ciò che indossiamo può essere smentito, contestato, rinnegato e, soprattutto, sfilato via. Per cambiare, cambiare e diventare ogni giorno la donna che vogliamo essere.

    PRIMA PARTE

    Alla base di ogni buon look

    10928.jpg

    1. Le origini dello stile

    Sono stata un bimba bellina, di quelle perfettamente a proprio agio in abiti con crinolina, ballerine e cappelli con fiocco. Poi una ragazzina goffa e leggermente in sovrappeso, che ha subìto il raggiro del fluo anni Ottanta con assoluta incoscienza e di cui, vivendo in una cittadina del Sud Italia lontana anni luce dai fermenti fashion, ha continuato a sopportare gli strascichi per parte degli anni Novanta, fino all’adolescenza. A questo punto l’acne ha preso il sopravvento, insieme a diaboliche commistioni grunge, preppy e bohemian con esiti penosi. Il nuovo millennio è arrivato come una liberazione, lasciando spazio all’estro e alla varietà. Tutto sembrava possibile e lo stile personale poteva progredire di pari passo all’emancipazione del periodo universitario. Nel frattempo ero giunta nella capitale, dove gli stimoli e l’offerta hanno creato una bomba a orologeria destinata a esplodere di lì a poco nel mio armadio. L’acne era passata, la vita frenetica teneva sotto controllo il peso e io ho iniziato a sentirmi piacente. Ho iniziato a usare i vestiti per raggiungere degli scopi, per proteggermi, per lanciare messaggi, per corazzarmi, per sedurre. E ho iniziato a pensare al mio stile in termini meno caotici.

    Sin da ragazzina, quando io e mia sorella elucubravamo sul guardaroba per far fronte alla nota sindrome del non ho niente da mettermi, ho sempre avuto un approccio di sfida e principalmente i miei sforzi si concentravano su due obiettivi: il primo era riuscire a rinnovarmi continuamente anche senza spendere follie, anzi meglio ancora senza spendere niente − e quindi la fantasia è sempre venuta in mio soccorso, con l’aggiunta di poche e traballanti nozioni di cucito, un pizzico di spudoratezza, e la possibilità di accedere al guardaroba della mamma. Il secondo obiettivo invece si sintetizzava nell’espressione semplice, ma carina: volevo insomma riuscire a vestirmi bene e a sentirmi a mio agio in quello che indossavo senza mai cadere nella banalità, trovando un equilibrio tra praticità e originalità. Le risorse a cui attingere erano le stesse, ma il risultato era sancito dall’impietoso occhio dello specchio o più spesso da quello della mia famiglia.

    Queste sono ancora le mie sfide quotidiane quando apro le ante del mio armadio e guardo di sguincio lo specchio. Eppure con l’età – mi concedo una punta di pudore e non la chiamo maturità – ho compreso tre concetti fondamentali, utili a chiunque voglia creare uno stile personale piacevole e strutturare un guardaroba perfetto da cui pescare ogni mattina un outfit nel quale sentirsi a posto, sempre con un occhio al budget: prendersi cura di sé, scegliere sempre capi adatti al proprio fisico e investire nelle basi.

    2. Prendersi cura di sé

    Lo stile non ha niente a che vedere con i vestiti. Lo stile di una donna prende vita molto prima, molto più in profondità, e ciò che la veste non è altro che un involucro che risulta vuoto se non è sostenuto da una personalità unica.

    Curare le nostre attitudini, coltivare le buone maniere e una certa raffinatezza di modi fa bene allo spirito, rende felice chi ci sta intorno e ci fa apparire più belle. Accogliere le pieghe del nostro carattere, anche le più oscure, con amore e accondiscendenza ci fortifica; provare costantemente a migliorarci è salutare; dedicare qualche momento alla solitudine e alla riflessione per far pace con noi stesse e risolvere i nostri conflitti è necessario.

    Tutto questo vale anche per il nostro corpo. Il corpo della donna, un tempo venerato per il suo potere creatore, è oggi quotidianamente leso, vilipeso, mutilato, mercificato, violato, calpestato. E spesso siamo noi stesse a farlo per prime, quando lo deturpiamo, lo costringiamo, lo neghiamo, lo svendiamo, lo esibiamo con volgarità; quando lo mortifichiamo, lo denigriamo, lo ignoriamo.

    Ma possiamo cambiare atteggiamento, fin da adesso.

    Il corpo che abbiamo ricevuto in dono è perfetto, e sta a noi mantenerlo al meglio.

    La pelle. Quando accarezziamo la pelle di un neonato possiamo capire quale grande dono ci è stato affidato alla nascita. Cerchiamo di conservarla al meglio! Idratiamola, teniamola pulita, non facciamoci mancare mai un incarnato radioso. Basta poco: detersione, tonico e crema idratante sul viso mattina e sera. Bastano cinque minuti e i risultati saranno sorprendenti. Per il corpo, una buona crema nutriente dopo la doccia. E dedichiamoci attenzioni extra ogni volta che riusciamo a ritagliare qualche momento per noi.

    Durante una domenica pomeriggio pigra e lenta, per coccolarci e prepararci a ricominciare una settimana di impegni e lavoro, mettiamo su l’acqua per un tè verde e mentre aspettiamo che bolla prepariamo una maschera purificante per il viso: mischiamo in una tazza capiente 1 cucchiaino di argilla bianca, 1 cucchiaino di argilla verde, 1 cucchiaino di glicerina, 1 goccia di olio essenziale di lavanda, 1 goccia di olio essenziale alla salvia, 2 gocce di olio essenziale di tea tree, 1 cucchiaino di miele e 1 cucchiaino di yogurt fino a creare un composto cremoso. Ora possiamo mettere in infusione il nostro tè – in un’altra tazza, mi raccomando! – e nel frattempo applicare la maschera sul viso. A questo punto arriva il bello: togliete il filtro dal tè, guadagnate la posizione più comoda sul divano e iniziate a sorseggiare la vostra bevanda purificante, mentre sfogliate «Vogue». Bastano quindici minuti di posa per questa maschera, che lascerà la pelle del viso liscissima e opacizzata. Ma se inciampate nei vostri pensieri o desideri estemporanei e vi trattenete più a lungo, niente paura: lavate il viso con abbondante acqua fresca e tornate alle vostre occupazioni!

    Se una sera vostro marito resta fuori per cena e di ritorno dal lavoro avete voglia di un lungo bagno caldo, spegnete i telefoni e fatelo! E approfittatene anche per creare un balsamo levigante ed esfoliante. Mentre riempite la vasca di acqua calda e bolle profumate, scegliete un buon sottofondo musicale, prendete una ciotolina e metteteci dentro 3 cucchiaini di farina di riso, 3 cucchiaini di farina di cocco, 1 cucchiaino di miele, 2 cucchiai di acqua tiepida. Mescolate tutto ed entrate nella vasca tenendo il recipiente a portata di mano. Quando l’acqua sarà tiepida e sarete pronte per uscire, massaggiate tutto il corpo con il composto precedentemente preparato e risciacquate. Infilatevi nel vostro accappatoio morbido e, una volta asciutte, stendete la crema idratante sulla vostra nuova pelle vellutata.

    I capelli. Una capigliatura ordinata e pulita è una cartina di tornasole. Possiamo essere stanche e abbattute, ma con dei capelli a posto bastano degli occhiali da sole per apparire al top. Al contrario, possiamo anche essere abbigliate di tutto punto, ma con i capelli spenti, unti o trascurati appariremo sciatte, senza possibilità d’appello. Cerchiamo il parrucchiere giusto e studiamo la nostra immagine. Scegliamo taglio e colore che valorizzino il nostro viso e la nostra figura, e prima di investire in abbigliamento cimentiamoci in questa missione necessaria e molto più proficua: possiamo anche indossare sempre jeans e pullover, ma se abbiamo la capigliatura giusta, emergerà il nostro stile e lasceremo il segno.

    Non dimentichiamo poi di aver cura quotidianamente dei nostri capelli e dedicare qualche trattamento speciale quando ne abbiamo l’occasione.

    Arriva il venerdì sera e tutto il peso della settimana è acquattato sulle nostre spalle. Vorremmo soltanto stramazzare nel letto e risvegliarci il lunedì mattina, e invece ci sono i bambini da accudire, la cena da preparare e un marito da ascoltare. Niente di meglio di una veloce doccia per lavar via la stanchezza e le tossine dello stress. Facciamo un piccolo sforzo e mescoliamo 1 cucchiaio colmo di yogurt bianco intero, 1 cucchiaino di miele e ½ cucchiaino di olio di oliva, applichiamolo sui capelli appena inumiditi e indossiamo una cuffietta di plastica. Mettiamoci ai fornelli e impostiamo la cena (abbiamo almeno 15 minuti di tempo). Appena possiamo lasciare il timone al consorte fuggiamo in bagno, chiudiamo a chiave la porta (passaggio necessario ai fini della terapia antistress) e infiliamoci dentro la doccia. Lo scroscio d’acqua e i profumi che sceglieremo ci isoleranno dal resto della casa: la cena è lontana, i bambini che litigano non sono i nostri, noi siamo sotto l’acqua, noi siamo acqua. Massaggiamo i capelli fino a lavare via la maschera e procediamo con l’abituale shampoo.

    Indugiamo fino a completo rilassamento e poi facciamoci coraggio, certe che una testa leggera e curata allontanerà anche i cattivi pensieri!

    Le mani. Dopo il viso è la zona più esposta del nostro corpo; anche se crediamo di gesticolare poco, le mani comunicano continuamente e sono oggetto d’attenzione quando ci relazioniamo con gli altri. Unghie corte e ben limate, smalto neutro o rosso e tanta crema idratante. E poi anche uno scrub può aiutare.

    Prima o poi arriverà una domenica mattina languida, senza impegni, orari da rispettare, né pranzi dai suoceri cui presenziare, e quel giorno sarà perfetto per dedicare qualche momento in più alla nostra bellezza. Ma potete anche fare come me e aspettare la sera in cui i bambini si saranno miracolosamente addormentati in cinque minuti netti. Improvvisamente sentirete quella strana vertigine di euforia, e in punta di piedi correrete in cucina, metterete insieme 1 cucchiaino di zucchero bianco, ½ cucchiaino di miele e qualche goccia di succo di limone e preparerete un dolcissimo scrub per le mani. Prenderete posto sul divano accanto al marito ignaro del piacere solitario che state per provare: mentre lui immaginerà che i vostri mugolii siano ringraziamenti in codice per i grattini in testa che vi sta facendo, voi starete massaggiando le vostre mani per renderle di burro.

    I piedi. Per parte dell’anno se ne stanno nascosti, ma se non li curiamo con costanza non potremo mettere i sandali in estate. Garantito. Crema idratante, cera d’api o burro di karité in quantità!

    Non siamo inflessibili: ambiziose sì, ma senza esagerare. Poniamoci dei piccoli obiettivi facilmente raggiungibili e i risultati arriveranno senza neppure accorgercene. Teniamo sempre sul comodino un panetto di cera d’api pura – sembra una saponetta e invece si sgretola come un burro molto solido – e un paio di calzini corti in cotone. Quando ci infiliamo sotto le coperte – ma dopo le nostre letture serali (per non ungere le pagine dei libri!) – prima di spegnere la luce prendiamo dei pezzetti di cera d’api e massaggiamo i nostri piedi, insistendo sulla zona del tallone; poi infiliamo i calzini e buonanotte! L’indomani i piedi saranno lisci e morbidi. La costanza premia, ma anche una sera ogni tanto dà i suoi frutti!

    3. Il giusto taglio di capelli

    Un buon taglio è pura architettura: non deve star bene soltanto con la piega professionale, ma creare una bella testa anche con un’asciugatura naturale col fon di casa, perché sarà creato sfruttando e valutando i vortici della nostra capigliatura e la forma della nostra testa.

    Inoltre la scelta del taglio deve tener conto di un’ampia visuale sull’insieme: se abbiamo i fianchi generosi per esempio, riequilibriamo le ampiezze con una capigliatura vaporosa soprattutto nella zona alta della testa: capelli lunghi e mossi o corti e scalati per dare volume. Bene i tagli corti alla maschietta se siamo poco formose o mingherline, oppure lunghi e lisci se non siamo troppo basse. Per le donne che tendono ad accumulare grasso sulla zona addominale e hanno un seno florido l’ideale è togliere volume tra collo e petto, quindi meglio optare per tagli corti o sotto le orecchie. Se si amano i capelli lunghi, meglio uno scalato che crei delle linee trasversali.

    Entriamo poi nel dettaglio del viso. Optiamo per una lunghezza media, fino alle spalle o poco più, per allungare un viso tondo, cercando di dare volume alle radici e lasciandoli sfilati sui lati vicino alle guance. Se scegliete di portare la frangia, che sia leggera e spettinata, magari portata da una parte per non appesantire i lineamenti.

    Se avete un viso paffuto evitate i caschetti ad altezza del mento e pettinature con ricci e volume vicino a zigomi e orecchie: l’effetto ottico sarebbe di massiccio allargamento. Divieto assoluto per frange nette e righe centrali: meglio portare un ciuffo laterale che incornici il viso, allungandolo. Per assottigliare ulteriormente optate per tagli scalati e a strati. Un’opzione può anche essere portare i capelli lunghi, lunghissimi e lisci, lasciandoli cadere sul viso, mentre l’ideale resta un taglio medio-lungo con ciocche laterali curvate e sparate verso l’esterno. Se pensate di legarli, evitate di tirarli troppo e lasciate sempre cadere qualche ciocca sui lati.

    Per un viso ovale c’è sicuramente più libertà: contando su proporzioni armoniche, potete spaziare dai corti ai cortissimi, passando per le diverse lunghezze. Attenzione alla frangia: meglio sfilacciata e leggera per non appesantire il viso. Potete sbizzarrirvi anche con dei raccolti molto tirati, dalle code di cavallo agli chignon.

    Con un viso a cuore, che ha la parte superiore più larga di quella inferiore e il mento appuntito, è preferibile un taglio di capelli non troppo corto né troppo voluminoso alle radici. La lunghezza ideale è quella che incornicia il mento: magari una specie di caschetto con qualche onda sulle punte in modo da allargare otticamente la zona della mascella. Preferite un movimento leggero e onde naturali. La frangia va bene se lunga e corposa: niente di troppo netto e lineare giova al vostro viso.

    Con un viso con la parte inferiore più pronunciata di quella superiore (viso a triangolo), lasciate stare i tagli geometrici e troppo lisci o lunghi e abbracciate il corto: uno scalato morbido che sappia addolcire i lineamenti e bilanciare le proporzioni, eventualmente con ricci definiti che incornicino il viso. Una vostra arma potrebbe essere una ricca frangia lunga e liscia e mai bombata sui lati, perché distoglie l’attenzione dalla parte inferiore del viso.

    Zoom

    Gli occhi. Se avete gli occhi piccoli e molto vicini, modellate i capelli in avanti sui lati, in modo da incorniciare e ingrandire lo sguardo, oppure optate per una frangia lunga che sfiori le sopracciglia. Se il problema è opposto, evitate pettinature che aumentino il volume del viso sui lati.

    Il naso. Se avete il naso grosso, evitate tagli simmetrici, geometrici, capelli a spaghetto, righe nette centrali e i capelli raccolti molto tirati indietro; meglio buttarsi su scalati ariosi e morbidi, ciuffi laterali o una frangia cortissima che sposti l’attenzione sugli occhi.

    Le labbra. Il taglio che evidenzia labbra molto piccole è il carré con punte rivolte verso l’interno. Se invece avete le labbra grandi, preferite capelli lunghi con onde ampie.

    La fronte. Se avete la fronte alta, diminuite lo spazio visibile con una ricca frangia. Se la fronte è bassa, allontanate i capelli dal viso: portateli tutti indietro o su un lato.

    4. Il giusto colore di capelli

    Scegliere un colore diverso dal nostro è sempre una mossa ardita. In genere in questo Madre Natura è molto attenta e ci dona il colore di capelli che meglio si intona alla nostra pelle. La soluzione migliore sarebbe rimanere sempre su quella tinta, cambiando nuance: più scura se vogliamo rendere il colore più intenso, più chiara se vogliamo illuminarlo. Se invece abbiamo proprio voglia di voltare pagina è importante conoscere bene il proprio incarnato e i colori che lo illuminano per non ritrovarsi con il viso che tende al giallo-epatite o al verdognolo-mal di mare, o a far risaltare in maniera quanto meno curiosa l’arcata sopraccigliare. Una volta compresa la propria tipologia, sarà più semplice modificare il proprio colore senza cadere nell’effetto parrucca.

    Per approfondire

    Ad oggi, i testi di riferimento più validi sull’argomento colore restano Color me beautiful di Carole Jackson e Color me beautiful’s looking your best: color, make up and style di Mary Spillane e Christine Sherlock. Grazie a questi libri si può imparare

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