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Coronavirus Tragica Roulette
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Coronavirus Tragica Roulette

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La velocità della pandemia dipende anche da noi e dalle scelte non facili della politica. Il Coronavirus è come una roulette russa. Spesso la gente agisce sapendo di rischiare. Il killer invisibile all'inizio colpisce senza farsene accorgere e propaga i contagi. L’importanza dei tamponi anche per trovare i soggetti asintomatici. Il difficile ruolo dei governanti nel dover fronteggiare la pandemia con un occhio alla salute e alla vita dei cittadini e l’altro all’economia, tenendo presenti le indicazioni dei consulenti. Sono le due facce contrastanti della stessa medaglia e risulta problematico contemperare queste opposte esigenze.
Questa non-fiction è andata oltre la routine, esaminando i fatti in profondità.
L’infezione si diffonde nel mondo anche per come decidiamo di affrontarla. La nostra sorte dipende dalle nostre scelte e dalle decisioni della politica. In Europa e nel mondo si è navigato a vista o si è lasciato fare alla natura, invitando le persone a rimanere a casa quando i contagi diventano il doppio. Questo killer invisibile all’inizio riesce a infettare senza farsene accorgere. Con tale strategia del “cavallo invisibile di Troia”, le sue vittime senza sapere di essere state attaccate, per almeno un paio di giorni continuano a uscire e a svolgere le abituali attività provocando nuovi contagi. In molti casi i soggetti positivi rimangono asintomatici e questo rende necessari i tamponi su larga scala.
L’infezione rallenta o accelera per le scelte appropriate o imprudenti degli uomini. La tragedia degli innocenti ospiti di case di riposo chiede risposte e le procure intendono vederci chiaro.
Tutti stanno cercando di imitare il caso italiano sullo stop graduale dei contatti sociali. Nel mondo si torna indietro nelle decisioni e si insegue il virus e quando i casi di contagio esplodono si invita nuovamente la gente a restare a casa. I tempi d’intervento dipendono anche dalla capacità del Coronavirus di far partire in ritardo l’allarme.
Ha suscitato un vivo interesse la ricerca italiana sulla possibile relazione esistente tra la dispersione nell’aria delle frazioni di particolato e la diffusione di Covid-19 nelle province con concentrazioni superiori. Studi scientifici sulla capacità dei virus di sopravvivere anche alcuni giorni nell’aria “attaccati” alle particelle di particolato. Le polveri sottili in grado di veicolare i virus agganciati alle particelle.
A conferma del passato che ritorna anche nelle epoche di evoluzione e di progresso scientifico come la nostra, nei secoli scorsi erano in uso la quarantena nei lazzaretti e il sequestro domiciliare dei soggetti sospettati di essere affetti dall’infezione in atto. In tali casi, come avviene oggi, non si poteva lasciare l’abitazione.
Da un esperimento di ingegneria genetica era nato un virus incrociando il coronavirus di pipistrello e di SARS umana. Il risultato della ricerca ha portato a un coronavirus respiratorio diverso da quello che ci sta aggredendo. La notizia di un ipotetico incidente di laboratorio è stata ripresa dai mass media americani, dopo le indiscrezioni secondo cui funzionari dell’intelligence USA starebbero avviando un’indagine e avrebbero aperto un fascicolo. Donald Trump ha poi dichiarato di aver «visto la prova» del virus sfuggito da un laboratorio cinese di Wuhan. L’inquilino della Casa Bianca sta studiando le possibili rappresaglie economiche e commerciali anche per l'allarme cinese sul Coronavirus che sarebbe stato dato in ritardo. Intanto lo stato del Missouri e alcuni cittadini americani hanno presentato una citazione per danni contro la Cina a un tribunale federale.

LanguageItaliano
Release dateMay 2, 2020
ISBN9781370172061
Coronavirus Tragica Roulette
Author

Massimo Siviero

My parents were Neapolitans, I was born in Rome and I live in Naples.When I was a child I wanted to be a diplomat or a doctor. Then I had the good fortune to read “Of mice and men” by John Steinbeck and two days later I obtained “The Grapes of Wrath”. A few months later, a classmate of mine gave me “Death in the Afternoon” and “Across the River and Into the Trees” of Hemingway and I realized that the craft of writing would become my great love. I liked knowing the facts of the day , I read many newspapers and began to attend the drafting of a newspaper. I started writing articles and at age 19 I went as an envoy on the football fields and I studied at university. Then I became a reporter. One day I was struck by a news of crime, a double murder. In the garden of a restaurant in Naples were found the bodies of a man and a woman, it was discovered that they were drug couriers . Until then Naples was seen mainly in the imagination as the city of mandolins and songs , pizza and hospitality. In addition to the neighborhood thugs . I realized that the city had dramatically changed and it became an important crossroads of crime. Although in more than two thousand years of history had been a place of philosophers and scientists, writers and poets (Giambattista Della Porta invented the telescope before Galileo...). So I decided to write my first crime novel , "Il diavolo giallo" which was published in 1992 . There followed " Il terno di San Gennaro" " Un mistero occitano per il commissario Abruzzese", "Vendesi Napoli", " Mater munnezza " and in 2012 " Caponapoli " published in the historic editorial series Il Giallo Mondadori . In 2015 it was published the detective novel "Scorciatoia per la morte". I wrote several essays , including " How to write a Neapolitan crime novel" ("Come scrivere un giallo napoletano"). In this manual I have revealed that the first Italian crime novel was written in Naples in 1852. Several of my books have been published in the convenient eBook editions that I think an effective instrument of freedom of authors and readersI miei genitori erano napoletani, sono nato a Roma e vivo a Napoli.Quando ero un bambino volevo essere un diplomatico o un medico . Poi ho avuto la fortuna di leggere " Uomini e topi " di John Steinbeck e due giorni dopo ho ottenuto in regalo " The Grapes of Wrath " . Pochi mesi dopo, un mio compagno di scuola mi ha dato "Death in the Afternoon " e "Di là dal fiume e tra gli alberi " di Hemingway e ho capito che il mestiere di scrivere sarebbe diventato il mio grande amore. Mi è piaciuto conoscere i fatti del giorno, ho letto molti giornali e cominciai a frequentare la redazione di un giornale. Ho iniziato a scrivere articoli, all'età di 19 anni sono andato come inviato sui campi di calcio e ho studiato all'università. Poi sono diventato un giornalista. Un giorno sono stato colpito da una notizia di reato, un duplice omicidio. Nel giardino di un ristorante a Napoli sono stati trovati i corpi di un uomo e una donna, si è scoperto che erano corrieri della droga . Fino ad allora Napoli è stata vista soprattutto nell'immaginario come la città di mandolini e canzoni, pizza e ospitalità. Oltre ai guappi di quartiere . Mi resi conto che la città era drammaticamente cambiata ed era diventata un importante crocevia della criminalità. Anche se in più di duemila anni di storia era stata la terra di filosofi e scienziati, scrittori e poeti ( Giambattista Della Porta ha inventato il telescopio prima di Galileo ... ). Così ho deciso di scrivere il mio primo romanzo poliziesco, "Il diavolo giallo " che è stato pubblicato nel 1992. Seguirono "Il terno di San Gennaro ", "Un mistero occitano per il commissario Abruzzese ", " Vendesi Napoli", " Mater munnezza " e nel 2012 " Caponapoli ", pubblicato nella storica collana editoriale Il Giallo Mondadori. Nel 2015 è stato pubblicato il romanzo poliziesco "Scorciatoia per la morte". Ho scritto diversi saggi, tra cui " Come scrivere un giallo napoletano ". In questo manuale ho rivelato che il primo romanzo poliziesco italiano è stato scritto a Napoli nel 1852. Molti dei miei libri sono stati pubblicati nelle edizioni eBook che penso siano un efficace strumento di libertà di autori e lettori.

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    Coronavirus Tragica Roulette - Massimo Siviero

    Sinossi

    La velocità della pandemia dipende anche da noi e dalle scelte non facili della politica. Il Coronavirus è come una roulette russa. Spesso la gente agisce sapendo di rischiare. Il killer invisibile all'inizio colpisce senza farsene accorgere e propaga i contagi. L’importanza dei tamponi anche per trovare i soggetti asintomatici. Questa non-fiction è andata oltre la routine, esaminando i fatti in profondità.

    Torna all’Indice

    Parte prima

    Tutto è cominciato con lo spillover

    Un 13 aprile del più terribile anno bisestile di questo ventennio di secolo. Le sirene urlano la richiesta d’aiuto degli ammalati nella città smarrita e deserta. Le ambulanze sfrecciano e s’incrociano mentre l’aria è appesantita da una notte da incubo con diverse persone in preda a difficoltà respiratorie. La barella che due infermieri estraggono dal mezzo entra nel portone di un edificio ottocentesco. Sembra un letto con una specie di strano baldacchino, ma è una lettiga bioprotetta. Dietro l’involucro di plastica trasparente, una donna si dispera e mi guarda come se mi conoscesse. Il medico in una tuta speciale e scafandro, in attesa nell’ingresso, chiama altri due in abiti di emergenza come i suoi. Ho avuto l’impressione che mi volesse parlare. Mi spiega poco dopo al telefono che la ragazza aveva rifiutato il ricovero già da alcuni giorni. Mi è stato fornito il suo nome, mi era sembrato di averla già vista. Ma non mi è venuto alla mente alcuna conoscente di nome Irene.

    Mi sveglio in un bagno di sudore.

    Questa è la prima pandemia provocata da un Coronavirus, un virus respiratorio nuovo dopo la prima epidemia di SARS. Il nemico invisibile ha colpito duro provocando anche una pandemia economica e finanziaria. Borse crollate in tutto il mondo, Piazza Affari, all’annuncio dell’epidemia globale, ha toccato fino a - 17%. Non accadeva dal 1987.

    La peggiore catastrofe umanitaria, sociale, economica e sanitaria che abbia colpito l’Europa dal dopoguerra e tra le peggiori in assoluto. In un’epoca di progresso dell’umanità dove credevamo di poter dare ogni cosa per scontata, si è invece visto che l’evoluzione scientifica e quella tecnologica non sempre bastano a salvarci la vita.

    Donald Trump ha dichiarato di aver «visto la prova» del virus sfuggito da un laboratorio cinese di Wuhan. L’inquilino della Casa Bianca sta studiando le possibili rappresaglie economiche e commerciali dalle conseguenze imprevedibili contro Pechino. Il presidente americano accusa anche l’Oms che sarebbe stata a suo giudizio troppo filocinese e avrebbe ritardato l’allarme sull’epidemia. In una risentita conferenza, accusa l’organizzazione sanitaria del mondo di non aver valutato subito la gravità dell’epidemia.

    Trump si è preso un periodo di due o tre mesi per studiare in che modo l’Oms si è mossa per fronteggiare la pandemia. Per tale motivo ha deciso di sospendere i fondi. Gli USA nel 2019 hanno versato 400 milioni di dollari. Occorrerà attendere per capire se tale decisione americana sia di sospensione temporanea in attesa di avere i chiarimenti necessari o se sarà un atteggiamento definitivo di tagli. Tali polemiche e sospetti si pensava che stessero scemando fino a quando, nei giorni scorsi, sono state rilanciate dai media americani dopo la voce di indagini dell’intelligence che avrebbe aperto un dossier sul virus responsabile di Covid-19.

    Gli USA contestano alla Cina di aver tenuto nascosto l’incidente e di non aver dato subito l’allarme. Washington, nelle nuove accuse a Pechino sul virus che sarebbe sfuggito per un incidente di laboratorio, non accenna comunque specificamente allo studio dei ricercatori pubblicato nella pagina di Nature Medicine con cui hanno escluso manipolazioni del Coronavirus. Ha comunque ricordato che esistono molte teorie sull’origine del virus. Ad ogni modo, il presidente ha affermato di aver «visto le prove» che non sono state però mostrate o indicate per suffragare le accuse americane.

    La Cina ancora una volta risponde attraverso il direttore dell’istituto di ricerca di Wuhan che esclude una tale ipotesi, sostenendo di essere a conoscenza di tutti i tipi di virus che vengono trattati nel laboratorio e ribadendo l’infondatezza di tali affermazioni. Il tira e molla di accuse e difesa dura ormai da più di un mese, cominciato con la sospensione del pagamento della quota volontaria che Washington paga all’Oms accusata di essere troppo filocinese e di non aver adeguatamente provveduto nei confronti dei cinesi accusati anche di aver dato in ritardo l’allarme al mondo.

    Sono state rilanciate ufficialmente anche da Mike Pompeo le accuse a Pechino del Coronavirus creato in laboratorio a Wuhan per un esperimento che sarebbe uscito per un errore dal sito di ricerca. Ora ad affermarlo è anche il segretario di Stato americano e questo accresce la tensione diplomatica. Già nelle scorse settimane il presidente Trump aveva lanciato l’accusa. Secondo il governo degli Stati Uniti, poiché più di un laboratorio cinese non offrirebbe tutti gli standard di sicurezza, è ipotizzabile che l’esperimento sia andato a male per una disattenzione o per l’insufficiente sicurezza del laboratorio di Wuhan. Inoltre, gli USA rimproverano alla Cina di non aver dato subito l’allarme dell’incidente. Nelle scorse settimane, come illustriamo più avanti, anche i mass media hanno rilanciato le indiscrezioni dell’ipotesi di un virus in laboratorio.

    Tutto è cominciato con lo spillover. Il nuovo Coronavirus, dopo il salto di specie dall’animale all’uomo, ha trovato condizioni sempre più favorevoli per diffondersi e infettare. Un killer invisibile, acefalo eppure intelligente come è stato definito dagli esperti. Dopo l’esplosione dell’epidemia e la quarantena a Wuhan nella provincia della Cina Centrale, in Europa ha svettato drammaticamente il caso Italia. Siamo stati i primi per numero di morti. Ora si attestano gli States con oltre 1.100.000 contagi complessivi e 65.000 morti (dati del 2 maggio). Un numero divenuto più del doppio di quello dell’Italia. Ma potevano essere molti di più se si considera che i contagi americani sono quattro volte superiori. Quasi il numero di 58.000 morti statunitensi nella guerra in Vietnam che durò circa vent’anni. I feriti furono oltre 303.000. In questa guerra asimmetrica contro il virus che non si vede ma si fa sentire, il numero di contagiati americani è stato tre volte superiore.

    In Italia, al 27 aprile 2020, abbiamo quasi raggiunto la soglia psicologica dei 200.000 contagi complessivi, di cui quasi 27.000 decessi e circa 67.000 persone guarite. E c’è ancora e ci sarà chi piange perché vorrebbe uscire a passeggiare. Intanto c’è da chiedersi che cosa sia successo con l’esplosione in Lombardia, nel capoluogo, nella provincia di Bergamo, Brescia, Lodi e le altre con tutti quei decessi e contagi. Al solo vedere quelle scene di bare allineate, viene la pelle d’oca e non si dorme. E poi l’Emilia, il Piemonte e via di seguito.

    Troppo facile e semplicistico dire che in Italia sono scoppiati tanti casi perché facciamo più controlli che negli altri paesi. Questa risposta non spiega perché il paese è stato il primo dell’Occidente e con notevoli conseguenze a essere contagiato dall’epidemia cinese e soprattutto perché il Nord è stato il più colpito.

    Comunque, Walter Ricciardi, professore di Igiene all’Università Cattolica di Milano e membro del consiglio esecutivo dell’Oms, lo aveva detto all’inizio. Bisognava mettere subito in quarantena tutti i potenziali contagi provenienti dai focolai cinesi. Secondo il professor Ricciardi il sistema frammentato italiano con la sanità gestita da ciascuna regione, durante un’epidemia può diventare letale.

    Si potevano e si dovevano fermare in tempo, al primo accenno, il paese e tutti gli untori inconsapevoli che hanno causato una propagazione per numero di morti superiore a quella cinese? Invece di inseguire ogni volta i contagi e il mostro invisibile, occorreva chiudere al primo accenno le frontiere, le regioni e le città? Nell’antichità le fortificazioni con mura di cinta e porte servivano a difendersi non solo dagli attacchi dei nemici armati, ma dalle ricorrenti epidemie.

    Le denunce contro chi va a correre non sempre sono bastate, è stata ricordata la sanzione dell’arresto in uno dei provvedimenti sul lockdown. Sono stati così avvisati i runner irriducibili che non rispettavano i divieti con il rischio di propagazione dell’infezione. Si sono sentite gentili signore che non hanno capito niente di questa pandemia e si lamentavano perché il compagno fremeva dalla voglia di uscire, di andare con la bici, di sgranchire i muscoletti che non aveva. Qualche giovane mamma avrebbe voluto portare il povero pargoletto a prendere un po’ d’aria sotto casa, ma è arrivato il divieto assoluto.

    Apro e chiudo una parentesi, ferma restando tutta la mia ammirazione e riconoscenza per gli eroi in camice bianco e tutti gli altri operatori. La sanità italiana organizzata su basi regionali da decenni è costata tanto, ma i servizi non sempre sono risultati all’altezza a parte le lunghe liste di attesa. Per capire fino in fondo che il sistema sanitario regionalizzato non ha funzionato, bisognava attendere che implodesse con l’emergenza del Coronavirus? Ma che sta succedendo? Basterà pensare che siamo sicuramente di fronte a un nemico molto contagioso? Tutti quei contagi e quei poveri morti? Ora drammaticamente si scopre che questo killer non fa sconti a nessuno. I cinesi probabilmente lo hanno capito fino in fondo sulla loro pelle e l’epidemia cinese si raffredda. Spagna, Francia, Germania,

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