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I Libri di Enoch: Edizione integrale restaurata: Enoch
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E-book710 pagine9 ore

I Libri di Enoch: Edizione integrale restaurata: Enoch

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Info su questo ebook

I Libri di Enoch sono tra i testi apocrifi più rilevanti della storia religiosa.

 

Vengono qui presentati per la prima volta in un'edizione integrale restaurata, priva di censura, completamente ritradotti sulla base delle edizioni in lingua inglese del XIX Secolo. I contenuti sono stati restaurati nel loro significato originale, basandosi in particolare sulle versioni dei libri biblici in lingua inglese (King James Version), ebraica (Masoretica) e greca (Septuaginta).

 

 Il testo è inoltre accompagnato da una ricca analisi teologica e scientifica, che ne spiega dettagliatamente i contenuti.

LinguaItaliano
Data di uscita17 ago 2018
ISBN9781393252221
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    Anteprima del libro

    I Libri di Enoch - Rev. Marco Lupi Speranza

    Sommario

    Prefazione

    Enoch

    I testi

    L’Apocalisse di Lamech – ovvero, Genesi Apocrifa

    Primo Libro di Enoch

    Libro dei Vigilanti

    Libro delle Orbite

    Libro dell’Astronomia.

    Libro dei Sogni

    Epistola di Enoch

    Apocalisse di Noè

    Secondo Libro di Enoch

    Prima sezione: attraversamento dei Sei Cieli

    Seconda sezione: il Settimo Cielo e l’incontro con Dio

    Terza sezione: istruzioni ai figli

    Quarta sezione: Trionfo di Melchisedec

    Terzo Libro di Enoch

    Libro dei Giganti

    I frammenti di Qumran: 1Q

    L’Analisi dei Testi

    Enoch e la tradizione

    Il testo in lingua occidentale

    Note di redazione

    Introduzione a Enoch

    1Lamech

    Primo Libro di Enoch: Etiopico

    Il Libro dei Vigilanti – ovvero, degli Osservatori

    Il Libro dei Giganti – ovvero, dei Violenti

    1Q23 Framm. 9 + 14 + 15

    4Q531 Framm. 3

    1Q23 Framm. 1 + 6

    4Q531 Framm. 2

    4Q532 Col. 2 Framm. 1 – 6

    2Q26

    4Q530 Framm. 7

    6Q8

    4Q530 Framm. 4

    4Q530 Framm. 7

    4Q531 Framm. 1

    6Q8 Framm. 2

    4Q530 Col. 2

    4Q530 Col. 3

    4Q530 Framm. 2

    4Q531 Framm. 7

    Il Libro delle Parabole  – ovvero, delle Orbite

    La Prima Parabola

    La Seconda Parabola

    La Terza Parabola

    Il Libro di Noè, un frammento

    Il Libro dei Percorsi delle Luminarie Celesti

    Il Libro dei Sogni Premonitori

    L’Apocalisse degli Animali

    Un Libro delle Esortazioni e delle Benedizioni promesse ai giusti, e della Maledizione e delle Sofferenze per i peccatori

    Lettera di Enoch

    Apocalisse delle settimane

    L’Apocalisse di Noè

    Il Libro di Noè, un (altro) frammento

    Secondo Libro di Enoch: Segreti

    L’Ascensione ai primi sei Cieli

    L’Ascensione al Decimo Cielo

    Istruzione a Matusalemme

    Il Racconto di Melchisedec

    11Q13 (11QMelch) Col. 2

    Il Trionfo di Melchisedec

    Terzo Libro di Enoch: L’Apocalisse

    L’Apocalisse di Metatron

    Appendice 1 – Le Gerarchie Celesti

    Le Caste Celesti

    Funzioni e Compiti

    I Cieli e l’Astronomia

    La Redenzione dei Vigilanti

    Il Settimo Cielo: Sumer e l’Egitto

    Appendice 2 – Il viaggio di Enoch ad Atlantide

    Appendice 3 – La storia del Salmo 104

    Inno al Sole

    Salmo 104

    Appendice 4 – Il Nome di Dio

    Lista degli appellativi

    L’Occhio

    Riti di evocazione

    Appendice 5 – Babilonia e l’India

    Il Lungo Cammino

    Corrispondenze Mitiche

    Scale e Serpenti

    Illustrazioni

    Riferimenti

    Indice delle Illustrazioni

    Figura 1: Una copia in lingua geez del Primo Libro di Enoch

    Figura 2: Esempio di rotolo con scrittura in colonne

    Figura 3: Tavola delle Nazioni

    Figura 4: Rosa dei Venti secondo Timostene (270 a.C. ca.)

    Figura 5: Curva dell'orbita geocentrica di Marte (infausto) - stella a 8 punte (15 anni)

    Figura 6: Curva dell’orbita geocentrica di Venere (fausto) - stella a 5 punte (8 anni)

    Figura 7: I corpi celesti noti ad Heliopolis - stella a 7 punte

    Figura 8: Esempio di bandiera con mezzaluna islamica (Turchia)

    Figura 9: Eclissi anulare di Sole

    Figura 10: Eclissi anulare di Sole

    Figura 11: Pentacolo

    Tavola 1: Genealogia dei Patriarchi Prediluviani

    Tavola 2: Rettifiche interpretative

    Tavola 3: Gerarchie Celesti

    Tavola 4: Piramide delle Caste

    Tavola 5: Gli Amministratori dei Cieli

    Tavola 6: Gli Amministratori delle Schiere Celesti

    Tavola 7: Resposabili dei Moti Celesti

    Tavola 8: Comparazione del Giudizio dell’Anima

    Tavola 9: I 72 Nomi di Dio

    Tavola 10: I Nomi di Metatron

    Tavola 11: Corrispondenze Mitiche

    Prefazione

    Sovente si sente citare il Libro di Enoch come se ne esistesse uno solo. In realtà abbiamo conoscenza di tre libri che sono attribuiti ad Enoch: Il Libro Etiopico, che è il più famoso e diffuso, il Libro Slavo che è stato riscoperto non molti anni fa ed il Libro dell’Apocalisse. Inoltre vi è il Libro dei Giganti, un tempo facente parte del Libro Etiopico e poi stralciato. Di quest’ultimo purtroppo ne abbiamo conoscenza di soli frammenti trovati a Qumran.

    In questo studio prenderemo visione di tutti questi libri, in buona parte ri-tradotti o meglio alcune parti tradotte per la prima volta in quanto non presenti sinora in italiano. Per quanto riguarda il Libro dei Giganti potremo leggere solamente le poche frasi che sono state tradotte dai frammenti disponibili.

    Sia le Chiese occidentali (Cattolica, Anglicana, Riformate e nuove Chiese) che le Chiese Ortodosse orientali non hanno inserito il Libro Etiopico di Enoch nei loro canoni. Così è per la Bibbia Ebraica, che non lo contempla. Vi è solamente la Chiesa Copta che ha adottato nel suo canone il Libro Etiopico di Enoch. Ciò nonostante i libri sono studiati con attenzione in quanto contengono delle particolarità estremamente interessanti.

    Enoch

    Di Enoch (a volte trascritto Enoc), poco o nulla sappiamo a parte quello che ci viene riferito dalla Bibbia (Genesi 5: 21-23) e dai testi a lui attribuiti. Risulta essere il settimo Patriarca biblico, quindi sesto discendente da Adamo ed Eva dalla linea del loro terzo figlio, Set. Enoch è vissuto nell’epoca antidiluviana, figlio di Iared (o Jared) e padre di Matusalemme e quindi bisnonno di Noè. A differenza degli altri Patriarchi antidiluviani che vissero per 800 – 900 anni, la Bibbia ci riferisce che all’età di 365 anni Enoch viene portato in cielo da Dio e non fu più visto. Stessa sorte che toccò al profeta Elia secoli dopo. Per quale motivo Enoch sia stato portato via ci viene riferito in Siracide 44:16: Enoch piacque al Signore e fu rapito. Ma anche nella Lettera agli Ebrei 11:5 si afferma: Prima infatti di essere trasportato via, ricevette la testimonianza di essere gradito a Dio. Come Enoch sia stato portato in cielo non viene specificato, ma sappiamo che Elia[1] salì nel turbine verso il cielo tramite un carro di fuoco e cavalli di fuoco, come riporta 2Re 2:11. Per quale motivo Enoch fosse gradito a Dio non viene riferito negli altri testi, ma il trattamento da lui ricevuto fu scuramente particolare anche se non unico.

    Una particolarità è che Enoch era il settimo Patriarca, da molti identificato con il settimo re sumero protodinastico, di Sippar, Enmeduranki o En.men.dur.ana: sono accomunati dal fatto che gli dèi (Elohim/Anunnaki) rivelarono loro dei segreti: per la maggior parte si tratta di conoscenze astronomiche. Ciò ha prodotto speculazioni che li assimilano nel medesimo personaggio, così da identificare la linea dei Patriarchi nei regnanti babilonesi. Secondo Manetone[2] e Berosso regnò in Mesopotamia per 43.200 anni ed inoltre Emmeduranki non fu portato in cielo. Emmeduranki significa Capo dei poteri di Dur.an.ki, dove Dur.an.ki è il luogo di incontro del cielo e della terra. Da testi mesopotamici[3] apprendiamo che Enmeduranki fu portato in cielo dagli dèi Shamah e Adad, ove gli insegnarono i segreti del cielo e della terra, l’arte della divinazione ed altri segreti. Venne poi riportato a Sippar, ove

    seguì a regnare.

    Il Corano cita il patriarca Idris e lo indica come profeta. La tradizione islamica identifica Idris come Enoch. Secondo un Hadit (citazione inerente alla fede) di Malik ibn Anas, riportato in Sahih Muslim, quando il Profeta Maometto compì il viaggio in cielo, nel quarto cielo incontrò Idris. Altre tradizioni islamiche medievali indicano Idris come Ermete Trismegisto. L’identificazione di Idris con Enoch è dovuta al fatto che Idris, figlio di Yarid (ebraico Jared) e Barkanah (ebraico Baraka), era marito di Aadanah (ebraico Edui) ed ebbe come figlio Matusalemme, bisnonno di Noè. Non possiamo che notare il perfetto inserimento nell’albero genealogico dei patriarchi.

    Il Corano cita due volte il patriarca Idris:

    1) Surah 19:56-57: Ricorda Idris, nel Libro. In verità era veridico, un profeta. Lo elevammo in alto luogo. Ove si cita la sua salita in cielo;

    2) Surah 21: 85-86: E Ismaele e Idris e Dhu ‘l-Kifl! Tutti furono perseveranti, che facmmo beneficiare della Nostra misericoardia: tutti erano dei devoti. Dove Dhu ‘l-Kifl è molto probabilmente un figlio di Giobbe, stando a quanto riporta Tabari. Quindi, il Corano ricorda che Enoch e Ezechiele sono stati ammessi in cielo.

    In ambito cristiano la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (Mormoni) ha fatto rientrare il Libro di Enoch nel suo canone anche se incorporato in un libro denominato Il Libro di Mosè che contiene ampi stralci del Primo, del Secondo, del Terzo Libro di Enoch e del Libro dei Giganti.

    Quanto alla tradizione ebraica, il Libro di Enoch venne definito come apocrifo, cioè non accolto tra i libri biblici, durante il cosiddetto concilio di Jamnia (fine I secolo d.C.), che stabilì definitivamente quali dei testi giudaici fossero da considerarsi canonici e quali non canonici.

    Il Libro di Enoch tuttavia (a eccezione della Chiesa Copta), non venne accolto nel Canone cristiano, che fu definito solo all’inizio del IV secolo. Per i testi dell’Antico Testamento, il criterio canonico cattolico fu fondamentalmente quello di accogliere i testi presenti nella Septuaginta, di cui il Libro di Enoch non fa parte.

    Ciò nonostante i testi di Enoch, quantomeno il primo libro, ebbe notevole diffusione. Citazioni se ne trovano a cominciare dal Vangelo:

    Naturalmente non vennero più citati da quando ne fu decisa l’escissione, o il non accoglimento, dalla Bibbia.

    I testi

    I testi attribuiti ad Enoch sono tre:

    In realtà non si tratta di libri ma di raccolte, che uniscono scritti diversi a volte slegati fra loro. Come vedremo hanno particolarità specifiche nei confronti della Bibbia. Ed in effetti questi libri non sono entrati a far parte dei canoni biblici: Ebraico, Cattolico, Protestante ed Ortodosso ma solamente della Chiesa Copta. Quest’ultima, come noto, è diffusa soprattutto in Egitto ed in Etiopia. Dove in Egitto ha subito l’influsso della comunità ebraica di Alessandria ed in Etiopia delle tradizioni ebraiche di Axum. Inoltre nei primissimi tempi dell’era cristiana, al formarsi della Chiesa in Egitto fu fondamentale l’influsso Gnostico, molto diffuso sulle rive del Nilo. I testi di Enoch, e ne vedremo i motivi nell’analisi e nelle conclusioni, hanno assunto una grande importanza nelle visioni millenaristiche ed hanno ispirato diverse pubblicazioni facenti parte del canone dei Mormoni.

    Di seguito la struttura dei testi esaminati.

    Come accennato, i testi, canonici per i Copti, non fanno parte del canone delle altre comunità Cristiane. Ciò nonostante diversi antichi testi sono stati ritrovati, e sono tuttora conservati, presso monasteri Ortodossi della Serbia ed in Russia.

    Diamo ora uno sguardo al contenuto dei libri attribuiti ad Enoch.

    L’Apocalisse di Lamech – ovvero, Genesi Apocrifa

    L’indicazione che viene riportatata, colonne, è riferita alla ricostruzione della struttura dei manoscritti, redatti appunto in colonne testuali, poi attaccate l’una all’altra per la realizzazione del rotolo. La Genesi di Enoch (indicata come Genesi Apocrifa) era redatta in un rotolo composto da 19 colonne.

    ––––––––

    Primo Libro di Enoch

    Il Primo Libro di Enoch è anche noto come Libro Etiope di Enoch o anche Pentateuco di Enoch.

    Il libro è di origine giudaica in lingua aramaica, nozione avvalorata da ritrovamenti a Qumran di tale testo, e si ritiene redatto nel I Secolo a.C. e ne abbiamo una versione integrale ma redatta nell’antica lingua ge’ez che era parlata in Etiopia. Risulta ne esistano tre distinte versioni ma solamente quella etiope è considerata canonica dalla Chiesa Copta. Le altre due sono apocrife per tutte le Chiese Cristiane.

    Secondo la tradizione, approvata da molti studiosi, il testo a noi pervenuto nasce dall’armonizzazione di cinque versioni esistenti in precedenza. Vi si trovano all’interno ampi riferimenti a quanto riportato nella Torah. Si ritiene pertanto che gli autori avessero voluto creare un testo agile ove riportare i punti salienti del Pentateuco. Con l’inserimento di indicazioni dogmatiche e di ammonimenti tali per cui, a volte, il testo è anche indicato come Pentateuco di Enoch. La forma e la redazione ricordano molto più il Corano che la Bibbia.

    In Etiopia ne esistono due versioni differenti. Una indicata dagli studiosi europei come "Alfa", che si ritiene più antica, ed una indicata come Beta, ritenuta più recente, nella quale compaiono alcune revisioni. Il cosiddetto Libro Etiopico di Enoch in è in realtà formato da più testi raccolti assieme. Benché rimangano libri distinti.

    Libro dei Vigilanti

    Libro che, con l’introduzione, comprende i capitoli dall’1 al 36. Gli studiosi ne identificano la redazione in periodi differenti nei vari passi con un assemblaggio successivo. Parrebbe che la parte più antica (capitoli dal 6 all’11), ove non è nemmeno citato Enoch, sia stata redatta nel III Secolo a.C. anche se vi sono studiosi come G. W. Nickelsburg che ne individuano una redazione nel IV sec a.C., se non addirittura nel V-VI Secolo a.C. secondo J. Milik. Questa ultima ipotesi sarebbe clamorosa in quanto sarebbe quantomeno coeva alla redazione della Genesi, compilata al ritorno del popolo Israelita dalla cattività babilonese. Mentre la rimanente parte del testo sarebb