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Otello
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Ebook86 pages32 minutes

Otello

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Arrigo Boito, da giovane, aveva attaccato Verdi accusandolo di essere un passatista. Lui parteggiava per Wagner. Con gli anni si rese conto del suo errore e chiese scusa al grande vecchio dell’Opera italiana. Divenne suo amico e lo convinse anche a intraprendere una nuova avventura: comporre un’Opera su suo libretto tratto da Shakespeare: Otello. Verdi non era convinto, ci pensò a lungo, ma infine si arrese al suo giovane amico. Così nacque forse la sua opera più bella.
Come in tutte le opere di Verdi, anche in questa in conflitti sono feroci, i sentimenti caldi e appassionati, i personaggi furenti o teneri, o generosi o violenti, ecc. ecc., sena fine.
Jago odia Otello, il generale nero al servizio della repubblica veneziana. Lo odia di un odio feroce, razzistico, sessuale, di frustrazione. Tutti gli odi possibili sembrano essere racchiusi nel suo odio. Ordisce una trama per colpire Otello nel fianco debole: la sua negritudine. Ne aizza la gelosia. La rende apparentemente logica, vera. Tesse una rete psichica nella quale il generale nero resta invischiato. La vittima della gelosia è Desdemona, in incanto di ragazza, che si è innamorata del suo Otello per via delle sue sventure, narrate da lui in lunghe serate nella casa del padre di lei, dal quale era spesso invitato. La trappola di Jago è quasi pronta. Otello resterà preso?
LanguageItaliano
Release dateMar 26, 2020
ISBN9788835805793
Otello

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    Otello - Arrigo Boito

    Table of Contents

    Personaggi

    Atto primo

    Atto secondo

    Atto terzo

    Atto quarto

    Arrigo Boito

    OTELLO

    DI VERDI

    LIBRETTI D'OPERA 13

    2020 Latorre Editore

    Italy

    www.latorre-editore.it

    ARRIGO BOITO

    OTELLO

    Dramma lirico in quattro atti

    Musica di GIUSEPPE VERDI

    Prima rappresentazione 5 febbraio 1887

    Teatro Alla Scala

    Milano

    Personaggi

    Otello, moro, generale dell'Armata Veneta (Tenore)

    Jago, Alfiere (Baritono)

    Cassio, capo di squadra (Tenore)

    Roderigo, gentiluomo Veneziano (Tenore)

    Lodovico, Ambasciatore della Repubblica Veneta (Basso)

    Montano, predecessore d'Otello nel governo dell'isola di Cipro (Basso)

    Un Araldo (Basso)

    Desdemona, moglie d'Otello (Soprano)

    Emilia, moglie di Jago (Mezzo-Soprano)

    Soldati e Marinai della Repubblica Veneta, Gentildonne e Gentiluomini veneziani, Popolani ciprioti d'ambo i sessi, Uomini d'arme Greci, Dalmati, Albanesi, Fanciulli dell'isola, Un Taverniere, Quattro servi di taverna, Bassa ciurma

    Scena: Una città di mare nell'isola di Cipro.

    Epoca: La fine del secolo XV.

    Atto primo

    L'esterno del castello.

    Una taverna con pergolato. Gli spaldi nel fondo e il mare. È sera. Lampi, tuoni, uragano.

    Scena prima

    Jago, Roderigo, Cassio, Montano, più tardi Otello. Ciprioti e Soldati veneti.

    ALCUNI DEL CORO.

    Una vela!

    ALTRI DEL CORO.

    Una vela!

    IL PRIMO GRUPPO.

    Un vessillo!

    IL SECONDO GRUPPO.

    Un vessillo!

    MONTANO.

    È l'alato Leon!

    CASSIO.

    Or la folgor lo svela.

    Trombe sul palco.

    ALCUNI che sopraggiungono.

    Uno squillo!

    ALTRI che sopraggiungono.

    Uno squillo!

    Colpo di cannone.

    TUTTI.

    Ha tuonato il cannon!

    CASSIO.

    È la nave del Duce.

    MONTANO.

    Or s'affonda.

    Or s'inciela ...

    CASSIO.

    Erge il rostro dall'onda.

    METÀ DEL CORO.

    Nelle nubi si cela e nel mar

    E alla luce dei lampi ne appar.

    TUTTI.

    Lampi! tuoni! gorghi! turbi tempestosi e fulmini!

    Treman l'onde, treman l'aure, treman basi e culmini.

    Entrano dal fondo molte donne del popolo.

    Fende l'etra un torvo e cieco - spirto di vertigine,

    Iddio scuote il cielo bieco, - come un tetro vel.

    Tutto è fumo! tutto è fuoco! l'orrida caligine

    Si fa incendio, poi si spegne più funesta, spasima

    L'universo, accorre a valchi - l'aquilon fantasima,

    I titanici oricalchi - squillano nel ciel.

    TUTTI con gesti di spavento e di supplicazione e rivolti verso lo spaldo.

    Dio, fulgor della bufera!

    Dio, sorriso della duna!

    Salva l'arca e la bandiera

    Della veneta fortuna!

    Tu, che reggi gli astri e il Fato!

    Tu, che imperi al mondo e al ciel!

    Fa che in fondo al mar placato

    Posi l'àncora fedel.

    JAGO.

    È infranto l'artimon!

    RODERIGO.

    Il rostro piomba

    Su quello scoglio!

    CORO.

    Aita! Aita!

    JAGO a Roderigo.

    L'alvo

    Frenetico del mar sia la sua

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