Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

Il viaggio dell’alba. Storia di Giambattista e dei suoi amici
Il viaggio dell’alba. Storia di Giambattista e dei suoi amici
Il viaggio dell’alba. Storia di Giambattista e dei suoi amici
Ebook194 pages2 hours

Il viaggio dell’alba. Storia di Giambattista e dei suoi amici

Rating: 0 out of 5 stars

()

Read preview

About this ebook

Giosuè, Ciocorì e Maria Sole, tre adolescenti liceali, si ritrovano un po’ per caso, tra uno sciopero e un’assemblea scolastica, nella bottega di un libraio frequentata da un vecchio maestro ormai in pensione. Egli, facendo breccia nella noia e nella confusione dei loro giorni di scuola, lentamente li attrae e conquista, raccontandogli la storia di altri ragazzi vissuti nella Napoli del Seicento, ma come loro alla ricerca di avventure e amori, come loro alle prese con lo studio e i libri.
Il maestro sostiene che la storia di Telemaco, Giambattista e Soledad, è da lui appresa dalla lettura di un vecchio libro ritrovato nella bottega. L’autore si professa essere addirittura Giambattista Vico che racconta la sua infanzia e i suoi anni di studi e di amori, in questo manoscritto apocrifo, rimasto sconosciuto ai più. Non si tratta infatti della sua ufficiale autobiografia, ma di un libro che pure riporta in forma a volte strana e favolosa episodi o noti o sconosciuti della sua vita di adolescente bruciato dall’amore, dalla gelosia, dalla sete di un sapere che rifiutava forme rigide e scolastiche.
La finzione narrativa del manoscritto e la sua lettura nella bottega fanno da base a quello che accade e che travolge le vite dei ragazzi di ieri e di oggi. Telemaco, in un Seicento infuocato e a tratti mitico e favoloso, uccide suo padre; i ragazzi dei nostri giorni, in un presente incerto e senza bussole, ritrovano un bambino tra i rifiuti e sperimentano la violenza e la ricerca, spesso muta, di un senso, di una presenza, che illumini i loro voli feriti di adolescenti.
La possibilità di ascoltare una storia, di esserne parte viva permette a Giambattista e ai suoi amici di ieri e di oggi di cominciare il loro viaggio nell’Oceano della vita. Di cercare l’alba.
LanguageItaliano
Release dateMar 1, 2020
ISBN9788832926408
Il viaggio dell’alba. Storia di Giambattista e dei suoi amici

Related to Il viaggio dell’alba. Storia di Giambattista e dei suoi amici

Related ebooks

Children's For You

View More

Related articles

Reviews for Il viaggio dell’alba. Storia di Giambattista e dei suoi amici

Rating: 0 out of 5 stars
0 ratings

0 ratings0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    Il viaggio dell’alba. Storia di Giambattista e dei suoi amici - Marcello Strommillo

    Marcello Strommillo

    Il viaggio dell'alba. Storia di Giambattista e dei suoi amici

    918 - Battitore libero

    Giovane Holden Edizioni

    www.giovaneholden.it

    Titolo originale: Il viaggio dell'alba. Storia di Giambattista e dei suoi amici

    © 2020 Giovane Holden Edizioni Sas - Viareggio (Lu)

    I edizione cartacea febbraio 2020

    ISBN edizione cartacea: 978-88-3292-619-4

    I edizione e-book marzo 2020

    ISBN edizione e-book: 978-88-3292-640-8

    ISBN: 9788832926408

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice dei contenuti

    Introduzione

    Prefazione

    Prima parte

    1. La piscina

    2. Nella bottega

    3. L’olmo

    4. Ragazzi di oggi

    5. Cani e interrogazioni

    6. Le mosche e la scala

    7. Primi giorni di scuola

    8. Sul lungomare: il serpente luminoso

    9. Mamme

    10. Trombette

    11. Sulla spiaggia

    12. I sonni di Ciocorì

    13. Le donne di Ciocorì

    14. Assemblea e cittadinanza

    15. Uno strano frate

    16. Dio e il mandarino

    17. Contrattacco

    18. La mente eroica

    19. Lo spagnolo

    20. Il padre

    21. A proposito di studi e di scuola… la mente stanca

    22. Gelosia

    23. La scoperta di Omero

    24. Aceto e arcobaleno

    25. La scoperta della cabina

    26. Mattia Gorgia

    27. Una condanna al paradiso

    28. La musica

    29. Segreti di uomini e cani

    30. Il profumo del miele e del vino

    31. Elogio dei maiali e dei bestioni

    32. Donne

    33. Cana in Galilea

    34. Gatti o bambini

    35. Un presunto bambino

    36. Fiori sulla tomba

    37. Il sempre vivo di ogni niente

    38. Mille voci

    39. La bocca del leviatano

    40. Ramo di mandorlo in fiore

    Seconda parte

    41. La voliera

    42. Un bambino ammalato

    43. Forchette e cucchiaini

    44. Sogni

    45. Elefantini e falciatori

    46. Piantine segrete

    47. Educazione familiare

    48. Verso Ravello

    49. Uno studio particolare. La veglia degli insonni

    50. Prove d’infinito

    51. Elogio dell’asino

    52. Natale a Ravello

    53. Il mandarino marcito

    La scienza consiste nella cognizione della genesi delle cose, cioè della guisa cui esse si vengono facendo.

    Vico, De antiquissima italorum sapientia

    Introduzione

    Se ai mortali fosse possibile scegliere tutto da sé, sceglierebbero per primo il dì del ritorno del padre .

    Omero, Odissea, Libro XVI, VV. 148-149

    In questo romanzo si intrecciano due trame, due piani temporali.

    Siamo a Napoli. Tre adolescenti liceali dei nostri tempi (Giosuè, Ciocorì e Maria Sole), si ritrovano un po’ per caso, tra uno sciopero e un’assemblea scolastica, nella bottega di un libraio frequentata da un vecchio maestro ormai in pensione. Questo vecchio maestro, facendo breccia nella noia e nella confusione dei loro giorni di scuola, lentamente li attrae e conquista, raccontandogli la storia di altri ragazzi, vissuti in un’altra epoca storica nella loro città, ma come loro alla ricerca di avventure e amori, come loro alle prese con lo studio e i libri e soprattutto alla ricerca di uno sguardo gratuito, attraente come un’alba del cuore.

    Il maestro sostiene che la storia di questi ragazzi del passato (Telemaco, Giambattista e Soledad), che vivevano nella Napoli del Seicento, è da lui appresa dalla lettura di un vecchio libro da lui ritrovato nella bottega. L’autore si professa essere addirittura Giambattista Vico che racconta la sua infanzia e i suoi anni di studi e di amori, in questo manoscritto apocrifo, rimasto sconosciuto ai più. Non si tratta infatti della sua ufficiale autobiografia, quella famosa, ma di un libro che pure riporta in forma a volte strana e favolosa episodi o noti o sconosciuti della sua vita di adolescente bruciato dall’amore, dalla gelosia, dalla sete di un sapere che rifiutava forme rigide e scolastiche.

    La finzione narrativa del manoscritto e la sua lettura nella bottega fanno da base a quello che accade e che travolge le vite dei ragazzi di ieri e di oggi.

    Telemaco, in un Seicento infuocato e a tratti mitico e favoloso, uccide suo padre; i ragazzi dei nostri giorni, in un presente incerto e senza bussole, ritrovano un bambino tra i rifiuti e sperimentano la violenza e la ricerca, spesso muta, di un senso, di una presenza, che illumini i loro voli feriti di adolescenti.

    Cosa li sorregge? Chi li vuole davvero nel contesto di una scuola evanescente, di adulti disorientati e di un clima culturale e familiare impregnato di nichilismo dolce?

    I tre principi (degnità) che illuminano la storia secondo il capolavoro vichiano de La Scienza Nuova: elaborazione del lutto, scoperta dell’amore e raggio divino rappresentano la forza metafisica e poetica che spinge i cuori dei nostri giovani eroi (o antieroi) a uscire dalla loro caverna, ad alzare il volto, ad avvertire il cielo, a sentirsi parte di una narrazione più grande e libera della caligine dell’ovvio, dell’istinto.

    È la possibilità di ascoltare una storia, di esserne parte viva che permette a Giambattista e ai suoi amici di ieri e di oggi di cominciare il loro viaggio nell’Oceano della vita. Di cercare l’alba.

    Marcello Strommillo

    Prefazione

    Nelle pagine del libro di Marcello Strommillo scorre la vita, con le sue bellezze e le sue tristezze, con i momenti comici e quelli tragici, luci e ombre. La vita è fatta così, e nel libro si ripercorre per com’è, e non come vorremmo che fosse.

    A volte sembra un sogno, tanto è disordinata, complessa, contraddittoria.

    Che la vita è un lungo sogno da cui ci si sveglia solo per dormire ancora, è stato detto da filosofi e poeti.

    E che i sogni si ripetono nella storia dell’umanità, creando archetipi affascinanti e perturbanti, lo sosteneva Jung oltre un secolo fa.

    Il viaggio di Giambattista e dei suoi amici raccontato nel romanzo si svolge all’alba: i protagonisti sono all’alba della loro vita, ma li accompagnano personaggi che la vita l’hanno vissuta, e ne sono al tramonto. In un intrecciarsi di piani temporali che incrociano il presente proiettato nel futuro col passato remoto.

    In questo crogiuolo di età, di parole, di emozioni si snoda la trama, ma la vita non sempre ha una trama. Piuttosto è il racconto di una storia, quella che il vecchio maestro in pensione racconta ripercorrendo la vita di ragazzi di altri tempi che hanno vissuto le loro stesse emozioni.

    In questo vichiano ritorno della storia, che è storia delle persone e non solo dei popoli, di emozioni e non solo di azioni, sta il fulcro del romanzo, e la sua originalità narrativa.

    Quando scopriamo che l’autore rilegge un manoscritto apocrifo di Vico che racconta la sua infanzia e i suoi anni di studi e di amori, (ri)scopriamo l’adolescenza che ama, che è gelosa, che ha sete di un sapere e di una conoscenza lontana dalle forme rigide e scolastiche, l’adolescenza tanto simile a quella dei nostri giorni.

    La finzione narrativa del manoscritto e la sua lettura nella bottega fanno da base a quello che accade e che travolge le vite dei ragazzi di ieri e di oggi.

    Un ragazzo di ieri, dal nome evocativo di Telemaco, uccide il padre; i liceali di oggi sperimentano la violenza e la distruzione dell’autorità in altre forme non meno drammatiche. Cosa li sorregge in mezzo a tanta violenza, a tanto nichilismo invadente e travolgente? Cosa può farli affacciare fuori dalla caverna oscura per vedere la luce del cielo? Da dove può provenire un’alba delle emozioni che illumini le speranze della vita, prima di avviarle verso un precoce tramonto? Tornerà una figura paterna che prende per mano e accompagna, o altrimenti cosa potrà sostituire la morte del padre e della sua guida, come da Freud a Mitscherlich a Lacan la psicoanalisi cerca di comprendere?

    Certo non è la scuola a svolgere questa funzione di supporto alla vita, intrisa com’è di nozioni inutili anzi disorientanti; non è la famiglia, pure disorientata dalla crisi di valori e che non si riconosce nei parametri diversi della nuova familiarità; non è la cultura degli adulti, piena di nichilismo pervasivo e di miti consumisti che del nichilismo sono indicatori e bandiera. Ma allora cosa può fare da guida e da orientamento?

    La libertà e l’amore, due fari che illuminano la vita da riscoprire per cancellarne l’immagine stantia e fuorviante che ne viene proposta dai mezzi di comunicazione. La sofferta elaborazione della perdita accompagna la pur contrastata scoperta dell’amore: stiamo riscoprendo – insieme al raggio divino che illumina l’oscurità di un cielo senza più stelle – gli essenziali principi della Scienza Nuova vichiana. Una scienza, che a differenza da quella della natura, è creata dalla mente umana e dalle sue modificazioni nello sviluppo storico. E con i suoi ricorsi rivive ancor oggi, come Telemaco, Giambattista e Soledad rivivono in Giosuè, Ciocorì e Maria Sole, liceali di oggi in cerca di speranza.

    Questa sognata speranza si intravvede tra le pagine del libro, misteriosamente celata e altrettanto misteriosamente emergente: bisogna essere attenti a scoprirla, e farsene guidare verso la luce di un’alba di nuova epoca i cui colori – nella funzione ciclica della storia di vichiana memoria – siano diversi da quelli del tramonto delle epoche trascorse.

    Santo Di Nuovo

    Docente ordinario di Psicologia cognitiva e Neuroscienze

    Università di Catania

    Prima parte

    1

    La piscina

    Natura di cose altro non è che nascimento di esse in certi tempi e con certe guise.

    Vico, Scienza Nuova, Libro I, sez. II, 147

    Il vecchio maestro ha dimenticato il suo Vico dal fruttivendolo. Il suo libro di Vico. Gli capita spesso così. Dimentica tutto. Specie in autunno. È come se le sue sinapsi si scolleghino. Gli oggetti e persone poggiate sulla crosta terrestre cominciano a volteggiare, a ruotargli intorno e lui non riesce a governarle. Nonostante sia orgoglioso della rivoluzione copernicana, a volte pensa che anche Kant abbia avuto difficoltà quando andava dal fruttivendolo o dal macellaio a fare la spesa. Ma poi Kant andava a fare la spesa? Oppure tornava puntuale dal fenomeno della sua passeggiata a mani vuote e qualcuno gli faceva trovare sulla tavola la sostanza di una bella bistecca tedesca e qualche frutto di stagione? Su questo punto il maestro non sa esprimersi. Non vuole divagare, anche se crede che questa cosa, cioè divagare, sia l’unica attività che sappiano fare bene gli uomini. Un antico saggio scrisse una volta che vivere è divagare. Nascere è divagare. Ora lui non vuole divagare, almeno non vorrebbe. Vorrebbe tornare al punto, alla cosa in sé. Quale punto? Ha dimenticato il suo Vico dal fruttivendolo. È il fruttivendolo da cui passa tutte le mattine andando e tornando da scuola, almeno quando era ancora in servizio.

    Questa del resto è una mattina speciale. È il primo giorno di scuola. Cosa gli succede stamattina? Cosa vede nei vicoli andando verso la sua vecchia scuola? Vede le cose solite brillare come nel fondo di una piscina antica. Se tu vedi una candela accesa e la fiamma che vibra nel vento, la cosa rimane lì come già saputa. Ma se vedi la stessa candela accesa e la sua fiamma vibrare al fondo di una vasca, dello specchio d’acqua di una piscina, scriveresti subito all’amica del cuore per comunicare che esistono candele, fiamme e specchi d’acqua delle piscine. Dov’è la notizia? Il tuo occhio ha sorpreso un modo nuovo di essere degli elementi antichi in forza di un misterioso specchio d’acqua. Le cose sono presenti. Sono lì davanti a te e vibrano, chiamano. E vorresti scendere anche tu con gli occhi guariti nella piscina del giorno che comincia. Solo ora comincia. È l’alba.

    Il cavolfiore bianco giace riverso o rassegnato, non sappiamo, sul coperchio del cassonetto sazio di sacchetti, bottiglie, scatole vomitanti detersivi, il telaio di una bicicletta… Il cavolfiore vive la sua estasi spalancando qualche foglia sotto il coperchio del cielo autunnale che scende tra i vicoli e si fa spazio a gomitate tra camion immensi come cattedrali. Da quelle mobili cattedrali d’acciaio, giganti abbronzati scaricano pezzi squartati di bue… L’occhio del bue congelato oscilla sulla spalla dell’energumeno che lo trasporta nella beccheria. Un filo di sangue cola sottile fino allo sversatoio del tombino. Spunta dal sottosuolo il fuoco azzurrissimo di una fiamma ossidrica che fiorisce tra le mani di un operaio palombaro con gli occhialini, appena riemerso dalla piscina nottilucente delle fogne che

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1