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Restaurare il cuore frammentato
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Restaurare il cuore frammentato

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About this ebook

Restaurare il cuore frammentato raccoglie una serie di scritti sulle relazioni da una prospettiva multidimensionale e spirituale. La loro funzione è incoraggiare i lettori a una riflessione sulla natura dei rapporti umani. Questi articoli si propongono come punti di vista strategici, controversi e provvisori. Il loro scopo è creare varchi nella coscienza, scuotendola dall’assuefazione a idee fisse e aprendola a una visione olistica della vita. In questo testo il cuore è inteso come la sede simbolica dell’anima, da un lato usurpata e frammentata, dall’altro ancora fedele all’unità originaria. L’autore insiste sulla necessità di restaurare le parti perdute dell’anima, per capire chi siamo davvero e il senso effettivo delle nostre relazioni. Si tratta di un processo che opera tramite il potere miracoloso di semplici esperienze quotidiane. Ogni volta che riusciamo a vedere noi stessi e gli altri in modo puro, senza definizioni e giudizi, il cuore si apre e permette l’accesso a spazi di amore sconfinato. Lo scopo delle relazioni consiste nel creare le condizioni per la fioritura di questo amore, insieme alla capacità di preservarne la consapevolezza e di renderla presente in ogni occasione.
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateMar 17, 2020
ISBN9788831663007
Restaurare il cuore frammentato

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    Book preview

    Restaurare il cuore frammentato - Franco Santoro

    Indice

    Prefazione

    Nota

    Introduzione

    1 - Anima

    2 - Perdere l’anima

    3 - Qui pro quo

    4 - Chi sono?

    5 - Passa all’azione!

    6 - Punto e virgola

    7 - La ferita

    8 - Primo passo

    9 - Frammenti di cuore

    10 - Lo scopo della relazione

    11 - Incontri

    12 - Massimo livello di amore

    13 - Tutte le relazioni sono multidimensionali

    14 - Assenza e presenza

    15 - Libertà nelle relazioni

    16 - Non esistono ex partner

    17 - Simulazioni

    18 - Nessuno lo vuole

    19 - Attaccamento

    20 - Innamoramenti

    21 - Insuccesso in amore

    22 - Accetta la fine

    23 - Il fine delle relazioni

    24 - La solita storia

    25 - La fine è la fine

    26 - Perdite

    27 - Personalizzare

    28 - Amare senza riserve

    29 - Inganni

    30 - Parti del tutto

    31 - Partner invisibile

    32 - Amore esclusivo

    33 - Problemi di relazione

    34 - L’amore è presente

    35 - La colpa

    36 - La proiezione

    37 - Veleno dei cuori

    38 - Può essere dura

    39 - L’amore non si addice a chi va di fretta

    40 - Conflitti

    41 - Confronti

    42 - Attacchi

    43 - Tipologie

    44 - Equivoci di appartenenza

    45 - Intimità dell’anima

    46 - Pornografia dell’anima

    47 - Ricorda!

    48 - Risveglio

    49 - Quando pensi a qualcuno

    50 - Quando ti manca qualcosa

    51 - Successi e insuccessi in amore

    52 - Specchi

    53 - Cuore infranto

    54 - Solitudine

    55 - Oltre la solitudine

    56 - Frustrazioni

    57 - Gelosia, compersione e mudita

    58 - Uguali

    59 - Amore

    60 - Relazioni e miti

    61 - Relazioni infernali

    62 - Relazioni ombra

    63 - Relazioni psicoattive

    64 - Relazioni toste

    65 - Principe azzurro

    66 - Manipolatori

    67 - Attrazione

    68 - La felice verità

    69 - Chi e cosa amiamo?

    70 - Mostri

    71 - Relazioni in vacanza

    72 - Angeli…

    73 - Affrontare le crisi

    74 - Differenze

    75 - Guardiani

    76 - Eros e amore

    77 - Gestione rituale dei conflitti

    78 - Ostinazione

    79 - La presenza vicaria

    80 - Intervalli

    81 - Lasciare andare il passato

    82 - Mente e corpo

    83 - Oltre la gabbia

    84 - La mente libera

    85 - La relazione con la mente

    86 - Relazioni a due e relazioni multidimensionali

    87 - Invasioni

    88 - Surrogati

    89 - La relazione santa

    Riferimenti bibliografici

    Opere dell’autore di riferimento per questo testo

    FRAN­CO SAN­TO­RO

    RE­STAU­RA­RE IL CUO­RE

    FRAM­MEN­TA­TO

    Re­la­zio­ni mul­ti­di­men­sio­na­li e re­cu­pe­ro dell’ani­ma

    IN­STI­TU­TUM PRO­VI­SO­RIUM

    © Fran­co San­to­ro, 2000, 2020

    © In­sti­tu­tum Pro­vi­so­rium, Bo­lo­gna, 2020

    www.in­sti­tu­tum.org; in­fo@in­sti­tu­tum.org

    In co­per­ti­na: Fran­co San­to­ro, Astro­sha­ma­nic Bi­na­ry Ta­rot, 1998, 2019, gli­fo 8.7.

    ISBN | 9788831663007

    © 2020. Tut­ti i di­rit­ti ri­ser­va­ti all'Au­to­re

    Que­sta ope­ra è pub­bli­ca­ta di­ret­ta­men­te dall'Au­to­re tra­mi­te la piat­ta­for­ma di sel­fpu­bli­shing You­can­print e l'Au­to­re de­tie­ne ogni di­rit­to del­la stes­sa in ma­nie­ra esclu­si­va. Nes­su­na par­te di que­sto li­bro può es­se­re per­tan­to ri­pro­dot­ta sen­za il pre­ven­ti­vo as­sen­so dell'Au­to­re.

    You­can­print

    Via Mar­co Bia­gi 6, 73100 Lec­ce

    www.you­can­print.it

    in­fo@you­can­print.it

    Prefazione

    "Ti ca­pi­ta mai di vo­ler­ti ri­sve­glia­re nel­la sin­go­la­ri­tà di cui noi tut­ti un tem­po era­va­mo par­te?"¹. All’eco in­ces­san­te di que­sta do­man­da sem­bra ri­spon­de­re que­sto pre­zio­so vo­lu­me di Fran­co San­to­ro, at­tra­ver­sa­to da gra­zia ispi­ra­ta e di­sar­man­te prag­ma­ti­smo. L’idea al­la ba­se di Re­stau­ra­re il cuo­re fram­men­ta­to è che vi sia in mol­ti di noi un di­sa­gio, più o me­no ma­ni­fe­sto, ori­gi­na­to dal­la per­ce­zio­ne, più o me­no pun­gen­te, del­la per­si­sten­te man­can­za di un qual­co­sa nel­la pro­pria vi­ta. Ta­le man­can­za ge­ne­re­reb­be, co­me con­tro­par­te di egua­le se non su­pe­rio­re in­ten­si­tà, un de­si­de­rio, con­sa­pe­vo­le o me­no, di ri­con­giun­ger­si con ciò che si per­ce­pi­sce co­me as­sen­te ep­pur co­sì mi­ste­rio­sa­men­te pre­sen­te nel­la sua as­sen­za. Mi ren­do con­to che a una pri­ma let­tu­ra quan­to det­to pos­sa ri­sul­ta­re quan­to­me­no astru­so, ma la te­si espo­sta dall’Au­to­re non è poi co­sì pe­re­gri­na. Per tor­na­re ai ver­si ini­zia­li, ba­sti di­re che fu­ro­no ispi­ra­ti al­la poe­ta Ma­rie Ho­we dal­le teo­rie di Ste­phen Ha­w­king sul­la ge­ne­si dell’uni­ver­so co­sì co­me lo co­no­scia­mo: un pun­to pri­vo di spa­zio e di tem­po, una sin­gu­la­ri­ty ap­pun­to, che in un mo­men­to im­pre­ci­sa­to e per mo­ti­vi im­per­scru­ta­bi­li de­ci­se con gran­de co­rag­gio e in­spie­ga­bi­le cu­rio­si­tà di fram­men­tar­si per pro­va­re l’espe­rien­za del­la mol­ti­tu­di­ne. E se a que­sto gran­de Big Bang del­la Ma­te­ria fos­se cor­ri­spo­sto un Big Bang del­lo Spi­ri­to, un mo­to in­te­rio­re im­pe­rio­so ca­pa­ce sca­glia­re a mi­liar­di di an­ni lu­ce in­fi­ni­ti pez­zi di sé, ov­ve­ro noi?

    Po­treb­be co­sì spie­gar­si il sen­so di man­can­za, di fram­men­ta­zio­ne di cui si par­la­va so­pra e che tro­va ri­co­no­sci­men­to ed ela­bo­ra­zio­ne nei ca­pi­to­li di que­st’ope­ra. Con­cor­do con Fran­co nel ri­te­ne­re fon­da­men­ta­le non tan­to la co­no­scen­za dell’ori­gi­ne quan­to più il per­cor­so che a es­sa con­du­ce, che è emi­nen­te­men­te pra­ti­co ed espe­rien­zia­le e in quan­to ta­le, as­so­lu­ta­men­te per­so­na­le. Per que­sto mo­ti­vo mi aster­rò da qual­sia­si men­zio­ne a con­cet­ti, teo­rie e me­to­do­lo­gie pre­sen­ta­te dall’Au­to­re, in­vi­tan­do­vi pe­rò ad aguz­za­re la vi­sta in­te­rio­re per go­der­vi la ca­pa­ci­tà lu­mi­no­sa di scor­ge­re il di­vi­no nell’uma­no e l’uma­no nel di­vi­no e di sol­le­ti­ca­re quel­la sau­da­de di uni­tà ori­gi­na­ria che gia­ce son­nac­chio­sa den­tro di noi.

    Nell’in­stan­ca­bi­le cam­mi­no che noi, l’uma­ni­tà, per­cor­ria­mo da tem­pi im­me­mo­ri, que­st’ope­ra ci vie­ne in­con­tro per sug­ge­rir­ci con for­za e be­ne­vo­len­za: ab­bia­te sem­pre cu­ra del vo­stro cuo­re per­ché lui so­lo co­no­sce la stra­da di ca­sa!

    Buo­na let­tu­ra. 

    Ales­san­dra Gra­na

    Nota

    Re­stau­ra­re il cuo­re fram­men­ta­to² rac­co­glie una se­le­zio­ne di bre­vi scrit­ti, ap­par­si on­li­ne a par­ti­re dall’ini­zio del mil­len­nio, sul te­ma del­le re­la­zio­ni da una pro­spet­ti­va mul­ti­di­men­sio­na­le e spi­ri­tua­le. La lo­ro fun­zio­ne è spro­na­re la co­scien­za dei let­to­ri af­fin­ché pos­sa­no ri­flet­te­re e ma­tu­ra­re le pro­prie con­si­de­ra­zio­ni sull’ef­fet­ti­va na­tu­ra dei rap­por­ti uma­ni. Que­sti ar­ti­co­li non co­sti­tui­sco­no in al­cun mo­do la for­mu­la­zio­ne di ve­ri­tà as­so­lu­te e si pro­pon­go­no espli­ci­ta­men­te co­me pun­ti di vi­sta stra­te­gi­ci, li­mi­ta­ti e prov­vi­so­ri, tal­vol­ta pro­vo­ca­to­ri e in­coe­ren­ti. Lo sco­po è crea­re var­chi nel­la per­ce­zio­ne, scuo­ten­do­la dall’as­sue­fa­zio­ne a idee fis­se, apren­do­la al re­cu­pe­ro dei fram­men­ti dell’ani­ma e a una vi­sio­ne mul­ti­di­men­sio­na­le dell’esi­sten­za.

    Le idee con­te­nu­te in que­sto te­sto so­no ri­con­du­ci­bi­li all’au­to­re e non ri­flet­to­no ne­ces­sa­ria­men­te quel­le de­gli au­to­ri ci­ta­ti. L’au­to­re al­tre­sì non ap­pro­va ne­ces­sa­ria­men­te le opi­nio­ni espres­se in que­sti scrit­ti, in­clu­se le sue.

    Introduzione

    Un tem­po nel­le no­stre re­la­zio­ni con­di­vi­de­va­mo va­lo­ri e tra­di­zio­ni piut­to­sto si­mi­li, men­tre ora, nei no­stri in­con­tri, di per­so­na o tra­mi­te in­ter­net, si al­ter­na­no mol­te­pli­ci cre­den­ze e vi­sio­ni, al­cu­ne fa­mi­lia­ri, al­tre in­so­li­te o tal­vol­ta in­con­ce­pi­bi­li.

    Mol­ti in­di­vi­dui si ren­do­no con­to inol­tre di quan­to le lo­ro re­la­zio­ni sia­no do­mi­na­te da di­na­mi­che ere­di­ta­te dai pro­pri an­te­na­ti, tal­vol­ta as­sai an­ti­che e mi­ste­rio­se. Al­tri con­si­de­ra­no in­flus­si più con­tro­ver­si e sin­go­la­ri, co­me quel­li eser­ci­ta­ti dal­le vi­te pas­sa­te, da fat­to­ri astro­lo­gi­ci, in­va­sio­ni spi­ri­ti­che, ef­fet­ti kar­mi­ci ed en­ti­tà alie­ne. Co­me se non ba­stas­se, una mi­no­ran­za cre­scen­te di per­so­ne, ispi­ra­te dal­le re­cen­ti teo­rie co­smo­lo­gi­che, ri­co­no­sce co­me ri­le­van­te an­che l’in­fluen­za de­gli uni­ver­si pa­ral­le­li, e di even­tua­li pro­pri dop­pi mul­ti­di­men­sio­na­li. Poi c’è pu­re l’im­man­ca­bi­le azio­ne del de­sti­no e, al­la fi­ne dei con­ti, la vo­lon­tà di Dio³.

    Pre­mes­se que­ste con­si­de­ra­zio­ni, è in­ne­ga­bi­le che nel­le re­la­zio­ni uma­ne oc­cor­ra og­gi­gior­no es­se­re con­sa­pe­vo­li di mol­te­pli­ci fat­to­ri di­stri­bui­ti su di­ver­si pia­ni e di­men­sio­ni. Non pos­sia­mo più per­met­ter­ci di da­re nul­la per scon­ta­to. In par­ti­co­la­re, non ha pro­prio più sen­so pre­ten­de­re che gli al­tri si com­por­ti­no in ba­se ai no­stri va­lo­ri se non ab­bia­mo cu­ra di espri­mer­li con chia­rez­za, o se sia­mo con­fu­si e am­bi­gui a ri­guar­do.

    In qua­lun­que ti­po di re­la­zio­ne ci tro­via­mo, è ne­ces­sa­rio im­pa­ra­re a es­se­re tra­spa­ren­ti sia con noi stes­si sia con gli al­tri. Si trat­ta di svi­lup­pa­re una lim­pi­dez­za mul­ti­di­men­sio­na­le con mol­te sfu­ma­tu­re, in gra­do an­che di con­ce­de­re spa­zio al mi­ste­ro, al fat­to che in tut­ta one­stà non co­no­scia­mo il ve­ro mo­ti­vo del­la no­stra esi­sten­za uma­na.

    Mol­ti am­met­to­no di pro­va­re un sen­so pro­fon­do d’in­cer­tez­za e fram­men­ta­zio­ne, una se­pa­ra­zio­ne da aspet­ti vi­ta­li del pro­prio es­se­re. Ciò pre­sup­po­ne la con­sa­pe­vo­lez­za di aver per­so o di­men­ti­ca­to qual­co­sa di es­sen­zia­le nel­la vi­ta. Que­sta è una per­di­ta in­trin­se­ca e spi­ri­tua­le, che spes­so vie­ne con­fu­sa con una man­can­za ester­na. Quel che ab­bia­mo per­so in­te­rior­men­te è pro­iet­ta­to nel­la real­tà fi­si­ca su per­so­ne e si­tua­zio­ni ma­te­ria­li, per cui le re­la­zio­ni for­ni­sco­no la piat­ta­for­ma più dif­fu­sa per il re­cu­pe­ro di quan­to è sta­to smar­ri­to. Da un la­to ci per­met­to­no di usci­re dall’iso­la­men­to e di vi­ve­re espe­rien­ze di amo­re, com­ple­tez­za e fu­sio­ne. Dall’al­tro ci con­fron­ta­no con la lo­ro estre­ma pre­ca­rie­tà, da cui de­ri­va­no pau­re, con­flit­ti e av­vi­li­men­ti, che esa­spe­ra­no il no­stro sen­so di se­pa­ra­zio­ne.

    Il cuo­re uma­no è fram­men­ta­to e per re­stau­rar­lo oc­cor­re ri­tro­va­re le sue par­ti per­du­te. Le re­la­zio­ni so­no un pro­ces­so es­sen­zia­le di que­sto re­cu­pe­ro, ma si trat­ta di svi­lup­pi prov­vi­so­ri. Tut­te le re­la­zio­ni uma­ne so­no de­sti­na­te a ter­mi­na­re, per cui a ogni unio­ne o riu­nio­ne se­gue una se­pa­ra­zio­ne. La fru­stra­zio­ne è ine­vi­ta­bi­le fi­no a quan­do con­ti­nuia­mo a li­mi­ta­re l’amo­re e la con­sa­pe­vo­lez­za di chi sia­mo real­men­te. Co­me di­ce Osho:

    Le per­so­ne so­no fru­stra­te nel­le lo­ro espe­rien­ze d’amo­re, non per­ché ci sia qual­co­sa di sba­glia­to nell’amo­re; il fat­to è che li­mi­ta­no il lo­ro amo­re a tal pun­to che l’amo­re non può ri­ma­ne­re lì. È un am­bien­te trop­po stret­to, l’amo­re non può es­se­re con­fi­na­to. Non puoi con­te­ne­re l’ocea­no. L’amo­re non è un pic­co­lo ru­scel­lo, l’amo­re è un ocea­no. L’amo­re è il tuo in­te­ro es­se­re⁴.

    La fun­zio­ne del­le re­la­zio­ni fi­si­che è for­ni­re un pia­no sim­bo­li­co vi­si­bi­le, che con­sen­te di per­ce­pir­ne uno su­pe­rio­re, quel­lo dell’ani­ma. È su que­sto pia­no uma­na­men­te in­vi­si­bi­le che ha luo­go la re­stau­ra­zio­ne. Ciò com­por­ta tra­sfor­ma­re le re­la­zio­ni or­di­na­rie in con­nes­sio­ni mul­ti­di­men­sio­na­li, ri­con­du­cen­do­le fer­ma­men­te al li­vel­lo dell’ani­ma. Qui si trat­ta in par­ti­co­la­re di svin­co­la­re l’amo­re dal dua­li­smo, dall’as­ser­vi­men­to al­le di­na­mi­che tra sog­get­to e og­get­to. L’amo­re è l’espres­sio­ne del­la tua na­tu­ra, di chi sei dav­ve­ro, del­la tua sog­get­ti­vi­tà, e non è di­pen­den­te da un og­get­to. È un’ir­ra­dia­zio­ne del­la tua ani­ma. E più am­pia è ta­le ir­ra­dia­zio­ne, pre­ci­sa Osho, più gran­de è la tua ani­ma. Più spa­zio ab­brac­cia­no le ali del tuo amo­re, più gran­de è il cie­lo del tuo es­se­re⁵.

    Quan­do vie­ne chie­sto a Ge­sù qual è il più gran co­man­da­men­to, egli ri­spon­de: Ame­rai il Si­gno­re Dio tuo con tut­to il cuo­re, con tut­ta la tua ani­ma e con tut­ta la tua men­te. Que­sto è il più gran­de e il pri­mo dei co­man­da­men­ti. Poi ag­giun­ge un se­con­do co­man­da­men­to: Ame­rai il pros­si­mo tuo co­me te stes­so, sot­to­li­nean­do che da que­sti due co­man­da­men­ti di­pen­de tut­ta la Leg­ge e i Pro­fe­ti (Mt 22:36-40).

    Il pri­mo co­man­da­men­to sull’amo­re per Dio è in­trec­cia­to al se­con­do sull’amo­re per gli al­tri. Vi­ven­do in que­sto mon­do fi­si­co ci con­fron­tia­mo ine­vi­ta­bil­men­te con ciò che ve­dia­mo o sen­tia­mo con i no­stri cor­pi. Nel­la vi­ta uma­na, Dio, noi e gli al­tri so­no par­ti del­lo stes­so sce­na­rio per l’espres­sio­ne del no­stro amo­re. Qui gli al­tri ri­ve­sto­no un ruo­lo spe­cia­le, per­ché è at­tra­ver­so lo­ro che pos­sia­mo tro­va­re una sin­ce­ra e pro­fon­da com­pren­sio­ne di chi è Dio. Chi non ama il pro­prio fra­tel­lo che ve­de, non può ama­re Dio che non ve­de (1 Gv 4:20).

    Mol­te re­la­zio­ni uma­ne so­no di­pen­den­ti, egoi­sti­che e di­strut­ti­ve. Tut­ta­via, que­ste so­no le re­la­zio­ni che ci ri­tro­via­mo nel mon­do e lo sco­po è gua­rir­le.

    Le re­la­zio­ni fi­si­che esem­pli­fi­ca­no una con­nes­sio­ne mul­ti­di­men­sio­na­le, che da una par­te va ol­tre la no­stra

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