Il Rione Giardino. Quartiere Gad a Ferrara: Illustrato
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Anteprima del libro
Il Rione Giardino. Quartiere Gad a Ferrara - Flavio Baroni
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Intro
Questo libro è frutto di una ricerca volta a individuare storia, tempi e autori dei fabbricati edificati a Ferrara nel Rione Giardino (ex Fortezza). Il piano d’intervento ipotizza villini nel verde, un parco pubblico, un campo sportivo e un enorme acquedotto, il tutto pensato e realizzato all’interno della cinta muraria... e tutto senza una minima idea di sviluppo futuro! Esamina inoltre l’iter burocratico dell’assegnazione degli alloggi, con documenti di un progetto di edilizia economica popolare in cui è presente costantemente la parola decoro . Risolto, tale decoro , con colonne e cornici di ispirazione fine Ottocento, a loro volta elementi ripresi dalla tradizione rinascimentale, mentre in tutta Europa si stava affermando un movimento come il Razionalismo. Infine analizza e commenta in chiave urbanistica la relazione per certi versi inedita (pubblicata a Milano nel 1917) legata al piano di intervento dell’ing. Cesare Selvelli del 1916, a quel tempo ingegnere capo del Comune di Ferrara. (Riccardo Roversi)
NOTA INTRODUTTIVA
Il presente lavoro è frutto di una ricerca volta a individuare storia, tempi e autori dei fabbricati edificati a Ferrara nel Rione Giardino (GAD) in un lotto di terreno rettangolare perimetrato da Corso Vittorio Veneto, Corso Piave, Via Monte Grappa e Via Arturo Cassoli.
Per comodità di lettura l’argomento presenta diversi momenti di riflessione e approfondimento.
Innanzitutto viene illustrata la difficoltà incontrata nella ricerca del materiale cartaceo che per la gran parte è andato perduto nel rogo del Palazzo della Ragione nel 1945... fuoco appiccato da chi?
Segue poi l’analisi storica di un luogo che è stato sede di un insediamento particolarmente odioso e che con l’occupazione della città da parte dei Savoia sarà distrutto e riedificato a partire dai primi anni del ’900. Il piano d’intervento, ipotizza villini nel verde, un parco pubblico, un campo sportivo e un enorme acquedotto, il tutto pensato e realizzato all’interno della cinta muraria, tutto senza una minima idea di sviluppo futuro! Si è in pratica portata la periferia all’interno delle mura, un inizio per quel pessimo sviluppo a nord (via Arianuova) che vedrà tra i protagonisti anche nomi illustri come l’architetto Giovanni Michelucci.
Prosegue poi con l’esame dell’iter burocratico, della realizzazione e dell’assegnazione degli alloggi da parte dalla Cooperativa Mutilati e Invalidi di Guerra di Ferrara, con documenti di un progetto di edilizia economica popolare in cui è presente costantemente la parola decoro
. Tale decoro viene risolto dal progettista ing. Giorgio Gandini con colonnine e cornici di ispirazione fine Ottocento, elementi, a loro volta ripresi dalla tradizione rinascimentale, quando in tutta Europa si stava affermando un movimento come il Razionalismo
.
Infine l’analisi e il commento in chiave urbanistica della relazione, per certi versi inedita (pubblicata a Milano nel 1917), legata al piano di intervento dell’ing. Cesare Selvelli del 1916, al tempo, ingegnere capo del comune di Ferrara.
Questo libro è tratto da Il Rione Giardino a Ferrara (Este Edition, 2016).
F.B.
BREVI NOTE BIOGRAFICHE
Camillo Sitte (Vienna 1843-1903) Architetto e urbanista che coltivò contemporaneamente i suoi interessi per la musica e l’arte; formatosi al politecnico di Vienna, si dedicò soprattutto allo studio della pianificazione urbana. Sensibile ai problemi della metropoli moderna, propose, come alternativa alla città intesa solo come una macchina ben funzionante, una pianificazione incentrata sulle piazze e spazi pubblici organicamente proporzionati all’ambiente. Espresse i suoi principî in Der Städtebau nach seinen künstlerischen Grundsätzen (1889; trad. it. L’arte di costruire la città, 1953), opera che ebbe subito grande fortuna. Fondò con Th. Goecke il primo periodico di urbanistica, Der Städtebau il cui primo numero uscì, dopo la sua morte, nel 1904 (Paolo Sica, Storia dell’urbanistica , Laterza, 1978).
Cesare Selvelli (Fano 1874 - Milano 1967) conseguì il diploma di laurea in ingegneria nel 1898 presso l’Università di Bologna. Operò per un quarantennio con responsabilità direttive in vari uffici tecnici: 1899 assistente ingegnere del comune di Fano, 1903 ingegnere capo del comune di Gubbio, 1904-1913 ingegnere di reparto del comune di Padova, 1913-1924 ingegnere capo del comune di Ferrara, 1924-1930 ingegnere capo della provincia di Parma, 1931-1939 ingegnere capo del comune di Bergamo. Partecipò con relazioni a vari congressi e convegni e vanta la pubblicazione di ben 119 contributi. Intensa anche l’attività edificatoria e di restauro con importanti lavori pubblici e privati (AA.VV., L’architettura negli archivi. Guida agli archivi di architettura nelle Marche, Gangemi Editore, 2015).
Ebenezer Howard (Londra 1850 - Welwyn 1928) urbanista utopico e famoso esperantita. Influenzato dalle idee dei connazionali Henry George, John Ruskin e William Morris e soprattutto dalla lettura del romanzo utopistico Looking backward: 2000- 1887 di Edward Bellamy. affrontò alla fine del XIX secolo il problema del sovraffollamento delle città e il conseguente spopolamento delle campagne a seguito della Rivoluzione industriale, ipotizzando un agglomerato urbano di dimensioni precise capace di distribuire in modo organizzato ed equilibrato la popolazione nelle campagne, consentendo un uso più razionale del territorio. Pubblicò nel 1898 Tomorrow, a paceful pathto realreform (r ipubblicato nel 1902 col titolo di Garden cities of tomorrow) in cui descrisse la sua idea di Garden City: la città-giardino doveva essere costituita da un parco centrale attorno al quale si sarebbero sviluppate le aree residenziali a bassa densità servite da ampi viali e cinta completamente da un percorso ferroviario. Da buon