CAMBIARE PERCHÉ NULLA CAMBI
della Corte dei Conti, Angelo Buscema, abbia provato vergogna, da cittadino italiano, a presentare la relazione sullo stato dell’informatizzazione pubblica alle massime cariche dello Stato. Perché a dispetto dei sei miliardi annui investiti non c’è una sola cosa positiva. La governance della macchina pubblica è ancora transitoria a quasi 30 anni dalla nascita del primo soggetto pubblico, l’Aipa. La legislazione sulla materia è invece metastatica con continue riscritture di leggi, codici e norme che cercano di mettere una pezza sui buchi che si aprono nel corso del tempo. Mancano le persone con le conoscenze adeguate a governare la trasformazione digitale. E così, in assenza di un governo unitario, gli acquisti, di hardware e software, si risolvono in un fai da te fuori controllo. In questo magma anche la messa in funzione dei servizi più elementari per i cittadini non riesce a concretizzarsi.
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