Verso una moda sostenibile
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Anteprima del libro
Verso una moda sostenibile - Claudia Perris
Indice
Capitolo I - ll settore tessile e l’inquinamento
I.1. Il fast fashion
I.2 Lo sviluppo sostenibile
Capitolo II - Moda e sostenibilità
II. 1 Le tre R
della sostenibilità
II.1.1. Il riciclo
II.1.2. Il riuso
Capitolo III - Aree di intervento per la sostenibilità nei processi produttivi del sistema moda
III.1. Materie prime: le fibre tessili innovative
III.2 Riduzione dell’utilizzo di sostanze chimiche pericolose
Capitolo IV - Il legame sostenibile
tra produttori, fornitori e consumatori
IV.1 Le certificazioni del tessile ecosostenibile
Conclusioni
Bibliografia
Sitografia
Note
Claudia Perris, Flavia Portoghese, Oriana Portoghese
Verso una moda sostenibile
Youcanprint
Titolo | Verso una moda sostenibile
Autori | Claudia Perris, Flavia Portoghese, Oriana Portoghese
ISBN | 978-88-31657-25-9
Prima edizione digitale: 2020
© Tutti i diritti riservati all'Autore.
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Capitolo I
ll settore tessile e l’inquinamento
Il vestirsi è qualcosa richiesto da tutti gli esseri umani, è uno dei requisiti fondamentali necessari per la sopravvivenza. Una delle attività economiche più proficue è, di fatti, quella del settore tessile, in cui sono coinvolte le industrie che devono soddisfare le sempre più crescenti esigenze dei consumatori in termini di qualità, varietà ed altri requisiti tecnici. L'industria tessile è una delle più redditizie e, allo stesso tempo, inquinanti della Terra. Produce un fatturato annuo di 1.500 miliardi di euro e oltre un miliardo di vestiti all’anno. È un settore ad alto consumo idrico, ad elevate emissioni di CO2 e produce un’elevata massa di rifiuti. Per la sola produzione di abiti avvenuta nel 2015, l'industria della moda ha consumato circa 80 miliardi di metri cubi di acqua dolce, ha emesso oltre un milione di tonnellate di CO2 e ha prodotto 92 milioni di tonnellate di rifiuti¹. Inoltre, l’industria dell’abbigliamento a livello globale genera emissioni di anidride carbonica stimate in un miliardo e 200 milioni di tonnellate all’anno: più dell’intero traffico aereo mondiale (Bignami, 2018). Per i nostri abiti, la produzione (prima) e la manutenzione (dopo) costa enormi quantità di acqua, energia e risorse non rinnovabili. Sempre più persone sul pianeta indossano vestiti che hanno una durata di vita sempre più breve. Le cause che rendono il ciclo di vita dei prodotti tessili insostenibili sono dovuti: all’utilizzo di prodotti chimici dannosi, alto consumo di acqua e di energia, produzione di grandi quantità di rifiuti solidi e gassosi, enormi quantità di carburante per il trasporto di prodotti tessili² e l’uso di materiali non biodegradabili per l’imballaggio. Il maggior uso di sostanze chimiche nella produzione tessile avviene durante il processo ad umido
, nella tintura, nel lavaggio, nella stampa e nei finissaggi. I macchinari per la tintura e per il finissaggio consumano molta acqua: 200 tonnellate di acqua per ogni tonnellata di prodotti tessili realizzati³. L’insostenibilità ambientale della fashion industry non è limitata alla sola fase della produzione degli abiti ma si protrae anche durante il loro utilizzo e la fase di smaltimento. L’uso di fibre man made - prima tra tutti il poliestere - derivate dai combustibili fossili e di sostanze e tinte tossiche pone una grave questione di