Quattro spade
By G. G. Vega
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About this ebook
Descrizione del libro:
Questo libro è stato pubblicato in memoria della battaglia di Boqueròn, nella guerra del Chaco boreale, tra la Repubblica del Paraguay e la Repubblica di Bolivia, paesi limitrofi, entrati in conflitto per interessi territoriali motivati dall'interesse di una terza nazione, l'Inghilterra, che pretendeva che la Bolivia estendesse i suoi confini nella ricerca di una rapida e facile uscita del petrolio boliviano attraverso il fiume Paraguay, avendo la Bolivia perso le sue coste marittime in una guerra precedente contro il Cile.
Questo libro non tratta l'argomento, ma è pubblicato per onorare i caduti in quella battaglia.
È un libro con un contenuto di quattro dei miei lavori: Miraggi, Fuggi dalla oscurità, Albero cattivo e Grano e non Zizzania.
Parole chiave:
Miraggi, Fuga dall’oscurità, Albero cattivo e Grano e non Zizzania.
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Book preview
Quattro spade - G. G. Vega
Pag. 1
Pag. 2
Quattro Spade
29 Settembre, in memoria di Boqueròn
Di G. G. Vega
Tradotto da Anna Rosa
Repubblica del Paraguay
2017
Pag. 3
––––––––
Miraggi
Non vivere seguendo miraggi
Unuomo si avventurò nelle aride regioni del Sahara, con l’intenzione di attraversarlo, iniziò il suo viaggio in Tunisia, sarebbe dovuto passare per il territorio algerino e pensava di arrivare alle frontiere del Marocco.
Per prima cosa avrebbe dovuto avvicinarsi alle montagne dell'Atlante sahariano dell'Algeria, perchéciò gli avrebbe permesso di nutrirsi e di trovare acqua, e se fosse capitata l’occasione avrebbe anche potuto rivolgersi ai Berberi della regione.
Sapeva che non sarebbe stato facile, si era informato bene, conosceva i rischi ed erano semplicemente estremi. In precedenza, aveva trascorso mesi a sopravvivere nell'arido terreno del Chaco Boreale paraguaiano, ed era stata un'esperienza straordinaria per lui.
––––––––
Pag. 4
Sapevachenel deserto sahariano avrebbe potuto vivere senza cibo per diversi giorni, ma non più di ventiquattr’ore senz’acqua, poichégran parte della giornata la temperatura ambiente era estrema, inoltre abbondavano i pericoli: insetti velenosi come gli scorpioni più mortali del mondo, il principale nemico dei berberi, la vipera cornuta, anche il cobra mortale, in particolare il cobra egiziano, di notte gli sciacalli e talvolta branchi piccoli ma aggressivi di lupi, e un ragno molto velenoso chiamato ragno cammello.
Sapeva che c'erano piante velenose e che la vegetazione era scarsa, l'acqua quasi impossibile.
Si era preparato molto, mentalmente era pronto, l'equipaggiamento che aveva preparato era il più attuale, il più moderno e considerato il più efficiente. Tenda da campeggio personale automontabile, equipaggiamento di guida con tecnologia GPS, mappe aggiornate, sistema telefonico satellitare attivato, torcia ultrapotente, fucile con mirino telescopico ed una 9 mm.
Aveva progettato di attraversare quella parte del Sahara senza preoccuparsi di quanti giorni ci avrebbe impiegato per farlo; le sue ragioni erano semplici: fame di avventure.
Pag. 5
La sua vita era a rischio e lui lo sapeva benissimo.
Il suo viaggio iniziò all’alba, al tramonto già si trovava in pieno deserto, preparandosi per la sua prima notte al chiaro di luna, nel freddo della notte sahariana.
La notte non sarebbe stata molto piacevole, si rese conto che il freddo del deserto era davvero intenso, una cosa era la teoria, ma un'altra era sopportarla sulla propria pelle, iniziò a sentirlo e mentre sopraggiungeva la notte arrivò ad un livello di congelamento.
All'alba, prima che il sole sorgesse all'orizzonte, preparò il fuoco, dopo aver raccolto alcuni rami secchi e strofinato una selce di viaggiatore che si era appeso al collo, bollì dell’acqua e preparò un tè nero, un lusso perché l’acqua era fondamentale per terminare la sua sfida.
Consumò quindi la sua razione di colazione di viaggiatore. Questo sarebbe successo religiosamente ad ogni alba, finché l’acqua non fosse finita.
Pag. 6
Conoscevail segreto dei benefici del viaggiare molto presto e sapeva che era meglio trovare riparo nelle ore più calde, fra le 9 della mattina e le 5 del pomeriggio, sempre se incontrava un luogo adatto per farlo, il che era quasi una missione impossibile.
In questo intervallo di tempo, il calore non scendeva sotto i 45 gradi, poi alla sera la temperatura cominciava a scendere e la cosa più opportuna era fare molti chilometri di sera e in parte della notte, prima che fosse troppo buio. Prima che il sole iniziasse a scaldare la sabbia, ripartì, diretto alla frontiera del Marocco, ma per arrivarci avrebbe dovuto attraversare quella parte del Sahara. Questa attività era diventata una routine, camminare, camminare e camminare; quello che non era di routine, dopo sette giorni ed altrettante notti nel deserto, era il freddo intenso della notte ed il caldo estremo di mezzogiorno e delle ore vicine. L’ottavo giorno, proprio a metà giornata, lo colse di sorpresa un’intensa tempesta di sabbia che durò circa due ore, e