Tormentando un duca: Lords of London, #1
Di Tamara Gill
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Un Duca con tante regole. Una Lady indipendente.
Da quando il suo marito fedifrago ha creato uno scandalo morendo sotto la sua amante, Darcy de Merle è determinata a godersi le gioie della vedovanza e a rifiutarsi di piangere un uomo che è arrivata a detestare. Infuocando il ton, Darcy organizza un ballo per rilanciarsi nella Società nel giorno dell'anniversario della sua morte.
Cameron, il Duca di Athelby gioca seguendo le regole. Sempre. Ha vissuto le terribili conseguenze di ciò che la baldoria, la noncuranza e la mancanza di rispetto per la propria posizione sociale possono avere su una famiglia. Quindi, quando vede Darcy de Merle superare i limiti della rispettabilità, è suo diritto ricordarle l'etichetta appropriata che dovrebbe seguire.
Darcy rifiuta di permettere ad un altro uomo di dirle cosa fare. Quando il Duca di Athelby inizia a castigarla ad ogni angolo, ricordandole i suoi fallimenti sociali, beh, c'è solo una cosa da fare...sedurre il duca e ricordargli che c'è di più nella vita delle convenzioni sociali stabilite dal ton.
Una battaglia di volontà in cui tutte le scommesse sono perse in partenza, le numerose regole spazzate via e l'amore diventa il premio finale.
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Una Stagione Rubata Valutazione: 5 su 5 stelle5/5
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Anteprima del libro
Tormentando un duca - Tamara Gill
Tormentando un duca
Lords of London, Book 1
Tamara Gill
Traduzione di
Francesca Orelli
Tamara GillIndice
Capitolo Uno
Capitolo Due
Capitolo Tre
Capitolo Quattro
Capitolo Cinque
Capitolo Sei
Capitolo Sette
Capitolo Otto
Capitolo Nove
Epilogo
Anche di
Circa l’autore
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Tormentando un duca
Autore Tamara Gill
Copyright © 2019 Tamara Gill
Tutti i diritti riservati
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Traduzione di Francesca Orelli.
Editor Authors Designs
Editor Free Bird Editing
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Sinossi
Un Duca con tante regole. Una Lady indipendente.
Da quando il suo marito fedifrago ha creato uno scandalo morendo sotto la sua amante, Darcy de Merle è determinata a godersi le gioie della vedovanza e a rifiutarsi di piangere un uomo che è arrivata a detestare. Infuocando il ton, Darcy organizza un ballo per rilanciarsi nella Società nel giorno dell'anniversario della sua morte.
Cameron, il Duca di Athelby gioca seguendo le regole. Sempre. Ha vissuto le terribili conseguenze di ciò che la baldoria, la noncuranza e la mancanza di rispetto per la propria posizione sociale possono avere su una famiglia. Quindi, quando vede Darcy de Merle superare i limiti della rispettabilità, è suo diritto ricordarle l'etichetta appropriata che dovrebbe seguire.
Darcy rifiuta di permettere ad un altro uomo di dirle cosa fare. Quando il Duca di Athelby inizia a castigarla ad ogni angolo, ricordandole i suoi fallimenti sociali, beh, c'è solo una cosa da fare...sedurre il duca e ricordargli che c'è di più nella vita delle convenzioni sociali stabilite dal ton.
Una battaglia di volontà in cui tutte le scommesse sono perse in partenza, le numerose regole spazzate via e l'amore diventa il premio finale.
Capitolo Uno
Londra, 1805
Lady Darcy de Merle era ubriaca. Quello era il modo più scandaloso e terribile per comportarsi al proprio ballo, ma il ratafia era davvero delizioso quella sera, e sì, stava bevendo più di quanto le fosse concesso mentre stava festeggiando il primo anniversario della morte del marito e il suo rilancio nella Società londinese.
Darcy chinò lo sguardo sul suo vestito di seta, color oro, che aveva le maniche a sbuffo. Il taglio in stile impero accentuava la sua vita sottile e il suo ampio seno abbastanza da suscitare molti sguardi ammirati da parte del sesso opposto. Le sue ciocche scure erano state tirate su in un'acconciatura molto intricata sopra la testa e piccoli riccioli cadevano sul suo viso, addolcendone i lineamenti. Con il suo abito da ballo dorato e i suoi capelli scuri, un abbinamento che ben si sposava su di lei, per la prima volta dopo tanti anni Darcy si sentì bella.
Il suo defunto marito, il Conte di Terrance, non l'aveva mai fatta sentire così, quindi non le era mancato neanche un po', anzi: ci era voluta tutta la buona educazione di Darcy per rispettare i dodici mesi richiesti dal lutto. Soprattutto perché lei non avrebbe mai voluto piangere un uomo simile. Alla sua morte, lui non le aveva lasciato nulla, una cosa che lei già si aspettava, ma che non l'aveva scossa più di tanto.
Suo nonno, che l'aveva amata più di ogni altra delle sue nipoti, le aveva lasciato la sua casa di Londra insieme ad una somma abbastanza generosa e che lei non avrebbe mai richiesto.
Lo stesso nonno che era l'omonimo di Darcy e che aveva scelto di farsi conoscere il giorno in cui lei aveva sepolto suo marito nella gelida terra.
Suo padre, il Conte de Merle, l'aveva sostenuta nella sua scelta, essendo stato testimone delle indiscrezioni del marito e del suo comportamento vile.
La lingua tagliente dell'uomo era stata felice che lei avesse ripreso il nome con cui era nata e che non avesse tenuto quello che le era stato dato con il matrimonio.
Non era decisamente da un de Merle essere trattato in modo così squallido, e per questo motivo, alla morte del marito Darcy aveva accolto la libertà a braccia aperte e non aveva più voluto tornare indietro. La vita era fatta per essere vissuta e lei non voleva più esistere sotto i modi atroci che aveva sopportato quando era sotto Terrance.
-Hai un aspetto positivamente decadente in quell'abito dorato, Darcy, e tu lo sai. Tuo marito avrebbe un attacco di cuore se venisse a sapere che hai organizzato tu uno dei più grandi balli di Londra in onore dell'anniversario della sua morte e del tuo ritorno in società- disse Lady Fran, Viscontessa Oliver nonché migliore amica di Darcy.
Darcy la ringraziò con un sorriso. Fran era una donna alta e magra, con i capelli ramati più belli che si siano mai visti in circolazione, un tratto delle sue radici scozzesi.
Darcy era divertita da quel pensiero sul marito, un uomo che non avrebbe mai dovuto sposare e che non aveva fatto altro che insultarla con le sue azioni. Oh, come le sarebbe piaciuto vedere le sue guance rubizze e grasse arrossire di rabbia e di fastidio per la sfida nei suoi confronti.
-Suona a dir poco meraviglioso, ma come ben sai, in quanto donna diventata famosa per uno scandalo, non potevo permettermi di lasciarmi sfuggire una simile opportunità. Uno deve pur mantenere lo standard con cui intende vivere. Se non lo avessi fatto, sarebbe già stato di per sé uno scandalo.-
Fran unì le loro braccia, poi cominciarono a camminare lungo il bordo esterno della sala da ballo.
-Puzzi di vino. Quanto ne hai bevuto stasera?-
-Abbastanza da non averne bisogno dell'altro e ti prometto che non lo farò.-
Anche se Darcy amava scandalizzare il ton più di ogni altra cosa, non sarebbe più andata così lontano, né tanto meno avrebbe mai oltrepassato la linea invisibile che neanche il nome della sua famiglia riusciva a riscattare.
Dopo due anni di matrimonio, aveva deciso che non avrebbe più vissuto come uno zerbino per suo marito, e aveva frequentato, ballato e flirtato in tutta Londra.
Suo marito non aveva mai approvato il suo comportamento e, per dimostrarglielo, non aveva esitato a borbottare e a rompere oggetti di valore, ma Darcy ne aveva avuto abbastanza.
Visto che non aveva mai potuto divorziare da quell'uomo, aveva almeno vissuto la sua vita, come aveva fatto lui d'altronde.
-L'ultima cosa che vuoi è essere compromessa da un avido cacciatore di dote che cerchi di prenderti in un momento in cui sei più vulnerabile. A meno che, naturalmente, tu non desideri sposarti di nuovo.-
Darcy rimase senza fiato.
-Neanche tra un milione di anni, Lady Oliver. L'ultima cosa che voglio è un altro marito. Anche se ora che mi sono liberata di Terrance, potrei cercare un amante.-
Stavolta fu il turno della sua amica rimanere a bocca aperta prima che lei facesse una smorfia, com'era solita fare quando erano ancora ragazze e frequentavano la scuola per signorine perbene di Miss Dews a Bath, e prima ancora che se la svignassero a svagarsi un po' con divertimenti di cui le loro insegnanti non erano mai venute a conoscenza.
-Ci sono molti gentiluomini stasera che sarebbero soltanto felici di diventarlo, e su questo ne sono sicura.-
Darcy si guardò intorno. Ce n'erano alcuni che guardavano nella sua direzione, alcuni annuendo leggermente, altri offrendole il migliore sguardo ammiccante che avrebbero potuto esibire. Sì, sicuramente uno di quegli uomini sarebbe stato felice di diventarlo.
Certo, conoscere Mister Ambrose sarebbe stato molto interessante. Era un americano molto benestante e che non sarebbe stato a lungo, e già questo metteva un punto a suo favore.
E ad essere onesta, un amante per quella Stagione sarebbe stato fondamentale per la sua felicità e per la sua sanità mentale.
La sua amica Fran non lo sapeva, ma Darcy una sera si era recata ad un ballo in maschera che le aveva aperto gli occhi sui piaceri che le donne potevano ricevere. Lei non aveva partecipato, limitandosi a bere champagne, ma molti altri erano stati più che felici di esplorare e di conoscere meglio il sesso opposto, anche se per poche ore.
I rumori che una donna aveva fatto quando Darcy era andata a recuperare il suo mantello prima di andarsene, erano diversi da qualsiasi cosa le fosse mai capitato di sentire prima.
Ce n'era stato uno di estasi, un altro di implorazione e un altro ancora di stupore, e le sarebbe piaciuto scoprire cosa stava appassionando in tal modo la donna.
Come faceva un uomo a far reagire una donna in quel modo? Il suo defunto marito non aveva mai soddisfatto i suoi bisogni e, fino a quando non era morto, non avevano più condiviso il letto per un anno, o forse anche di più.
-Cosa ne pensi di Mister Ambrose?- chiese Darcy, prendendo due bicchieri di champagne da un cameriere di passaggio, ignorando il fatto che non avrebbe dovuto più bere altro vino.
-Delizioso- disse Fran, ridacchiando, -ma per favore, non farne parola con Lord Oliver. Ormai sai com'è.-
Certo che sì. Il Visconte Oliver, marito di Fran da due anni, era innamorato alla follia di lei, ma nello stesso tempo era un marito un po' troppo geloso. Ma Fran non avrebbe