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Leonardo alla sbarra
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E-book55 pagine43 minuti

Leonardo alla sbarra

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Info su questo ebook

Amboise, maniero di Clos-Lucé, 23 aprile 1519: Leonardo da Vinci, prossimo alla morte, detta il proprio testamento. Al suo fianco, con il notaio e altri testimoni, c’è il pittore Francesco Melzi, giovane allievo con cui condivide da qualche tempo l’esperienza artistica in Francia, sotto l’ala protettrice del re Francesco i. Si spegnerà poco più tardi, il 2 maggio.
Eretico, falsario, esoterista, spia: su di lui se ne sono dette molte. Forse perché la sua biografia è costellata di enigmi non ancora risolti. Forse perché fu un uomo estremamente curioso, che annotò qualunque cosa gli passasse per la mente. Tranne ciò che riguardava la sua sfera privata.
Maria Teresa Landi e Luciana Tola immaginano Leonardo alle prese con la vita in un Aldilà che molto somiglia a una corte rinascimentale, un luogo riservato a pochi in verità, in cui bellissime donne e colti gentiluomini conversano e inventano passatempi. Tra questi, ogni anno viene aperto un cosiddetto processo, il cui imputato è scelto da una commissione composta da Isabella d’Este, Ginevra de’ Benci e Cecilia Gallerani. Scopo del processo è quello di conoscere l’animo dell’imputato, di esprimere un parere sia sulla persona sia sul suo operato, attraverso le testimonianze di amici, parenti e conoscenti.
L’arrivo di Leonardo pare un segno del destino. Toccherà a lui sedere alla sbarra…
LinguaItaliano
Data di uscita1 nov 2019
ISBN9788832925906
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    Anteprima del libro

    Leonardo alla sbarra - Maria Teresa Landi

    ironia.

    Personaggi

    Leonardo da Vinci, Bell’uomo talentuoso, capace di passare con disinvoltura dal pennello alle bombarde. Secondo l’amico Zoroastro, il più intelligente di Firenze e anche anche…

    Francesco I Re di Francia, amante dell’arte e mecenate; gli tocca l’onore e l’onere di ospitare il Genio negli ultimi anni di vita.

    Caterina, Mamma orgogliosa di Leonardo, si arrabatta con arguzia in un’esistenza non facile, tutta al maschile.

    Ser Piero, Notaio fiorentino, ha il merito e la fortuna di averci azzeccato con l’unico figlio illegittimo.

    Isabella d’Este, Marchesa di Mantova, amante dell’arte e spendacciona.

    Cecilia Gallerani Bergamini, Donna colta e raffinata, passa dal rango di favorita di Ludovico il Moro a quello di contessa felicemente coniugata.

    Beatrice d’Este, Ricchissima, ma non bellissima, consorte di Ludovico il Moro. È un po’ acida, ma ne ha ben donde: col marito Casanova che si ritrova!

    Ginevra de’ Benci, La più bella delle donne, scrive Bernardo Bembo che non la vede tutta. Tra i due un amore ideale, casto e puro: per questo nel suo ritratto appare così triste?

    Ludovico il Moro, Duca di Bari e Signore di Milano. Un tipo in gamba, molto convinto, amante del potere e delle belle donne.

    Giorgio Vasari, Artista di pregio, più famoso però come inventore del gossip. Ha scritto, tra l’altro, la vita di Leonardo.

    Andrea Verrocchio, Pittore fiorentino, maestro di Leonardo. Permaloso anziché no, ma dotato di senso pratico, per non competere con l’eccezionale allievo preferì dedicarsi alla scultura, e fece bene.

    Salaì, Giovane di bottega di Leonardo. Il soprannome di Diavolo glielo appioppò il maestro stesso, e ci vide giusto.

    Zoroastro da Peretola, Amicissimo di Leonardo, un po’ incosciente e professionista delle balle. A sentir lui, era figlio niente popò di meno che del Rucellai.

    Michelangelo Buonarroti e Raffaello Sanzio, Citati per ultimi, la ciliegina sulla torta. Sono tra i massimi artisti del Rinascimento, lo sanno tutti. Voi no? Allora che aspettate a documentarvi?

    Leonardo alla sbarra

    1. Notte al castello

    Alto sul colle che domina Amboise, nella valle della Loira, il castello di Close-Lucé è avvolto dal silenzio. Un silenzio innaturale, foriero di sventura. È notte fonda, ma nessuno riesce a dormire, né le dame e i cavalieri coricati tra lenzuola ornate di merletti e odorose di lavanda, né i servi e le fantesche rannicchiati per terra o in umidi giacigli a cercare conforto per le ossa rotte di fatica e neppure il padrone di casa, sua altezza Francesco I.

    Gli occhi spalancati, insegue guizzi di fiamma nel buio, pensando all’artista, all’uomo di scienza, all’amico che si sta spegnendo. Un grand’uomo, lo sa, ma di fronte alla morte neppure l’autorità e la ricchezza di un re possono cambiare il destino. È appena andato da lui, il cuore stretto in una morsa alla vista del corpo magro sotto le coperte, gli occhi infossati nel pallore del viso scavato dalla malattia, che la folta barba non riesce a mascherare. Al suo arrivo Leonardo ha cercato di tirarsi su, voleva rendergli omaggio, ma gliel’ha impedito: è tutto suo l’onore e il privilegio di aver ospitato a corte per tanti anni un tale genio e se ne rende conto perfettamente.

    Fa freddo nella stanza, nonostante il fuoco acceso, ma Francesco ha altro per la testa. Incurante dell’ora, manda a chiamare il suo segretario, bisogna dare disposizioni per la sepoltura. Firenze lo richiederà di sicuro, ma Leonardo non tornerà in Italia. Il tuo posto è qui con me, pensa, avrai un funerale degno di te, amico mio e verrai sepolto nel chiostro di Saint-Florentin. Qui tutto il mondo, nei secoli a venire, potrà renderti omaggio, per la gloria tua e della Francia.

    2. Realtà o fantasia?

    Che cosa trova Leonardo appena attraversato

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