Il grande inganno dell'universo dal nulla
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Info su questo ebook
Nell’opera evidenzio che il “nulla” teorizzato da Krauss è in realtà un “qualcosa” che confuta le tesi del fisico statunitense. Inoltre affermo che l’esistenza di un Dio naturale e scientifico, che durante il Big Bang crea le leggi fisiche e calibra le costanti universali con il preciso scopo di far sorgere la vita nel cosmo, risulta necessaria.
La scienza, in conclusione, è la via maestra per scoprire la mente di Dio e i suoi pensieri.
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Anteprima del libro
Il grande inganno dell'universo dal nulla - Edoardo Jacopo Bruno
BIBLIOGRAFIA
Introduzione
L’universo dal nulla di Lawrence Krauss è sicuramente uno dei libri più importanti che la letteratura atea ha sviluppato negli ultimi anni. Molte persone credono tuttora alle teorie presenti nell'opera del fisico statunitense, secondo cui il nostro universo è sorto senza nessun bisogno di un intervento divino.
Il problema, però, è che già nella prefazione del suo libro Krauss commette un grave errore, sia dal punto di vista scientifico che filosofico, quando definisce il concetto di nulla:
"Per più di duemila anni, la domanda: perché c’è qualcosa invece che nulla? è stata presentata come una sfida all’affermazione che il nostro universo, che racchiude l’immenso complesso di stelle, galassie, esseri umani, e chissà cos’altro ancora, potrebbe essere sorto senza un progetto, senza intento né scopo. Pur essendo solitamente formulata come domanda filosofica o religiosa, si tratta innanzitutto di una domanda che riguarda il mondo naturale, e pertanto il luogo appropriato per tentare di risolverla è prima di qualunque altro la scienza. Lo scopo di questo libro è semplice: intendo mostrare come la scienza moderna, sotto vari aspetti, possa affrontare la domanda: perché c’è qualcosa invece che nulla?, e lo stia effettivamente facendo. Tutte le risposte che noi scienziati abbiamo ottenuto, tanto da osservazioni sperimentali di sorprendente bellezza come dalle teorie soggiacenti a gran parte della fisica moderna, indicano che estrarre qualcosa dal nulla non è un problema. Di fatto, l’apparizione di qualcosa dal nulla non è un problema. Di fatto, l’apparizione di qualcosa dal nulla può essere stata necessaria perché l’universo venisse a esistere. Tutte le indicazioni suggeriscono che è proprio così che il nostro universo potrebbe essere venuto alla luce. Sottolineo la parola potrebbe, dato che non è possibile ottenere abbastanza informazioni empiriche per rispondere inequivocabilmente a questo interrogativo. Ma il fatto che un universo derivante dal 'nulla' sia anche solo plausibile è indubbiamente significativo, almeno per me. Prima di procedere oltre voglio dedicare alcune parole alla nozione di 'nulla', tema su cui ritornerò per esteso più avanti. Ho imparato, difatti, che quando si discute pubblicamente di questo soggetto, niente urta i filosofi e i teologi che non concordano con me più dell’idea che io, in quanto scienziato non capisca veramente 'nulla'. (E qui sono tentato di replicare che i teologi sono esperti di nulla.) Il 'nulla', essi insistono, non è alcuna delle cose di cui parlo. Il nulla è 'non essere', in un certo vago senso e in mancanza di migliori definizioni. Questo mi ricorda i miei sforzi per definire 'il disegno intelligente' nei miei primi dibattiti