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Fidanzato in affitto
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Fidanzato in affitto

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About this ebook

L'uomo che stavo per sposare mi ha appena lasciata. La stampa  inglese è sulle mie tracce. Ho bisogno di ripulire il mio onore. Ho bisogno di un piano.
Lui - è un bellissimo,  perfetto sconosciuto. Potrebbe andare bene per ciò che ho in mente.
Il mio nome è Jessica, e questo è l'inizio di una divertente e sexy avventura.
 
LanguageItaliano
Release dateOct 30, 2019
ISBN9788835326113
Fidanzato in affitto

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    Fidanzato in affitto - Lilli Gomez

    anima.

    Prima Parte

    Ci conoscevamo da ragazzini, a volte giocavamo insieme nella casa di mio padre a Londra. I nostri genitori erano amici, quindi lui era sempre stato presente nella mia vita, senza che io ci badassi veramente troppo.

    Per me era un ragazzino come tutti gli altri, magro, troppo goffo e timido, e di lui mi erano rimasti impressi nella memoria soltanto gli occhi, di un colore molto intenso e poco comune, simile alle onde del mare che nei giorni pieni di sole bagnano le spiagge con una meravigliosa e tremante luce azzurra.

    Ma dimenticai presto Jamie, presa com’ero dalla scuola, dalle innumerevoli storie che avevo avuto da adolescente e dalla mia incontenibile sete di vivere e di provare nuove esperienze.

    Solo una volta ogni tanto sentivo i miei genitori parlare della famiglia di lui: suo padre non aveva fatto le migliori scelte in Borsa, aveva perso parecchio. Erano stati costretti a vendere la loro splendida abitazione in Sloan Square e a traslocare in uno squallido appartamentino senza terrazzo di un quartiere periferico. Sua madre era diventata un’alcolizzata... e Jamie aveva rinunciato ai brillanti piani per il suo futuro, iniziando a lavorare da giovanissimo per aiutare la famiglia.

    Piano piano le loro visite da noi si erano diradate, finendo con qualche cartolina reciproca di auguri a Pasqua e Natale; la vita era andata avanti. Si trattava di quelle amicizie destinate a finire, benché nessuno ne avesse colpa: la vita e i costumi cambiano e tutto scorre veloce sulle ali del tempo.

    Io invece, mi ritenevo una favorita della sorte: mio padre era direttore di filiale della Barclays di Londra, non aveva mai trascurato in vita sua un affare redditizio riuscendo così a mantenere l’alto livello di vita della famiglia e mandare me e mio fratello alle migliori scuole e università del paese.

    Fin da giovanissima avevo scoperto una grande passione per i viaggi, e sviluppato delle vere e proprie tattiche per ottenere dai miei genitori i soldi necessari.

    Per un po’ di tempo, ho fatto la modella, ciò che mi ha offerto l’opportunità di fare un sacco di viaggi e conoscere meglio il mondo.

    Ero stata una ragazza viziata. Ogni mio desiderio, per quanto insolito, veniva realizzato nel giro di pochi giorni. Ero nata sotto una stella fortunata, me ne rendevo conto sin da allora.

    Questa sono io: Jessica Brown, trentenne in carriera, manager di un’agenzia di eventi a Londra, che tra altro organizza anche lune di miele coi fiocchi.

    Non mi posso lamentare di nulla: sono alta, snella, ho un bel fisico, lunghi capelli castagni, occhi verdi per i quali molti ucciderebbero, mi vesto alla moda, metto sempre il tacco dodici e adoro le riunioni con amici e i cocktails che profumano di vacanze e destinazioni esotiche.

    Avendo un passato come modella, vi potete immaginare che gli uomini mi girano intorno come le api, infatti- come dicevo, sono sempre stata una viziata della sorte e adesso: indovinate? Sto per sposare l’uomo più affascinante e potente della City, Christopher Walters, il temuto magnate dell’acciaio, il numero uno in Inghilterra!

    Lui ha il mondo ai piedi, è servito e adulato come un re, ma a prima vista Chris incute paura con i suoi folti cappelli e occhi scuri, freddi e minacciosi, che sembrano promettere di buttare a terra qualsiasi nemico.

    Non più giovanissimo, è già passato da un matrimonio al divorzio, lasciandosi dietro due case sontuose a Brighton, una moglie diventata ricca alle sue spalle e due figli che non si dovranno mai preoccupare di nulla, oltre i campionati di Bridge della zona.

    Avevo incontrato Christopher e sua moglie in uno dei migliori ristoranti della City, in occasione del festeggiamento del mio ventottesimo compleanno. Eravamo solo io e Daniel, il mio fidanzato di allora, e per sbaglio avevano dato il tavolo migliore a Chris e a sua moglie Amanda (in realtà non c’era nessun sbaglio, lui con la sua influenza se lo era fatto prenotare la sera prima, mentre io avevo dovuto chiamare il ristorante mesi prima, per averlo).

    Furiosa come un drago, ero andata da loro e avevo fatto una scenata mica da ridere, finendo col gettare un bicchiere di spumante in viso alla moglie furibonda. L’accaduto era finito sui giornali- pubblicità gratis per la mia ditta.

    Si vede che a Christopher la ragazza che sa difendere i suoi diritti era piaciuta, e sopratutto il mio gesto di affrontare la moglie (ai tempi stavano già divorziando), perché ha ottenuto informazioni su di me contrattando un detective privato, e mi ha fatto una corte selvaggia per quasi un anno.

    Quando mio padre lo ha saputo, stava per avere un infarto: da una parte c’era il passato nebuloso e complicato di quest’uomo tra i più potenti di Inghilterra, a cui la sua stessa banca aveva prestato a più riprese somme considerevoli, e da un’altra - il prestigio e l’immensa fortuna che lo rendevano unico tra gli scapoli del paese. Era proprio un buon partito, non ce n’era dubbio; ma si trattava dell’uomo giusto per me?

    Sia io che Chris abbiamo avuto innumerevoli discussioni con mio padre, che non si lasciava facilmente convincere. Alla fine, il nostro fidanzamento è stato accettato da tutti i nostri conoscenti.

    Chris mi fa ancora sorridere: ha avuto molta fretta nel fissare la data del nostro matrimonio, che dovrebbe accadere esattamente tra due mesi. Vi potete immaginare la frenesia dei preparativi: sono molto emozionata, dato che alle mie nozze parteciperà praticamente l’intera alta società d’Inghilterra, addirittura da oltre Oceano. Può darsi che vengano addirittura membri della famiglia reale!

    Se ciò accade, senza dubbio tra qualche anno a mio marito verrà attribuito un titolo nobiliare ed io sarò nominata, diciamo, contessa.

    E se per esempio io e Kate Middleton diventiamo amiche? E se i miei figli... avranno l’opportunità di accedere al trono??

    Devo assolutamente chiedere ad Amaranta, la ragazza che ogni tanto mi legge nel caffé, se vede nel mio futuro una qualche possibilità del genere, e se esiste qualche incantesimo perché questo succeda più in fretta.

    Ho insistito che la mia ditta si occupasse del nostro matrimonio, che dev’essere al top, e per esserne sicura ci ho anche investito circa metà del mio patrimonio. Saranno le nozze del secolo, renderanno I miei genitori estremamente orgogliosi di aver cresciuto una futura duchessa!

    Siccome oggi mi sono presa il pomeriggio libero per studiare alcuni cataloghi Idea Sposa arrivati dalla Germania, e siccome il tempo è abbastanza brutto come succede di solito a Londra in aprile, mi sono chiusa nell’ufficio di casa, decisa a scegliere ed ordinare una volta per tutte uno strepitoso vestito da sposa, come non si è mai visto.

    Sto sfogliando un bel catalogo con pagine patinate, quando mi rendo conto che nel minibar non ci sono più le mie barrette preferite di cioccolato alla menta, l’unico vizio che mi concedo prima del matrimonio, a causa del forte stress. Maledizione, proprio oggi che Indira, la ragazza che si occupa della casa, ha il suo pomeriggio libero. E i miei sono andati a vedere una casa di vacanza a Southampton.

    Come mai mi sono dimenticata di comprare le Fitowaves questo mese? Si vede davvero quanto sono distratta con i preparativi per le nozze!

    Ho due opzioni: andare sotto la pioggia al supermercato del quartiere vicino, dove sono sicura di trovare le barrette, oppure abbuffarmi di Snickers l’intero pomeriggio e rovinare la mia ferrea dieta, che promette di farmi dimagrire di cinque chili in soli due mesi.

    Dovete sapere che tra me e la sposa piu’ perfetta dell’universo si interpongono soltanto questi maledetti cinque chiletti, nonostante tutte le diete che ho fatto da quando so che sposerò Chris! E sinceramente, non ho nessuna voglia di vedere sui giornali titoli come La moglie del noto magnate sembrava aver appena girato una scena di La Balena e la Bestia. Sarebbe davvero troppo persino per me, d’altronde abituata ad essere ogni tanto criticata dalla stampa, per gli eventi del tutto originali che la mia ditta organizza in giro per il paese.

    Ehm sì, mi pare che non ho proprio scelta.

    Dovete sapere un’altra cosa di me: se qualsiasi ragazza lascerebbe perdere la dieta almeno per un giorno, io non sono così. Mio padre mi ha insegnato a prendere tutto sul serio. Per me concetti come non lasciare per domani ciò che puoi fare oggi oppure dieta ferrea prima delle nozze hanno veramente un significato.

    Imprecando mentalmente contro Indira e la sua giornata libera, prendo la vecchia Jeep di mio padre e dopo mezz’ora mi trovo da Sainsbury’s, il mio supermercato favorito, dove riempio un cestino con tante barrette proteiche low carb da bastarmi per due anni.

    Mentre faccio la fila alla cassa, trovo il tempo di rispondere velocemente al messaggio di Chris: vuole che ci vediamo urgentemente stasera, nello stesso ristorante dove ci siamo conosciuti. Ha qualcosa di molto importante a comunicarmi, avverto un piccolo crampo allo stomaco: avrà finalmente deciso la destinazione della luna di miele?

    Sono mesi che discutiamo: io voglio decisamente un posto esotico e lussuriante, mentre lui insiste per Parigi o New York, belli ma affollatissimi e stra-conosciuti, dove sono già andata circa un trilione di volte.

    Un difettuccio ce l’ha, Chris: manca completamente di fantasia. Sembra che il suo cervello sia fatto della stessa materia con la quale lavora: l’acciaio.

    Capisco il suo carattere fermo di uomo d’affari, ma nemmeno io sono da meno, e a volte i suoi modi di fare troppo rigidi mi danno sui nervi. Ogni tanto lo vorrei un po’ più... malleabile. Ok, forse voglio dire: addirittura sottomesso. Infatti, c’era questo articolo di una famosa psicologa statunitense, sulle donne in carriera con forte personalità che finiscono sempre con l’uomo-schiavo. Non nel senso proprio della parola... magari non durante l’intera giornata. Solo nei momenti delle decisioni importanti.

    -Scusi signora, desidera pagare in contanti o con carta di credito?

    Sobbalzo risvegliata dai miei pensieri, ed ho un piccolo shock: un paio di scintillanti occhi azzurri mi stanno fissando come se volessero spogliarmi, incorniciati da abbondanti capelli biondi che gli arrivano fino alla nuca.

    Un Kevin Costner con pronunciato accento british e fascino da rivendere.

    Il suo sorriso è rilassato e bianco da pubblicità ai dentifrici.

    La banale t-shirt che indossa mette in risalto i suoi pettorali, che per qualche strana ragione, mi fanno venire la saliva alla bocca. La t-shirt è quasi trasparente, diamine, come mai li lasciano vestire così nei posti pubblici? Insomma, nei giorni d’oggi i ragazzi del supermercato sono conciati in tutti i modi, per fortuna non ha un piercing nel naso o sulla lingua e capelli inzuppati da gel di cinque sterline.

    Al pensiero della sua lingua, mi sento avvampare scioccamente.

    Mi passo una mano nei capelli come se dovessi rispondere a una domanda da un milione di dollari, e per un attimo lo fisso in quegli occhi meravigliosi e profondi, incapace di parlare.

    Sono pietrificata davanti a Mister Super Occhi Azzurri, in una coda di almeno venti persone, che aspettano impazienti di pagare e filare via.

    E’ senz’altro uno di quegli incontri di terzo grado, quando anime che si frequentavano in un’altra vita si riconoscono, ma non possono farci niente, perché questa volta tutto le separa: la cassa, i miei nervi a fior di pelle, i soldi smarriti.

    O qualcosa del genere, Amaranta vi sa spiegare meglio di me.

    Faccio un grandissimo sforzo per tornare alla realtà e frugo nel mio zainetto sportivo, assurdamente consapevole dello stato deplorevole dei miei capelli bagnati dalla pioggia, del mascara che probabilmente è sgocciolato sulle mie guance rosse, del tremito incontrollabile delle mie mani. Cosa diavolo mi sta accadendo?

    O, no. No, no, noooo. Ho dimenticato a casa portafoglio, carte di credito, patente... tutto. Che deficiente!

    - Qualcosa che non va, signora?

    La sua voce profonda e sensuale mi accarezza dentro allo stomaco

    -Ehm... il fatto è che... accidenti, mi sbrigavo tanto e... ho dimenticato il portafoglio dico con un sospiro.

    Super-Occhi-Azzurri -giustamente- mi fissa con ironia, e subito dopo, il suo sguardo si posa sulle mie scarpe che costano più di mille barrette proteiche.

    -Ehhm, vado a prendere il portafoglio, abito a circa mezz’ora da qui.

    Perché mi sento così colpevole e do tante spiegazioni ad un ragazzo che lavora alla cassa? Per l’amor del cielo, Jessica, ne avrai visto migliaia in vita tua, datti un contegno!

    -Nessun problema, aggiunge Mister Occhi Azzurri (avrà mai pensato di fare l’attore? Paul Newman o Kevin Costner sarebbero invidiosi). Dà un’occhiata divertita al mio cesto stracolmo di barrette (ne avrò preso proprio un migliaio, accidenti. Grazie al cielo che non ho aggiunto anche degli assorbenti) e prosegue: vi possiamo trattenere la roba finché tornate.

    Cosa? Ma questo vorrebbe dire... no no, non ce la faccio con l’appuntamento al ristorante tra due ore, e mi devo anche far bella per Chris! Ho bisogno delle mie barrette adesso ! Sento l’adrenalina salire nel sangue, proprio

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