Nostalgie. Romanzo
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Anteprima del libro
Nostalgie. Romanzo - Grazia Deledda
INDICE
NOSTALGIE
Grazia Deledda
Biografia
Giovinezza
Attività letteraria giovanile
Maturità
Il premio Nobel
La morte
Critica
Verismo
Differenze rispetto al Verismo
Decadentismo
Deledda e i narratori russi
Altre voci di critici
Testimonianze di scrittori stranieri
Poetica
I suoi temi principali
Il fato
Il peccato e la colpa
Il bene e il male
Sentimento religioso
Personaggi
Una Sardegna mitica
Lingua e stile
Riconoscimenti
Le autrici della letteratura italiana
Opere
Riduzioni cinematografiche e televisive
Bibliografia
NOSTALGIE
PARTE PRIMA.
I.
II.
III.
IV.
V.
VI.
PARTE SECONDA.
I.
II.
III.
PARTE TERZA.
I.
II.
III.
IV.
NOSTALGIE
ROMANZO
DI
GRAZIA DELEDDA
1914
Il presente ebook è composto di testi di pubblico dominio.
L’ebook in sé, però, in quanto oggetto digitale
specifico,
dotato di una propria impaginazione, formattazione, copertina
ed eventuali contenuti aggiuntivi peculiari (come note e testi introduttivi),
è soggetto a copyright.
Edizione di riferimento:
Nostalgie: romanzo / di Grazia Deledda. - Milano: Fratelli Treves, 1914. – 305 p.; 19 cm.
Immagine di copertina:
https://pixabay.com/it/photos/lampada-lampada-ad-olio-nostalgia-2903830
Elaborazione grafica: GDM.
Grazia Deledda
Grazia Maria Cosima Damiana Deledda (Nuoro, 27 settembre 1871 – Roma, 15 agosto 1936) è stata una scrittrice italiana, vincitrice del Premio Nobel per la letteratura nel 1926.
Biografia
Giovinezza
Grazia Deledda nacque a Nuoro il 27 settembre 1871, quinta di sette tra figli e figlie,[2] in una famiglia benestante.[3]
Il padre, Giovanni Antonio Deledda, aveva studiato legge, ma non esercitava la professione. Era un imprenditore e agiato possidente, si occupava di commercio e agricoltura; si interessava di poesia e lui stesso componeva versi in sardo, aveva fondato una tipografia e stampava una rivista. Fu sindaco di Nuoro nel 1892. La madre era Francesca Cambosu.[4] Dopo aver frequentato le scuole elementari fino alla classe quarta, Grazia Deledda venne seguita privatamente da un professore ospite di una parente della famiglia Deledda che le impartì lezioni di base di italiano, latino e francese (i costumi del tempo non consentivano alle ragazze un’istruzione oltre quella primaria e, in generale, degli studi regolari). Proseguì la sua formazione totalmente da autodidatta.[3] Importante per la formazione letteraria di Grazia Deledda, nei primi anni della sua carriera da scrittrice, fu l’amicizia con lo scrittore, archivista e storico dilett