Un amore in 500: il mio flirt con Loretta Goggi.: Storia (semiseria) nell'età dell'asilo
Un amore in 500: il mio flirt con Loretta Goggi.: Storia (semiseria) nell'età dell'asilo
Descrizione
In quella macchina io ed un amichetto, entrambi classe '68, giocavamo immaginando che le due bambole rubate alle bambine delle classi femminili, fossero Loretta Goggi e Raffaella Carrà.
In quella primavera del 1972 successe di tutto nella scuola per l'infanzia Gobetti di via Goretti, un viaggio di fantasia e libertà che voglio raccontarvi in questa esperienza sì comica, caricata di umorismo, ma reale.
E' parte della mia infanzia e ne sono un po' geloso, ma voglio raccontarvi un po' di me sdrammatizzando la mia vita che è anche stata divertente ed in questa seconda fase esistenziale, voglio che lo sia ancora di più.
E' anche un omaggio a Loretta Goggi, che ho davvero amato sin da piccino, più della Carrà o di Mita Medici!
Informazioni sull'autore
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Anteprima del libro
Un amore in 500 - Nicola Tenani
racconto
Un grande flirt di gioventù: io e Loretta Goggi
Bellissima, fatale anche se imbrattata di pennarello sulla guancia, silenziosa, bionda con i suoi biondi capelli di nylon, signore e signori, ladies and gentleman, madame et monsieur, Loretta Goggi, un amore durato una primavera all’inizio degli anni ’70, relazione intensa che lei nega e non racconta mai.
Poi fu comunque felice nella sua barca ricchissima, con il vento tra i capelli, biondissimi, fotografata abbracciata al suo amore, bellissimo, libera tra i flutti di tutto il mondo, ma non libera come quella primavera, seduta accanto alla Carrà nei sedili posteriori di una Fiat ‘500 senza ruote e senza portiere.
Il colore della macchina era quel giallino simile al colore dei denti che reclamano una pulizia dentaria, giallo sbiavdo per intenderci.
Con me la primavera, quella primavera, non fu maledetta, e questo è un fatto e ve lo racconto.
Seguitemi …
Ho tenuto nascosto tutto quanto per anni, a volte avrei voluto gridare al mondo intero di quella primavera di tanti anni fa, uno ‘stand by me’ alla Stephen King nel sobborgo più rosso e metafisico di quella Ferrara, via Goretti e San Luca.
Volevo, ma non l’ho mai fatto: l’ho lasciata libera di esistere senza infangare il suo nome, interromperle la carriera.
Saremmo senz’altro finiti su Stop, Novella 2000, Oggi, Annabella, Intimità e tutti quelle riviste da parrucchiera che leggeva sempre mia madre mentre stava ore ed ore con i bigodini e la retina sotto il casco, odore di cheratina bruciata, cataste di pidocchi creamti nel nome del boccolo e della messa in piega.
La Wanda e la Rosy (parrucchiere di via Scienze) di quei giornali ne avevano pacchi, invece il barbiere di via Tancredi Trotti Mosti aveva altre signorine, più nude, con certi omacci che … vabbè, andare dal barbiere in quegli anni