Il soldato poggio
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Il soldato poggio - Edmondo De Amicis
INDICE
IL SOLDATO POGGIO
Edmondo De Amicis
Biografia
Da soldato a giornalista
Pinerolo
Cuore
Ultimi anni
Opere
Curiosità
Bibliografia
L'Epigrafe del Monumento dettata da Paolo Boselli
IL SOLDATO POGGIO
UN'UMILE GRANDE EROINA
EDMONDO DE AMICIS
IL SOLDATO POGGIO
Inaugurandosi il Ricordo
in onore dell’Eroico Artigliere
in Masio (Alessandria)
SETTEMBRE 1925
Il presente ebook è composto di testi di pubblico dominio.
L’ebook in sé, però, in quanto oggetto digitale
specifico,
dotato di una propria impaginazione, formattazione, copertina
ed eventuali contenuti aggiuntivi peculiari
(come note e testi introduttivi),
è soggetto a copyright.
Edizione di riferimento: Il soldato Poggio: inaugurandosi il ricordo in onore dell’eroico artigliere in Masio (Alessandria): settembre 1925 / Edmondo De Amicis. - Pinerolo: Tip. G. Ferrero, [1925?!. - 33 p., [2! c. di tav.: ill.; 21 cm.
Immagine di copertina: Designed by pikisuperstar / Freepik
(http://www.freepik.com)
Elaborazione grafica: GDM, 2019.
Edmondo De Amicis
Edmondo De Amicis (Oneglia, 21 ottobre 1846[1] –Bordighera, 11 marzo 1908) è stato uno scrittore e giornalista italiano.
È conosciuto per essere l’autore del romanzo Cuore, uno dei testi più popolari della letteratura mondiale per ragazzi.
Biografia
Nacque in Piazza Vittorio Emanuele I, ora titolata a suo nome, presso Oneglia, prima che fosse accorpata a Porto Maurizio ed altri 9 comuni nell’unica città di Imperia 77 anni dopo, nel 1923. Con Edmondo ancora duenne però, la sua famiglia si trasferì in Piemonte, dapprima a Cuneo, dove il piccolo Edmondo studiò alle scuole primarie, quindi a Torino, dove frequentò il collegio Candellero, per prepararsi agli esami che gli avrebbero permesso di entrare nell’Accademia Militare di Modena. Di famiglia benestante, il padre Francesco (1791-1863), d’origine genovese, copriva mansioni di regio banchiere di sali e tabacchi. La madre, Teresa Busseti, faceva parte dell’alta borghesia. Sia la sua casa ligure (oggi sede della Guardia di Finanza) che quella di Cuneo (oggi caserma militare Carlo Emanuele
dei bastioni di Stura, con vista Monviso) furono ampie ed eleganti.
Da soldato a giornalista
A sedici anni entrò al Collegio Militare Candellero di Torino[2], per preparare gli esami di ammissione all’Accademia militare di Modena, che frequentò fino all’estate del 1865, licenziandosi con il grado di sottotenente. Nel 1866 poi, partecipò alla battaglia di Custoza, assistendo alla sconfitta italiana.
Divenne quindi giornalista militare, trasferendosi a Firenze per assumere la direzione de L’Italia militare, organo ufficiale del ministero di guerra. Su questo giornale avviò la pubblicazione dei bozzetti militari[3], poi editi anche in altri giornali e infine raccolti in volume sotto il titolo La vita militare (1868). In una edizione successiva, dell’anno seguente, vi aggiunse il bozzetto-reportage L’esercito italiano