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Liberi da noi
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Liberi da noi

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About this ebook

Un dramma a tinte thriller e noir che funge da cornice a una autobiografia ed esame di coscienza dell'autore, andando a scoprire fantasmi sepolti della società moderna, del mondo virtuale e dei temi sociali contemporanei. Due ragazzi si ritrovano misteriosamente rinchiusi nella stessa stanza, in attesa di un riscatto. Scopriranno che a fare i conti con il passato non sono solo i loro genitori, ma anche loro stessi, i cui fili del destino si intrecciano con quelli di altre vite che hanno ferito e usato. In un susseguirsi di colpi di scena, faranno i conti con i fantasmi del loro passato e scopriranno il valore dell'amore, uniti in una situazione di follia.
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateOct 16, 2019
ISBN9788831634069
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    Liberi da noi - Andrea Ciaramella

    Indice

    PROLOGO

    DEDICA

    PREFAZIONE

    INTRODUZIONE DELL’AUTORE E COMMENTO AI CAPITOLI PRECEDENTI

    PARTE PRIMA

    1

    2

    3

    4

    5

    6

    7

    8

    9

    10

    11

    12

    13

    14

    15

    16

    17

    18

    PARTE SECONDA

    19

    20

    21

    22

    23

    24

    25

    CAPITOLO FINALE

    Liberi da noi

    CIARAMELLA ANDREA

    Dedico questo romanzo a tutti i miei nemici, ai

    lupi travestiti da agnelli.

    Dedico questo romanzo agli scrittori che hanno la

    forza di imprimere nero su bianco il loro dolore, e

    attraverso le lacrime, danno speranza agli altri.

    A chi resta, a chi lotta. A chi non

    s’arrende, a chi cambia per sé e gli

    altri, va la forza e il pensiero di questo

    libro.

    LI

    PROLOGO

    Vaffanculo

    A chi non ha creduto nei tuoi sogni.

    Vaffanculo

    Ai falsi poeti, agli scrittori che ingannano, a chi

    usa le persone come un proprio tornaconto.

    Vaffanculo

    A questa mia confessione,

    a questo stronzo che sono,

    a chi ti ha abbandonato a metà del cammino,

    a chi non ha avuto fiducia, a

    chi ha infranto le speranze.

    Vaffanculo

    A chi ha giudicato, a

    chi ha puntato il dito, a

    chi ha fatto piangere,

    a chi ha spezzato le ali,

    a chi ti ha fatto male.

    Vaffanculo

    Agli ipocriti, agli usurai, ai

    gigolò, alle troie.

    Vaffanculo

    Alla mia persona, a ciò che sono,

    a ciò che vi ho fatto, vaffanculo per i

    dolori che mi avete dato, vaffanculo a chi

    mi ha tradito, vaffanculo a questa

    persona di schifo, che vi illude e vi fa

    soffrire.

    Vaffanculo.

    Al mondo, all’universo, mi dimetto

    da ciò che sono, un pagliaccio che vi

    fa ridere, io non vi insegno la vita,

    ma a credere nei sogni e nei miracoli.

    Me ne andrò nel rumore dei fischi,

    sarò io a liberarvi di me, a questo

    pazzo che grida d’amore.

    Ora basta!

    Io sto male, non è giusto!

    Vaffanculo.

    Ma questa volta, in queste

    pagine, porto il mio segreto,

    dico addio alle maschere,

    rivelo la mia anima più vera,

    e a chi non ci crede dico:

    Vaffanculo!.

    DEDICA

    A chi ha sofferto per amore,

    a chi è stato illuso,

    a chi ha perso la speranza,

    a chi si sente solo,

    a chi ha avuto sempre delusioni,

    a chi si crede la ruota di scorta,

    a chi con gesti e parole lo rende tale.

    A chi ha amato con il cuore,

    a chi ha dato sé stesso alle persone sbagliate,

    a chi ha creduto ai miracoli, a chi ha dato

    tutta la vita, a chi ha donato tutta l’anima,

    a chi quando ama, toglie le maschere,

    a chi ha amato veramente!

    PREFAZIONE

    Bella stronza...

    che hai distrutto tutti i sogni

    della donna che ho tradito

    che mi hai fatto fare a pugni

    con il mio migliore amico e

    ora mentre vado a fondo

    tu mi dici sorridendo:

    Ne ho abbastanza

    Bella stronza...

    che ti fai vedere in giro

    per alberghi e ristoranti

    con il culo sul Ferrari di quell'essere arrogante non lo sai che i miliardari anche ai

    loro sentimenti danno un prezzo

    il disprezzo...

    perché forse io ti ho dato troppo amore

    bella stronza,

    he sorridi di rancore.

    Ma se Dio ti ha fatto bella come il cielo e come il mare

    a che cosa ti ribelli di chi ti vuoi vendicare

    ma se Dio ti ha fatto bella più del sole e della luna

    perché non scappiamo insieme non lo senti questo

    mondo come puzza

    Ma se Dio ti ha fatto bella,

    come un ramo di ciliegio

    tu non puoi amare un tarlo,

    tu commetti un sacrilegio

    e ogni volta che ti spogli

    non lo senti il freddo dentro

    quando lui ti paga i conti non lo senti l'imbarazzo del silenzio.

    perché sei bella, bella, bella

    bella stronza che hai chiamato

    la volante quella notte

    e volevi farmi mettere in manette

    solo perché avevo perso la pazienza...

    la speranza...

    sì...bella stronza

    Ti ricordi...quando con i primi saldi

    ti ho comprato quella spilla

    che ti illuminava il viso,

    e ti chiamavo la mia stella

    quegli attacchi all'improvviso

    che avevamo noi

    di sesso e tenerezza?

    Bella stronza...

    sì perché forse io ti ho dato troppo amore

    bella stronza che sorridi di rancore...

    Ma se Dio ti ha fatto bella

    come il cielo e come il mare

    a che cosa ti ribelli di chi ti vuoi vendicare

    ma se Dio ti ha fatto bella

    più del sole e della luna

    esci dai tuoi pantaloni

    mi accontento come un cane

    degli avanzi

    perché sei bella,bella,bella

    mi verrebbe di strapparti

    quei vestiti da puttana

    e tenerti a gambe aperte

    finché viene domattina

    ma di questo nostro amore così tenero e pulito

    non mi resterebbe altro che un lunghissimo

    minuto di violenza

    e allora ti saluto...bella stronza

    (M. Masini)

    INTRODUZIONE DELL’AUTORE E

    COMMENTO AI CAPITOLI PRECEDENTI

    Non ho mai fatto un prologo o una prefazione così spinta, così naturale e se posso anche copiata. Sì, perché entrambe le due versioni sono prese spunto dalle due canzoni di Marco Masini, cantautore italiano, come Vaffanculo e Bella stronza.

    Tengo subito a precisare che nessuna di queste due canzoni ha uno specifico destinatario: di solito quando scrivo una dedica, lascio un destinatario. Questa volta il destinatario sono io.

    Mi spiego meglio. Esaminandomi in questi giorni, e avendo avuto modo di confrontarmi con le persone a me care, ho scoperto atteggiamenti davvero poco consoni: non sono qua a fare la morale a nessuno, non sono qua per auto commiserarmi, non sono qua per fare di me un martire.

    Sono qua per aprirmi e parlarvi liberamente, della mia timidezza e dei problemi di relazione: mi reputo troppo chiuso, egoista, egocentrico e superbo. Lo sono, sbaglio sicuramente tantissimo. Non ho l’umiltà di prestare l’orecchio a chi mi sta vicino, non ho il coraggio di amare donando me stesso veramente, sapendo che quella storia finisce eppure certo di aver dato tutto me stesso e soddisfatto, chiudere civilmente. No, con me no. La sofferenza recata agli altri è stata tanta. Ho creato dispiaceri e dolori. Il prologo serve come monito a chiunque entri nella mia vita: spingo me stesso a capirmi, a esaminarmi. E’ una forza anche per voi, che avete dato voi stessi con passione e dedizione, che avete amato veramente eppure chi era al vostro fianco non vi ha capito, non vi ha ascoltato, protetto e tutelato.

    Una donna, una fidanzata secondo me va cercata, capita, ascoltata, va fatta sentire unica e va fatta emozionata. Mi credete che non l’ho fatto? Che ho fatto scappare la persona a cui tenevo di più?

    Ma ci credereste che quella persona ha fatto miracoli e io l’ho criticata dentro me, accusata e tradita?

    Vi parlo della mia personale esperienza: ho sempre pensato di sentirmi buon cattolico, un praticante e un degno e assiduo frequentatore della chiesa, cercando di capire il Vangelo, eppure tra i gesti e le parole, ci ho messo in mezzo il mare. Ho completamente frainteso e discostato da me qualsiasi parola contenuta lì.

    Ma come, un ragazzo così bravo, gentile, dolce, ben educato? Era tutta..? Sì, era tutta apparenza. Apparenza ma quanto vera? Forse la maschera indossata era quella sbagliata: forse sono così con chi ha saputo conquistare la mia fiducia, eppure da quando io ho sofferto in amore, e credetemi che quelle persone mi hanno cambiato, non ho più saputo riprendermi, perché mi ero subito e troppo facilmente affezionato.

    Ma non ci sono solo io e questo romanzo non parla di me, ma di voi.

    Parla di quelle persone opposte a me, di come vorrei essere io.

    Una patetica, ridicola e disonesta imitazione. Una persona con le palle, permettete?

    Certo, che permettete. Permettete qualsiasi parola o linguaggio, in questa confidenza.

    Come se fossimo in uno stanzino, intrappolati per nostra scelta o forza di volontà esterna, che abbiamo il coraggio di guardarci e parlarci, affrontare una scomoda situazione.

    Liberi da noi è il titolo, libertà. Che parola gigante e spesso malamente utilizzata: libertà la intendo come un sinonimo d’amore. Sì, perché chi ama davvero ti lascia libero e non prova rancore della tua felicità. Bisogna che lasciamo andare ciò che non è nostro, ciò che abbiamo avuto e ricominciare. Fa male, certo. Io per primo l’ho vissuto, per primo ho sperimentato questa ferita.

    Ognuno di voi dentro di sé sia capace di volare, si senta libero di superare quegli orizzonte, libero da una storia che è finita male, libero perché bisogna andare avanti, perché la vita da’ di più.

    Trattatevi con amore, con rispetto ed educazione, agli amici non tradite o ingannate. Siate sinceri con tutti, siate voi stessi e amatevi, giorno dopo giorno. Costruite un mondo migliore.

    Perdonate chi vi ha deluso e ferito, state accanto al vostro nemico e fateci l’amore, comprendetelo, ascoltatelo. Non siate gelosi: chi vi ama non se ne va.

    Non siate possessivi:

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