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Il vino
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Il vino

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II vino, indubbiamente, è lo sposo ideale delle pietanze: l'importante è che sia genuino, ben conservato, servito in maniera corretta. Giacche abbiamo avuto in sorte di vivere in una terra popolata di nobili vini, si è inteso compilare questa guida col fine di soccorrere le scelte di coloro che intendono provvedersi di vino presso rivenditori privati, fattorie, cantine sociali, bottiglierie.
Rimandando ad altra occasione l'aspetto scientifico, il quale relativamente interessa l'amatore, il manuale espone in forma semplice e chiara le accortezze da usare per acquistare vino genuino e di qualità. All'approvvigionamento seguono le norme per la corretta conservazione, imbottigliamento, servizio e degustazione, comprese le nozioni empiriche (lune, tappi, travasi) che i nostri nonni sapientemente usavano. Non vengono tralasciati paragrafi sui bicchieri idonei ad ospitare i diversi tipi di vino, sulle temperature di servizio, sull'accostamento vino-pietanze, mentre il primo e l'ultimo capitolo sono riservati rispettivamente alla corretta interpretazione della questione D.O.C. e alla terminologia essenziale sulle caratteristiche tecniche del vino in genere. Ampio spazio, infine, è dedicato alle alterazioni più frequenti: casse, fioretta, spunto acetico, ecc., a coronamento di una guida completata da frequenti schemi riassuntivi dei passi più interessanti.
LanguageItaliano
PublisherP
Release dateJul 11, 2019
ISBN9788834190890
Il vino

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    Il vino - Fabio De Angelis

    2019

    INTRODUZIONE

    II vino, indubbiamente, è lo sposo ideale delle pietanze: l'importante è che sia genuino, ben conservato, servito in maniera corretta. Giacche abbiamo avuto in sorte di vivere in una terra popolata di nobili vini, si è inteso compilare questa guida col fine di soccorrere le scelte di coloro che intendono provvedersi di vino presso rivenditori privati, fattorie, cantine sociali, bottiglierie.

    Rimandando ad altra occasione l'aspetto scientifico, il quale relativamente interessa l'amatore, il manuale espone in forma semplice e chiara le accortezze da usare per acquistare vino genuino e di qualità. All'approvvigionamento seguono le norme per la corretta conservazione, imbottigliamento, servizio e degustazione, comprese le nozioni empiriche (lune, tappi, travasi) che i nostri nonni sapientemente usavano. Non vengono tralasciati paragrafi sui bicchieri idonei ad ospitare i diversi tipi di vino, sulle temperature di servizio, sull'accostamento vino-pietanze, mentre il primo e l'ultimo capitolo sono riservati rispettivamente alla corretta interpretazione della questione D.O.C. e alla terminologia essenziale sulle caratteristiche tecniche del vino in genere. Ampio spazio, infine, è dedicato alle alterazioni più frequenti: casse, fioretta, spunto acetico, ecc., a coronamento di una guida completata da frequenti schemi riassuntivi dei passi più interessanti.

    VINI A DENOMINAZIONE D'ORIGINE

    Prima di trattare l'acquisto chiariamo il concetto di vino a denominazione d'origine e la legislazione fondamentale che lo definisce.

    La denominazione d'origine riassume nei termini la legislazione che in Italia regola la tutela della denominazione d'origine dei mosti e dei vini. Questo fondamentale provvedimento è noto come D.P.R. n° 930 ed è datato 12/07/1963. In altre parole tale legge costituisce un passo decisivo per definire le caratteristiche e le modalità di produzione (zone, determinati tipi d'uva, proporzioni d'uvaggio) dei più importanti vini italiani i quali vedono in tal modo difeso il loro nome. Per contro il consumatore ha la garanzia di acquistare un vino derivato da uve pregiate e prodotto in zone riconosciute tipiche.

    Prima che il provvedimento entrasse in vigore, i vini italiani erano privi da norme tutelari idonee e stavano in balia di commercianti e produttori non sempre ligi a prestare le cure che esige il nome di un vino di pregio.

    In tal modo nazioni, come la Francia, che da tempo avevano introdotto precise norme di produzione, affermavano il loro prodotto nel mondo grazie alle serietà dalla garanzia legislativa che invogliava lo stesso compratore a spendere di più per avere in cambio un prodotto di sicura qualità. L'art. 1 del D.P.R. n° 930163, titolato Norme per la tutela delle denominazioni d'origine dei mosti e dei vini, stabilisce che Per denominazione d'origine si intendono i nomi geografici e le qualificazioni geografiche delle corrispondenti zone di produzione - accompagnati o non con i nomi dei vitigni ed altre indicazioni - usati per distinguere i vini che sono originari e le cui caratteristiche dipendono essenzialmente dai vitigni e dalle condizioni naturali dell'ambiente.

    In altre parole i vini per meritare la denominazione d'origine controllata devono essere prodotti in determinate zone e con uve provenienti da vitigni tipici della zona.

    Per fare un esempio applicabile ai vini a denominazione d'origine, il Valpolicella è un vino che si produce in una determinata zona della Provincia di Verona usando uve che provengono dai vitigni: Corvina veronese, Rondinella, Moli-nera, miscelati in determinate proporzioni. Ora se noi coltivassimo gli stessi vitigni in qualsiasi altra Provincia italiana, o nella stessa provincia di Verona, ma non nella zona del Valpolicella, il vino che otterremo non potrà essere detto Valpolicella.

    Per contro se nella zona del Valpolicella coltivassimo vitigni che non sono quelli tipici del Valpolicella, il vino ottenuto non può definirsi Valpolicella. Ecco, dunque, difeso in un sol colpo il nome del vino e della zona d'origine.

    DENOMINAZIONE D'ORIGINE SEMPLICE - DENOMINAZIONE D'ORIGINE CONTROLLATA E DENOMINAZIONE D'ORIGINE CONTROLLATA E GARANTITA

    Abbiamo or ora espresso e commentato il concetto di Denominazione d'Origine, questa, a sua volta, viene suddivisa per Legge in Denominazione d'Origine Semplice (D.O.S.), in Denominazione d'Origine Controllata (D.O.C.) e in Denominazione d'Origine Controllata e Garantita (D.O.C.G.).

    La Denominazione d'Origine Semplice (D.O.S.) "designa i vini ottenuti da uve provenienti da vitigni tradizionali delle corrispondenti zone di produzione, vinificate secondo gli usi locali, leali e costanti delle zone stesse. Alle delimitazioni di tali zone si provvede con decreto

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