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Quale società globale oggi?
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Quale società globale oggi?

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Dopo la globalizzazione dei capitali, delle merci e delle immagini, non dovrebbe essere giunta l’era della globalizzazione dell’umanità? Il drammatico e attualissimo interrogativo di Bauman, che più volte risuona tra le pagine di questo libro, stimola un’ampia riflessione sulle dinamiche socio-economiche e culturali del nostro tempo. “La grande tragedia dell’oggi” scrive l’autrice, “è proprio la mancanza, soprattutto da parte di chi ha in mano le redini del potere globale, della volontà/capacità di analizzare in modo critico le questioni mettendole in relazione tra di loro, individuandone i nessi così da iniziare – sottolineo ‘iniziare’– un lavoro di ricucitura, di ‘integrazione globale’ come dice e scrive Papa Francesco”. Con il prezioso contributo intellettuale di illustri economisti, politologi e sociologi, il saggio di Carla Casiroli con estrema chiarezza descrive la realtà in cui viviamo, come vi siamo giunti, quali strade sono state percorse e quali si aprono davanti a noi, sollecitando tutti a prendere parte attiva nella costruzione di una società riconciliata e integrata.

Carla Casiroli è nata nel 1934 a Lecco. Laureata in Lettere Moderne, ha svolto la professione di insegnante di materie letterarie. Da sempre interessata alle problematiche sociali e artistiche (cinema, televisione), dagli anni ’90 si impegna in attività di solidarietà presso Associazioni ed Enti di volontariato. Iscritta all’A.I.A.R.T. (Associazione italiana radiotelespettatori), ha composto per la rivista nazionale dell’associazione diversi articoli di analisi di opere cinematografiche. Ha collaborato con il “Circolo LA PIRA” di Lecco, scrivendo articoli di carattere socio-politico, economico e ambientale sul “Foglio”, organo di divulgazione del circolo stesso. Nel 2004 ha pubblicato per le edizioni “Maremmi” – MEF – di Firenze il volume L’ABC dell’Islam, ieri e oggi. Dal 2000 è volontaria dello “Sportello Scuola e Volontariato di Lecco” gestito dal C.I.F. (Centro italiano femminile) di Lecco.
LanguageItaliano
Release dateMay 31, 2019
ISBN9788830606302
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    Quale società globale oggi? - ​​​​​​​Carla Casiroli

    politologi

    Introduzione

    Chi si interessa di scienze umane sa bene che l’essere in fieri è una caratteristica fondante di questo nostro mondo. In particolare l’uomo, da quando è apparso sulla Terra, ha dato un contributo rilevante al divenire. La storia dell’umanità, in particolare, ci parla di un divenire costante, un divenire generalmente in progrens, in quanto tale positivo, ma certamente non esente da errori/orrori. Perché, come è risaputo, libertà e creatività nell’uomo si intrecciano a pulsioni egoistiche che incidono sulla sua azione e, quindi, sugli eventi storici.

    Dunque il nostro piccolo mondo terracqueo ha visto un succedersi di eventi, di trasformazioni di epoca in epoca che ci hanno portato fino all’oggi, alla società telematica globale con tutti i vantaggi che questa comporta e potrà comportare, ma anche con criticità di non poco peso. Infatti mai come oggi ci vediamo immersi e quasi sopraffatti da una complessità, da un intreccio drammatico di situazioni che ci intimidisce, ci blocca chiudendoci talora in un senso di impotenza aggravato dalla tragica consapevolezza della responsabilità al riguardo dell’homo sapiens.

    L’idea di un mondo integrato, del cosiddetto villaggio globale alla McLuhan è affascinante e in sé promettente. Ma purtroppo quello che sta succedendo oggi, nell’era della globalizzazione, ne rivela l’aspetto utopico che l’euforia del momento e la temperie positiva degli anni ‘60 lasciavano in ombra, nell’abbaglio delle magnifiche sorti e progressive che la tecno-scienza sembrava promettere. Leopardi docet, anche se non ne condividiamo il pessimismo. Perché di fatto l’evoluzione tecno-scientifica, che dagli anni ’90 sta facendo passi da gigante, è un portato della ragione e della creatività umana – e quindi di per sé un bene – ; ha aperto vie prima sconosciute o impraticabili lasciando però alla libera decisione dell’uomo di utilizzare le potenzialità accresciute della comunicazione e della relazione – in tutti i campi – in modo positivo o di indirizzarle verso obiettivi negativi di potere, di sopraffazione, di competizione anche cruenta. Tutto il contrario del villaggio globale auspicato.

    E le positività innegabili dell’oggi – maggiore facilità di scambi culturali, di incontri, dialoghi tra tradizioni, costumi diversi… – si intrecciano con situazioni preoccupanti di divisione: tra ricchi/ricchissimi e poveri, tra Stati e Staterelli e Istituzioni Regionali e Internazionali, tra i paesi più potenti del cosiddetto Occidente e quelli che stanno ora dando la scalata per raggiungere livelli di civiltà, ricchezza e potenza mondiale pari, se non superiore…

    È l’effetto dell’attuale globalizzazione neoliberista dove manca una governance globale o, se esiste, non è auto diretta e non ha certamente al centro l’obiettivo dello sviluppo umano e dell’equità. Il che avrebbe richiesto: 1) consapevolezza delle difficoltà, dei problemi e delle situazioni concrete – socioeconomiche, culturali… – che variano a livello geopolitico da regione a regione, da paese a paese del mondo; 2) analisi approfondite e programmazione accurata; 3) applicazione graduale e a scaglioni differenti soprattutto nei settori dell’economia così da permettere, favorire nei diversi Stati riforme adeguate a realizzare una interrelazione la più armonica possibile.

    Tutto ciò non si fece, limitandosi – i politici del momento (a iniziare da Reagan e Tacher negli anni ‘80) – a dare inizio ad un neoliberismo o liberismo selvaggio attraverso l’elevazione del mercato e della logica del profitto a categorie ideologiche, la riduzione delle relazioni umane ad una dimensione esclusivamente monetaria, di merci. Con conseguente aggravamento delle situazioni di povertà, fenomeni disumani quali lo sfruttamento del lavoro dei bambini, il degrado dell’ambiente, la diffusione di un’etica consumistica e individualistica…

    Come mettere ordine nel groviglio della realtà attuale? Una realtà dove i giocatori muovono le loro pedine secondo interessi particolaristici o mossi da necessità di sopravvivenza: dalle politiche conflittuali di potere di Usa e Russia, alla frammentazione nazionalistica nella Ue, al Land grabbing che la Cina sta operando nelle terre d’Africa speculando sulla miseria di quei popoli spesso in balia di dittatori famelici e corrotti, al popolo dei migranti che fuggono da situazioni di guerra e/o di

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