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Tinos, un’isola greca dell’arcipelago delle Cicladi
Tinos, un’isola greca dell’arcipelago delle Cicladi
Tinos, un’isola greca dell’arcipelago delle Cicladi
Ebook186 pages2 hours

Tinos, un’isola greca dell’arcipelago delle Cicladi

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About this ebook

Le isole greche delle Cicladi nel mar Egeo: una delle mete marine più belle d’Europa! 
Tra le isole dell’arcipelago c’è Tinos o Tino: un’isola dalle tante e belle spiagge e dal mare blu e cristallino, costellata da bellissimi villaggi in marmo bianco, nonché meta di pellegrinaggio a causa della splendida chiesa sita nella capitale.
Questa guida turistica e di viaggio è dedicata interamente all’isola cicladica di Tinos e vi aiuterà ad organizzare al meglio la vostra permanenza in questa splendida isola greca delle Cicladi: come arrivare, cosa vedere, cosa fare, come visitarla, in quali spiagge andare, dove mangiare, dove alloggiare e cosa non perdere assolutamente.. con uno sguardo sincero ai possibili contrattempi e a come evitarli! 
Lasciatevi guidare da chi ha viaggiato a lungo in Grecia in generale e nelle Cicladi in particolare: così potrete godervi pienamente la vostra vacanza, rendere il vostro viaggio più interessante e risparmiare tempo e denaro!
E ricordate: è più divertente essere viaggiatori che non semplici turisti!

Buona lettura e buon viaggio!

 
LanguageItaliano
Release dateJul 29, 2019
ISBN9788834161760
Tinos, un’isola greca dell’arcipelago delle Cicladi

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    Book preview

    Tinos, un’isola greca dell’arcipelago delle Cicladi - Greta Antoniutti

    finali

    Introduzione

    Le isole Cicladi: una delle mete marine più belle d’Europa!

    Se volete organizzare al meglio la vostra permanenza in questa splendida isola greca, questa guida fa per voi: cosa vedere, cosa fare, dove mangiare e cosa non perdere assolutamente.. e uno sguardo sincero ai possibili contrattempi da evitare!

    Questa guida si basa sui miei numerosi viaggi fatti nelle isole Cicladi e, ovviamente, in particolare quello che mi ha portato a visitare l’isola di Tinos, nonché sulle informazioni da me raccolte prima, durante e dopo i viaggi stessi.

    Ci tengo a precisare che ho voluto dedicare il primo capitolo del libro alle informazioni storico/geografiche/naturalistiche come, almeno in passato, si faceva sempre nelle guide. Rileggendo mi sono resa conto che è il capitolo meno divertente del libro.. siete liberi di saltarlo, ma ricordate: se volete essere viaggiatori e non semplici turisti, viaggiare significa anche conoscere non solo visitare!

    Questa guida è stata scritta con l'intento di essere solo un eBook e non un testo cartaceo quindi, allo scopo di facilitarne la lettura, non ho volutamente inserito al suo interno delle foto: spero che la mia scelta non abbia deluso nessuno.

    Per lo stesso motivo tutti i nomi greci sono scritti utilizzando solo ed esclusivamente i caratteri latini e l’alfabeto italiano: come potrete notare anche tutti i caratteri speciali sono stati eliminati dai nomi, ivi compresi gli accenti all'interno delle parole. Ho preso questa decisione per agevolare la lettura, infatti alcuni eBook reader hanno problemi nella visualizzazione dei caratteri speciali e degli accenti all’interno delle parole: mi rendo conto che questa forma non sia stilisticamente correttissima ma, almeno, non vi appariranno parole inesistenti con percentuali e asterischi.

    Per quanto riguarda i nomi dei luoghi: molti hanno più di un nome o diverse grafie, in questo caso ho scelto quello più diffuso. Un esempio è il nome stesso dell’isola: Tinos o Tino.. Ho scelto Tinos perché è il più utilizzato ma sono corrette tutte le diciture.

    E ora cominciamo!

    Buona lettura e buon viaggio!

    La mappa dell’isola

    Le città sono indicate con un pallino pieno, le città abbandonate con un pallino vuoto e le spiagge con una stellina; un fiore stilizzato indica i siti archeologici.

    Capitolo 1 – L’isola in generale

    1.1 Un po' di geografia

    Tinos è una delle 220 isole che compongono l’arcipelago delle Cicladi, chiamate così per la loro disposizione intorno all’isola sacra di Delos. Tinos si trova nella zona nord dell’arcipelago, tra le isole di Mykonos (a nord-est), Syros (a nord-ovest) e Andros (a sud).

    L’isola ha una superficie di 194 km²: si tratta della terza isola dell’arcipelago come dimensione dopo Naxos e Andros. Essa misura circa 22 km da est a ovest e 10 km da nord a sud nel suo punto più ampio e ha una forma che ricorda vagamente quella di un triangolo isoscele; la sua costa ha una lunghezza totale di 114 km.

    L’isola ha circa 8600 abitanti, quasi tutti residenti a Tinos Town.

    Come si nota al proprio arrivo, Tinos è un’isola piuttosto montagnosa, le cui alture sono intervallate da piccole valli; la montagna più alta è il monte Tsiknias che, con i suoi 725 metri di altezza, svetta a est, mentre nel centro dell’isola si trova il monte Xobourgo o Exobourgo alto 640 metri.

    Tinos ha diverse fonti d’acqua, anche se la spoglia e abbastanza stentata vegetazione dell’isola non lo farebbero supporre: in realtà è il vento a impedire lo sviluppo rigoglioso della natura!

    Considerando l’aspetto geologico, l’isola è ricchissima di marmo.

    Attualmente la principale fonte di reddito è il turismo, soprattutto (ma non solo!) legato alla religione grazie alla presenza della più importante cattedrale ortodossa dell’arcipelago, oggetto di pellegrinaggio da parte dei fedeli provenienti da tutta la Grecia.

    Le altre storiche attività economiche di Tinos sono la pesca (in minima parte) e l’allevamento di capre, pecore e api. Per secoli sede di vigneti, oggi vi sono inoltre presenti soprattutto coltivazioni di olivi e altre piante.

    Per quanto riguarda la costa, Tinos presenta lunghe e spesso selvagge spiagge di sabbia, costeggiate da tamerici e bagnate da un mare limpido e trasparente.

    Il clima dell’isola di Tinos è simile a quello delle altre isole dell’arcipelago delle Cicladi: in estate è caldo di giorno e fresco la sera, soprattutto a causa del vento; in pieno inverno la temperatura media è di circa 12°C e generalmente piove. Per quanto riguarda le stagioni di mezzo, la primavera e l’autunno sono normalmente miti, con temperature massime che in autunno possono raggiungere i 20°C.

    In alta stagione la temperatura può raggiungere (e occasionalmente superare) i 30°C, ma è molto mitigata dalla presenza del meltemi, il vento fresco (freddo..) che soffia in estate nel mar Egeo: ricordatevi che questo vento può rendere le serate estive anche troppo fredde!

    Tratteremo nel dettaglio il clima nel capitolo 2.3 Quando andare.

    1.2 Un po' di storia

    Com’è ovvio la storia di Tinos è parte della lunga e complessa storia greca: sarebbe impossibile riassumere in poche righe tutta la storia greca (anche solo limitandosi a quella antica!), quindi qui riporto un breve riassunto della storia della sola isola di Tinos.

    Prima di tutto il nome!

    L’isola ha avuto tanti nomi nel corso della storia: fu chiamata Ophiousa, da ophis che significa serpente, a causa della grande quantità di serpenti qui presenti. Poi venne ribattezzata con il più accogliente Hydrousa, da hydor ossia acqua, per le sue numerose fonti di acqua.

    Tinos, il nome attuale, ha un’origine antica e il suo significato è discusso: deriva forse da Tenos, il nome del più antico insediamento dell’isola, oppure dal nome di un’antica principessa, o dalla parola fenicia tannoth che significa serpente.

    Tinos è citata nella mitologia greca: su quest’isola sarebbe sita, secondo gli antichi miti, la casa di Eolo, signore del vento!

    Secondo un’altra leggenda l’isola cambiò nome da Ophiousa, casa dei serpenti, a Hydrousa, casa dell’acqua, quando il dio Poseidone inviò qui molte cicogne per mangiare e, così ridurre, il grande numero di vipere e altri serpenti presenti.

    Favole a parte, vediamo ora la storia dell’isola!

    3500 a.C. Età Del Bronzo – Tinos è già abitata: l’insediamento principale dell’isola è sulla collina di Vryokastro. Le antiche popolazioni che si stanziano qui saranno chiamate dagli antichi greci con i nomi di Frigi e Lelegi: di queste culture si sa molto poco.

    2000 a.C. - I fenici si stabiliscono in questa zona dell’arcipelago cicladico e conquistano Tinos.

    1700 a.C. - L’isola cade sotto il dominio miceneo: a questo periodo risalgono le tombe e i resti più antichi dell’isola giunti fino a noi. I micenei costruiscono il loro insediamento principale nell’entroterra di Tinos, sul monte di Exobourgo dove erigono alte mura: l’antico insediamento di Vryokastro è ormai abbandonato.

    1627 a.C. - Dopo una serie di terremoti, avviene la più grande eruzione vulcanica documentata della storia: il vulcano di Santorini, isola cicladica non lontana da Tinos, erutta ed esplode. Le conseguenze di questo evento sono terrificanti: 30 km³ di magma si riversano sull’isola di Santorini e una colonna di cenere alta quasi 40 km invade il cielo oscurando il sole; la parte centrale dell'isola stessa sprofonda in mare creando la famosa caldera. A tutto ciò segue un inverno buio e freddo che dura quasi un anno.

    L’eruzione e le sue conseguenze sono sentite e documentate in tutto il mondo (fino alla lontana Cina!). Le popolazioni che risentono maggiormente del disastro sono quelle site nelle altre isole Cicladi, tra cui, appunto, Tinos, e a Creta che viene devastata da distruttivi tsunami. La raffinata civiltà cretese, al tempo padrona incontrastata dell’Egeo, viene, probabilmente, irrimediabilmente compromessa: ancora oggi non sappiamo di preciso se sia questo il motivo della sparizione della civiltà minoica, ma la coincidenza di date, purtroppo, danno adito a supposizioni credibili.

    1500 a.C. - Tinos viene colonizzata dagli ionici.

    900 a.C. - Nel così detto Periodo Geometrico greco vengono realizzate nuove costruzioni presso il monte di Exobourgo e nell’entroterra: qui risiedono tutti gli abitanti dell’isola, divisi in dodici tribù.

    VI secolo a.C. - Tinos viene conquistata dalla poleis di Eretria, sita nella Grecia continentale.

    V secolo a.C. - La capitale dell’isola viene spostata da Exobourgo all’attuale porto principale (Tinos Town) che viene chiamato semplicemente Chora. Tinos ha un notevole sviluppo intrecciando relazioni commerciali con le isole vicine inoltre, in questo secolo, l’isola conia una propria moneta: su di essa vi è inciso il tridente, simbolo di Poseidone, e una coppia di delfini.

    550 a.C. - Viene costruito a Tinos il primo acquedotto dell’isola che collega la fonte principale dell’isola al porto: resterà in uso per oltre millecinquecento anni, fino al 1934 d.C.!

    499 a.C. - Con l’inizio delle Guerre Persiane, Tinos viene subito conquistata dall’Impero Persiano: da questo momento in poi i suoi abitanti, come quelli di tutte le altre isole assoggettate, saranno obbligati a combattere nelle file dell’esercito persiano contro gli altri popoli greci.

    480 a.C. - Le Guerre persiane si concludono con la sconfitta definitiva dell’esercito persiano prima nella battaglia di Salamina e, subito dopo, a Platea.

    Come è stata costretta a fare durante tutta la guerra, a Salamina Tinos combatte tra le file dell’esercito persiano: nel corso della battaglia, però, le navi triremi di Tinos rompono inaspettatamente la formazione e passano dalla parte dei greci, a cui consegnano i piani di guerra persiani. Questa e altre defezioni saranno, secondo molti storici, alla base della vittoria greca a Salamina e a Platea.

    Atene riconoscerà l’importanza del ruolo giocato da Tinos: sul prezioso tripode (giunto fino a noi!), donato al Tempio di Apollo a Delphi per commemorare la grande vittoria, verrà inciso anche il nome dell’isola di Tinos nel lungo elenco dei popoli greci che hanno combattuto uniti contro l’invasione persiana.

    Con la fine della guerra Tinos torna ad essere indipendente.

    IV secolo a.C. - Viene costruito il Santuario di Poseidone e Anfitrite: il santuario, l’unico dell’arcipelago dedicato al dio del mare, diventa in breve tempo un importantissimo centro religioso, oggetto di pellegrinaggio da ogni parte della Grecia (un po’ come oggi è la chiesa di Tinos Town!).

    338 a.C. - I macedoni conquistano gran parte dell’arcipelago delle Cicladi compresa l’isola di Tinos.

    295 a.C – Tinos diviene un protettorato d’Egitto, retto dalla dinastia tolemaica.

    270 a.C. - Tinos riottiene la sua indipendenza e viene dichiarata isola sacra, al pari di Delos, a causa del santuario di Poseidone e Anfitrite ivi situato.

    146 a.C. - I romani conquistano la Grecia e Tinos passa sotto l’influenza romana che, comunque, lascia all’isola una certa libertà: a differenza delle altre Cicladi, Tinos non è destinata ad essere un luogo di esilio o di prigionia, ma è abitata da cittadini liberi.

    III secolo d.C. - Il Santuario di Poseidone e Anfitrite cade in declino e viene progressivamente abbandonato: il culto sopravviverà ancora per circa due secoli, ma la sua importanza non sarà mai più quella di un tempo.

    395 d.C. - Nasce l’Impero Romano d’Oriente o Impero Bizantino: esso comprende anche la Grecia e le isole Cicladi, tra cui Tinos.

    Nel corso del periodo bizantino Tinos, come molte delle isole Cicladi, viene continuamente saccheggiata dai pirati che depredano le isole in cerca di cibo, metalli preziosi e schiavi.

    V secolo d.C. - Il Santuario di Poseidone e Anfitrite è in rovina: dopo sei secoli di splendore le uniche persone che ora si recano qui sono i ladri di materiali da costruzione.

    1204 - Il veneziano Marco Sanudo conquista diverse isole delle Cicladi e si autoproclama duca di Naxos, isola dove pone la capitale del suo regno.

    La famiglia veneziana dei Grisi, che ha partecipato alla conquista, ottiene l’isola di Tinos, oltre a Mykonos, Serifos e Kea. Il centro di potere di Tinos viene posto a Exobourgo che viene maggiormente fortificata: ora è nota come il Castello di Sant’Elena, dal nome della chiesa costruita nel punto più alto della rocca.

    1390 – Dopo quasi due secoli di regno si estingue la famiglia dei Grisi. L’ultimo dei Grisi muore senza eredi: nel suo testamento lascia in eredità l’isola di Tinos alla Repubblica di Venezia, a patto che la popolazione dell’isola stessa sia d’accordo. In larga maggioranza cattolici, gli abitanti (o, meglio,

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