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Ebook171 pages38 minutes

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About this ebook

Un grande poeta bolognese da poco scomparso ha paragonato le liriche, a quanto pare fortunosamente recuperate, di questa raccolta a dei “sassi che sfrigolano e scoppiettano nel fuoco”.
L’intenzione  di chi le pubblica è comunque quella di dare un qualche piacere all’ipocrita lettore che eventualmente avrà la pazienza di leggerle.
LanguageItaliano
Release dateJul 2, 2019
ISBN9788834150092
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    C. - Pietro Albarosa

    Pietro Albarosa

    C.

    UUID: 7e6de69a-9cd8-11e9-bc35-bb9721ed696d

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice dei contenuti

    Memoria dell'ontogenesi

    Album del tempo

    Rinnovamento

    Dietro la porta d'oro

    Tristana

    Il riposo della musicista

    Scatologia di una vergine

    Mito

    Lattescente dissonanza

    La pantomima di Arlecchino

    Il Golem

    La vecchia del lago

    Fantasia

    L'amante di ossidiana

    Orficus iter

    Commiato

    Melopea

    Alina

    Verso la luna

    Allegoria

    Dai vaghi torrioni...

    Nel cerchio celeste

    Sull'altra scena

    La porta stretta

    Meridiana

    Labirinto

    La strada del bosco

    Poesia per una donna

    Tour de force

    Il tuo corpo

    Fine dell'infanzia

    Fantasma umano

    A & B

    Limen

    Trasparente nell'aria

    Clinamen

    In nomine patris

    Bellezza

    Accordo

    Sogno

    Penelope

    Natura mistica

    Litania

    Futuro

    Lampi

    Miraggio

    Entropia

    In un libro di storia

    Lo stame e la spada

    Genealogia

    Antenati

    Eva

    Musica del silenzio

    Terra incognita

    Il velo

    Le baccanti

    La nomade

    Inerzia

    Selvaggio e ideale...

    Preghiera romantica

    Il canto della sirena

    Come in una memoria

    Nei mondi della luna

    Xenia

    Anima formae

    Lei

    Dea

    Francia

    Disarmonia

    Un capitolo

    Acquerello

    Stelle

    Casanova

    Edipo

    Alexis

    Palinuro

    Bovary

    Circe

    Nikolaus

    A una madre

    Il cacciatore

    Un conquistatore

    Un ateo

    Un traditore

    L’agnizione

    Se lo avessi veduto...

    La musica si rompe...

    Nascosto dispiuma...

    Il tuo nome immenso...

    La cercavo nell’ombra...

    La stanza è senza finestre...

    Tic...

    Torna il rimpianto...

    Migliaia di morti sulle strade...

    Lesbia glubit in quadriviis...

    Post festum solo il corpo vuoto

    Voga l’occhio lontano...

    La carta perdente...

    Gli studenti annientano la scuola

    Non temo gli incubi...

    Errabunda la lengua...

    Il graffio si è assorbito...

    Mi consenta...

    Scendeva e saliva...

    Oltre il muro scorgeva...

    Ehi tu, randagio...

    Fermo il motore...

    Due grissini sul tavolo...

    Ad occhi chiusi...

    Ciononostante spartiamo a prescindere...

    Se sciogli il tabacco nell'acqua...

    Infanzia struggente distanza...

    Gloria non c’è...

    Forse si salverà...

    Forse quel petalo di rosa...

    Il carnevale, addio carne...

    Clic...

    Sembra dimenticata l’incostanza...

    Tocca, non tocca...

    Non c’entra la realtà...

    Sembrava più cattiva

    Avare ore d’amore...

    E adesso dillo...

    Laggiù si arrendono le voci...

    Tremendo fortunale...

    Tout c'est pareil...

    Dopo ore di coda...

    Svanisci Rinaldo...

    Osservano le ore sconsolate...

    Mangerei fino a ingolfarmi...

    Lo sguardo scorre...

    La scheggia di un bigodino rosa...

    Ti ho cercato per anni...

    Arresta quel tuo andare...

    Ho ammirato il trionfo del tuo corpo...

    Forse è così che nasce la bufera...

    Come avrei voluto, mamma...

    Nonostante che ormai fiumi di argento...

    Roca la tua voce nella sera...

    La festa si svolge domani...

    Dentro un boccale d’oro...

    Tu non la vedi ancora la clessidra...

    Attenti a non scartare li poeti...

    Saperti perdere...

    Vorrei forgiarti

    Ineluttabilmente immacolato...

    Cosa vuoi che ti dica

    Qualche tempo fa, mi recai in vacanza con la famiglia in una località del sud, sulla costa dello Stretto, che non era più Calabria ma che ancora non si poteva definire Sicilia. Avevo preso in affitto la piccola porzione di una sontuosa villa nobiliare che ancora racchiudeva tra le sue crepe le tracce del passato splendore, e che ormai apparteneva ai discendenti di una famiglia decaduta, che, per far fronte alle spese, erano evidentemente costretti ad affittarne una parte in estate. Un giorno di particolare calura, ispezionando la biblioteca stracolma di volumi d’epoca, l’occhio mi cadde su una carpetta cartonata, al cui interno spuntavano un mucchio di

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