Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

Modelli di anamnesi per le professioni socio-pedagogiche
Modelli di anamnesi per le professioni socio-pedagogiche
Modelli di anamnesi per le professioni socio-pedagogiche
Ebook201 pages1 hour

Modelli di anamnesi per le professioni socio-pedagogiche

Rating: 0 out of 5 stars

()

Read preview

About this ebook

Il processo di presa in carica del cliente, la messa a fuoco del bisogno, e la successiva strutturazione dell’alleanza educativa, è un percorso estremamente delicato e complesso. Le variabili in gioco sono notevolmente eterogenee: l’età, la condizione di salute fisica e psicologica, il motivo dell’invio, la natura stessa della presa in carico, solo per citarne alcune.
Le scienze dell’educazione, con l’ovvio ausilio delle neuroscienze, della sociologia, della psicologia, dell’antropologia, forniscono al professionista le indispensabili basi teoriche per poter condurre un percorso di rilevamento.
Tuttavia, in letteratura mancano dei modelli precisi di anamnesi che possano essere di facile uso per il professionista ma che, al contempo, risultino abbastanza ricchi e plastici da consentire di non perdere l’individualità del racconto fornito dal cliente.
Il rischio è quello di andare a tentoni, per prove ed errori, basandosi più su un’intuizione soggettiva che non su una scientificità di raccolta dei dati. Perdendo, a volte, elementi nevralgici per la comprensione della realtà di vita del cliente, del suo comportamento attuale, delle sue paure, dei suoi bisogni nascosti.
Modelli di anamnesi per le professioni sociopedagogiche presenta quattro schemi di rilevamento dati:
  • soggetti da 0 a 16 anni (minori)
  • soggetti maggiori di 16 anni (adulti)
  • coppia
  • gruppo
L’etimo «anamnesi» nel titolo è utilizzato nella sua accezione pragmatica di «ricordo», avvicinandosi in questo più alla sua natura filosofica che non a quella diagnostica. I modelli sono una raccolta di dati, finalizzati alla conoscenza profonda del cliente, della sua storia di vita, del suo bisogno. Non sono finalizzati all’incasellamento del cliente in profili standardizzati.
I modelli investono tutti gli ambiti di rilevazione utili in fase di presa in carico e avvio del percorso di supporto, suggerendo al professionista una nutrita serie di ambiti di indagine senza, però, vincolarlo in rigidi schemi predefiniti ma fornendogli un imprescindibile spazio descrittivo autonomo.
Il testo è suddiviso in due volumi. Il volume 1, Modelli, fornisce la descrizione d’uso di ogni strumento, mentre il volume 2, liberamente fotocopiabile, riporta i quattro modelli proposti.
LanguageItaliano
Release dateJun 23, 2019
ISBN9788834146507
Modelli di anamnesi per le professioni socio-pedagogiche

Read more from Cavagna Pier Paolo

Related to Modelli di anamnesi per le professioni socio-pedagogiche

Titles in the series (2)

View More

Related ebooks

Teaching Methods & Materials For You

View More

Related articles

Reviews for Modelli di anamnesi per le professioni socio-pedagogiche

Rating: 0 out of 5 stars
0 ratings

0 ratings0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    Modelli di anamnesi per le professioni socio-pedagogiche - Cavagna Pier Paolo

    MODELLI DI ANAMNESI

    PER LE PROFESSIONI SOCIO-PEDAGOGICHE

    prefazione di Sharon Tiana

    Per informazioni e acquisto sui libri della collana è possibile consultare il sito www.pierpaolocavagna.it

    © Copyright 2019 by Pier Paolo Cavagna

    Prima edizione giugno 2019

    ISBN

    Riproduzione vietata ai sensi di legge

    (art. 171 della legge 22 aprile 1941, n. 633)

    È vietata la riproduzione anche parziale con qualsiasi mezzo effettuata compresa la fotocopia, anche a uso interno o didattico, non autorizzata.

    Editing, grafiche e impaginazione di Pier Paolo Cavagna.

    Dott. Pier Paolo Cavagna

    Via Tripoli n° 10, 09074 Zuri frazione di Ghilarza (OR)

    Tel. + 39 345 08 18 417

    pierpaolocavagna@tiscali.it

    www.pierpaolocavagna.it

    Una delle malattie più diffuse è la diagnosi.

        Karl Kraus

    Sommario

    Prefazione

    Introduzione

    Notazioni generali

    Modello di anamnesi per minori (0-16 anni):

    Indicazioni per la compilazione

    Form

    Esempio compilato

    Modello di anamnesi per adulto (maggiore di 16 anni)

    Indicazioni per la compilazione

    Form

    Esempio compilato

    Modello di anamnesi per la coppia

    Indicazioni per la compilazione

    Form

    Esempio compilato

    Modello di anamnesi per i gruppi

    Indicazioni per la compilazione

    Form

    Esempio compilato

    Prefazione

    Per quanti clienti si possa aver incontrato durante la propria carriera, il primo incontro con ogni nuova Persona che arriva di fronte a noi, colma di preoccupazioni e della stessa quantità di speranze e aspettative, è sempre un viaggio che riparte da zero, il cui itinerario ci è sconosciuto.

    Cosa può esistere infatti di più complesso e delicato, di porsi di fronte a una Persona e comprenderne a fondo il Bisogno? Quale la motivazione, o meglio, la costellazione di motivazioni e di eventi che l’hanno spinta a decidere di affidarsi a un professionista?

    L’errore più comune che possiamo fare è quello di pensare che sia sufficiente conoscere la diagnosi di un cliente o prendere qualche appunto su una frettolosa spiegazione data durante un primo contatto, per decidere come strutturare il nuovo intervento; magari andando a ripescarne, dagli archivi della nostra memoria professionale, uno che c’era sembrato particolarmente efficace per un caso molto simile. 

    Presa coscienza di ciò, è dovere del Pedagogista non peccare di superficialità e abbandonare la tendenza ad etichettare le Persone, poiché ogni Individuo ha una sua storia e un proprio vissuto da raccontare e da cui noi, in quanto Professionisti, dobbiamo partire. Un buon intervento pedagogico, infatti, può nascere solo da una buona indagine iniziale, che ci dia un quadro il più possibile completo della situazione di partenza e di come, a questa situazione, si è giunti. La realtà quotidiana in cui andremo a immergerci e a operare non è infatti figlia di un termine specialistico-clinico che identifica una patologia o un disturbo, bensì del Contesto. Ed è proprio questo che un buon Pedagogista deve imparare ad indagare.

    Da questi presupposti, nasce il libro che ci si sta accingendo a leggere. Libro che, ancora una volta, non delude le aspettative del lettore, ormai abituato dall’Autore alla peculiare completezza ed esaustività che contraddistingue ogni suo testo, lanciando un salvagente al Pedagogista (in qualsiasi fase della sua carriera), che quotidianamente rischia di annegare nell’oceano di confusione e pressapochismo che spesso caratterizza la nostra professione.

    Sfortunatamente, infatti, il nostro è un lavoro soggetto a un grande paradosso: quello di essere partoriti dall’Università come Professionisti dell’Educazione, della relazione d’aiuto, ma senza che nessuno ci abbia dotato di alcuno strumento utile, pratico, per andare a relazionarci con l’immensa complessità con cui dovremo fare i conti quotidianamente. 

    La più grande fortuna che ogni giovane collega può avere nella sua vita professionale, è incontrare qualcuno che lo guidi in mezzo a tutta questa incertezza, mostrando come anche la nostra professione sia ricca di scienza, di metodologie, di strumenti tecnici e pratici che ci permettono di lavorare in modo sistematico e consapevole, senza nulla togliere al lato umano della relazione con il cliente. Qualcuno, dunque, come l’Autore di questo libro, che mette ormai da anni a disposizione di tutti i colleghi la sua esperienza, condividendola a trecentosessanta gradi, senza riserve. 

    Questo testo, che inaugura la nuova collana Le Orme, ha un taglio più tecnico e meno narrativo dei colleghi de i F.A.R.I., offrendo quattro modelli dettagliati di anamnesi, studiati e adattati ad hoc alle quattro tipologie di clienti con cui più comunemente il Pedagogista può trovarsi a lavorare (minore, adulto, coppia, gruppo), pronti alla compilazione. Il lato tecnico, tuttavia, non toglie spazio a quello squisitamente pratico dello strumento, dandoci quella sensazione di immediata applicabilità che tanto agogniamo quando prendiamo in mano questi manuali. Troviamo infatti, ad accompagnare i protocolli, esaustive istruzioni che ci guideranno passo passo nella loro compilazione, nonché dei preziosi esempi di modelli già compilati che toglieranno ogni dubbio anche al collega più inesperto.

    Con la certezza che scoprirà in queste pagine uno strumento prezioso e immediatamente sfruttabile nella sua pratica professionale quotidiana, il mio augurio per il lettore è che possa trovare ispirazione e rinnovata passione per il proprio lavoro dalla lettura di questo testo. Come sempre capita a me, ogni volta che prendo tra le mani un libro dell’Autore.

    Sharon Tiana¹

    Introduzione

    Anamnesi, dall’etimo greco ἀνάμνησις, derivato di ἀναμιμνήσκω: «ricordare». Conosciamo questo termine in due accezioni. La prima filosofica, ci rimanda a Platone² e alla sua gnoseologia, dove l’anima ritrova in sé le idee, reminiscenza della vita iperuranica. La seconda, decisamente più pragmatica, in ambito sanitario, dove rappresenta una delle tre componenti indispensabili per pervenire ad una diagnosi³.

    È bene chiarire, sin da subito, che l’accezione con cui utilizzo il termine anamnesi in questo testo non ha sostanzialmente nulla a che vedere con la diagnosi. Il significato di anamnesi a cui faccio riferimento è esattamente quello etimologico originario di «ricordo». Ogniqualvolta un professionista prende in carico un nuovo cliente⁴, il primo passo da compiere è conoscere approfonditamente la storia della persona che si trova davanti. Più questa conoscenza sarà dettagliata e ricca, più sarà facile per il professionista identificare i punti di crisi e quelli di forza su cui andrà poi a svilupparsi il percorso di intervento.

    I modelli di anamnesi che verranno presentati non saranno, di conseguenza, una raccolta puntigliosa di sintomi ma si configureranno più come una narrativa descrittiva dei fatti di vita salienti includendo, comunque, anche la condizione sanitaria del cliente ma non chiudendosi all’interno di un arco medicalizzante.

    Come ci hanno abituati gli studi di antropologia culturale del secolo scorso, osservare significa cambiare l’oggetto di osservazione⁵ e, parallelamente, osservare significa vedere ciò che già si intende cercare. Da ciò deriverà sempre una incapacità dei modelli presentanti nel descrivere ogni aspetto della Persona con cui verranno utilizzati. Questo deficit, che spero non verrà mai colmato,

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1