Una Certezza Matematica
Di John Holt
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Info su questo ebook
Io non sono un giocatore d'azzardo. Voglio dire, la vita di una persona è una grande scommessa, giusto? Le probabilità sono tutte contro di te, semplicemente non puoi vincere. Ma, sapete, ci sono certe persone che farebbero di tutto per assicurarsi di vincere, persino se ciò dovesse significare eliminare chiunque o qualunque cosa si pari sul loro cammino. Scommettono solo su una cosa certa... Una Certezza Matematica.
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Anteprima del libro
Una Certezza Matematica - John Holt
Capitolo Uno
Un Gioco di Babbei
Lasciatemi iniziare dicendo che io non sono un giocatore d’azzardo. Non lo sono mai stato. Per quanto possibile io non prendo rischi. Voglio dire, la vita di una persona è una grande scommessa, giusto? E non c’è nulla di certo in questa vita tranne la morte e le tasse. Penso che fu Franklin Delano Roosevelt che lo disse, oppure Benjamin Franklin, non ne sono così sicuro; oppure avrebbe potuto essere Jerry nel bar l’altra sera. Di tanto in tanto lui se ne viene fuori con qualcosa di intelligente come quello. Ad ogni modo, chiunque fosse, quando ci si trova davanti a questo, in qualunque modo giochi la partita ci rimetterai sempre alla fine. Alla fine vivere ti ucciderà senza dubbio. Non c’è niente che tu possa farci, non c’è modo di evitarlo.
Quindi quello è più che abbastanza per me. Non ho intenzione di aggiungere ulteriori problemi alla mia vita scommettendo sul lancio di un dado o sullo scoprire una carta o sul far girare una ruota.
Perché correre il rischio? Voglio dire, non importa per nulla che piani o qualunque altra cosa tu faccia, le cose possono andare male. Molto male. Ho ragione o ho ragione. Come ho detto, non sono un giocatore d’azzardo. E’ un gioco di babbei. Nessuno vince alle corse dei cavalli tranne l’allibratore. Nessuno vince alla roulette eccetto la casa. Oh, certo, alcuni scommettitori vincono, e alcuni vincono abbastanza. Ma le fiche sono truccate contro di te, e la maggior parte delle persone perderà, e perderà malamente. La fortuna non è a tuo favore, fidatevi di me. Che sia la lotteria, la pista o il poker, semplicemente non puoi vincere. A meno che tu non abbia un sicuro sistema antincendio, non hai chance. Lo so perché ci ho provato, e non lo farò mai più.
A proposito di sistemi, io non sono un esperto ma mi sembra che fondamentalmente vi siano due tipi. C’è il tipo legale. Sapete, quello dove soppesate i rischi e studiate la forma. E’ sia bello che brutto; controlli il pedigree del cavallo; che peso sta trasportando il cavallo e cose del genere. Per me non vuol dire nulla, ma alcuni tizi ci credono ciecamente. Controlli i pronostici e valuti le tue possibilità. Sai cosa comporta e pianifichi per ogni eventualità. Sai che cosa puoi permetterti di perdere e copri le tue scommesse. Le tue possibilità di vincita sono probabilmente nella norma, ma non farai mai una fortuna.
Alcune persone semplicemente scommetteranno sui loro favoriti. Certo, la maggior parte del tempo il loro cavallo arriva primo, ma a che quotazione? Esse non saranno alte, questo è sicuro. Non otterrete un favorito per venti a uno, giusto? Le quotazioni saranno basse, ve lo dico io, due a uno forse. Sapete di poter scommettere dieci dollari per vincerne cinque. Dov’è il senso in tutto ciò? Qual è il punto?
Dall’altra parte vi è il secondo tipo di sistema, la via illegale. Sai che cosa vuoi, e non importa che cosa succeda, l’avrai, anche se ciò significa eliminare chiunque o qualunque cosa ti si parerà davanti. Non ti interessi di chi si fa male o come. Non è più una scommessa. In altre parole, potresti dire che è stata una certezza matematica. Vincerai a qualunque costo.
* * *
Comunque, il mio nome è Daniels, Jack Daniels. Sono un investigatore privato. Stavo avendo una giornata lenta. Be’, lenta non le faceva veramente giustizia. Non era proprio lenta, quanto ferma. Avevo appena finito di chiudere il mio ultimo caso. Un lavoro di sorveglianza. Va bene, diciamolo a modo vostro, stavo spiando. Vi sentite meglio adesso? Ad ogni modo, avevo fatto delle copie di tutte le fotografie e delle dichiarazioni che avevo. Erano ora tutti tranquillamente sigillati in una busta indirizzata alla signora Amanda Walker, ed erano pronti da spedire quando avessi ricevuto i dettagli del tempo e del luogo. E lei avrebbe potuto continuare a cercare quel divorzio che desiderava così tanto. Poi, dopo un paio di giorni avrei dovuto ricevere un bello e sostanzioso pagamento.
Quindi, ero impegnato a rovistare nelle mie scartoffie, passando in rassegna le bollette che dovevano essere pagate. Sapete, avete mai notato quanto cose come quelle si ammonticchiano? Bollette della luce, questa e quella polizza di assicurazione, fatture di riparazione, lettere di supplica dall’I. R. S. Sembra che sia tutto ciò che ottengo in questi giorni, quello e gli enti di beneficenza che tentano la loro fortuna. Io non prendo mai quella lettera che mi invita a qualcosa; è sempre qualcuno che cerca qualcosa.
E’ la vita, suppongo.
A tenermi compagnia c’era Elmore James. Cioè, non era proprio lì nella stanza con me. Voglio dire che il povero ragazzo morì oltre quarant’anni fa. No, lui era su un Compact disc che stavo riproducendo. Giusto in caso voi non sappiate chi sia – o fosse, dovrei dire - Elmore James, lasciate che vi aggiorni. Io sono un fan del blues, sapete. Elmore era un cantante blues dal Mississippi alcuni anni fa. Ho una bella collezione che spaziano da Robert Johnson e Charley Patton fino a Muddy Walters e John Lee Hooker. Okay, quindi non avete mai sentito parlare nemmeno di loro? E’ colpa mia?
Ora, ogni martedì mi troverete solitamente al Club 51 ad un paio di isolati di distanza. E’ un club blues a Ashby. E’ solo un piccolo posto, capite? Voglio dire, trenta persone ed è pieno. Di solito hanno qualcosa di buono, una band ospite forse, oppure un solista. La scorsa settimana c’è stato un ragazzo di nome Tony McPhee, un chitarrista blues di Chicago. Non fenomenale, ma neanche male. Ha suonato molto del vecchio blues di Chicago di