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Sherlock Holmes: Indagini quasi sovrannaturali
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Sherlock Holmes: Indagini quasi sovrannaturali
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Sherlock Holmes: Indagini quasi sovrannaturali

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Giallo - racconti (236 pagine) - Mostri e fantasmi contro l’acume del detective di Baker Street: con racconti di Giacomo Mezzabarba, Sergio Cova, Luca Martinelli, Gianfranco Sherwood, Samuele Nava, Elena Vesnaver e Marco Paracchini.


Uno dei temi più amati dai lettori e dagli stessi autori di apocrifi, sia essi internazionali che di casa nostra, sono quelle tipologie di storie che apparentemente nascono come casi paranormali, dove nel racconto si insinua la presenza di un fantasma, di un'entità aliena, o di un essere terribile che nemmeno Howard Phillips Lovecraft avrebbe saputo ipotizzare nei sui miti di Cthulhu, per poi trasformarsi in indagini che ci riportano tutti coi piedi per terra. Storie, in sostanza, dove la ferrea logica di Holmes prende il sopravvento sui temi del fantastico, della leggenda e dell'impossibile, per trasformarsi in chiari casi risolvibili in modo tradizionale e quasi sempre senza appigli che frughino nell'irrazionale e nell'irreale. Questa antologia presenta sette avventure di Sherlock Holmes nelle quali il detective di Baker Street si trova coinvolto in casi all'apparenza improbabili e piuttosto misteriosi, investigazioni che si concludono nella maggior parte delle circostanze in modo razionale.

I racconti in questa antologia sono usciti singolarmente sui seguenti numeri di Sherlockiana: 15, 33, 38, 58, 63, 133 e 158.


Luigi Pachì è consulente editoriale per Il Giallo Mondadori Sherlock e direttore della rivista Sherlock Magazine. Ha curato diverse collane (Baker Street Collection, Odissea Mystery, Il Club di Sherlock Holmes, TechnoVisions) per diversi editori e le antologie Le cronache di Sherlock Holmes, I nuovi casi di Sherlock Holmes (Fabbri editori), Delitti di lago (Lampi di stampa) e Sherlock Holmes in Italia (Mondadori). Coordina lo Sherlock Magazine Award, dedicato ai racconti apocrifi sherlockiani e cura la collana settimanale di ebook intitolata Sherlockiana, oltre all'edizione inglese 221B. Ha pubblicato diversi racconti, tra cui Giù nei territori, uscito anche in Francia all'interno di un'antologia sulla fantascienza italiana a cura di Valerio Evangelisti e il romanzo a quattro mani con Franco Forte dal titolo Ombre nel silenzio.

LanguageItaliano
PublisherDelos Digital
Release dateMay 7, 2019
ISBN9788825408546
Sherlock Holmes: Indagini quasi sovrannaturali

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    Sherlock Holmes - Luigi Pachì

    9788865306970

    Introduzione

    di Luigi Pachì

    Nella lunga storia degli apocrifi holmesiani abbiamo avuto modo di leggere le più disparate avventure del super-segugio di Baker Street. Le stesse collane dedicate a Sherlock Holmes che sto curando in questi anni in qualità di editor e di consulente editoriale per Mondadori hanno visto una nutrita serie di indagini spaziare verso ogni genere di argomento che riguarda il giallo in tutte le sue forme. Oltre a indagare su misteriosi assassinii, Sherlock Holmes si è imbattuto in storie di rapimenti, furti, persone scomparse, fallimenti, delitti della stanza chiusa, eredità pericolose e persino avventure di spionaggio. Diversi casi sono avvenuti fuori Londra, altri hanno coinvolto animali, a partire dal misterioso ratto gigante di Sumatra soltanto citato nel Canone. E poi ancora missioni sotto copertura, indagini che partivano dal Sussex, dove Holmes si era ritirato a coltivare la sua passione per l'apicoltura, tramutandosi in intrighi internazionali, o in casi dal sapore scacchistico, o ancora permeati da strani suicidi.

    Ma sopra a tutti questi temi, uno in particolar modo sembra essere quello più amato dai lettori e dagli stessi autori di apocrifi, siano essi internazionali che di casa nostra. Si tratta di quelle tipologie di storie che apparentemente nascono come casi paranormali (dove nel racconto si insinua la presenza di un fantasma, di un'entità aliena, o di un essere terribile che nemmeno Howard Phillips Lovecraft avrebbe saputo ipotizzare nei sui miti di Cthulhu) per poi trasformarsi in indagini che ci riportano tutti coi piedi per terra. Storie, in sostanza, dove la ferrea logica di Holmes prende il sopravvento sui temi del fantastico, della leggenda e dell'impossibile, per diventare chiari casi risolvibili in modo tradizionale e quasi sempre senza appigli che frughino nell'irrazionale e nell'irreale. Dico quasi, perché di tanto in tanto capita che il dubbio l'autore ce lo lascia di proposito.

    Ebbene, come accennavo, è proprio di queste storie che sia i lettori che gli autori pare preferiscano nutrirsi con più ingordigia. Ed è per questa ragione che si è pensato di proporre l'antologia che avete tra le mani, pubblicando sette avventure di Holmes nelle quali il Nostro si trova coinvolto in casi all'apparenza improbabili e piuttosto misteriosi, risolvendoli di volta in volta come gli è possibile fare.

    In realtà, nella lunga storia dei pastiches sherlockiani, abbiamo incontrato anche diversi casi per Holmes in cui l'argomento dell'incubo è stato sfruttato narrativamente parlando per proporre vere e proprie storie horror. Un caso tra tutti è l'antologia Shadows over Baker Street a cura di Michael Reaves e John Pelan, in cui Holmes si addentra nell'oscuro universo creato proprio da H. P. Lovecraft con venti racconti del terrore.

    Ma, tranquilli, nel nostro caso vogliamo proporvi avventure meno lugubri e tetre, lasciando invece spazio a investigazioni che si concludono nella maggior parte delle circostanze in modo più razionale.

    L'antologia parte con un primo caso proposto da Giacomo Mezzabarba, il quale ci pone davanti a un curioso interrogativo: perché tutti gli acquirenti di una casa a Chepstow Road muoiono assassinati o in circostanze sospette? La casa è forse maledetta? Il proprietario decide di affidarsi a Sherlock Holmes, il quale, insediatosi nella casa sotto mentite spoglie e a rischio della propria vita, riesce a risolvere l’enigma.

    Nell'indagine che segue, proposta da Sergio Cova, per tutti Mrs Julia risulta essere malata e per questo ha deciso di togliersi la vita. Ma è stata davvero lei a compiere quelle azioni così stravaganti da imbarazzare l’intera Dockery House? È stata lei a rubare un’antica e preziosa spilla? Oppure è stata la doppia personalità di Mrs Julia, come sostengono in tanti? Sherlock Holmes dovrà rispondere a queste domande e per farlo avrà bisogno di evocare il suo fantasma.

    Tra questi contributi narrativi non potevamo farci mancare quello di Luca Martinelli che, ambientando la storia nel corso di un rigido e tetro inverno, ci presenta uno Sherlock Holmes che si trascina in uno stato di depressione che induce il dottor Watson a passare a trovarlo ogni giorno. Nulla sembra capace di scuotere il morale del detective, nemmeno i furti delle gabbie che hanno colpito alcuni circhi. Un pomeriggio, però, Watson lo trova stranamente attivo e riceve dall'amico la proposta di accompagnarlo nel paese di Croydon, non lontano da Londra, dove sono avvenuti due eccentrici omicidi. Uno strano essere – un mostro con il corpo di orso e il volto di donna – ha terrorizzato il villaggio spezzando barre di ferro e dopo qualche giorno sono stati uccisi prima il parroco Cleese e poi la vedova Dunn. In entrambi i casi l'assassino ha divaricato le sbarre delle cancellate delle abitazioni per cogliere di sorpresa le sue vittime. Alcune strane tracce sul terreno e una vecchia locandina stracciata permetteranno a Sherlock Holmes di decifrare il mistero e di tendere la trappola per arrestare il colpevole, dimostrando – in questa occasione – che i mostri sono frutto solo della fantasia e dell'ingegno dell'uomo.

    E poi abbiamo il bel racconto di Gianfranco Sherwood che ci propone il suo contributo: mentre Londra festeggia la fine della guerra contro i Boeri, avvengono efferati e inspiegabili delitti. Sono davvero opera di uno spettro? Per risolvere il mistero, Sherlock Holmes dovrà indagare nel mondo degli occultisti, mettendo a repentaglio la sua vita e quella del dottor Watson.

    Una storia tutta da scoprire è quella di Samuele Nava che narra del triste e luttuoso periodo vissuto dal dottor Watson nel 1891. La tragica scomparsa di Sherlock Holmes e la morte della dolce signora Watson lo gettarono nel baratro di uno sconforto inestinguibile. Solo dopo molti anni egli ha il coraggio di ricordare come cadde allora vittima di un malefico intrigo, un complotto dal quale si salvò grazie al fantasma di Sherlock Holmes.

    Per molto tempo il dottor Watson avrà certamente ricordato anche l’avventura che ci propone Elena Vesnaver in cui si ritrova invischiato insieme a Sherlock Holmes. Magia? Monaci sanguinari che emergono dal regno dei morti? Un mistero difficile da risolvere, perché lottare contro qualcosa in cui non si crede può diventare un’impresa impossibile e mortalmente pericolosa. Watson mai avrebbe immaginato che una vettura di piazza avrebbe portato a Baker Street uno dei casi più inquietanti della carriera del grande investigatore. Perché i morti, se non hanno pace, possono ritornare; perché le maledizioni possono non essere soltanto favole per spaventare gli sciocchi e i bambini. Perché il gargoyle di Charlton House continua ad avere fame e non c’è che un modo per fermarlo.

    Per concludere in bellezza, Marco Paracchini ci propone due omicidi nella brughiera, cinque sospettati, un unico indizio: la luna piena. Il dottor Watson trova una vecchia lettera dell’amico Sherlock Holmes, missiva che contiene un’avventura mai raccontata prima. Holmes in questo racconto ci narra di suo pugno gli omicidi della belva di Huntingdon, un licantropo che ha sfigurato due giovani donne del paese. Tra i diversi sospettati, il consulente investigativo deve usare le sue doti di acuto osservatore, nonché le sue abilità deduttive per far tornare la quiete nell’uggiosa cittadina inglese e consegnare alla giustizia il mostro che si cela dietro a questi raccapriccianti delitti.

    A questo punto non mi resta che augurarvi buona lettura… Ah, se sentite strani rumori o lugubri scricchiolii mentre leggerete queste pagine non preoccupatevi. C'è sempre una spiegazione logica… o quasi.

    Luigi Pachì

    La casa maledetta

    di Giacomo Mezzabarba

    Capitolo 1

    L’avventura cominciò una splendida mattina di dicembre piena di sole, fatto piuttosto inusuale per il clima londinese, quando bussò alla porta un corpulento gentiluomo sulla sessantina. Dall’aspetto marziale, l’uomo chiese alla signora Hudson, che era andata ad aprire, se poteva essere ricevuto dal signor Sherlock Holmes.

    Avevamo appena finito di far colazione e la sua richiesta fu esaudita; Holmes disse alla signora Hudson di farlo accomodare, e dopo qualche minuto scendemmo nel salotto.

    – Buongiorno, colonnello Hutchinson. Vedo che viene dalla campagna. Com’è il tempo a Wimbledon?– domandò il mio amico al nuovo venuto.

    – Mi conosce, signor Holmes? – domandò stupito il nostro visitatore. – È la prima volta che ho il piacere di incontrarla, o almeno non ricordo di averla vista prima.

    – Beh, tranne il fatto che lei vive in campagna, e precisamente a Wimbledon, che è un militare in pensione e che ha a che fare con qualche avvocato, non so altro di lei.

    – Diavolo! Lei è davvero un mago! – ho fatto bene a venire qui, allora! Ma come fa a sapere tutte queste cose su di me?

    – Semplice spirito di osservazione, colonnello. Lei ha gli stivali ancora bagnati, suppongo di brina, che ha avuto tutto il tempo di trasformarsi in acqua, e dunque viene dalla campagna e non da Londra, dove oggi c’è una rara e magnifica giornata di sole. Nessun londinese metterebbe gli stivali con una giornata simile. I suoi stivali sono di foggia militare e del modello riservato agli ufficiali di alto grado. Le mostrine che ancora si intravedono sui bordi mi dicono che lei è un colonnello, ma poiché hanno conosciuto tempi migliori, deduco che lei sia in pensione. Infine, che lei venga da Wimbledon lo leggo da quella lettera che le sporge per metà dalla tasca, dove riesco a distinguere il suo nominativo e solo parte dell’indirizzo, ma, chiaramente la località, Wimbledon, e il nome del mittente, uno studio legale.

    – Fenomenale, signor Holmes! Lei è un segugio di prim’ordine!

    Il mio amico fece un munifico cenno di noncuranza con la mano e poi disse: – In che cosa posso esserle utile, colonnello? A proposito, le presento il mio amico e collaboratore dottor Watson.

    – Molto lieto di fare la vostra conoscenza, signori. Vi dirò subito di che si tratta. Sono proprietario di una casa a Notting Hill, precisamente al civico 300 di Chepstow Road, che era affittata fino a qualche mese fa all’avvocato Ted Murray, un mio buon amico. Mi sono trovato nella necessità di venderla per acquistare a mia volta una casa per mia figlia a York, dove vive col marito. Mi sono affidato per la vendita allo stesso studio dove lavora Ted col suo socio. Avevano già trovato un acquirente e si stava preparando la documentazione necessaria per la vendita, quando improvvisamente il compratore è morto.

    – Ciò è molto spiacevole, per lui e per lei – osservò Holmes. – Come è morto?

    – Una rapina finita male, signor Holmes. Lo trovarono sgozzato a casa sua, a Westbourne Grove, con tutto messo a soqquadro. Mancavano sia il suo portafoglio che altre cose di valore. Ma non è finita, signor Holmes. Sulla mia casa avevano messo gli occhi diverse persone e avevo solo l’imbarazzo della scelta. Si presentò subito dopo un altro acquirente e anche con lui, dopo una rapida trattativa, l’affare venne definito. Eravamo in attesa di completare la documentazione per concludere quando, improvvisamente, anche questo secondo acquirente è morto.

    – Diavolo! – esclamò Holmes. – Anche lui a seguito di una rapina?

    – No, signor Holmes, lo trovarono una sera a Bishopsgate in mezzo alla strada, davanti casa sua. Era stato inequivocabilmente travolto da una carrozza.

    – Nessun testimone?

    – No, era una sera di pioggia, tuoni e lampi, e la gente era tappata in casa. Non c’era nessuno per la strada, o almeno nessuno si presentò a testimoniare. L’ipotesi del coroner fu che l’uomo, dopo essere scivolato sulla strada viscida, fosse stato travolto da una carrozza. Non si sa se il conducente non se ne accorse neanche e proseguì il suo tragitto, o se invece gli prestò soccorso, e accorgendosi che non c’era più nulla da fare, preferì sparire per evitare rogne… O se non si fermò affatto, pur sapendo che un uomo era finito sotto le ruote.

    – È tutto, colonnello?

    – Purtroppo no, signor Holmes, c’è stato un altro episodio. Poche settimane fa mi fu presentato un terzo acquirente. Anche con lui la trattativa fu rapida e ci trovammo d’accordo su tutto. Avevamo affidato l’affare ai rispettivi solicitors, quando… ci credereste?

    – Anche lui è morto?

    – Proprio così, signor Holmes. Ma di morte naturale. Un infarto. Lo hanno trovato stecchito a casa sua la settimana scorsa. Temo che cominci a diffondersi la voce che la mia sia una casa maledetta e che chi ha intenzione di acquistarla muore. Sarebbe la rovina, e avrei poche speranze di potermene liberare per comprare la casa a York. Ho pensato di chiedere il suo aiuto, signor Holmes, perché non ci vedo chiaro e la faccenda mi puzza. Possibile che tre persone che stavano per concludere l’acquisto muoiano d’improvviso? Vuole scoprire che cosa c’è sotto, signor Holmes? Si tratta di coincidenze, di fantasmi o di che cosa?

    Il mio amico, i cui occhi brillavano di soddisfazione, lo rassicurò con aria di magnanima condiscendenza: si sarebbe occupato del caso. Quell’atteggiamento un po’ istrionico e nello stesso tempo euforico di Holmes, per me che lo conoscevo bene, significava che quel mistero aveva suscitato immediatamente il suo interesse. Disse che si poteva cominciare anche subito con un sopralluogo alla casa e il colonnello fu ben lieto di ci accompagnarci con la sua carrozza. Tra l’altro, egli doveva recarsi proprio da quelle parti, presso lo studio legale incaricato della vendita.

    La casa di Notting Hill si trovava in un parco privato e faceva parte di un gruppo di una dozzina di classiche dimore settecentesche su tre livelli, col tetto spiovente e un piccolo giardino intorno. Si vedevano le tracce di recenti lavori di sterro che si prolungavano fin sulla strada e diversi operai intenti al lavoro.

    – Gli operai hanno appena finito di allacciare tutto il complesso alle fogne lavorando giorno e notte. Noi proprietari abbiamo dovuto sborsare un sacco di sterline per metterci in regola col Council. Da settimane qui è tutto un cantiere, – disse il colonnello mentre ci faceva strada – ma fra qualche giorno dovrebbero finalmente terminare, grazie a Dio.

    Capitolo 2

    Visitammo tutti gli ambienti, dal piano terra alla soffitta. La casa era ben tenuta, e completamente arredata con mobili semplici ma di buon gusto. Quando uscimmo Holmes domandò: – Che cosa c’è sul retro?

    – Un locale adibito a cantina. Se vuole diamo uno sguardo anche qui – disse il colonnello, e aprì la porta.

    La cantina conteneva alcuni vecchi mobili e cianfrusaglie varie: un vecchio scrittoio, una scrivania, un grosso baule dotato di ruote con dentro alcuni attrezzi lasciati dai muratori e sacchetti con residui di materiale edilizio, qualche seggiola, alcune mensole di legno, suppellettili varie, bottiglie vuote e poche altre piene, un Prontuario dell’erborista dilettante con accanto diversi barattoli pieni di pomata di canfora, di eucalipto, di mentolo che emanavano un profumo penetrante. In un angolo si trovava una catasta di legno già tagliata in ceppi per il camino.

    Holmes rifletteva. Poi disse: – La prima cosa è indagare su quelle tre morti misteriose. Ho bisogno di sapere di più sui tre mancati acquirenti.

    – Nessun problema, signor Holmes. Lo studio legale incaricato della vendita è in grado di fornirle tutte le informazioni di cui ha bisogno. Come le ho già detto, mi devo recare da loro, e possiamo andarci insieme.

    – Benissimo, colonnello. Andiamo pure.

    E risalimmo nella carrozza del nostro cliente. Il percorso fu abbastanza breve e dopo circa mezz’ora varcammo la soglia dello studio legale Haskell & Murray a Edgware Road. Un gigantesco impiegato dai capelli rosso fuoco ci ricevette nell’anticamera e ci annunciò ai titolari dello studio, che quel giorno erano entrambi presenti. I due soci non potevano essere più diversi tra loro: tanto giovanile, atletico e simpatico era Murray, quanto pingue, afflitto da una precoce calvizie e di umore malinconico Haskell.

    – Buone notizie, colonnello – disse l’avvocato Haskell dopo i convenevoli di rito – abbiamo altri due signori interessati alla sua casa. Hanno formalizzato un’offerta ieri mattina, come le ho scritto. Ma hanno entrambi offerto meno del prezzo da lei richiesto.

    – Vale a dire? – domandò il colonnello.

    – Pur sapendo che la sua richiesta è di mille sterline, il primo ha presentato un’offerta di quattrocento sterline in contanti e quattrocento in effetti da scontare in tre anni. Il secondo ha presentato un’offerta secca di settecento sterline in contanti. Entrambi hanno precisato che la loro offerta non è trattabile ed è valida solo una settimana, trascorsa la quale senza riscontro da parte sua si indirizzeranno verso un altro immobile.

    – Troppo poco – commentò il colonnello. – Solo per l’allaccio al collettore fognario che stanno finalmente per completare ho dovuto pagare cento sterline.

    – Senza dubbio, colonnello, non è quello che lei sperava, ma la prego di notare che i disgraziati accidenti che hanno colpito i suoi precedenti mancati acquirenti hanno scoraggiato gli altri pretendenti. All’inizio avevamo una quindicina di persone interessate all’acquisto, le stesse che si sono fatte vive dopo la tragica rapina in cui è incappato lo sfortunato signor Campbell. Ma quando si è saputo che anche il signor Graham è morto travolto da una carrozza, gli interessati si sono dimezzati. E dopo l’infarto che ha colto l’ultimo, il signor Garrett, solo questi due che mi hanno consegnato la proposta d’acquisto si sono fatti vivi. Ma nessuno di loro è disposto a transigere sulle condizioni che hanno posto: prendere o lasciare. Insomma, colonnello, per dirla tutta, si fa strada l’idea che la sua casa porti sfortuna e, purtroppo, questo ne riduce il valore di mercato. Io al suo posto accetterei una di queste due offerte, prima che il valore della casa crolli. Mi permetto di ricordarle che le ho trovato personalmente tre acquirenti, e se le consiglio di accettare una di queste due offerte è perché ritengo che siano abbastanza congrue, visto quello che è successo nel frattempo.

    – E tu che ne pensi, Ted? – domandò il colonnello rivolgendosi al socio di Haskell.

    – Caro colonnello, al contrario del mio socio io le consiglio invece di non accettare nessuna di queste due proposte d’acquisto. Ho abitato in quella casa e so quanto vale. Io al suo posto aspetterei un’offerta migliore che non può tardare, e non mi precipiterei a svendere la casa. Tra l’altro, gli immobili della zona si stanno rivalutando di anno in anno, e se lei aspetta non può che venderla a un prezzo maggiore. Comunque, faccia le sue valutazioni con calma, l’offerta dei signori scade fra sette giorni.

    – Signori, – disse Holmes – vi sarei grato se mi forniste tutte le notizie che avete su quei tre sfortunati mancati acquirenti. Vorrei svolgere qualche indagine sulle modalità di quei tre strani decessi.

    Intanto fece capolino il gigante dai capelli rossi e disse: – Chiedo scusa signori. Avvocato Haskell, mi permetto di ricordarle, col permesso dei signori, che le persone che lei aspettava sono appena arrivate.

    – Grazie, Matthew. Pensa tu ai signori, Ted – disse l’avvocato Haskell rivolgendosi al socio e dirigendosi verso un’altra camera dell’ufficio. – Io debbo finire di sbrigare le pratiche per quella faccenda di Birmingham. Signori, vi saluto. Colonnello, se una delle due proposte d’acquisto la convince, ce lo faccia sapere per tempo prima che scada. Arrivederci.

    Nel frattempo Ted Murray prese tre fascicoli da una cartella e li consegnò a Holmes: – Qui c’è la documentazione, ma dubito che possa cavarne molto, signor Holmes. Si tratta di banali transazioni commerciali: prezzo di vendita, anticipo, perizie tecniche, documenti bancari e così via. Come può vedere, vi sono i medesimi documenti in tutti e tre i casi. L’unica cosa che forse potrebbe esserle utile è l’indirizzo di quei poveretti se lei vuole prendere visione dei luoghi, interrogare i vicini, cercare testimoni, o comunque acquisire elementi utili per le sue indagini. Comunque si trattava di tre scapoli. Vivevano da soli e purtroppo non ci sono familiari conviventi da interrogare.

    Holmes diede una rapida scorsa ai fascicoli, e poi commentò: – Lei ha perfettamente ragione, avvocato. L’unica cosa utile in questa massa di documenti potrebbe essere l’indirizzo di quei tre.

    E li trascrisse sul suo taccuino.

    – Già che ci troviamo, avvocato, può dirci qualcosa sui due signori che hanno presentato l’offerta?

    – Nessun problema, signor Holmes. Il signore che ha offerto quattrocento sterline in contanti e quattrocento a rate si chiama Mark Johnson, è un commerciante di diamanti e abita al 6 di Westbourne Terrace; il signore che ha offerto settecento sterline in contanti si chiama Paul Mortimer, è un birraio che possiede tre accorsati locali e abita al 15 di Russell Square.

    Holmes scrisse ancora sul taccuino.

    Ringraziammo e ce ne andammo. Il colonnello volle accompagnarci fino a Baker Street con la sua carrozza.

    Durante il tragitto disse: – Sono propenso a non accettare quelle offerte. Mia figlia dovrà pazientare per comprare la casa a York. Ted ha ragione, è una sciocchezza svendere la mia casa ora.

    – Sembra un giovane intelligente, infatti – commentò Holmes.

    – Sì, lo conosco bene. Era l’inquilino ideale, sempre puntuale nei pagamenti, mai avuto nessun tipo di problema con lui. Peccato che abbia passato quel guaio con la moglie.

    – Che gli è successo? – domandai incuriosito.

    – Beh, lei l’ha piantato da un giorno all’altro. Formavano apparentemente una bella coppia, ma un giorno lui tornò a casa e trovò un biglietto in cui la moglie gli comunicava che se ne andava con un altro col quale aveva da tempo una relazione. Gli chiedeva di perdonarla e di

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