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La Compagnia delle cinque chiavi
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La Compagnia delle cinque chiavi

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Biancaneve continuava a mordere la rossa mela ma non si addormentava più, Rosaspina si pungeva con l’ago avvelenato ma non cadeva più in un sonno profondo, Re Giovanni era impazzito ed aveva regalato tutto l’oro del palazzo ai suoi sudditi, Winnie Poox non voleva più mangiare il miele, ma solo noccioline e l’ombra di Peter Pan passava tutto il suo tempo a bere grog con Capitan Uncino.

...È così per tutte le altre favole del regno, nessuno seguiva più la sua storia e vagava senza uno scopo.

Ormai tutto il regno della Fantasia era nel caos.

Riuscirà mago Merlino, aiutato dalla spada del principe Filippo, dall’arco di Robin Hood, dalla forza selvaggia della Bestia, dal coraggio dei sette nani e dalla magia di Trilli a riportare la calma nel regno...
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateApr 15, 2019
ISBN9788831616140
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    La Compagnia delle cinque chiavi - Fabio Lasalvia

    La COMPAGNIA DELLE 5 CHIAVI

    - LA BIMBA -

    - IL MALEFICIO -

    - GLI EROI -

    - LA MAPPA-

    - LA COMPAGNIA -

    - LA PRIMA CHIAVE –

    - LA SECONDA CHIAVE –

    - LA TERZA CHIAVE –

    - LA QUARTA CHIAVE –

    - LA QUINTA CHIAVE –

    La COMPAGNIA DELLE 5 CHIAVI

    Di

    Fabio Lasalvia

    Copyright@Giugno2013 – Fabio Lasalvia – Torino.

    ISBN: 9788831616140

    L’opera comprese tutte le sue parti, è tutelata dalla legge sui diritti d’autore.

    Sono vietate e sanzionate la riproduzione in ogni modo e forma.

    A mia figlia, la cui fantasia, accompagnata dalle mille favole lette INSIEME ha ispirato questo libro;

    A sua madre, che mi ha insegnato cosa vuol dire incondizionato, quando è affiancato alla parola "amore;

    A mia madre, la cui dolcezza mi scalda il cuore dalle stelle del cielo e mi fa sentire come se fossimo ancora INSIEME.

    - CAPITOLO UNO –

    - LA BIMBA -

    Ho visto tante cose nella mia vita, ho attraversato oceani infiniti e scalato le montagne più alte di questo mondo e di altri, ma niente è paragonabile alla storia che sto per raccontarvi. Niente mi ha fatto tremare di più e niente mi ha mai riempito il cuore di una gioia così profonda. Niente nella mia vita è mai stato così incredibile ed avventuroso. Ed oggi, che sono alla fine dei miei giorni, ho deciso di raccontarvi l’incredibile avventura che ha salvato la FANTASIA in questo piccolo mondo chiamato Terra, per non dimenticare le gesta di chi ha messo al servizio degli altri il proprio cuore senza chiedere nulla in cambio. Questa è la loro storia, la storia di un incredibile gruppo di eroi.

    Tutto ebbe inizio in una mattina di primavera tanto e tanto tempo fa, in un piccolo paese sperduto incastonato tra le montagne più verdi e belle del mondo. Qui viveva una piccola bimba, con i capelli lunghi e biondi e due occhioni grigi, che sembravano delle stelle scintillanti. I suoi genitori l’avevano chiamata Valentina, ma tutto il paese la chiamava semplicemente Vale.

    La piccola Vale, mi è stato detto, aveva una particolarità assai strana: ogni volta che sentiva un racconto, si immedesimava così tanto in esso che per giorni si convinceva di essere un personaggio di quella storia e così tutto il mondo attorno a sé cambiava di conseguenza. Un giorno era Cenerentola e la sua casa diventava un castello meraviglioso, suo Papo il Principe Azzurro e sua zia la Fata Smemorina. Un altro giorno era Biancaneve e tutto attorno a lei si adeguava, addirittura i suoi gattini diventavano dei piccoli nani a cui far lavare le mani e le mele, ma solo quelle rosse, erano bandite in tutta la casa. A volte era semplicemente un drago che combatteva i cattivi, altre volte era un piccolo orsacchiotto ghiotto di miele o un leone che ruggiva alle iene, ma era sempre così convincente che tutti i suoi cari si adeguavano alla sua nuova storia ed ai suoi personaggi.

    I suoi genitori l’avevano sempre assecondata in questa sua mania, convinti che la fantasia della bimba fosse così fervida da dover essere incoraggiata e così anche loro si trasformavano in personaggi fantastici per far sembrare tutto più vero, anche se a dire la verità non ce n’era bisogno perché Vale si immedesimava così tanto nelle sue storie che se per caso la chiamavano con il suo vero nome, lei subito li correggeva ricordando loro chi fosse in quel momento.

    «Mi chiamo Cenerentola, non Vale, ...nooooooo sono Wendy, mamma sono il Principe Filippo!!» e così via...

    L’intero paese conosceva Valentina e la sua incredibile fantasia, tanto che ormai tutti appena la incontravano per strada le chiedevano chi fosse in quel momento e cercavano di far parte della ´sua` storia facendosi assegnare un personaggio o inventandoselo di sana pianta.

    La piccola Vale non sapeva, però, quanto lei fosse importante per il mondo della FANTASIA, un mondo fantastico vicino all’isola che non c’è: seconda stella a destra e poi, invece di andare dritto fino al mattino, bisognava girare a sinistra tra Orione e Pegaso.

    ...ma che sciocco molti di voi non conoscono questo piccolo pianeta fantastico, sperso tra le nuvole e quindi vi racconterò un po' della sua storia. E’ un mondo frutto di tutte le fantasie che nascono dall’immaginazione di voi esseri umani, è una distesa verde coperta di fiori di ogni colore, con due grandi fiumi, il fiume dell’est e quello dell’ovest, con una grande montagna al centro ed un grosso oceano azzurro tutto attorno, pieno di luoghi fantastici: il castello di Cenerentola, la piccola casetta dei sette nani, il bosco dei Centomila Acri e mille altri posti incantati, ognuno abitato dai personaggi della vostra fantasia, ...infatti non è difficile incontrare per le sue stradine Biancaneve che fa il bucato, Peter Pan che gioca con la sua ombra, Topolinix che passeggia con Minnix, o Rosaspina inseguita da Flora, Fauna e Serena, e con loro tantissimi altri, tutti sempre indaffarati nelle loro storie.

    Al centro, sopra la montagna, c’è il castello della principessa Asia, governatrice di tutto il Mondo della Fantasia, una fata alta con dei lunghissimi capelli neri e gli occhi verdi come il mare d’estate, con delle lunghe orecchie a punta; a lei toccava il gravoso compito di far sì che tutte le storie, frutto della vostra immaginazione, finissero come erano state inventate, e non era raro vederla bacchettare qualche suo suddito che si ribellava alle sue favole; io stesso l’ho vista rimproverare più volte capitan Uncino perché era talmente ubriaco da non voler più dare la caccia a Peter Pan, e mi ricordo anche di quella volta in cui Genofeffas e Anastasias si erano dimenticate di andare al ballo perché troppo prese a bisticciare tra di loro e del loro pianto strappalacrime quando scoprirono che il ballo, al castello, era già cominciato, o quando Winnix the Poox si era stufato di mangiare miele, ...e quante altre storie potrei raccontarvi, ma non è questo il punto e ci metterei troppo tempo a narrarvele tutte.

    Come avrete capito, tutti i giorni c’era del lavoro per l’incantevole Fata, perché tutti i giorni nel vostro pianeta c’è almeno una mamma che racconta una storia al suo piccolo bambino e, di conseguenza, tutti i giorni c’è anche una storia che re-inizia nel Mondo della Fantasia.

    Questo è per farvi capire che se un giorno nel vostro mondo si smettesse di raccontare le favole, di usare la fantasia per creare storie fantastiche, anche il mio mondo svanirebbe nel nulla e con lui scomparirebbero anche tutti i suoi personaggi.

    Ma torniamo alla nostra storia, dunque, dove eravamo arrivati? ...Ah sii! Mi ricordo! alla piccola Valentina, detta Vale, che camminava per le strade del suo paesino impersonando qualche fantastico personaggio.

    Ebbene, purtroppo la piccola bimba si ammalò gravemente, di un male che tutti pensavano incurabile, una malattia che la costrinse a letto per tanto tempo, tra la tristezza dei suoi genitori e la solitudine delle pareti domestiche. Ma lei, nonostante il male, non smetteva mai di volare con la fantasia e di parlare con tutti i suoi amici fantastici.

    Ogni tanto, quando aveva una forte voglia di correre tra i suoi boschi, chiedeva alla Fata Turchina di guarirla, anche solo per un paio d’ore, per poterlo fare, fuori all’aria aperta, come faceva una volta quando stava bene. A volte si arrabbiava con la mamma perché le dava le mele con la medicina, ma non piangeva mai perché sapeva che sarebbe stato un dolore troppo grande per la sua mamma e il suo papà.

    Quello che non sapeva nessuno, però, è che la principessa Asia, nel suo poco tempo libero, amava guardare, con un grosso cannocchiale, regalatole da Mago Merlino, cosa accadeva sulla terra e più precisamente ascoltare come venivano raccontate le favole sul nostro pianeta.

    Sì, perché quello era un cannocchiale magico che riusciva a fare anche questo.

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