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Cate, Uk e... il mistero nel mistero, b-blupp
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Ebook154 pages2 hours

Cate, Uk e... il mistero nel mistero, b-blupp

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About this ebook

E continuano a ritmo serrato le imprese di Cate e di Uk, il sorprendente talismano dall'irresistibile fascino fantozziano, fra situazioni paradossali, flash mnemonici "megagìga", sogni, allucinazioni e profezie, In emozionanti locations (v. il Palazzo del Mostro Marino, il Pozzo della Disperazione con l'ossessivo Occhio Guardiano, la stanza ipogea col Libro della Danza dei Tempi) agiscono personaggi sia nuovi che già incontrati come il rospesco Gran Cavaliere e Dietologo Pancrazio Verdazzi, i Ciàffoli, Alex l'equilibrista, il libraio Scaramuzzi, la cosiddetta Fevva, rivale di

Cate in amore ("La conosci, ma non la conosci veramente" dice Elio-Occhiblù nella sconvolgente telefonata notturna che rende più che mai "contuso/illuso/confuso" il cuore di Cate). Perfino Uk subisce la più perversa delle trasformazioni: "Hypnosia era tornata. E stavolta Cate non era preparata a evitarne lo sguardo che pietrifica il corpo e distorce la mente". Infine, dopo peripezie spassose o tragiche, reali o virtuali coinvolgenti parentado, amici e avversari, la Del Bene ritrova il suo VERO

UK che, in un mirabolante discorso+emoticon, esorta Cate (e noi tutti) a credere nella Giustizia e ai sogni, sempre e dovunque!
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateApr 10, 2019
ISBN9788831612999
Cate, Uk e... il mistero nel mistero, b-blupp

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    Cate, Uk e... il mistero nel mistero, b-blupp - Maria Teresa Codovilli

    Uk

    CAPITOLO  PRIMO

        - Meno male che è passato pure il Ferragosto -, sospirò Caterina Iside stiracchiando  gambe e braccia indolenzite nonostante il sonno ristoratore - Le feste creano un sacco di aspettative e non bastano mai, ma alla fine ci si stanca da matti -

        Con le palpebre a mezz'asta, la ragazzina pensò che quell'anno i fuochi d'artificio erano stati davvero eccezionali. Ammirarli al largo poi, a bordo del peschereccio dei Trùcioli, era stato il massimo.

          'Però la Triglia Corsara era talmente carica che si poteva affondare...

        Ma..., ma..., ma... Per le nespole del Giappone!' (Ora, alla luce accecante del flash mnemonico, di colpo ben sveglia, Cate sbarrò gli occhi per lo spavento, e il cuore le fece un salto tra le costole) 'Ehi! Noi del Trio SIAMO PRECIPITATI IN ACQUA ve-ra-men-te, giù giù giù nell'oscurità del fondo marino! Sicuro: siamo stati sbalzati fuoribordo dall'onda di virata del motoscafo sconosciuto, con quella brutta ciurma di finti sommozzatori dallo sguardo vuoto e terribile, da automi... Ohi: ERANO automi, con l'ordine di passare dallo spionaggio ai fatti, ULP, per uccidere la Stella Chiara, e poi subito dopo eliminare anche me, la Limpida Luna! E già, altro che paranoia: Arbis me l'ha detto, una rivelazione da sclero via l'altra, a Milano, dai Colombini, nel FU-TU-RO... Ma come diavolo ci sono arrivata, nientepopodimeno che nel 3007 o giù di lì, se ricordo bene?... GULPGHHH: la cavalcata pazzesca sul Drago delle Comete!!!'

      Il secondo flash megagìga aveva colto Caterinella mentre recuperava le ciabatte. Effetto collaterale: una doppia ginocchiata da urlo contro la sedia ingombra di libri e mercanzia varia, collocata troppo vicino al letto. La malcapitata ripiombò seduta, massaggiandosi le povere rotule, ormai quadràtule, con un ululato da Wile Coyote, o da lupacchiotta-mannara-sotto-la-luna-piena (mm, difficile, in certe situazioni, comportarsi da Caterinella bon ton, come desiderava madame Celestina, la nobil-Nonna). Adesso la concatenazione dei ricordi ormai al completo rombava come una cascata sotto la rossa capigliatura in stile-porcospino-neonato, e strapazzato anziché no.

      E Cate si rivide sulla schiena del Drago assieme a Stefano Trùcioli e a Daniele Ciàffoli, durante il viaggio fra le costellazioni dello Zodiaco – e di una buona fetta dell'extra-Zodiaco – fino a quello schianto di cometa remotissima: tutto l'allucinante viaggio allo scopo di recuperare la chiave speciale, fatta apposta per aprire la prigione di Chiarastella... Lììì, oddìììo: in quel posto orrendo, dentro la Zankyia Rebus, in quel Bidone Aspiratutto di MOSTRO-ROBOT in agguato sul fondo dell'Adriatico... Fortunatamente, ringraziando Arbis e l'Elìspero, Stellina non era morta, ma solo svenuta nel sarcofago di vetro, sotto l'Occhio mega con l'iride iniettata di sangue e la cornea percorsa da lampi porpora e viola! Terribile: le pareva di sentirselo ancora puntato addosso quell'Occhiaccio del malaugurio, con tutta la sua carica di odio concentrato.

    'Eh...', rimemorizzò Cate rabbrividendo dalla testa ai piedi 'con buona pace del Dittatore e del generale Zank che ci controllavano dal Futuro Vicino attraverso le varie spie robotiche, la chiave della stella cometa ha fatto saltare il marchingegno subacqueo fino all'ultimo ingranaggio e all'ultimo bullone, ah ah ah! E sul fondale dell'Adriatico c'è stato uno spettacolo pirotecnico da surclassare di brutto quello in superficie, alla faccia di tutti i prepotenti in ferraglia o in carne e ossa che siano!... Geeenteee, adesso che tutto è finito per il meglio, sono così felice che quasi quasi non mi sento più le ossa rotte, a parte la doppia ginocchiata di poco fa. Altrimenti..., oh, di sicuro sarei morta anch'io con Chiarastella, la mia Amica Numero Uno, togliendo a Dittatore e compagnia skìfida il pensiero di doversi scomodare una seconda volta per me, sob!'

        Con gli occhi lucidi Cate brindò alla salute di Stellina scolando la bottiglia d'acqua che teneva sul comodino per la notte; 'Mamma mia' considerò con un gran sospiro 'che sete infernale mi hanno fatto venire l'acqua salata+gli stranguglioni a gogò!' e, ancora assorta nell'alluvione mnemonica, Caterì fece per alzarsi e prendere dal piano della scrivania il suo cellulare – viola come i bellissimi occhi, quel mattino ben cerchiati al naturale, senza trucco e senza inganno – per sapere come stava la sua Stellina, ma...:

      - Ahiaaaa! Accidenti alla mensola-libreria e a quel sadico di arredatore che ha disposto il letto qui sotto - proruppe la Strùffola senza tante sfumature - Urka che briscola! Mi dimentico sempre che al momento mi trovo dai nonni materni al pianterreno, in questa trappola di cameretta per gli ospiti, finché i miei resteranno a Parigi... -

        Grattandosi il bernoccolo-bis per la Letteratura, preciso spaccato nello stesso punto della capocciata di qualche tempo prima (un Signor Bernoccolo che stava rapidamente diventando omerico), Cate vide che il display del telefonino indicava le 10,30.

      'Caspita, gli antenati mi hanno lasciato dormire un'eternità! Uhm, forse anche i Nicoletti avranno lasciato in pace la figlia e, chiamandola, potrei disturbare'; e così Cate rimandò a più tardi la chiacchierata telefonica con l'amica del cuore. Però dato che il sonno se ne era ormai andato e, al solito, era piena di interrogativi che esigevano parecchie risposte, la Pinocchietta decise di rivolgersi senza ulteriore indugio alle carte magiche consegnatele nel tendone della Magabòh, al luna park, dalla saggia Tanaquil – la Sacerdotessa della dea etrusca dell'amore Turan, ricordate? –; prima di aprire il cassetto sorrise a Fantozzuk. che troneggiava sul comodino accanto a una generosa provvista di libri e di fumetti, sia nuovi che appartenuti a suo padre, Luigi Piergiorgio Del Bene detto Gegio, quando era ragazzo. Il portentoso Uk, capolavoro di smodellaggio in creta di Caterotta in Prima Elementare, se ne stava immobile e giulivo più che mai, nell'irresistibile fascino fantozziano che lo caratterizzava. Per afferrare il bel cofanetto dei T.T. (i Tarocchi di Tanaquil, in codice) Cate scansò più in fondo l'astuccio con la stupenda spilla da cerimonia di quando era principessa nell'antica e sconosciuta città-stato etrusca di Urguth, e il diario segreto tra le cui pagine aveva nascosto il primo messaggio di Uk e la lettera di Arbis-Colombini, il Governatore dei Continenti Uniti nel 3.007. Continuando a massaggiarsi il bozzo dolente, Cate sollevò l'artistico coperchio dipinto e intarsiato, e gettò sette delle tredici carte a caso sul letto, secondo le istruzioni ricevute. Nel compiere questo gesto, la nostra Strùffola si lasciò fatalmente andare dove la portava il suo cuore contuso/illuso/confuso, e, in un flash mnemonico caliente, allungò la lista dei quesiti:

        'O Amica Veggente di Urguth, vorrei notizie del... ehm, FORSE MIO – non ne sono più tanto sicura ormai – Agente Segretissimo Elio Colombini, che non mi dà nessun segno da un po'... Però me l'ha fatta, eccome, la dichiarazione infuocata, a tradimento! Eeeeeeeeh, non lo scorderò MAI e poi MAI quel momento beato a spiaggia, quando LUI mi ha detto chiaro e tondo la mia Principessa di Fuoco e..., e forse stava per aggiungere addirittura TI AMO!, accipìcchiole, e io sono diventata davvero di fuoco, coi gemelli Colombini che ridevano a tutto spiano alle mie spalle, quei due pestiferi! Poi però il Sole si è eclissato, e tanti saluti a tutti quanti!...'

      La prima carta si illuminò di verde mare: era il colore delle iridi di Chiarastella e infatti un attimo dopo i puntolini in movimento si fermarono delineando il suo viso sereno ancora addormentato, perciò Cate le sussurrò comprensiva e affettuosa:

        - Dai, continua a riposare Stellina, con quello che hai passato all'Hotel Zankya...! -

        La seconda magica figu, evviva!, si accese nello strepitoso blu-oceano delle iridi di Elio e di suo padre, e catalizzò al mille l'attenzione della quasi adolescente.

        Religiosamente Caterina lesse le sinuose lettere blu ondulanti:

                            "MISTERO, blup!,

                                                  MISTERO, b-blupp!,

                                                                        MISTERO, b-blupp-blublupp!!!"

      Poco dopo esse si dissolsero in un gaio frizzare di bollicine tutt'intorno, tali e quali a  compresse o a bustine medicinali solubili nell'acqua.

          - Già: e buon pro mi faccia! Ggggrrrazie tante, Maestra delle Veggenti - sbottò la  Strùffola, molto delusa e arrabbiata, - ma ci ero già arrivata da sola a questa deduzione, sai? Per dirmi che tutto ciò che riguarda Occhiblù è un gran papocchio di MISTERO, non occorreva che ti scomodassi a contattarmi dall'epoca etrusca fin qui! -

        I rimanenti T.T. emanarono due tinte nuove. Nelle tre carte contornate di celeste comparvero in successione: nonna Celestina che piangeva sconsolata, la torre Eiffel svettante su Parigi, nonno Vittorio infuriato di  brutto. Nella sesta e settima carta, con doppia cornice rosso ciliegia e rosa porcello, la Del Bene vide precisarsi l'ombrellone dei Ciàffoli e, con una zoomata super, le facce preoccupate di Stefanone Trùcioli e di Daniele, alias il Ciaffo, i suoi valorosi Alleati nel Secondo Triangolo di LI-PA-NIA.

      'Che cosa accadrà ancora? Mah, per niente rassicurante quest'ultima parte del vaticinio. E per nulla chiaro… Non sarà che la Profetessa si è offesa con me perché ho fatto dell'ironia sulla sua risposta – o meglio, NON-risposta – al quesito riguardante Elio?'; e con questa supposizione che le frullava in testa, Cate si precipitò in cucina.

        - Oh Caterinella mia, che notizia... - esalò la nonna affranta, asciugandosi gli occhi col grembiule da cuoca immacolato.

      A causa di tutte le avventure e disavventure da neuro che avevano travolto Caterina, e in cui era stata vicinissima alla morte sotto gli attacchi di Hypnosia, la Nientificatrice, e dei suoi malvagi alleati..., insomma, con gli strizzoni mega che la nostra eroina aveva vissuto, Presente/Passato/Futuro, e Presente Parallelo compreso, sul fondo marino – per non parlare poi dell'esperienza delle esperienze nel Gorgo del Tempo (che tra l'altro aveva mescolato tutte le fibre e i sentimenti di Cate con quelli del Drago, facendo venire a entrambi la reazione allergica da fritto misto transgenico) – …, beh, la ragazzina si preparò a ricevere input perlomeno di-sa-stro-si, ad apprendere qualcosa di tre-men-do, mentre tutto il corpo le si irrigidiva e una morsa le attanagliava la bocca dello stomaco: una Mmmorsa di PAURA con tre M almeno, inesorabilmente maiuscola e vischiosa. Perciò, quando seppe di che si trattava, Caterinella non riuscì a trattenere una gran risata, mentre i bellissimi occhi celeste vivo della nobil-Nonna la squadravano interdetti e scandalizzati dietro le lenti da miope. Era accaduto che lo zio Federico, con la sua imprevedibile guida da artista, aveva voluto pilotare personalmente la station wagon. Risultato: era andato a incocciare circa due ore prima contro un'insegna stradale sul Lungo-Senna; per fortuna anche la mami e papà-Gegio se l'erano cavata solo con un po' di spavento e qualche cerotto. Molto sollevata Cate esclamò:

      - E allora, nonna, rilàssati e ringrazia la buona sorte che non è successo nulla di irreparabile! - e abbracciò di slancio la corpulenta e morbidosa Celeste dalle celebrate iridi celeste-celestiale, facendole andare di traverso gli occhiali bon ton.

      Dal giardino, in mezzo all'abbaiare convulso di Bebo, Bubo e della Bumba, i barboncini, si sentiva ringhiare un vocione da San Bernardo: sembrava Nebbia, il cagnone di Peter e Heidi, ma con un attacco di ulcera gastrica in pieno svolgimento.

        E, secondo voi, chi poteva essere mai lo strano animale ringhiante e parlante?

        Indovinato: nonnone Vittorio Pieranini che imprecava, su tutte le furie:

      - Lo sapevo, azidént d'un azidént: vatti a fidare degli artisti! La mia Giulia ci poteva restare secca! O vedova! O magari poteva perdere il bambino, altro che le patacàte (l'espressione, in italo-romagnolo, sta per sciocchezze, stupidaggini); e adesso la macchina è tutta scassata, ve'! Ma quando me lo ritrovo davanti, dovrà fare i conti con il sottoscritto, quel disgraziato del Barbetta!

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